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Case popolari: cosa sono e chi ne ha diritto

Cosa significa case popolari? Quanto deve essere il reddito per poterne fare richiesta? Come mettersi in lista per l'assegnazione? Ecco quali sono i requisiti di accesso e la procedura per inoltrare la domanda di assegnazione di una casa popolare.

case popolari chi ne ha diritto
  • Le case popolari, chiamate anche alloggi ERP o alloggi IACP, sono unità immobiliari di pubblica proprietà che vengono assegnate alle famiglie con basso reddito che ne fanno richiesta, a un costo di affitto molto basso.
  • Per esempio, si può avere accesso a una casa di tre vani al costo di 100 euro al mese.
  • ERP è l’acronimo di Edilizia Residenziale Pubblica, mentre IACP sta per Istituto Autonomo Case Popolari.

Le case popolari sono immobili che vengono assegnati ai nuclei familiari con un reddito basso sulla base di graduatorie locali, alle quali si può accedere presentando apposita domanda di assegnazione.

Rientrano nel concetto di ERPedilizia residenziale pubblica – nota anche come edilizia popolare: la Pubblica Amministrazione si attiva a livello nazionale, regionale o comunale per assegnare una casa.

Le prime abitazioni comunali che fanno parte dell’edilizia sociale risalgono al XVI secolo, ma è con la rivoluzione industriale, in particolare nel 19° secolo, che la loro diffusione diventa esponenziale in relazione al notevole incremento della popolazione urbana.

In Italia, l’istituto delle case popolari fu introdotto con la legge 31 maggio 1903, n. 254, la quale, per la prima volta, ne regolamentò la concessione. Il Piano Fanfani (conosciuto anche come INA-Casa) portò, negli anni ’50, alla costruzione di 2 milioni di case popolari.

In questa guida saranno illustrati quali sono i requisiti per avere accesso all’assegnazione di una casa popolare, quindi qual è il reddito massimo che non deve essere superato in relazione al proprio nucleo familiare, oltre che come fare domanda e come funziona il riscatto dell’alloggio nel quale si abita.

Case popolari: come avere una casa dal Comune?

Le case popolari non vengono assegnate in automatico alle famiglie che si trovano in condizioni di difficoltà economica, ma è necessario fare domanda al proprio Comune di residenza, oppure alla Provincia o alla Regione, nel momento in cui viene pubblicato un bando di assegnazione.

La richiesta può essere presentata online, oppure rivolgendosi a un ente di patronato, o ancora presentandosi presso l’apposito sportello comunale. Sarà necessario compilare un modulo, che può essere scaricato dal sito del Comune, e allegare la documentazione necessaria.

Si verrà così inseriti in una graduatoria e quando ci saranno delle disponibilità, perché si liberano degli immobili o perché ne vengono costruiti di nuovi, il Comune procederà con l’assegnazione della casa popolare. Non si può fare domanda in assenza del bando di assegnazione: in genere quelli relativi alle case popolari vengono pubblicati ogni 4 anni.

Ogni Comune potrebbe trattare l’assegnazione di una casa popolare in modo differente, quindi bisogna sempre fare riferimento ai bandi pubblicati nel proprio Comune di residenza o nella propria Regione di appartenenza. Le condizioni sono in genere molto simili l’una all’altra, ma potrebbero variare leggermente nei requisiti di accesso e nel costo mensile del canone di affitto.

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Requisiti per l’assegnazione di una casa popolare

Passiamo dunque a elencare i requisiti che si devono possedere per poter fare richiesta di assegnazione di una casa popolare, che vengono elencati nell’apposito bando pubblico e che permettono di essere inseriti in graduatoria:

  • non si devono possedere altri alloggi, oppure si può essere proprietario di un alloggio che non risulti adeguato alle esigenze del nucleo familiare;
  • non si devono possedere diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su un altro alloggio popolare;
  • non si deve essere stati sfrattati da altre case popolari nel corso dei 5 anni precedenti;
  • non si deve aver occupato abusivamente una casa popolare nel corso dei 5 anni precedenti;
  • si deve essere residenti nel Comune in cui si trova la casa popolare oppure vi si deve svolgere la propria attività lavorativa;
  • non si deve superare un determinato reddito, che varia in proporzione ai componenti del nucleo familiare.

Il bando si rivolge a tutti i cittadini italiani, europei ed extracomunitari, in possesso di regolare permesso di soggiorno, che può essere:

  1. permesso per soggiornanti di lungo periodo;
  2. permesso di soggiorno almeno biennale, necessario a svolgere un’attività dipendente o autonoma.

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Che documenti servono per fare la domanda delle case popolari?

Nel momento in cui si presenta la propria richiesta per entrare in graduatoria e sperare di ricevere una casa popolare, è necessario allegare alcuni documenti, che possono essere consegnati dal vivo al Comune, presso l’ufficio protocollo o patrimonio, oppure essere inviati tramite raccomandata A/R.

Si tratta:

  1. del documento di identità;
  2. dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica, e dell’ISEE-erp, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente per l’Edilizia Residenziale Pubblica, che possono essere richiesti presso un qualsiasi CAF presentando il CUD o i propri redditi;
  3. del certificato in invalidità, nel caso in cui in famiglia fosse presente un soggetto invalido.

Si tratta di documenti indispensabili poiché indicano la situazione economica del soggetto richiedente e servono a determinare se sia effettivamente in possesso dei requisiti per avere accesso all’assegnazione di una casa popolare.

Per quanto riguarda le tempistiche di assegnazione dell’alloggio popolare, potrebbero essere molto lunghe, in particolare nelle grandi città, a causa delle richieste elevate e delle maggiori difficoltà nello stilare le relative graduatorie, mentre la situazione potrebbe essere migliore nei piccoli Comuni.

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Reddito massimo per case popolari in base al nucleo familiare

I requisiti reddituali per avere accesso a una casa popolare dipendono dal numero di componenti di una famiglia, in quanto un stesso guadagno ha un peso differente nel caso di famiglia senza figli o in quello di famiglia molto numerosa.

Il reddito annuale complessivo di chi fa richiesta per ottenere una casa popolare non è uguale in tutta Italia, ma varia da Comune a Comune: per questo motivo, si consiglia sempre di fare riferimento al bando. Nel momento in cui viene stilata la graduatoria, vengono presi in considerazione alcuni requisiti preferenziali per l’assegnazione di un punteggio.

Vengono infatti favoriti:

  • i soggetti che vivono in ricoveri provvisori, come dormitori pubblici o centri di raccolta e che, in generale, vivono in condizioni abitative di sovraffollamento;
  • soggetti separati, divorziati, vedovi, madri nubili con minori a carico, che ricevono assistenza da parte dei centri sociali comunali da almeno 6 mesi;
  • soggetti invalidi, con una capacità lavorativa ridotta del 66%, che ricevono assistenza da parte dei centri sociali comunali da almeno 6 mesi;
  • i nuclei familiari con minori a carico o con reddito inferiore a determinate fasce, che hanno difficoltà a trovare un alloggio e che ricevono assistenza dai servizi sociali;
  • famiglie nelle quali siano presenti soggetti con invalidità superiore al 66%, o minori invalidi che hanno bisogno di assistenza continua o che non sono in grado di deambulare in autonomia;
  • nuclei familiari nei quali sono presenti over 65, soggetti affetti da inabilità totale al lavoro, oppure famiglie con più di tre figli, dei quali almeno uno a carico;
  • famiglie con membri under 35, formatesi da non più di 3 anni;
  • genitori soli con almeno un figlio a carico;
  • nuclei familiari che vivono nella stessa casa con altri nuclei familiari;
  • famiglie che abitano in case prive di servizi igienici;
  • famiglie che non hanno un alloggio perché sono state sfrattate o perché è terminato il termine che dava loro diritto a un alloggio di servizio;
  • famiglie per le quali il canone di affitto incide per più di un terzo sul reddito;
  • famiglie per le quali il canone di affitto incide per più di un sesto sul reddito;
  • chi non ha un reddito annuo superiore alla pensione minima INPS;
  • i nuclei familiari con una sola persona maggiorenne, che vivono in alloggi inadeguati.

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Requisiti preferenziali case popolari a parità di punteggio

Nel caso in cui si dovesse ottenere lo stesso punteggio in graduatoria, i fattori che permettono di avere accesso prioritario alla casa popolare sono:

  1. avere un reddito più basso;
  2. avere una o più persona in famiglia con disabilità;
  3. avere persone in famiglia con un grado di disabilità più elevato;
  4. avere più figli minori a carico;
  5. essere in tanti in famiglia;
  6. avere più anziani a carico;
  7. gli anni di anzianità nel Comune di residenza.

La presenza di una disabilità nel proprio nucleo familiare, per esempio di un parente con la certificazione di handicap ai sensi della legge n.104/1992,

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Cosa si intende per nucleo familiare?

Fanno parte del nucleo familiare:

  • i coniugi;
  • i genitori;
  • i figli;
  • gli affiliati con i quali si convive.

Vi fanno parte anche il convivente more uxorio, gli ascendenti, i discendenti, i collaterali fino al terzo grado, nel caso di convivenza stabile da almeno due anni prima della pubblicazione del banco, che si deve essere in grado di dimostrare.

Vi rientrano anche coloro i quali non sono legati da vincoli di parentela o affinità, ma che convivono con il resto della famiglia da almeno due anni, in modo stabile, in quanto si occupano di assistere anziani con più di 60 anni, non autosufficienti, oppure soggetti portatori di handicap.

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Quanto si paga per una casa popolare?

Una casa popolare ha un costo molto più basso rispetto ai valori di mercato: non esiste un prezzo fisso, nel senso che il costo viene stabilito dal singolo Comune di residenza.

È possibile avere accesso a:

  1. bilocali a 50 euro al mese;
  2. trilocali a 100 euro al mese;
  3. quadrilocali a 200 euro al mese, e così via.

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Come si riscatta una casa popolare

In base alla legge n. 560 del 24 dicembre 1993, le case popolare possono essere acquistate dai loro assegnatari o dai familiari conviventi, anche in caso di morte dell’assegnatario.

Devono essere rispettati i seguenti requisiti:

  • si deve abitare nell’immobile da almeno 5 anni;
  • si deve aver pagato sempre l’affitto;
  • non si deve superare un determinato reddito;
  • si deve essere cittadini italiani, europei o extracomunitari con permesso di soggiorno;
  • si deve essere residenti nel Comune;
  • non si devono possedere altri alloggi adeguati al proprio nucleo familiare.

Le regole per riscattare una casa popolare possono variare leggermente a livello locale: anche in questo caso sarà necessario attendere l’uscita dell’apposito bando di riscatto e presentare la relativa domanda.

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case popolari chi paga i lavori

Case popolari e lavori: chi paga?

Una domanda molto diffusa in rete è quella relativa al pagamento delle spese da parte di chi abita in una casa popolare. La regola generale prevede che l’ente proprietario dell’immobile non è tenuto a pagare:

  • le spese di manutenzione ordinaria;
  • le spese di manutenzione straordinaria, a meno che non abbia aderito al Condominio di gestione.

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Case popolari – Domande frequenti

Chi ha diritto a una casa popolare?

Considerato che il principio alla base dell’assegnazione di una casa popolare è quello di sostenere le aziende in difficoltà, vengono favorite le famiglie nelle quali siano presenti più disabili, soprattutto se con percentuali di disabilità elevate, più anziani, più figli a carico e che abbiano redditi più bassi.

Cosa sono le case popolari?

Le case popolari sono immobili di proprietà pubblica, che vengono assegnati alle famiglie che si trovano in condizioni di difficoltà economica.

La casa popolare può essere riscattata?

Sì, ma bisogna averci abitato per almeno 5 anni e aver pagato regolarmente l’affitto: può essere riscattata sia dall’assegnatario, sia dai suoi familiari, attraverso la presentazione della domanda di riscatto in seguito all’uscita dell’apposito bando.

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Maria Saia
Esperta di diritti delle donne
Ha respirato per più di 20 anni la stessa aria di Falcone e Borsellino e ne condivide, ancora oggi, il sogno utopico di un mondo senza mafie e ingiustizie. Non a caso, “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” è una delle sue citazioni preferite. Su deQuo, scrive di bonus e agevolazioni statali e di diritti della persona - in particolare, di diritti delle donne.
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