Quanto costa una causa civile
Quanto costa un'udienza civile? Quanto prende un avvocato per un’udienza? Ecco quali sono i costi di una causa civile in Italia: dal contributo unificato alla parcella dell'avvocato fino alle spese vive.
- Le cause civili si differenziano dalle cause penali e da quelle amministrative.
- Al costo dell’avvocato, si devono aggiungere ulteriori spese da sostenere.
- Vi rientrano il contributo unificato, le spese di trasferta, i costi di notifica e tutti gli altri “costi vivi”.
Le cause in Italia (civili o penali che siano) sono conosciute per la loro lungaggine. Spesso ci vogliono mesi, se non anni prima di giungere a una sentenza definitiva di condanna e fare in modo che la giustizia operi senza impedimenti.
I motivi per i quali si potrebbe essere coinvolti in una causa possono essere davvero tanti: dalle liti con il vicino di casa per disturbo della quiete pubblica a un contenzioso con il proprio datore di lavoro che non ha pagato lo stipendio per mesi.
Verrebbe dunque da chiedersi: ma quanto costa fare una causa civile nel nostro Paese? Quali sono i costi da considerare? Rispondere a questa domanda è veramente difficile perché il costo effettivo di una causa dipende da un gran numero di fattori.
Una causa avrà un costo maggiore in relazione al suo valore e alla sua complessità, dalla quale in genere dipende anche la sua durata. Più parti saranno coinvolte, poi, maggiore sarà il costo da sostenere.
La Riforma Cartabia è intervenuta in tal senso cercando di porre un freno alla lunghezza eccessiva delle cause, per esempio eliminando alcune udienze inutili, attraverso l’introduzione di un procedimento semplificato.
In queste righe ci concentreremo in modo particolare sulla causa civile, che è composta da diverse fasi in cui si articola il procedimento e che, pertanto, richiede costi variabili, ma in qualche modo quantificabili.
Quali sono le fasi di una causa civile
A differenza della causa penale, che ha come obiettivo quello di punire chi ha commesso un reato, la causa civile si occupa di disciplinare le controversie tra privati. Nel primo caso, viene avviata un’indagine per proteggere la vittima e la collettività.
Nel secondo caso, invece, è il privato cittadino che si rivolge alla giustizia per far valere i propri diritti. Le cause di tipo civile si contraddistinguono per alcuni momenti fondamentali. Il primo è la mediazione che, in alcune circostanze, è obbligatoria. Consiste nel tentativo di risolvere il problema sorto tra le parti in modo stragiudiziale, quindi nel trovare un accordo.
Una mediazione che si conclude con esito positivo contribuisce ad alleggerire la macchina della giustizia e ad evitare i costi del processo. In caso di esito negativo, invece, si dovrà presentare l’atto di citazione in Tribunale. La controparte ha 20 giorni di tempo dalla ricezione dell’atto per rispondere.
A seguire, si susseguono:
- la prima udienza, nel corso della quale vengono presentate le prove;
- la fase istruttoria, che rappresenta il passaggio più complesso in quanto consiste nell’analisi di tutte le prove ammesse, nell’ascoltare i testimoni, nell’interrogare le parti;
- la fase della decisione, che viene presa con un’udienza finale. La sentenza emessa può arrivare anche dopo diversi mesi dalla prima udienza.
Ricordiamo, inoltre, che quanto appena detto si riferisce soltanto al primo grado di giudizio. Ma in Italia ce ne sono 3, quindi la causa potrebbe andare avanti per le lunghe.
Chi paga l’avvocato se si viene assolti? Per saperne di più, leggi la nostra guida su Chi paga le spese legali quando si vince una causa?
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Come si calcolano le spese processuali civili?
La persona che è tenuta al pagamento di una causa civile è chi ha deciso di rivolgersi al giudice per ottenere giustizia. Questa persona prende il nome di attore, in contrapposizione alla controparte, che in termini legali prende il nome di convenuto.
Quando una causa inizia con un atto di ricorso, invece:
- l’attore è il ricorrente;
- il convenuto è il resistente.
I costi da mettere in conto se si vuole intraprendere una causa civile sono diversi. Si va dal contributo unificato, che varia in base al valore della causa (per approfondire sull’argomento, ti invitiamo a leggere la nostra guida sul contributo unificato), le spese di notifica dell’atto che introduce il giudizio, le spese vive, la parcella dell’avvocato.
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Costi di notifica degli atti
Nel momento in cui l’atto relativo a un processo non viene notificato tramite posta elettronica (in questo caso, il costo sarebbe pari a zero), deve essere notificato – a pagamento – da un avvocato o dall’ufficiale giudiziario. In questo caso, sono previsti dei costi fissi, che abbiamo riportato nella tabella che segue.
Numero di destinatari notifica a mezzo posta | Costo |
Fino a due destinatari | Notifica ordinaria: 2,58 euro Notifica urgente: 3,87 euro |
Da 3 a 6 destinatari | Notifica ordinaria: 7,75 euro Notifica urgente: 11,62 euro |
Più di 6 destinatari | Notifica ordinaria: 12,39 euro Notifica urgente: 18,58 euro |
Il discorso cambia nel caso di notifica a mani, per la quale si dovrà sostenere un’indennità di trasferta. Il costo, dunque, varia in relazione ai chilometri da percorrere, come segue:
- fino a 6 km: 2,25 euro;
- fino a 12 km: 4,08 euro;
- fino a 18 km: 5,65 euro;
- oltre i 18 km: 5,65 euro + 1,19 euro per ogni percorso di 6 km o frazione superiore a 3 km di percorso successivo.
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Spese vive
Una causa civile prevede anche il pagamento delle cosiddette “spese vive”, che sono variabili in relazione al singolo caso. Potrebbe per esempio trattarsi di:
- indennità di trasferta (è il caso di un Tribunale che si trova in un’altra città: se un avvocato sta sostenendo delle spese in un hotel fuori dal luogo in cui opera, per seguire la causa, ha diritto a essere rimborsato);
- spese per fotocopie di fascicoli voluminosi;
- richieste di notifiche degli atti;
- notifiche di intimazione ai testimoni;
- costi per visure, certificati, iscrizioni ipotecarie, accertamento tecnico preventivo, perizie stragiudiziali o agenzie investigative;
- richieste di copie di atti e certificati alle Cancellerie dei tribunali.
Un altro costo da tenere in considerazione, poi, è l’imposta di registro. Ci sono alcuni atti che devono essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate, altrimenti non possono essere considerati attivi.
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Costo parcella dell’avvocato
Un ulteriore costo da dover sostenere, non ultimo in termini di importanza, è la parcella dell’avvocato. Nel momento in cui si sceglie un legale per una causa, quest’ultimo è tenuto a presentare all’ipotetico cliente un preventivo scritto.
In questo modo sarà possibile effettuare un confronto comparativo tra i preventivi di due o più avvocati. Si consiglia, comunque, di non effettuare mai una scelta al ribasso, ma di valutare quale sia il curriculum effettivo dell’avvocato, quindi le sue competenze professionali.
Il compenso previsto per il professionista può essere a tempo, forfettario, in base all’attività da svolgere, da pagare fase per fase del processo, a percentuale sul valore dell’affare. La legge vieta, invece, il cosiddetto “patto di quota lite”.
Di solito, chi perde la causa sarà poi tenuto a sostenere tutte le spese del processo, comprese quelle della controparte, anche se esiste la possibilità che il giudice decida diversamente.
Qualora non si avessero i soldi per sostenere un processo, si potrebbe verificare se si è in possesso dei requisiti per avere accesso al gratuito patrocinio o patrocinio a spese dello stato. A questo proposito, ti invitiamo a leggere Che reddito bisogna avere per non pagare le spese processuali?
Quanto costa la mediazione civile
Come abbiamo detto, ci sono alcuni casi nei quali è obbligatorio ricorrere alla mediazione civile prima di iniziare la causa. Si tratta per esempio delle cause relative a condominio, contratti assicurativi, bancari o finanziari, affitti di aziende, comodato, locazione, patti di famiglia, risarcimento danno per diffamazione a mezzo stampa, incidenti stradali, responsabilità medica e sanitaria, successioni.
Il costo della mediazione dipende dal valore della lite e varia a seconda che le parti abbiano raggiunto un accordo oppure no. Abbiamo riportato le spese della mediazione nella tabella che segue.
Valore del contenzioso | Spese a persona in caso di accordo | Spese a persona in caso di mancato accordo |
Fino a 1.000 euro | 54 euro + IVA | 43 euro + IVA |
Tra 1.001 e 5.000 euro | 109 euro + IVA | 87 euro + IVA |
Tra 5.001 e 10.000 euro | 200 euro + IVA | 160 euro + IVA |
Tra 10.001 e 25.000 euro | 300 euro + IVA | 240 euro + IVA |
Tra 25.001 e 50.000 euro | 500 euro + IVA | 400 euro + IVA |
Tra 50.001 e 250.000 euro | 834 euro + IVA | 667 euro + IVA |
Tra 250.001 e 500.000 euro | 1.250 euro + IVA | 1.000 euro + IVA |
Tra 500.001 e 2.500.000 euro | 2.375 euro + IVA | 1.900 euro + IVA |
Tra 2.500.001 e 5.000.000 euro | 3250 euro + IVA | 2.600 euro + IVA |
Oltre 5.000.000 | 5.750 euro + IVA | 4.600 euro + IVA |
Ai costi indicati in tabella, si devono poi aggiungere le spese di avvio, che corrispondono a 40 euro + IVA per le liti fino a 250.000 euro, e a 80 euro + IVA per le liti di valore superiore a 250.000 euro.
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Costo causa civile – Domande frequenti
I costi delle cause civili non sono mai fissi: scopri in che modo possono variare nella nostra guida.
In realtà, non esiste un termine fisso stabilito dalla legge per pagare una condanna derivante da una sentenza.
No, il costo dell’avvocato per una causa cambia in relazione a diversi fattori, tra i quali rientra anche la complessità della causa.
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