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Morte del comodante: gli eredi possono chiedere la restituzione della casa?

In caso di morte del comodante gli eredi che subentrano nel contratto possono richiedere lo scioglimento del contratto di comodato anche prima dello scadere del termine. Vediamo perché.

morte del comodante
  • Di fronte alla morte del comodante, gli eredi avranno titolo per domandare lo scioglimento del contratto di comodato.
  • Potranno, inoltre, richiedere la restituzione dell’immobile.
  • Qualora il comodatario non dovesse lasciarlo spontaneamente, si potrà richiedere al Giudice un provvedimento di rilascio.

Il comodato d’uso gratuito è un contratto molto diffuso, soprattutto tra familiari, in cui una parte, il comodante, concede all’altra, il comodatario, l’uso di un bene senza ricevere alcun compenso, con l’obbligo di restituirlo dopo un certo periodo o al termine dell’uso concordato.

Ma cosa accade se il comodante muore durante il rapporto? Gli eredi possono pretendere la restituzione immediata del bene, oppure il comodatario può continuare a utilizzarlo? 

In questo articolo approfondiamo le conseguenze della morte del comodante e i diritti e doveri delle parti coinvolte, con particolare attenzione alle implicazioni legali e pratiche.

Che cos’è il comodato d’uso gratuito?

Il comodato è regolato dagli articoli 1803 e seguenti del codice civile. Si tratta di un contratto reale (che si perfeziona con la consegna) e gratuito, con cui una parte concede un bene all’altra affinché ne faccia un uso determinato, con l’obbligo di restituirlo.

Esistono due tipologie principali di comodato:

  1. comodato a tempo determinato: il contratto prevede una durata specifica o connessa a un uso determinato del bene stabilito dalle parti;
  2. comodato precario o a tempo indeterminato: non viene stabilita una scadenza e il comodante può richiedere la restituzione del bene in qualsiasi momento, purché con congruo preavviso.

Il comodato può riguardare beni mobili o immobili e spesso viene utilizzato per la concessione gratuita di abitazioni a parenti (per esempio, un genitore che lascia usare un appartamento al figlio o alla figlia senza pretendere un affitto). Anche se siamo di fronte ad un contratto gratuito, possono essere previsti degli oneri, come il pagamento di spese condominiali.

Il contratto può essere stipulato oralmente in quanto si tratta di un accordo a forma libera – questo significa che la legge non richiede dei requisiti formali per la sua validità. Ne consegue che le parti non sono obbligate a registrarlo presso l’Agenzia delle Entrate.

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Cosa succede in caso di morte del comodante?

La legge non disciplina in modo specifico quelli che sono gli effetti della morte del comodante. Di conseguenza, per la regolamentazione della fattispecie, si fa riferimento alle interpretazioni giurisprudenziali – non sempre concordi tra loro. Secondo un accreditato orientamento, alla morte del comodante, il contratto di comodato può essere risolto, a meno che gli eredi tollerino la permanenza del comodatario nell’immobile.

La regola vale sia che si tratti di contratto a termine, sia che si tratti di contratto precario. Tale interpretazione viene espressa in applicazione analogica di quanto disposto dalla legge con l’articolo 1811 del codice civile in caso di morte del comodatario. In base a tale norma, il comodante, benché sia stato previsto un termine di scadenza, può esigere l’immediata restituzione dell’immobile.

Dunque, se il contratto di comodato è stato formalizzato con una durata precisa, gli eredi del comodante potranno pretendere la risoluzione dello stesso richiedendo espressamente la restituzione anticipata del bene – non esiste, infatti, un’automatica interruzione del contratto per il solo effetto della morte del proprietario.

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Quando il comodatario può continuare a utilizzare il bene?

Secondo la giurisprudenza il comodato genera un rapporto giuridico di fiducia che, come tale, non tollera successioni, nemmeno a titolo universale. Non può dunque vincolare gli eredi del comodante dopo la sua morte. Solo qualora gli eredi non si avvalgano del loro diritto a recedere, il comodatario potrà quindi continuare a usare il bene fino alla scadenza pattuita.

Comodato precario: cos’è

Nel caso in cui il comodato non abbia una durata predeterminata, si parla di comodato precario. In questo caso, così come già accade in caso di comodante ancora in vita, gli eredi possono chiedere la restituzione del bene in qualsiasi momento, con un congruo termine di preavviso.

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Cosa possono fare gli eredi del comodante?

Alla morte del comodante, gli eredi diventano proprietari dei beni che facevano parte del suo patrimonio, compresi quelli dati in comodato.

Pertanto, possono:

  • subentrare nei rapporti contrattuali esistenti, tra cui il comodato, e mantenere il contratto in vigore;
  • richiedere la restituzione del bene;
  • far valere i propri diritti sulla cosa comodata, nel rispetto del contratto in essere.

Se vi è necessità familiare o economica (es. uno degli eredi ha bisogno dell’immobile per viverci o per venderlo), tale necessità può giustificare la richiesta di restituzione, anche se il comodatario si oppone.

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Cosa fare se il comodatario non lascia la casa?

Se gli eredi richiedono la restituzione in modo legittimo e il comodatario non libera l’immobile, si può procedere per step, tenendo conto sempre del fatto che gli eredi dovranno accordare al comodatario un congruo termine per trovare una nuova sistemazione.

Occorrerà seguire i seguenti passaggi:

In ogni caso, non è lecito procedere con lo sgombero forzato senza un provvedimento dell’Autorità giudiziaria, che può concedere un certo lasso di tempo per lasciare liberi i locali da persone e cose. Unitamente alla richiesta di rilascio, qualora venga fornita la prova, gli eredi del comodante potranno avanzare domanda per il risarcimento dei danni subiti.

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Cosa succede se il comodatario è erede del comodante?

È lecito chiedersi cosa accada nel caso in cui il comodatario sia uno degli eredi del comodante. La situazione non cambia in quanto egli non può opporre i suoi interessi personali agli altri coeredi che vogliano recuperare l’immobile.

Su richiesta di questi ultimi, nel rispetto delle condizioni che abbiamo già delineato, egli sarà tenuto a restituirlo per stabilirne come disporne in base alle regole della comunione ereditaria.

Il comodatario potrebbe concordare con gli altri eredi di trasformare il contratto di comodato in uno di locazione, oppure di venderlo o di darlo in affitto a terzi.

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Avv. Manuela Margilio
Esperta di diritto immobiliare, successioni, fiscalità.
Laureata in giurisprudenza a Torino. Dopo aver lavorato presso diversi studi legali, attualmente mi occupo di assicurazioni e scrivo sul web approfondendo tematiche sulle quali nel tempo mi sono specializzata.
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