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Credito di imposta 4.0 sui beni strumentali 2025: cos’è, chi ne ha diritto, a quanto ammonta

La transazione tecnologica investe anche le impresa, come? Grazie al credito di imposta 4.0. Nelle prossime righe, ti spiegheremo di cosa si tratta, oltre che quando e come utilizzarlo.

credito di imposta beni strumentali 2025
  • Il credito di imposta 4.0 è un’agevolazione che viene erogata all’imprese per realizzare la cosiddetta transazione tecnologica, ossia per adeguare alle nuove tecnologie la strumentazione dell’impresa.
  • Può essere riconosciuto a tutte le imprese, sebbene il legislatore abbia previsto alcune eccezioni.
  • Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha precisato che la piattaforma per richiedere il credito è online.

Quando si parla di credito di imposta sui beni strumentali si fa riferimento a quei crediti che vengono concessi rispetto agli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali o immateriali.

Il credito di imposta 4.0 viene concesso rispetto all’acquisto di quei beni che consentono una trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, secondo il modello di Industria 4.0.

Negli ultimi anni, si discute spesso di digitalizzazione e informatizzazione delle attività produttive, imprese private ma anche enti pubblici. Uno degli obiettivi del PNRR è proprio quello di trasportare la pubblica amministrazione nell’era digitale.

Nel seguente articolo ci occuperemo proprio del credito di imposta 4.0: ti diremo quando e come viene erogato e come può essere sfruttato.

Che cos’è il credito di imposta 4.0?

Il credito di imposta 4.0 è un’agevolazione che viene erogata alle imprese per l’acquisto di strumenti da impiegare nell’attività imprenditoriale. Tali strumenti devono però avere delle caratteristiche ben specifiche, ossia devono consentire un adeguamento degli impianti dell’azienda alle nuove tecnologie.

Anche questa agevolazione sembra connessa al PNRR, tant’è che è possibile usufruire di essa per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2026, a condizione che:

  • al 31 dicembre 2025 sia stato concluso l’ordine e accettato dal relativo venditore;
  • sia stato pagato un acconto equivalente almeno al 20%.

Il D.L. n. 39/2024, entrato in vigore il 30 marzo 2024, ha previsto alcuni adempimenti per accedere al beneficio, tra cui l’obbligo di effettuare alcune comunicazioni al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).

Il credito di imposta, con riferimento agli acquisti effettuati a partire dal 29 marzo 2024, non verrà più erogato in modo automatico, ma sarà compensabile solo previa comunicazione al Mimit. Le modalità di comunicazione sono state specificate con il decreto direttoriale del 24 aprile 2024.

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cosa comporta l'acquisto di beni strumentali per un'azienda
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Chi ha diritto al credito di imposta 4.0?

L’agevolazione spetta a tutte le imprese che risiedano sul territorio italiano. Al fine di ottenere il credito, non rilevano:

  • la forma giuridica;
  • il settore economico in cui operano;
  • le dimensioni aziendali;
  • il regime contabile (ordinario o semplificato) adottato.

Rientrano tra i soggetti beneficiari

  • gli enti non commerciali, con riferimento all’attività commerciale eventualmente esercitata;
  • le imprese agricole che determinano il reddito agrario ai sensi dell’articolo 32 del TUIR;
  • le reti di imprese (sia le “reti-soggetto” che le “reti-contratto”);
  • le società tra professionisti (STP) titolari di reddito d’impresa;
  • le imprese neo costituite. La norma, infatti, non pone alcuna condizione riguardante la data di inizio dell’attività.

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Quali imprese sono escluse?

Il legislatore, d’altra parte, prevede delle esclusioni per:

  • le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale prevista dal regio decreto n. 267/1942, dal codice di cui al  D.lgs. n. 14/2019, o da altre leggi speciali;
  • le imprese che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una delle situazioni di cui al punto precedente;
  • le imprese destinatarie di sanzioni interdittive.

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come ottenere il credito di imposta 4.0. sui beni strumentali

Credito di imposta 4.0: beni strumentali materiali

Rientrano tra ii beni strumentali materiali, il cui acquisto comporta erogazione del credito di imposta, quelli che consentono una transazione tecnologica alle imprese.

In specie, appartengono alla categoria i beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti:

  • le macchine utensili per asportazione,
  • le macchine utensili operanti con laser e altri processi a flusso di energia (per esempio plasma, waterjet, fascio di elettroni), elettroerosione, processi elettrochimici,
  • le macchine utensili e gli impianti per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali e delle materie prime,
  • le macchine utensili per la deformazione plastica dei metalli e altri materiali;
  • le macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura;
  • le macchine per il confezionamento e l’imballaggio.

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Credito di imposta 4.0: beni strumentali immateriali

In via esemplificativa, costituiscono beni strumentali immateriali che consentono l’accesso al credito di imposta:

  • Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la progettazione, definizione/qualificazione delle prestazioni e produzione di manufatti in materiali non convenzionali o ad alte prestazioni, in grado di permettere la progettazione, la modellazione 3D, la simulazione, la sperimentazione, la prototipazione e la verifica simultanea del processo produttivo, del prodotto e delle sue caratteristiche (funzionali e di impatto ambientale) e/o l’archiviazione digitale e integrata nel sistema informativo aziendale delle informazioni relative al ciclo di vita del prodotto (sistemi EDM, PDM, PLM, Big Data Analytics),
  • software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la progettazione e la ri-progettazione dei sistemi produttivi che tengano conto dei flussi dei materiali e delle informazioni, software, sistemi, piattaforme e applicazioni di supporto alle decisioni in grado di interpretare dati analizzati dal campo e visualizzare agli operatori in linea specifiche azioni per migliorare la qualità del prodotto e l’efficienza del sistema di produzione,
  • software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della produzione con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio, come la logistica di fabbrica e la manutenzione (quali ad esempio sistemi di comunicazione intra-fabbrica, bus di campo/ fieldbus, sistemi SCADA, sistemi MES, sistemi CMMS, soluzioni innovative con caratteristiche riconducibili ai paradigmi dell’IoT e/o del cloud computing).

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che cos'è la transazione tecnologica?

Quali caratteristiche devono avere i beni strumentali?

I beni strumentali che consentono l’erogazione dei crediti di imposta devono avere alcune caratteristiche, tra cui:

  • controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
  • interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
  • integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
  • interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;
  • rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.

Tutte le macchine sopra citate devono essere dotate di almeno due tra le seguenti caratteristiche per renderle assimilabili o integrabili a sistemi cyberfisici:

  • sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
  • monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
  • caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico);
  • dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti;
  • filtri e sistemi di trattamento e recupero di acqua, aria, olio, sostanze chimiche e organiche, polveri con sistemi di segnalazione dell’efficienza filtrante e della presenza di anomalie o sostanze aliene al processo o pericolose.

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A quanto ammonta il credito di imposta sui beni strumentali?

Il credito di imposta per l’acquisto dei beni strumentali materiali equivale a:

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro;
  • 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR.

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come sfruttare il credito di imposta

Quali beni sono esclusi dal credito di imposta

Sono esclusi dall’accesso al credito di imposta 4.0:

  • i beni individuati all’art. 164, comma 1, del TUIR, ossia veicoli e altri mezzi di trasporto, sia se utilizzati esclusivamente per l’esercizio dell’impresa sia se usati promiscuamente;
  • i beni con coefficiente di ammortamento fiscale inferiore al 6,5%;
  • i fabbricati e le costruzioni.

Sono altrettanto esclusi i beni di cui all’ allegato 3 della Legge n. 208/2015, ossia condutture utilizzate dalle industrie di imbottigliamento di acque minerali o dagli stabilimenti balneari e termali, condutture utilizzate per la produzione e distribuzione di gas naturale, materiale rotabile, ferroviario e tranviario, aerei completi di equipaggiamento.

Infine, sono esclusi i beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento rifiuti.

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Come usufruire del credito di imposta 4.0?

Come dicevamo nei paragrafi precedenti, il credito di imposta non si ottiene più in automatico. È necessario, infatti, accedere alla piattaforma GSE (Gestione Servizi Energetici), che è online dal 18 maggio 2024, ma la richiesta per quest’anno si può fare dalle 14:00 del 17 giungo 2025.

Per le spese in beni strumentali sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, il credito – erogato in compensazione – deve essere utilizzato mediante modello F24, sul quale va riportato il seguente codice tributo 7077. Per gli investimenti che sono, invece, iniziati entro la fine del 2024, si potrà utilizzare il vecchio codice tributo 6936, se è già stato versato un acconto del 20%.

Le aziende devono:

  1. comunicare le spese effettuate entro il 31 gennaio 2026;
  2. pagare il 20% dell’investimento, entro 30 giorni, come acconto;
  3. precisare quando sono terminati gli investimenti entro il 31 gennaio 2026, se si sono conclusi nel 2025, oppure entro il 31 luglio 2026, se sono stati conclusi entro il 30 giugno 2026.

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Credito di imposta – Domande frequenti

Cos’è il credito di imposta 4.0?

Il credito di imposta 4.0 è un credito di imposta che viene concesso sugli acquisti che consentono all’impresa una transazione tecnologica.

Come si utilizza il credito di imposta 4.0?

Il credito di imposta 4.0 va utilizzato mediante modello F24, indicando l’apposito codice tributo, che è distinto per i beni materiali e immateriali.

Quando si ottiene il credito di imposta 4.0?

È possibile ottenere il credito di imposta 4.0 quando si acquistano beni materiali, come attrezzature (es. PC), o immateriali (es. software), per consentire un ammodernamento alla struttura aziendale.

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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