Prossimo concorso magistratura 2020: quali sono le date e i requisiti
Quali sono i requisiti per fare domanda di partecipazione al concorso magistratura 2020 e come funziona l’esame.
Le date 2020
Sulla base di quanto riportato sulla Gazzetta Ufficiale n. 57 del 24 luglio 2020, la pubblicazione delle date del concorso magistratura 2020 è stata prorogata al 25 settembre, dopo un primo rinvio avvenuto il 24 luglio scorso.
In tale giorno sarà reso noto il calendario delle prove scritte del Concorso Ministero Giustizia per 310 posti di magistrato ordinario, che permetterà a chi spera di intraprendere la carriera di magistrato di provare a realizzare il suo sogno.
Sul relativo bando sono state riportate le modalità di partecipazione al concorso, ovvero quali sono i requisiti richiesti e quale sarà l’iter di selezione: di seguito sarà presentato nel dettaglio il suo contenuto e come fare domanda per partecipare al concorso magistratura 2020.
Gli aspiranti magistrati che intendono partecipare al concorso magistratura previsto per il 2020 dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:
essere cittadini italiani;
avere l’esercizio dei diritti civili;
essere di condotta incensurabile;
essere fisicamente idoneo all’impiego a cui aspira;
essere in posizione regolare nei confronti del servizio di leva al quale sia stato eventualmente chiamato;
non essere stato dichiarato per 3 volte non idoneo nel concorso per esami alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda.
I candidati dovranno inoltre rientrare, senza possibilità di cumulare le anzianità di servizio previste come necessarie nelle singole ipotesi, in una delle seguenti categorie:
magistrati amministrativi e contabili;
procuratori dello Stato che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
dipendenti dello Stato, con qualifica dirigenziale o appartenenti a una delle posizioni corrispondenti all’area C, già prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro, comparto Ministeri, con almeno 5 anni di anzianità nella qualifica, che hanno costituito il rapporto di lavoro a seguito di concorso per il quale era richiesto il possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a 4 anni e che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
appartenenti al personale universitario di ruolo docente di materie giuridiche in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
dipendenti, con qualifica dirigenziale o appartenenti alla ex area direttiva, della pubblica amministrazione, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli enti locali, che hanno costituito il rapporto di lavoro a seguito di concorso per il quale era richiesto il possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a 4 anni, con almeno 5 anni di anzianità nella qualifica o, comunque, nelle predette carriere e che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
avere svolto le funzioni di magistrato onorario (giudice di pace, giudice onorario di tribunale, vice procuratore onorario, giudice onorario aggregato, giudice ausiliario di corte di appello) per almeno 6 anni senza demerito, senza essere stati revocati e che non sono incorsi in sanzioni disciplinari.
Possono inoltre fare domanda tutti coloro che risultano:
laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a 4 anni e del diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali previste dall’articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398, e successive modifiche;
laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a 4 anni, salvo che non si tratti di seconda laurea, e hanno conseguito il dottorato di ricerca in materie giuridiche;
laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata non inferiore a 4 anni, salvo che non si tratti di seconda laurea, e hanno conseguito il diploma di specializzazione in una disciplina giuridica, al termine di un corso di studi della durata non inferiore a 2 anni presso le scuole di specializzazione di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162;
laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata almeno quadriennale e che hanno concluso positivamente lo stage presso gli uffici giudiziari o hanno svolto il tirocinio professionale per diciotto mesi presso l’Avvocatura dello Stato, ai sensi dell’art. 73 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, nel testo vigente a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito con legge 11 agosto 2014, n. 114.
Versamenti richiesti
Chi rientra nei requisiti elencati nel paragrafo precedente, dovrà anche essere in regola con il pagamento del diritto di segreteria: al fine di coprire le spese della procedura concorsuale, dovrà essere versata la somma di 50 euro. La ricevuta o gli estremi del versamento dovranno poi essere allegati alla domanda di partecipazione.
Il pagamento dovrà essere effettuato:
tramite bonifico bancario o postale sul conto corrente con codice IBAN IT 62O 07601 14500001020172217, intestato alla Tesoreria dello Stato, capo XI, capitolo 2413, articolo 17;
tramite bollettino postale sul conto corrente postale n. 1020172217, intestato alla Tesoreria dello Stato, capo XI, capitolo 2413, articolo 17, oppure mediante versamento in conto entrate tesoro, capo XI, capitolo 2413, articolo 17, presso una qualsiasi Tesoreria dello Stato.
Come inviare la domanda di partecipazione
La domanda di partecipazione dovrà essere inviata per via telematica tramite il sito del Ministero della Giustizia, www.giustizia.it, nella sezione Strumenti/Concorsi > esami > assunzioni.
Dovrà essere effettuata la registrazione, inserendo:
codice fiscale;
indirizzo di posta elettronica;
password.
Si dovrà poi compilare il modulo disponibile: una volta completata l’operazione si riceverà una notifica di avvenuta ricezione e un pdf intitolato “domanda di partecipazione”. Tale file dovrà essere stampato, firmato e scansionato in formato pdf, assieme alla copia del proprio documento di identità e alla ricevuta del versamento.
I tre file scansionati dovranni poi essere caricati sul sito:
si riceverà una mail di conferma della presa in carico della domanda all’indirizzo fornito in fase di registrazione;
si riceverà inoltre un codice identificativo, formato da un codice a barre, che dovrà essere stampato e conservato per essere poi esibito durante le prove scritte.
Nel caso di invio di più domande, che dovranno essere presentate nel rispetto della scadenza indicata sul bando, il sistema prenderà in considerazione soltanto l’ultima tra quelle ricevute.
Contenuto della domanda
La domanda di partecipazione al concorso di magistratura dovrà contenere le seguenti informazioni sul candidato:
cognome e nome;
data e luogo di nascita;
codice fiscale;
di essere cittadini italiani;
di avere l’esercizio dei diritti civili;
di essere di condotta incensurabile;
di non avere riportato condanne penali e di non avere in corso procedimenti penali ovvero procedimenti per l’applicazione di misure di sicurezza o di prevenzione;
di non avere precedenti giudiziari tra quelli iscrivibili nel casellario giudiziale ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313;
di non essere a conoscenza di essere sottoposti ad indagini preliminari;
di non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo, destituiti ovvero licenziati o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento, ovvero di non essere stati dichiarati decaduti da un impiego statale a seguito dell’accertamento che l’impiego stesso è stato conseguito mediante la produzione di documenti falsi o viziati da invalidità non sanabile;
di essere in posizione regolare nei confronti del servizio di leva al quale siano stati eventualmente chiamati;
di essere fisicamente idonei ad esercitare l’impiego cui aspirano;
I portatori di handicap con l’esigenza di essere aiutati durante le prove scritte dovranno indicare sia l’ausilio di cui hanno bisogno sia l’eventuale esigenza di un lasso di tempo extra per lo svolgimento della prova. Saranno inoltre tenuti a rendere noti gli estremi della certificazione medica relativa al loro handicap.
il luogo ove desiderano ricevere eventuali comunicazioni relative al concorso qualora sia diverso da quello di residenza;
l’Università presso la quale è stata conseguita la laurea in giurisprudenza e la data del conseguimento;
l’eventuale precedente prima laurea, l’Università dove è stata conseguita e la data del conseguimento;
la categoria di appartenenza di cui all’art. 2, lettera g, nn. 1 – 11;
la lingua straniera, oggetto del colloquio in sede di prova orale, scelta dal candidato fra le seguenti: inglese, francese, spagnolo e tedesco;
il versamento del diritto di segreteria, come indicato nelle righe precedenti.
Le prove
Gli aspiranti magistrati dovranno sostenere una prova scritta e una prova orale. La prova scritta consisterà nello svolgimento di 3 temi, che verteranno sulla seguenti materie:
diritto civile;
diritto penale;
diritto amministrativo.
Gli elaborati dovranno essere consegnati in un tempo massimo di 8 ore dalla dettatura della traccia: è possibile esercitarsi prendendo come riferimento le tracce assegnate nei concorsi magistratura degli anni precedenti.
La prova orale potrà essere sostenuta solo nel caso di superamento della prova scritta, con il raggiungimento di un punteggio minimo di 12/20 per ciascuno dei 3 temi.
L’esame finale baserà sulle materie seguenti:
diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano;
procedura civile;
diritto penale;
procedura penale;
diritto amministrativo, costituzionale e tributario;
diritto commerciale e fallimentare;
diritto del lavoro e della previdenza sociale;
diritto comunitario;
diritto internazionale pubblico e privato;
elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario;
colloquio su una lingua straniera scelta fra le seguenti: inglese, francese, spagnolo e tedesco.
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