Creare profili falsi sui social è reato?

Le misure cautelari si dividono in misure cautelari personali e in misure cautelari reali.
Queste ultime hanno una funzione ben precisa e sono costituite da due tipi di sequestro penale, ovvero il sequestro conservativo e il sequestro preventivo.
Vediamo di seguito cosa sono di preciso le misure cautelari reali e quali sono i presupposti affinché possano sussistere, con un focus sulle tipologie di sequestro previste dal Codice di procedura penale.
La misure cautelari reali non sono altro che dei provvedimenti giudiziali che si applicano sui beni patrimoniali. Trovano disciplina giuridica negli articoli compresi tra il 316 e il 325 del Codice di procedura penale.
Considerato che incidono sull’aspetto patrimoniale dei beni, le misure cautelari reali ne impediscono la disposizione. Si distinguono nel:
Le misure cautelari reali possono essere applicate in presenza di due presupposti:
Il fumus del reato permette di applicare la misura cautelare su un fatto che venga considerato reato in astratto.
Con periculum in mora, invece, si intende la presenza di una condizione per la quale la disponibilità di un bene possa compromettere le esigenze preventive e conservative alle quali mirano le misure cautelari reali
Le misure cautelari reali comportano l’indisponibilità di beni o cose per due motivi principali, ovvero:
Le misura cautelari reali nella pratica consistono nel sequestro penale, che può essere di due tipi:
L’articolo 316 c.p.p. dispone che il pubblico ministero, in ogni stato e grado del processo di merito, possa richiedere il sequestro conservativo dei beni mobili o immobili dell’imputato o della somme o cose a lui dovute nei casi in cui:
Una volta che è stata emanata la sentenza irrevocabile di condanna, il sequestro viene convertito in pignoramento (art. 320 c.p.p.).
Ai sensi dell’articolo 321 c.p.p., il sequestro preventivo potrà essere disposto dal giudice competente, su richiesta del pubblico ministero, quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze o agevolare la commissione di altri reati.
L’azione penale sarà preceduta dall’intervento del giudice per le indagini preliminari. A questo proposito, è bene ricordare che:
“Nel corso delle indagini preliminari provvede il pubblico ministero con decreto motivato, che è notificato a coloro che hanno diritto di proporre impugnazione.
Se vi è richiesta di revoca dell’interessato, il pubblico ministero, quando ritiene che essa vada anche in parte respinta, la trasmette al giudice, cui presenta richieste specifiche nonché gli elementi sui quali fonda le sue valutazioni. La richiesta è trasmessa non oltre il giorno successivo a quello del deposito nella segreteria”.
Al comma 3-bis dello stesso articolo, viene stabilito che sempre “nel corso delle indagini preliminari, quando non è possibile, per la situazione di urgenza, attendere il provvedimento del giudice, il sequestro è disposto con decreto motivato dal pubblico ministero.
Negli stessi casi, prima dell’intervento del pubblico ministero, al sequestro procedono ufficiali di polizia giudiziaria, i quali, nelle quarantotto ore successive, trasmettono il verbale al pubblico ministero del luogo in cui il sequestro è stato eseguito.
Questi, se non dispone la restituzione delle cose sequestrate, richiede al giudice la convalida e l’emissione del decreto previsto dal comma 1 entro quarantotto ore dal sequestro, se disposto dallo stesso pubblico ministero, o dalla ricezione del verbale, se il sequestro è stato eseguito di iniziativa dalla polizia giudiziaria”.
Il sequestro non sarà più efficace nel momento in cui non vengano rispettati i termini previsti dal comma 3-bis, ovvero qualora il giudice non emetta l’ordinanza di convalida entro 10 giorni di tempo dalla ricezione della richiesta.
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Le misure cautelari si dividono i misure cautelari personali e misure cautelari reali.
Il sequestro preventivo è una misura cautelare reale disciplinata dall’articolo 321 del codice di procedura penale: scopri di cosa si tratta.