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Misure cautelari reali: cosa sono il sequestro conservativo e preventivo

Qual è la differenza tra le misure cautelari reali e le misure cautelari personali, quali sono gli articoli del codice di procedura penale ai quali fare riferimento e l'analisi dei due tipi di sequestro penale, conservativo e preventivo.

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  • Le misure cautelari reali sono applicate in presenza di un fumus boni iuris e un pericolum in mora, che rappresentano i presupposti per i quali si potrebbe applicare un provvedimento cautelare.
  • Le principali tipologie di misure sono il sequestro conservativo e preventivo, che adempiono a diverse esigenze: il primo serve a evitare atti dispositivi che pregiudichino l’adempimento di eventuali obbligazioni pecuniarie, il secondo a prevenire reati.
  • Sia il sequestro conservativo sia quello preventivo possono essere oggetto di impugnazione in sede di riesame.

Le misure cautelari si dividono in misure cautelari personali e in misure cautelari reali

Queste ultime hanno una funzione ben precisa e sono costituite da due tipi di sequestro penale, ovvero:

  1. il sequestro conservativo;
  2. il sequestro preventivo

Vengono applicate laddove sussista un pericolo specifico e un’esigenza cautelare, come accade per le misure personali. In tali ipotesi, è necessario l’accertamento dei presupposti previsti dalla legge e il rispetto della relativa procedura.

Vediamo di seguito cosa sono di preciso le misure cautelari reali e quali sono i presupposti affinché possano sussistere, con un focus sulle tipologie di sequestro previste dal Codice di procedura penale: il sequestro conservativo e il sequestro preventivo.

Misure cautelari reali: cosa sono

La misure cautelari reali non sono altro che dei provvedimenti giudiziali che si applicano sui beni patrimoniali. Trovano disciplina giuridica negli articoli compresi tra il 316 e il 325 del Codice di procedura penale

Le misure cautelari reali, come quelle personali, determinato la compressione di determinate libertà dell’individuo al fine di soddisfare le esigenze cautelari individuate dal legislatore.

Esse, infatti, impongono un vincolo di indisponibilità sui beni mobili o immobili dell’imputato, incidendo quindi sul diritto di proprietà, costituzionalmente garantito all’art. 42 Cost.

Considerato che incidono sull’aspetto patrimoniale dei beni, le misure cautelari reali ne impediscono la disposizione. Si distinguono nel:

  1. sequestro conservativo (art. 316 c.p.p.);
  2. sequestro preventivo (art. 321 c.p.p.). 

Preme evidenziare la differenza con il sequestro probatorio, che, pur presentando la stessa struttura, risponde a finalità del tutto diverse dai sequestri cautelari. Infatti, il sequestro probatorio non è una misura cautelare reale. Esso fa parte, invece, dei mezzi di ricerca della prova. È un atto mediante il quale l’autorità acquisisce coattivamente il corpo del reato e le cose pertinenti al reato necessarie per l’accertamento dei fatti.

Tanto si evince dall’art. 253 c.p.p., nel cui secondo comma è altresì contenuta la definizione del corpo del reato, espressione con cui si individuano le cose sulle quali o mediante le quali il reato è stato commesso nonché le cose che ne costituiscono il prodotto, profitto o prezzo.

Sia i sequestri cautelari sia il sequestro probatorio possono essere applicati in presenza di qualsiasi genere di reato, indipendentemente dalla natura delittuosa o contravvenzionale.

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Misure cautelari reali: presupposti

Le misure cautelari reali possono essere applicate in presenza di due presupposti:

  • il fumus bonis iuris;
  • il periculum in mora

Il fumus del reato permette di applicare la misura cautelare su un fatto che venga considerato reato in astratto

Con periculum in mora, invece, si intende la presenza di una condizione per la quale la disponibilità di un bene possa compromettere le esigenze preventive e conservative alle quali mirano le misure cautelari reali.

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Misure cautelari reali: tipi di sequestro penale

Le misure cautelari reali comportano l’indisponibilità di beni o cose per due motivi principali, ovvero:

  • il fare in modo di garantire il pagamento di spese di giustizia, pene pecuniarie o eventuali risarcimenti per i danni provocati;
  • l’impedire che il libero utilizzo di un bene pertinente al reato possa aggravarne le conseguenze o portare a commettere altri reati. 

Le misura cautelari reali nella pratica consistono nel sequestro penale, che può essere di due tipi:

  1. sequestro conservativo, disciplinato dagli articoli che vanno dal 316 al 320 c.p.p.;
  2. sequestro preventivo, disciplinato dagli articoli che vanno dal 321 al 323 c.p.p.

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1) Sequestro conservativo

L’articolo 316 c.p.p. dispone che il pubblico ministero, in ogni stato e grado del processo di merito, possa richiedere il sequestro conservativo dei beni mobili o immobili dell’imputato o della somme o cose a lui dovute nei casi in cui:

  • vi sia fondata ragione di ritenere che manchino o si disperdano le garanzie per il pagamento della pena pecuniaria, delle spese di procedimento o di ogni altra somma dovuta all’erario (fumus boni iuris);
  • si proceda per il delitto di omicidio commesso contro il coniuge, anche legalmente separato o divorziato, contro l’altra parte dell’unione civile, e siano presenti figli della vittima minorenni o maggiorenni economicamente non autosufficienti, a garanzia del risarcimento dei danni civili subiti dai figli;
  • vi sia fondata ragione di ritenere che manchino o si disperdano le garanzie delle obbligazioni civili derivanti dal reato (periculum in mora). 

Quanto agli effetti, il sequestro conservativo priva l’imputato della libera disponibilità dei propri beni mobili e immobili, delle somme o cose a lui dovute, nei limiti in cui la legge ne consente il pignoramento. Inoltre per effetto del sequestro, i crediti si considerano privilegiati, rispetto ad ogni altro credito non privilegiato di data anteriore e ai crediti sorti posteriormente, salvo, in ogni caso, i privilegi stabiliti a garanzia del pagamento dei tributi.

Sono legittimati a chiedere il sequestro conservativo il PM e la parte civile. Tuttavia, c’è la differenza che il pubblico ministero lo chiede nei confronti dell’imputato, mentre la parte civile può chiederlo sia nei confronti dell’imputato che del responsabile civile.

Data la funzione a cui è preordinato, il sequestro conservativo non può essere chiesto durane la fase delle indagini preliminari. Una volta che è stata emanata la sentenza irrevocabile di condanna, il sequestro viene convertito in pignoramento (art. 320 c.p.p.). 

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2) Sequestro preventivo

Ai sensi dell’articolo 321 c.p.p., il sequestro preventivo potrà essere disposto dal giudice competente, su richiesta del pubblico ministero, quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze o agevolare la commissione di altri reati. 

L’azione penale sarà preceduta dall’intervento del giudice per le indagini preliminari. A questo proposito, è bene ricordare che:

Nel corso delle indagini preliminari provvede il pubblico ministero con decreto motivato, che è notificato a coloro che hanno diritto di proporre impugnazione. 

Quanto agli effetti, dall’attenta disamina dell’art. 321 c.p.p. emerge che il sequestro preventivo crea un vincolo di indisponibilità su tre diverse categorie di beni:

  1. cose pertinenti al reato, in quanto la loro disponibilità potrebbe aggravare o protrarre le conseguenze del reato già commesso;
  2. cose pertinenti al reato, in quanto potrebbero agevolare la commissione di reati;
  3. cose di cui è consentita la confisca.

Se vi è richiesta di revoca dell’interessato, il pubblico ministero, quando ritiene che essa vada anche in parte respinta, la trasmette al giudice, cui presenta richieste specifiche nonché gli elementi sui quali fonda le sue valutazioni. La richiesta è trasmessa non oltre il giorno successivo a quello del deposito in segreteria.

Al comma 3-bis dello stesso articolo, viene stabilito che sempre “nel corso delle indagini preliminari, quando non è possibile, per la situazione di urgenza, attendere il provvedimento del giudice, il sequestro è disposto con decreto motivato dal pubblico ministero

Negli stessi casi, prima dell’intervento del pubblico ministero, al sequestro procedono ufficiali di polizia giudiziaria, i quali, nelle quarantotto ore successive, trasmettono il verbale al pubblico ministero del luogo in cui il sequestro è stato eseguito. 

Questi, se non dispone la restituzione delle cose sequestrate, richiede al giudice la convalida e l’emissione del decreto previsto dal comma 1 entro 48 ore dal sequestro, se disposto dallo stesso pubblico ministero, o dalla ricezione del verbale, se il sequestro è stato eseguito di iniziativa dalla polizia giudiziaria”.

Il sequestro non sarà più efficace nel momento in cui non vengano rispettati i termini previsti dal comma 3-bis, ovvero qualora il giudice non emetta l’ordinanza di convalida entro 10 giorni di tempo dalla ricezione della richiesta.

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Misure cautelari reali – Domande frequenti

Come si dividono le misure cautelari?

Le misure cautelari si dividono i misure cautelari personali e misure cautelari reali.

Che cos’è il sequestro preventivo?

Il sequestro preventivo è una misura cautelare reale disciplinata dall’articolo 321 del codice di procedura penale: scopri di cosa si tratta.

Che cos’è il sequestro conservativo?

Il sequestro conservativo è una misura cautelare finalizzata alla conservazione dei beni dell’imputato per garantire l’adempimento alle obbligazioni pecuniarie nascenti dal reato.

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Maria Vittoria Simoni
Esperta di diritto penale
Neo laureata in legge, sogna di diventare un giorno magistrato. Nel frattempo, scrive per la redazione di deQuo, condividendo le sue conoscenze giuridiche online.
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