Quanto tempo ho per pagare dopo aver perso una causa?
Ci sono delle tempistiche previste dalla legge per pagare il costo di una causa dopo la sentenza definitiva di condanna? Cosa succede se non riesco a pagare? Scoprilo nella nostra guida.
Abbiamo più volte parlato dei processi in Italia: dalle fasi che li costituiscono alla durata, che può essere molto estesa nei casi delle cause di una certa complessità.
Non abbiamo ancora affrontato un argomento altrettanto importante, di interesse per tutte quelle persone coinvolte (a prescindere dai ruoli) in un procedimento penale, civile o amministrativo.
La domanda che molti si pongono è “quanto tempo ho per pagare dopo che ho perso una causa?”, quindi se sono la parte soccombente? È possibile pagare le spese legali a rate? Cosa rischio se non rispetto i termini previsti dalla legge?
In questa guida, metteremo insieme quelli che sono i passaggi successivi all’emanazione di una sentenza di condanna, quindi quali sono gli adempimenti che, chi ha perso una causa, è tenuto a rispettare.
Chi paga le spese legali in caso di perdita causa?
Le spese legali di un processo devono essere sostenute dalla persona che ha perso la causa. Il pagamento non deve essere effettuato il giorno immediatamente successivo al deposito della sentenza di condanna, come alcuni credono.
Ci sono infatti alcuni step che hanno la funzione di dare al debitore il tempo per prepararsi a versare quanto dovuto. Quindi, dopo che la sentenza è stata emessa, la Cancelleria del tribunale ne dà relativa comunicazione agli avvocati difensori, tramite PEC.
A quel punto la sentenza viene notificata all’avvocato del debitore – parte quindi il termine per fare ricorso contro la sentenza – e al soggetto debitore, che viene così informato direttamente sui costi da sostenere.
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Quanto tempo ho per pagare dopo la notifica della sentenza
La speranza del creditore è quella che, una volta ricevuta la notifica della sentenza, il debitore provveda a saldare il suo debito con la legge. Se ciò non dovesse verificarsi, il creditore può intervenire notificando l’atto di precetto, inviato tramite posta o recapitato dall’ufficiale giudiziario.
Questo atto rappresenta, di fatto, una sorta di ultimatum: si danno al debitore altri 10 giorni di tempo per pagare. La sua emanazione comporta, comunque, un aumento delle spese legali dovute, che si sommano alle altre. Se si pagano entro il termine indicato, si potrà risparmiare su questo costo.
In caso di mancato pagamento, il creditore potrà procedere con il pignoramento dei beni del debitore. Dovrà farlo entro 90 giorni dalla sua emissione. Trascorso il novantesimo giorno, infatti, sarà necessario notificare un nuovo atto di precetto.
Il creditore sarà libero di scegliere se avviare:
- un pignoramento mobiliare;
- un pignoramento immobiliare;
- un pignoramento presso terzi, quindi della pensione, dello stipendio, del conto corrente, ecc.
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Tempistiche pagamento: quali sono?
Da quello che emerge, non esiste un tempo prefissato dalla legge entro il quale pagare il costo di una causa. Questo tempo dipende infatti dai vari atti e dal momento in cui vengono notificati al debitore.
Questi ultimi potrebbero infatti arrivare anche molto tempo dopo rispetto a quello in cui è stata emessa la sentenza, considerato che esiste un termine di prescrizione pari a 10 anni per gli obblighi che derivano dagli atti giudiziari.
In aggiunta, un’eventuale lettera di diffida o la notifica dell’atto di precetto interrompono la prescrizione e la fanno ricominciare direttamente da capo. I tempi del precetto, per esempio, potrebbero essere lunghi.
Questo perché, prima di agire in tal senso, il creditore potrebbe voler interrogare l’Anagrafe Tributaria per conoscere quali siano i beni del debitore da poter pignorare – per farlo, dovrebbe però prima richiedere l’autorizzazione del Presidente del Tribunale.
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Il pagamento si può rateizzare?
Una domanda che in molti si pongono è se esista la possibilità di effettuare il pagamento del costo della causa a rate. La risposta è affermativa, ma bisognerà trovare un accordo con la parte vincitrice – ed è molto meglio se ciò avvenga per iscritto.
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Tempo per pagare una causa – Domande frequenti
Chi perde una causa dovrà sostenere tutte le spese legali del processo, in primi il proprio avvocato e a seguire le spese effettuate dalla controparte.
L’avvocato che ha perso una causa ha comunque il diritto di essere pagato.
Il mancato pagamento della parcella del proprio avvocato può integrare il reato di appropriazione indebita.
Chi non ha i soldi per pagare l’avvocato potrebbe informarsi sui requisiti di accesso al patrocinio a spese dello Stato: scopri di più nella nostra guida.
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