L’avvocato può fare causa contro un ex cliente?
Quando un avvocato non può difendere un cliente? Vediamo cosa dice il codice deontologico forense a proposito della compatibilità tra il professionista e un ex cliente.
- Non sempre gli avvocati possono occuparsi di tutti i clienti che richiedono il loro supporto legale.
- Nel caso di ex clienti, infatti, ci sono delle regole da rispettare.
- In tema di conflitto di interessi e di casi in cui gli avvocati non possono assistere un ex cliente, bisogna fare riferimento alle regole contenute nel Codice deontologico forense.
Di recente abbiamo trattato un argomento molto interessante a proposito del rapporto del cliente e avvocato, chiedendoci se l’avvocato possa assistere un parente o una persona con la quale ha una relazione amorosa (se non lo hai ancora letto, ti consigliamo di farlo cliccando su Avvocato e cliente possono essere amici?).
Oggi vorremmo occuparsi di un’altra tematica che ha a che fare con il conflitto di interessi tra avvocato e cliente, ovvero la possibilità per il legale di occuparsi di questioni legali contro un ex cliente.
Un caso molto comune potrebbe essere una controversia sorta tra due ex coniugi: c’è conflitto di interessi se l’avvocato fa causa, per esempio, contro il marito per conto della moglie, marito che poco prima era stato un suo cliente? Potrebbe farlo, oppure esiste un esplicito divieto?
In questa guida ci occuperemo di mettere in evidenza:
- quando l’avvocato è in conflitto di interessi;
- cosa succede in caso di incompatibilità tra avvocato ed ex cliente, partendo dagli articoli del Codice deontologico forense.
Conflitto di interessi avvocato cliente
Per saperne di più sulla disciplina del conflitto di interessi tra cliente e avvocato, bisogna fare riferimento all’art. 24 del Codice deontologico forense, nel quale si precisa che l’avvocato deve astenersi dallo svolgimento di un determinato incarico quando questo:
- determini un conflitto di interessi con la parte assistita;
- interferisca con l’esercizio di un altro incarico, anche non professionale.
L’avvocato deve esercitare la propria attività professionale in modo indipendente, facendo sì che la propria libertà non venga intaccata o compromessa a causa di pressioni o condizionamenti di ogni sorta.
Si ha conflitto di interessi anche nel caso in cui un nuovo mandato comporti la violazione del segreto relativo a informazioni che sono state fornite dalla parte assistita, ovvero quando:
- la conoscenza di fatti riguardanti una parte possa favorire un’altra in modo ingiusto;
- lo svolgimento di un incarico precedente possa limitare in qualche modo l’indipendenza del legale nell’adempimento di un nuovo mandato.
In questi casi, l’avvocato ha il dovere di comunicare al cliente la presenza di circostanze che gli impediscono di occuparsi dell’incarico che gli è stato richiesto.
Chi paga l’avvocato in caso di vittoria e chi lo paga se si perde la causa? Scopri di più su Chi vince la causa deve pagare l’avvocato?
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere
Incompatibilità avvocato controparte
Il conflitto di interessi sussiste anche nel caso in cui due parti che hanno interessi contrastanti decidano di rivolgersi a due diversi avvocati che facciano però parte di una società di avvocati o di un’associazione professionale, oppure che lavorino negli stessi locali o collaborino in modo non occasionale.
A seconda dei casi, la violazione di quanto contenuto nell’art. 24 può comportare per l’avvocato:
- la sospensione dall’esercizio dell’attività professionale da 1 a 3 anni;
- la sanzione disciplinare della censura.
Il divieto di svolgere attività professionale in presenza di un conflitto di interessi ha la funzione non solo di proteggere e garantire l’indipendenza e l’autonomia degli avvocati, ma non solo. Serve, infatti, anche a tutelare la dignità dell’esercizio della professione di avvocato, quindi anche l’immagine di questa categoria professionale in relazione all’alta funzione che esercita.
Ti potrebbe interessare anche Quando l’avvocato matura il diritto al pagamento della parcella?
Quando l’avvocato non può astenersi?
In merito alle astensioni, bisogna fare riferimento al Codice di autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze degli avvocati, che disciplina le modalità dell’astensione collettiva dall’attività giudiziaria degli avvocati.
Agli art. 4, 5 e 6 vengono elencati in casi in cui l’astensione non è consentita:
- nella materia penale;
- nella materia civile;
- nelle altre materie (amministrativa e tributaria).
Per maggiori informazioni in merito, consigliamo di fare un salto sul sito del Consiglio nazionale forense.
Quanto prende un avvocato per una causa vinta? Scopri di più su come si calcola la parcella dell’avvocato
Cosa dice l’art. 68 del codice deontologico forense?
Quando un avvocato non può difendere un cliente? Ai sensi di quanto previsto dall’art. 68 del Codice deontologico forense, l’avvocato deve aspettare un periodo minimo di 2 anni prima di assumere incarichi contro un ex cliente.
Inoltre, l’avvocato:
- può occuparsi di un incarico contro una parte già assistita soltanto se sia estraneo a ciò ci cui si è occupato in precedenza;
- ha il divieto di utilizzare notizie delle quali è venuto a conoscenza in ragione del precedente incarico.
Il comma 4 dell’art. stabilisce poi che:
L’avvocato che abbia assistito congiuntamente coniugi o conviventi in controversie di natura familiare deve sempre astenersi dal prestare la propria assistenza in favore di uno di essi in controversie successive tra i medesimi.
Lo stesso principio si applica nel caso in cui un avvocato abbia assistito un minore in controversie familiari: non potrà occuparsi di assistere uno solo dei due coniugi in controversie successive.
Chi paga se il condannato non ha soldi? A questo proposito, leggi Cosa succede se non ho i soldi per pagare una causa persa?
Sanzioni violazioni art. 68 codice deontologico forense
La violazione dei commi a 1 4 dell’art. 68 del Codice deontologico forense comporta la sospensione dall’esercizio dell’attività professionale da 2 a 6 mesi.
Nel caso in cui, invece, si violassero i commi 2, 3 e 5, si applicherà sempre la sospensione dell’esercizio dell’attività professionale, ma da 1 a 3 anni.
Il divieto di assumere incarichi contro ex clienti, poi, si estende anche a quelli non personali, ma che sono stati assistiti da colleghi dello studio nel quale si lavora.
Leggi anche Quanto tempo ho per pagare dopo la sentenza?
Art 68 codice deontologico forense autorizzazione
È inoltre bene ricordare che l’avvocato non può occuparsi di una causa contro un ex cliente se non sono trascorsi due anni neanche nel caso in cui venisse autorizzato dalla parte assistita, consapevole della presenza di un conflitto di interessi.
Stai cercando un avvocato perché vorresti evitare il conflitto di interessi con quello che si è occupato di una questione di coppia, che non potrebbe comunque aiutarti in base a quanto disposto dal Codice deontologico forense? Valuta i profili di migliaia di avvocati iscritti all’Albo su deQuo e contatta quello che preferisci direttamente via chat.
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere