Dall’autoproduzione alla partita IVA agricola

Ti sarà capitato tante volte, nel corso del tempo, di utilizzare, senza rendertene conto, i termini giudice e magistrato come fossero sinonimi.
Si tratta veramente della stessa cosa o sono due figure distinte, per le quali è necessario conseguire una laurea magistrale in Giurisprudenza?
Vediamo di seguito qual è la differenza principale e in cosa consiste, nel dettaglio, il ruolo del giudice e quello del magistrato.
La prima nozione fondamentale per capire la differenza tra giudice e magistrato consiste nel sapere che ogni giudice deve essere, obbligatoriamente, un magistrato.
Di contro, non tutti i magistrati sono giudici: questo significa che la qualifica di giudice è più specifica rispetto alla categoria di magistrato, la quale è, invece, più ampia.
Il giudice è, nella pratica, un organo sopra le parti (super partes) che ha il compito di decidere, in modo imparziale, su una causa di natura civile, penale o amministrativa. Il magistrato, invece, è un organo autonomo e non condizionato né dal potere legislativo né da quello esecutivo.
Posto, dunque, che i termini giudice e magistrato non sono sinonimi, analizziamo più nel dettaglio di cosa si occupano le due figure. Il giudice ha il compito di decidere su una causa e può essere rappresentato:
Non esiste una definizione di giudice dettata dalla legge, ma ci sono, invece, delle specifiche competenze che portano a distinguere tra giudice civile, giudice penale, e così via.
Il giudice civile si occupa di decidere sulle causa riguardanti:
Il giudice può anche decidere di farsi assistere da altre figure professionali: per esempio, nel caso del risarcimento danni per incidente stradale, si potrà richiedere il supporto del medico legale o di un ingegnere.
Il giudice penale si occupa di giudicare tutto quello che rappresenta un reato e che potrà essere discusso:
In generale, il giudice non ha soltanto il compito di stabilire chi è il colpevole per condannarlo, ma anche quello di:
Mentre a seconda del contesto, si può parlare di giudice civile, penale, amministrativo o tributario, ci sono ulteriori differenze all’interno della singola giurisdizione.
Nella giurisdizione civile troviamo il Giudice di pace e il Tribunale. In quella penale, è possibile distinguere tra:
Nel caso dei processi amministrativi, il giudice gestirà le cause che coinvolgono la pubblica amministrazione o un ente pubblico e che si svolgono presso il TAR, ovvero il Tribunale amministrativo Regionale. Il giudice tributarista giudicherà, tramite la commissione tributaria, le cause riguardanti tasse e imposte.
I magistrati non decidono sulle controversie specifiche, ma fanno parte della funzione giurisdizionale dello Stato.
Rientrano tra magistrati:
Prendendo in analisi la figura del Pm, si tratta della persona che ha la funzione di indagare su un crimine, attraverso l’esame delle prove e della documentazione presentate, e che si occupa di condurre le indagini con il supporto della polizia giudiziaria.
Quando ci si riferisce ai magistrati, si possono annoverare due differenti categorie:
Il magistrato togato potrà svolgere la propria attività:
Per diventare giudici bisogna prima di tutto diventare magistrati: dopo la laurea in giurisprudenza della durata di 5 anni, sarà necessario superare il concorso pubblico che viene indetto su cadenza periodica dal Ministero della Giustizia.
Vi potranno partecipare i cittadini italiani che non abbiano mai subito condanne e non siano già stati bocciati a tre concorsi, i quali possono rientrare tra le seguenti figure professionali:
Il Pubblico ministero è una particolare tipologia di magistrato, che ha un ruolo diverso rispetto a quello del giudice: scopri di cosa si tratta.
Il pubblico ministero è un magistrato che ha la funzione di indagare sui soggetti considerati colpevoli di un reato in modo tale che si possa procedere al processo penale.