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Madre malevola: tutele e consigli legali per difendersi

La sindrome della madre malevola è ormai molto diffusa. Si tratta di una conseguenza derivante da separazione e divorzio. Cosa comporta? Esaminiamo la sindrome e le sue conseguenze sui figli dal punto di vista legale.

madre malevole e alienazione parentale
  • Con madre malevola si intende una sindrome psicologica che può essere sviluppata dopo una separazione o un divorzio.
  • Vede come destinatario volontario della condotta “malevole” l’ex partner, ma produce effetti negativi diretti anche sui figli.
  • Molto spesso, con riferimento alla sindrome della madre malevola si cita anche quella dell’alienazione parentale, che può essere considerata una conseguenza delle prima.

L’aumento dei divorzi negli ultimi venti anni ha indotto anche al sorgere di una serie di inconvenienti per i figli e gli ex coniugi. Tra questi vogliamo concentrarci sulla considdetta sindrome della madre malevola, che può essere considerata a tutti gli effetti una sindrome psicologica che colpisce l’ex coniuge.

In questi casi la madre (ma può trattarsi anche del padre) manipola i figli per creare una situazione di astio con l’ex coniuge. L’obiettivo è quello di incrinare i rapporti, per questo la sindrome della madre malevola è citata anche con riferimento alla c.d. sindrome dell’alienazione parentale, che ne costituisce una conseguenza.

Nel seguente articolo, tratteremo sia della sindrome della madre malevola sia dell’alienazione parentale. Ti indicheremo quelle che sono le conseguenze, come riconoscere la sindrome e, soprattutto, cosa fare al riguardo. Infine, ti diremo anche se tale patologia possa comportare conseguenze sull’affidamento dei figli.

Sindrome madre malevola: cos’è

La sindrome della madre malevola, anche se non ufficialmente dichiarata come sindrome, è ad oggi è considerata un vero e proprio disturbo. In genere con questa terminologia si intende una serie di comportamenti che sono deleteri sia per il minore sia per l’altro genitore. L’intento è quello di punire l’ex coniuge o compagno, andando però a danneggiare il rapporto con i figli.

La sindrome della madre malevola è stata teorizzata e si accerta quando ricorrono alcuni fattori, come:

  • ​​a. tentativo di alienare i figli dal padre;
  • b. coinvolgere altri in azioni malevole contro il padre;
  • c. essere sempre in lotta con l’altro genitore.

La madre tenta per esempio di impedire:

  • le visite regolari dei figli al padre;
  • le libere conversazioni telefoniche tra i figli e il padre;
  • la partecipazione del padre alla vita scolastica e alle attività extracurricolari dei figli.

La condotta della madre malevola si basa essenzialmente nel:

  1. mentire ai figli;
  2. mentire ad altri;
  3. violazioni della legge.

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Madre malevola: esempi

Una madre malevola è quella che ha atteggiamenti antagonisti e di “ripicca” nei confronti dell’ex coniuge. Possiamo fare qualche esempio per capire a pieno a cosa facciamo riferimento.

Uno degli esempi canonici è quello della madre che accusa l’ex marito di aver abusato del figlio. Questo è uno dei casi più significativi e soprattutto dei più dolorosi, in particolare per i figli che vengono esposti anche ad affermazioni che possono ritorcersi contro.

Un altro caso è quello della madre, divorziata, che dice ai figli che non possono mangiare perché il padre non versa il mantenimento. In molti altri casi, si raccontano menzogne per incrinare il rapporto, come il fatto che il padre sia andato via perché non voleva bene alla famiglia. 

A volte sono anche gli ex mariti ad assumere il ruolo del padre malevole, come il padre che accusa l’ex moglie di fare uso di droghe. L’obiettivo perseguito in tutti questi casi è quello di arrecare un pregiudizio all’altro genitore, ma è indubbio che tali condotte abbiano effetti negativi anche rispetto al minore. 

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Sindrome della madre malevola e dell’alienazione parentela

La sindrome della madre malevola presenta dei profili in comune anche con la sindrome da alienazione parentale. Quali sono le differenze? Lo scopo tendenzialmente è il medesimo, cioè evitare che l’ex coniuge o partner abbia un rapporto con il figlio dopo la conclusione del matrimonio.

Se, però, la sindrome della madre malevola è, in via tendenziale, riconosciuta come un disturbo psicologico della madre, l’alienazione parentale è intesa come una disturbo della sfera relazionale tra i genitori e il figlio.

L’alienazione parentale  comporta una sorta di “programmazione” o meglio induzione dei figli da parte di uno dei due genitori (definito “genitore alienante”) che porta i figli a provare astio e rifiuto verso l’altro genitore (definito “genitore alienato”). Tramite l’uso di espressioni denigratorie o false si induce il figlio ad allontanarsi dall’altro. 

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Figli manipolati dalla madre: comportamenti

La condotta della madre malevola realizza una manipolazione sul figlio, che di conseguenza inizia ad assumere degli atteggiamenti specifici.

Di seguito vogliamo elencare alcuni esempi del possibile comportamento del minore:

  • il minore inizia a ripetere i messaggi del genitore manipolatore, anche se la situazione che normalmente vive non rispecchia queste denigrazioni;
  • il bambino razionalizza l’astio provato verso il genitore, dando delle motivazioni a volte illogiche alla natura di questo astio;
  • il minore, in ogni caso, afferma di essere autore autonomo di questi sentimenti e pensieri di astio;
  • il minore appoggia in automatico la madre (o il padre) malevola e si schiera con il genitore che l’ha manipolato;
  • il bambino non si sente in colpa per le sue espressioni di disprezzo;
  • molto spesso, il minore usa parole che non appartengono al suo linguaggio e vocabolario.

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Genitore malevole: come difendersi

Come comportarsi con un genitore malevole? Quali sono le tutele legali? In primo luogo, il genitore alienato deve evitare di cadere nelle dinamiche dell’altro, non deve farsi trasportare dal conflitto, adottando condotte equivalenti. È comunque preferibile farsi supportare da professionisti, sia un avvocato sia un terapeuta, per gestire la complessità della situazione. 

Possiamo dare anche qualche consiglio:

  • il genitore alienante non deve diventare il centro di attenzione, in particolare non si devono attribuire all’ex coniuge delle patologie, senza avere le dovute competenze;
  • non parlare male dell’altro genitore davanti al minore, 
  • non trattare il minore come un soggetto manipolato, ma bisogna godersi il tempo con lui/lei;
  • mantenere o recuperare il ruolo genitoriale, mantenendo le caratteristiche proprie del ruolo che il bambino ha potuto conoscere in passato;
  • evitare forme di vittimismo: non cercare la compassione del minore, perché si potrebbe produrre l’effetto contrario;
  • non incedere in ira; 
  • mantenere la calma a fronte del comportamento oppositivo del minore.

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Madre malevola e affidamento figli

Ci si può chiedere a questo punto cosa succede quando ricorrono queste tipologie di sindromi, come quella della madre malevola o quella dell’alienante. 

In particolare, la principale questione che si pone è: a chi sono affidati i figli? Normalmente, i figli sono affidati ad entrambi i coniugi: in tal modo si preserva un rapporto sano con entrambi i genitori. Può però accadere che il giudice affidi in modo esclusivo il figlio.

Quando vi è interesse del minore, è possibile disporre:

  • l’affido esclusivo, con diritto di visita dell’altro coniuge e di partecipare alle decisioni sulla vita del minore;
  • affido super esclusivo con l’effetto che ogni decisione va presa solo dal genitore affidatario.

La decisione di dare il minore in affido esclusivo deriva dall’esigenza di tutelare il bambino: quando, per esempio, uno dei genitori pone a rischio il minore, è inadatto al ruolo educativo. 

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affidamento minore conseguenze

Madre malevola e affidamento esclusivo

I figli possono quindi essere affidati a un unico genitore purché siano rispettate alcune condizioni, per esempio, sia dimostrata:

  • la patologia di cui soffre la donna: sarò necessario produrre tutta la certificazione medica necessaria;
  • l’incapacità della madre a prendersi cura dei figli.

Al fine di dimostrare il secondo punto, è possibile ricorrere alla prova testimoniale e il giudica può nominare un consulente tecnico, che procederà all’esame della madre malevola e del minore.

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Madre malevola – Domande frequenti

Che cosa significa madre malevola?

Con madre malevola si intende una sindrome psicologica, connotata da condotte manipolatorie della madre, o del padre, ai danni dei figli per rompere i legami affettivi con l’altro coniuge.

Come riconoscere la sindrome da madre malevola?

La sindrome da madre malevola si riconosce anche, e soprattutto, dai comportamenti dei figli, che tendono a essere ostili e incoerenti rispetto alla realtà che li circonda.

Cosa fare in caso di sindrome da madre malevola?

Se l’altro coniuge denota i sintomi della sindrome da madre malevola, sarebbe opportuno contattare un avvocato e un terapeuta.

La sindrome da madre malevola può essere causa di affidamento esclusivo dei figli?

Sì, la sindrome da madre malevola può essere causa di affidamento esclusivo dei figli, quando sia provata la sindrome e l’incapacità di accudire i figli.

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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