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Il certificato carichi pendenti è un documento nel quale sono indicati i procedimenti penali in corso, compresi gli eventuali giudizi di impugnazione. Si differenzia dal certificato del casellario giudiziale – che può essere generale, civile o penale – nel quale sono contenuti invece i procedimenti di condanna.
Il documento potrebbe essere utile in caso di assunzione nel settore privato, ma anche per la richiesta di passaporto o per quella di permesso di soggiorno, ma anche nel momento in cui si deve partecipare a gare d’appalto o per la gestione di pratiche di adozione, ovvero in tutti i contesti nei quali fosse necessario verificare l’eventuale esistenza di carichi pendenti.
In questa guida saranno illustrati chi sono i soggetti che possono fare richiesta del certificato carichi pendenti, il modulo da utilizzare, quali sono le procedure da seguire e il costo per ottenere il documento, che è reperibile anche online.
Il
certificato carichi pendenti può essere richiesto non solo dal
soggetto direttamente interessato, ma anche:
Nel certificato non sono presenti gli estremi dei procedimenti nei quali un soggetto è ancora un semplice indagato, come quelli relativi alle indagini preliminari, ma quelli nei quali il soggetto ha già assunto il ruolo di imputato, ovvero:
Le informazioni che si trovano all’interno del certificato carichi pendenti sono disciplinate dall’articolo n. 313/2002 del “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dei relativi carichi pendenti”.
Nel documento vengono inseriti gli estremi degli atti nei quali la persona è stata imputata, quindi non indagata. Oltre agli estremi dei provvedimenti relativi alle indagini preliminari o a quelli archiviati, non vi sono contenuti:
I provvedimenti relativi ai carichi pendenti sono registrati presso la Procura della Repubblica e cessano di avere validità:
Il certificato carichi pendenti viene rilasciato dalla Procura della Repubblica, a prescindere da qual è il luogo di nascita o la residenza del soggetto che ne fa richiesta. La Procura della Repubblica alla quale ci si rivolge può avere accesso ai procedimenti in corso e ai relativi giudizi di impugnazione a livello nazionale.
La richiesta consiste nella presentazione di un apposito modulo e del documento di identità dell’interessato: per questo può anche essere effettuata da una terza persona che viene delegata.
Il
documento può anche essere richiesto:
Il certificato ha una validità massima di 6 mesi dal momento in cui viene rilasciato.
Con l’introduzione del Decreto Legislativo n. 472/1997, l’Agenzia delle Entrate ha fissato quali sono le modalità per il rilascio del certificato dei carichi pendenti. Il documento può essere rilasciato da qualsiasi Procura della Repubblica.
In questo caso si dovrà utilizzare il modello di domanda relativo alla Procura della Repubblica alla quale si sta inviando la richiesta, che è possibile reperire e in alcuni casi inviare anche online, direttamente dal sito della Procura della Repubblica di riferimento.
In alternativa, si può utilizzare il modulo per fare richiesta del certificato carichi pendenti direttamente all’Agenzia delle Entrate. Nel documento saranno indicati eventuali carichi pendenti sulle persone fisiche o giuridiche che sono iscritte all’anagrafe tributaria, in relazione a illeciti amministrativi, imposte dirette, IVA, versamenti omessi o altri tributi, in base a quello che risulta all’Agenzia delle Entrate.
Nel caso di richiesta online, il certificato dovrà essere prenotato presentando il modulo di richiesta presente sul sito della Procura della Repubblica che si sta utilizzando per la prenotazione. Si dovrà indicare:
Si riceverà così una mail con un numero di prenotazione: sarà possibile andare a ritirare il documento solo dopo aver sostenuto i costi previsti dalla legge, a meno che non si rientri tra i soggetti che hanno diritto all’esenzione.
Per quanto riguarda i tempi del rilascio del certificato, dipendono da grado di urgenza indicato in fase di richiesta:
Il rilascio del certificato dei carichi pendenti prevede il pagamento:
Il rilascio è invece gratuito nei casi seguenti:
I soggetti che hanno diritto a eventuali esenzioni nei pagamenti devono essere in grado di dimostrarlo tramite la presentazione di apposita documentazione.
A partire dal 1° gennaio 2012, nel caso in cui il certificato dei carichi pendenti debba essere presentato a una Pubblica Amministrazione, lo si deve sostituire con un’autocertificazione, ai sensi dell’articolo 46 del D.L. 28/12/2000 n. 445, in base a quanto modificato dall’articolo 15 della Legge 183/2011.
Tale dichiarazione sostitutiva di certificazione non potrà essere utilizzata dai cittadini extracomunitari, che dovranno richiedere il certificato alla Procura della Repubblica e lo potranno ottenere con la dicitura “certificato rilasciato per i procedimenti disciplinati dalle norme sull’immigrazione”.
Il certificato dei carichi pendenti può essere richiesto presso qualsiasi Procura della Repubblica, a prescindere dal proprio luogo di nascita e dalla residenza.
Circa una ventina di euro in quanto sono previsti il costo dei diritti di certificato e quello della marca da bollo, ai quali si potrebbe aggiungere quello dei diritti di urgenza. Esistono però delle eccezioni nelle quali non si paga.
È necessario utilizzare un apposito modulo, che può essere scaricato dal sito dalla Procura della Repubblica di riferimento e inviato anche online.