Il cognome del padre al figlio non sarà più automatico: la svolta in Italia

La storia del reato di immigrazione clandestina in Italia è abbastanza articolata: è stato introdotto per la prima volta dal decreto legislativo n. 268 del 1998, noto come Testo Unico sull’immigrazione clandestina, o legge Bossi-Fini.
Successivamente il reato di immigrazione clandestina, contenuto nell’articolo 10 del decreto del 1998, è stato emendato dal decreto sicurezza del 2009, durante il Governo Berlusconi. A livello pratico, il reato si è rivelato un fallimento: ci si è concentrati su procedure giudiziali poco rilevanti, perdendo di vista il problema reale, ovvero il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Già nel 2015 c’era l’intenzione di introdurre un decreto per la cancellazione del reato di immigrazione clandestina: le intenzioni sono state ribadite anche nel 2019 con l’idea di un decreto atto a depenalizzare il reato. La depenalizzazione lo trasformerebbe da reato a illecito amministrativo, annullando in questo modo le sanzioni penali previste per i migranti.
Alla luce di quanto detto, analizzando la situazione attuale relativa al reato di immigrazione clandestina, sarà illustrato di seguito cos’è, quali sono le conseguenze e le sanzioni previste, e in cosa consiste invece il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con il quale spesso si tende a fare confusione.
Per immigrazione clandestina si intende l’ingresso e il soggiorno illegale di uno straniero che giunga in Italia senza rispettare le procedure ordinarie previste. Si tratta di una contravvenzione, ovvero di un reato minore, che viene punito con una sanzione pecuniaria.
In altri termini, l’immigrato che entri in Italia clandestinamente non viene punito con il carcere, ma è tenuto a pagare una sanzione. Si tratta di un reato per il quale:
Per legge, chiunque sia dotato di un passaporto valido, di un documento equipollente o, nei casi previsti, di un visto di ingresso, può entrare in Italia: la condizione è che lo faccia attraverso i varchi di frontiera ufficiali. Come in ogni Paese del mondo, infatti, le persone in ingresso vengono sempre registrate, con procedure e trafile burocratiche che variano a livello locale.
Il visto di ingresso viene rilasciato dalle rappresentanze
consolari o diplomatiche italiane presenti nello stato di provenienza del
cittadino straniero, ma per ottenerlo devono essere soddisfatti alcuni
requisiti fondamentali, ovvero:
I visti di ingresso in Italia possono essere:
Oltre ai requisiti sopra riportati, non vengono inoltre
ammessi in Italia:
Possono invece soggiornare in Italia gli stranieri in possesso di permesso di soggiorno, o qualsiasi altro documento equipollente, che deve essere richiesto al questore della provincia nella quale si ha intenzione di stare, entro otto giorni lavorativi dall’ingresso nello Stato straniero.
Essendo un reato minore, l’immigrazione clandestina viene punito con un’ammenda che va da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 10.000 euro. Arrivare in Italia in modo illegale comporta comunque altre conseguenze
Lo straniero che si presenta ai valichi di frontiera senza il possesso dei requisiti richiesti, potrebbe essere soggetto al respingimento, ovvero potrebbe essere allontanato dal territorio nazionale. Si tratta di una procedura immediata che viene applicata ai soggetti che, se entrassero in Italia, commetterebbero il reato di immigrazione clandestina.
Se da un lato il reato di immigrazione clandestina viene punito con una semplice ammenda, la pena prevista per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è ben più grave. Chi lo commette, in pratica, promuove, organizza e gestisce il traffico illegale di cittadini stranieri in un altro Stato.
Mentre il reato di immigrazione clandestina è un reato proprio, perché può essere commesso solo da un cittadino straniero, il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è un reato comune, poiché può essere commesso da qualsiasi soggetto, a prescindere dalla sua provenienza.
Si tratta di un reato:
In Italia è in vigore la tendenza a prevedere una pena maggiore per i soggetti che favoriscono le condotte illecite. Per esempio:
Chi viene colto in flagranza di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina viene immediatamente arrestato. Per quanto riguarda le pene, sono previste:
Le pene sono
aggravate nel caso in cui:
Sono previste invece
pene ridotte per i soggetti che si propongono di collaborare con la polizia o
le autorità giudiziarie al fine di incastrare i colpevoli, quindi con la
raccolta di prove e con la ricostruzione dei fatti.
La legge italiana punisce anche chi favorisce la permanenza illegale di un cittadino straniero che risieda in Italia in modo irregolare. In questo caso, le pene previste corrispondono a:
Viene inoltre
punito:
Il reato di immigrazione clandestina consiste nell’ingresso illegale nel territorio di uno Stato straniero, ovvero senza passare dai varchi di controllo ufficiali in quanto non in possesso dei requisiti previsti dalla legge.
In Italia, il reato di immigrazione clandestina è considerato un reato minore: viene punito infatti unicamente con un’ammenda, il cui valore è compreso fra 5.000 e 10.000 euro.
Il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in Italia consiste nel favorire l’ingresso illegittimo di cittadini stranieri che non siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge. Viene punito con la reclusione da 1 a 5 anni e con multe da 15.000 euro.
Si tratta dell’unico caso nel quale la Legge non prevede una pena per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si verifica quando si presta soccorso ai cittadini stranieri irregolari, che si trovano in gravi condizioni di salute e che necessitano di cure mediche: è il caso delle attività svolte ogni giorno dalle ONG nel mar Mediterraneo.