Ecobonus 2023 casa: cosa comprende e come funziona
Cos'è l'ecobonus? Chi ne ha diritto per il 2023? Quali sono i requisiti per poter usufruire dei vantaggi che ne derivano e quali gli interventi che si possono realizzare con detrazioni al 50%, 65%, 70% o 75%.
L’ecobonus è un incentivo statale nel quale rientrano tutti quei lavori che mirano a migliorare il livello di efficienza energetica degli edifici.
Potrà essere utilizzato anche per i lavori di ristrutturazione o per lavori di tutela ambientale per la salvaguardia di opere e impianti presenti nelle abitazioni, singole o in blocco.
In questa guida analizzeremo quali sono gli interventi per i quali sarà possibile accedere all’aliquota del 65%, che resterà in vigore non solo nel 2023, ma anche nel 2024 .
Il beneficio potrà essere utilizzato da tutti i contribuenti, sia i residenti sia i non residenti, che possiedono a qualsiasi titolo l’immobile di intervento, anche se titolari di reddito di impresa.
ai condomini, che possono intervenire sulle parti comuni;
agli inquilini;
chi ha l’immobile in comodato.
Vi rientrano i seguenti soggetti:
le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni;
i contribuenti che sono titolari di reddito d’impresa, ovvero le persone fisiche, le società di persone, le società di capitali;
le associazioni di professionisti;
gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciali.
Per quanto riguarda i titolari di reddito di impresa, ci sono alcuni vincoli da rispettare: questi ultimi possono infatti usufruire della detrazione soltanto sui fabbricati che vengono utilizzati per l’esercizio della loro attività imprenditoriale.
Possono usufruire dell’agevolazione anche i seguenti soggetti, a condizione che sostengano le spese per la realizzazione di interventi di ristrutturazione sugli immobili:
il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, ovvero il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado;
il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato;
gli istituti autonomi per le case popolarie gli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti istituti, oltre che le cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
Detrazioni ecobonus 2023: come funziona
In primo luogo, l’ecobonus 2023 potrà essere utilizzato per i lavori di riqualificazione energetica realizzati:
dai condomini;
sulle unità immobiliari adibite a prima casa;
anche per le seconde case. Sono stati esclusi invece gli immobili che appartengono alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
Chi intende usufruire della detrazione derivante dall’ecobonus, dovrà inviarne comunicazione all’ENEA prima ancora di indicare la spesa sostenuta nella dichiarazione dei redditi, per mezzo dell’apposita sezione ECOBONUS presente sul sito ENEA.
Nello specifico, sarà necessario trasmettere la scheda informativa degli interventi realizzati e la copia dell’attestato di qualificazione energetica entro 90 giorni di tempo dalle fine dei lavori.
Ecobonus e detrazione al 65%
Le detrazioni fiscali previste dall’ecobonus saranno pari al 65% sia per il 2023, sia per il 2024. Tale percentuale viene mantenuta anche per:
gli interventi di efficientamento sulle parti comuni degli edifici condominiali;
l’acquisto e la posa in opera delle schermature solari, fino a 60.000 euro;
l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori per la sostituzione di impianti già esistenti.
Elenco spese ammesse e limiti di importo ecobonus 65%
Nella tabella che segue sono stati raccolti gli interventi sui quali si applica la detrazione al 65%.
Tipologia di intervento
Detrazione massima
Riqualificazione energetica globale
100.000 euro
Coibentazione di strutture opache verticali, strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti)
60.000 euro
Installazione di collettori solari termici
100.000 euro
interventi di di climatizzazione invernale e produzione acqua calda sanitaria con installazione sistemi di termoregolazione evoluti
30.000 euro
caldaie a condensazione su parti comuni di edifici condominiali o su tutte le unità immobiliari in condominio
30.000 euro
sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di aria calda a condensazione
30.000 euro
sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza
30.000 euro
microcogeneratori
100.000 euro
sostituzione scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore
30.000 euro
sistemi di building automation
15.000 euro
Ecobonus: detrazione fiscale al 50%
La detrazione fiscale corrisponde, invece, al 50% per i le spese riguardanti:
l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature solari;
sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione che abbiano efficienza energetica almeno pari alla classe A.
Ecco quali sono i relativi limiti di spesa previsti.
Ecobonus 2022 al 50%
Detrazione massima
sostituzione di finestre comprensive di infissi
60.000 euro
installazione di schermature solari
60.000 euro
Caldaie a condensazione su singole unità immobiliari con efficienza energetica per riscaldamento superiore o uguale al 90%
30.000 euro
installazione impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore alimentabili a biomasse combustibili
30.000 euro
Ecobonus 2023 per i condomini
Per la riqualificazione energetica dei condominii, viene invece applicato:
il 75%, per gli interventi che portano al conseguimento di risparmi energetici sulle parti comuni di edifici condominiali al fine di migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva, con una detrazione massima di 40.000 euro;
70%, per interventi su parti comuni che interessano l’involucro dell’edificio con incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda, con una detrazione massima di 40.000 euro.
Ecobonus 2023: come fare richiesta
Passando alla parte pratica, che è quella che interessa nel concreto contribuenti e aziende, per poter richiedere l’agevolazione fiscale sugli interventi di ristrutturazione, bisognerà essere in possesso di alcuni documenti.
Nello
specifico, si tratta:
dell’asseverazione di un tecnico abilitato o di unadichiarazione resa dal direttore dei lavori, nella quale si dimostri che l’intervento è stato realizzato nel rispetto dei requisiti tecnici imposti dalle legge;
dell’attestato di prestazione energetica (APE), la cui funzione è quella di mettere a disposizione i dati riguardanti l’efficienza energetica di uno stabile;
della scheda informativa relativa agli interventi realizzati.
L’APE
non è necessario nei casi seguenti:
per la sostituzione di finestre dotate di infissi in singole unità immobiliari;
per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;
per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione;
per la messa a punto del sistema di distribuzione;
per l’acquisto e l’installazione di schermature solari;
per l’installazione di impianti di climatizzazione che includono generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, qualora le detrazioni sino richieste per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale;
per l’acquisto e l’installazione di dispositivi multimediali.
Quali sono gli interventi che rientrano nell’ecobonus?
L’ecobonus è stato rinnovato al 65% per tutto il 2023 e il 2024: scopri quali sono gli interventi che permettono di accedere a tale detrazione statale.
Chi ha diritto all’ecobonus?
La normativa in vigore prevede che hanno diritto all’ecobonus tutti i contribuenti residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di intervento.
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