Se ho lavorato 3 mesi ho diritto alla disoccupazione?
Quanti mesi bisogna aver lavorato per avere la disoccupazione? Tre mesi di lavoro sono sufficienti? Vediamo più da vicino come funziona la NASpI per i lavoratori con contratto a termine.
Il contratto a tempo indeterminato non è una certezza per tutti. Ci si potrebbe per esempio trovare in un periodo della vita in cui si riesce a lavorare solo per brevi periodi, passando da un impiego a un altro.
Mentre quando si ha un lavoro più stabile, diventa anche più semplice riuscire a capire come funzioni la disoccupazione in caso di licenziamento, per lavori che hanno una durata inferiore – 1, 2, 3 mesi – potrebbe sorgere qualche dubbio.
Ci siamo allora chiesti: nel caso di un contratto di lavoro della durata di 3 mesi, si avrebbe diritto a ricevere la disoccupazione? In queste righe, analizzeremo il caso dei:
- lavoratori stagionali o con contratto a termine;
- contratti di collaborazione;
- dipendenti che non superano il periodo di prova.
Ho lavorato 3 mesi: ho diritto alla NASpI?
Nonostante spesso si tenda a fare confusione sul tema, per avere accesso alla NASpI non si dovrà più aver maturato un numero minimo di giornate lavorative in un anno. Si farà infatti riferimento ai contributi che sono stati versati negli anni.
In particolare, il lavoratore deve aver maturato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni che precedono la richiesta di disoccupazione, senza calcolare le settimane per le quali è stata già percepita un’indennità di disoccupazione.
Prendiamo il caso di un contratto di lavoro della durata di 3 mesi: il lavoratore potrà accedere alla NASpI se avrà versato contributi per almeno 13 settimane.
Dovrà però:
- avere perso il lavoro in modo involontario;
- aver firmato la DID, la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, che potrà essere resa online, sul sito dell’INPS, oppure tramite un centro per l’impiego o il portale ANPAL.
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Contratto 3 mesi e disoccupazione: esempio
Facciamo un esempio concreto. Supponiamo il caso di un lavoratore che abbia lavoratore dal 1° gennaio al 31 marzo 2024. Dal 1° aprile non ha più un lavoro, perché il suo contratto non è stato rinnovato.
In questo periodo di tempo, ci sono ben 13 settimane lavorative, durante le quali il lavoratore avrà versato i contributi. Si tratta proprio del minimo previsto dalla normativa in vigore per poter avere accesso alla NASpI.
In ogni caso, anche nell’ipotesi in cui si lavorasse 1 mese o 2 mesi, si prenderebbero in considerazione le 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti la richiesta. Anche per pochi mesi di lavoro, dunque, la disoccupazione spetta.
Come abbiamo visto, quindi, la disoccupazione non si ottiene soltanto in caso di licenziamento, ma anche per scadenza del termine contrattuale. Potranno dunque accedervi anche:
- i lavoratori stagionali;
- coloro i quali hanno un contratto a termine o in somministrazione.
A questo proposito, ti consigliamo di leggere la nostra guida su Disoccupazione NASpI: requisiti, calcolo, novità, quanto dura
Disoccupazione per 3 mesi di lavoro: durata
Qual è la durata della NASpI per 3 mesi di lavoro? In pratica, la disoccupazione viene erogata per la metà del periodo contributivo, indipendentemente dalla tipologia di contratto di lavoro in essere.
In questo caso, quindi, la NASpI si riceverebbe per un mese e mezzo. Facendo qualche altro esempio:
- se hai lavorato per 6 mesi, riceverai la disoccupazione per 3 mensilità;
- al termine di un contratto di 12 mesi, potrai richiedere la NASpI per un totale di 6 mesi, e così via.
Come già precisato, non saranno presi in considerazione nel calcolo delle 13 settimane in questione quei periodi contributivi per i quali è stata già ricevuta la disoccupazione, che non dovranno essere conteggiati (non se ne può usufruire più volte).
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Ho lavorato 3 mesi: quanta disoccupazione mi spetta?
Veniamo adesso alla parte più importante, ovvero quella relativa all’ammontare dell’indennità di disoccupazione. A quanto corrisponde per chi ha lavorato per 3 mesi? Il totale della NASpI si calcola a partire dalla retribuzione media. Si dovranno sommare gli imponibili previdenziali INPS degli ultimi 4 anni, comprensivi di eventuali elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive.
Il risultato dovrà essere diviso per il numero di settimane di contribuzione e poi moltiplicato per il coefficiente 4,33. A questo punto:
- se il valore ottenuto è inferiore o pari a 1.352,19 euro, la NASpI corrisponde al 75% di tale valore;
- se, invece, supera i 1.352,19 euro, allora al 75% si dovrà aggiungere anche il 25% della differenza tra imponibile previdenziale e 1.352,19 euro.
Ricordiamo, in ogni caso, che la NASpI non può superare l’importo di 1.470,99 euro e che il totale percepito si riduce del 3% ogni mese a partire dal 1° giorno del 6° mese. La riduzione si applica solo a partire dall’8° mese per i beneficiari che hanno raggiunto i 55 anni di età.
Per conoscere quanta disoccupazione ti spetta se hai lavorato soltanto per 4, 6, 9, 10 o un intero anno ti basterà effettuare questo calcolo, che è lo stesso a prescindere dalla tipologia di contratto – quindi è indifferente che sia a termine, part-time o a tempo indeterminato. Per qualsiasi dubbio in merito, ti consigliamo di richiedere una consulenza online a un avvocato del lavoro.
Se, quindi, il tuo imponibile medio mensile relativo a tre mesi di lavoro corrisponde a 1.200 euro, potrai richiedere la disoccupazione NASpI per un mese e mezzo e il suo valore sarà pari al 75%, quindi a 900 euro per il primo mese e a 450 euro per i successivi 15 giorni.
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Contratto di collaborazione: spetta la NASpI?
Una precisazione importante riguarda, invece, il contratto di collaborazione o co.co.co.: in questa ipotesi, al termine del contratto di lavoro, si ha diritto a un’indennità di disoccupazione che però prende il nome di DIS-COLL.
Per approfondire le differenza tra le due forme di disoccupazione, ti invitiamo a leggere la nostra guida su Differenza tra NASpI e DIS-COLL
Periodo di prova non superato: spetta la disoccupazione?
Cosa succede, invece, nel caso in cui un lavoratore non dovesse superare il periodo di prova? Avrebbe diritto a ricevere la NASpI? La risposta è affermativa nel caso in cui lo stesso abbia maturato i requisiti contributivi previsti.
La disoccupazione non spetta invece nel caso in cui, durante il periodo di prova, il lavoratore decidesse di interrompere la propria attività lavorativa volontariamente.
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Disoccupazione mesi di lavoro – Domande frequenti
Il diritto alla disoccupazione NASpI spetta indipendentemente dalla tipologia del contratto di lavoro: sarà sufficiente aver maturato 13 settimane di contributi nei 4 anni antecedenti alla richiesta.
La disoccupazione non spetta in caso di dimissioni volontarie o qualora non si avesse il requisito delle 13 settimane contributive maturate.
Sì, a condizione che si rispettino i requisiti previsti per accedere alla NASpI: scopri di più nella nostra guida.
La disoccupazione si calcola a partire dalla media del proprio imponibile INPS: scopri a quanto ammonta nella nostra guida.
Sì, la disoccupazione spetta a prescindere dalla tipologia di contratto di lavoro alla scadenza, non solo nei casi di licenziamento involontario del lavoratore subordinato.
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