Riforma del fisco: le novità della legge approvata dal Governo
Il Governo è al lavoro per dare attuazione alla riforma fiscale. Cosa si prevede? Cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo futuro? Quanto è già stato fatto? Scopriamolo insieme.
- La riforma fiscale è stata oggetto di delega lo scorso agosto 2023. Il Governo dovrà attuare la riforma con decreti legislativi.
- I principali interventi in materia fiscale riguardano l’IRPEF e le relative modifiche da apportare al regime degli scaglioni e delle aliquote.
- Importanti modifiche sono attese anche in materia di sanzioni, anche penali.
Il Governo è al lavoro per dare attuazione alla Riforma fiscale, che dovrà essere attuata entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega. La riforma del fisco si pone come obiettivo quello di razionalizzare la disciplina. Un altro interesse perseguito dal legislatore è poi la riduzione dell’IRPEF.
Importanti novità già sono state attuate e altre sono in dirittura di arrivo, tra cui alcune modifiche in tema di sanzioni. Nel seguente articolo, provvederemo a ricapitolare quanto previsto dalla legge delega e a indicare quali parti della riforma fiscale sono state già realizzate.
Riforma fiscale e legge delega
Lo scorso agosto 2023, il Parlamento ha conferito una delega al Governo per porre in essere la riforma fiscale. Il Governo avrà due anni di tempo per attuare la riforma, mediante uno o più decreti legislativi, recanti la revisione del sistema tributario.
La legge delega ha indicato i principi e i criteri direttivi generali e specifici cui deve attenersi il Governo. Sono anche indicate le modalità e i tempi di intervento per l’esame parlamentare di ciascun decreto legislativo. Nell’attuazione della legge delega, saranno coinvolti anche gli enti locali e le regioni.
Sempre in attuazione della legge delega, i decreti dovranno anche attuare il coordinamento con la normativa vigente, individuando le norme da abrogare.
L’art. 2 della legge delega ha anche indicato i principi fondamentali che dovranno essere rispettati in fase attuativa:
- stimolo della crescita economica e della natalità;
- prevenzione e riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e la riduzione del carico fiscale;
- razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario e revisione degli adempimenti dichiarativi e di versamento per i contribuenti.
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Riforma fiscale: novità in materia di IRPEF
Una della più significative novità riguarda l’IRPEF, che già da un paio di anni è oggetto di attenzione da parte del Governo. Infatti, l’obiettivo è la graduale riduzione dell’IRPEF, con contestuale rispetto del principio di progressività e gradualità.
Inoltre, si prevedono anche ulteriori modifiche, come:
- l’applicazione della stessa area di esenzione fiscale e dello stesso carico impositivo IRPEF indipendentemente dalla natura del reddito prodotto;
- la possibilità del contribuente di dedurre i contributi previdenziali obbligatori;
- la previsione della flat tax incrementale rispetto alle retribuzioni composte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e sui redditi da lavoro dipendente e assimilati se riferibili alla percezione della tredicesima mensilità – è stata altresì prevista l’introduzione di una tassazione in misura agevolata anche sui premi di produttività alle medesime condizioni.
Altra novità riguarda ai redditi derivanti dai fabbricati. La legge delega indica la possibilità di estendere il regime della cedolare secca agli immobili adibiti ad uso diverso da quello abitativo. Si dovrà anche intervenire al fine di semplificare e rivedere le disposizioni riguardanti le somme e i valori esclusi dall’imponibile.
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Aliquote IRPEF 2024
Per questo nuovo anno, dunque, si procede ad una rideterminazione dell’IRPEF, modificando in primo luogo le c.d. aliquote. Il precedente regime sarà modificato come segue:
- fino a 28.000 euro: aliquota al 23%,
- oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro: 35%;
- oltre 50.000 euro: 43%.
Per l’anno 2024, la detrazione prevista dall’articolo 13, comma 1, lettera a), primo periodo, del TUIR è innalzata a 1.955 euro.
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Riforma fiscale e lavoro autonomo
In tema di lavoro autonomo, si prevede una razionalizzazione della materia, nel rispetto di alcune direttrici:
- il concorso alla formazione del reddito di tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo conseguiti;
- l’allineamento del trattamento fiscale degli immobili strumentali, nonché di quelli a uso promiscuo;
- la riduzione delle ritenute operate sui compensi, nel caso in cui ci si avvalga di dipendenti e collaboratori;
- la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali.
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Riforma del fisco e addizionali IRPEF
In conseguenza delle modifiche apportate agli scaglioni, dovranno anche essere modificate, in attuazione della riforma fiscale, anche le addizionali IRPEF.
Proprio per adempiere a questo onere, il legislatore ha previsto il differimento al 15 aprile 2024 dei seguenti termini:
- il termine di cui all’art. 50 comma 3 del DLgs. 446/97, per modificare gli scaglioni e le aliquote delle addizionali regionali;
- IRPEF applicabile per il periodo d’imposta 2024, termine prima previsto al 31 dicembre dell’anno precedente a quello cui l’addizionale si riferisce;
- il termine per approvare le delibere comunali per modificare gli scaglioni e le aliquote delle addizionali comunali IRPEF per il periodo d’imposta 2024, in deroga all’art. 1 comma 169 della L. 296/2006 e all’art. 172 comma 1 lett. c) del DLgs. 267/2000.
Nelle more, gli enti locali possono prevedere aliquote differenziate dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche vigente per l’anno 2023.
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Revisione IVA
Altro intervento attesa in materia fiscale riguarda la revisione delle disposizioni IVA. Si prevede:
- una ridefinizione dei presupposti dell’imposta in modo da renderli più aderenti alla normativa UE;
- la revisione della disciplina delle operazioni esenti la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote IVA;
- la revisione della disciplina della detrazione;
- alcuni interventi più settoriali (con riferimento al gruppo IVA, terzo settore, importazione di opere d’arte).
Modifica delle accise
Alcuni significativi interventi si attendono anche in materia di accise:
- la rimodulazione delle aliquote di accisa sui prodotti energetici e sull’energia elettrica, in modo da tener conto dell’impatto ambientale di ciascun prodotto;
- la promozione della produzione di energia elettrica, di gas metano o di gas naturale o di altri gas ottenuti da biomasse o altre risorse rinnovabili;
- la rimodulazione della tassazione sui prodotti energetici impiegati per la produzione di energia elettrica. Lo scopo di questa modifica è quello di andare a incentivare l’uso di quelli più compatibili con l’ambiente.
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Riforma del Fisco e sanzioni
Di recente, Palazzo Chigi ha approvato il decreto attuativo della riforma fiscale che deve modificare il regime delle sanzioni.
Proprio il Vice Ministro al Ministero dell’economia ha affermato:
Prosegue senza sosta la rivoluzione fiscale del governo, mirata a costruire un sistema più equo e giusto a vantaggio di cittadini e imprese (…). Con il nono decreto attuativo della delega fiscale, si interviene sulle sanzioni tributarie, sia amministrative che penali.
Per quanto riguarda le sanzioni amministrative verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità. Le sanzioni penali saranno adeguate alle posizioni emerse in giurisprudenza. Sono stati poi introdotti due scudi fiscali.
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Gli scudi fiscali
Sono stati previsti due scudi fiscali. Con scudi fiscali, in questo ambito, si fa riferimento alla previsione di condizioni di non punibilità dei reati fiscali.
È stata prevista una soglia oltre 250 mila euro per l’IVA e150 mila euro per le ritenute. Il reato tributario non si applica né per l’IVA né per le ritenute qualora si applichi il sistema di pagamento rateale del debito.
In caso dii mancato rispetto delle scadenze, le soglie di punibilità sono ribassate di un terzo rispetto a quelle previste in via ordinaria: debito superiore a 75 mila euro per l’IVA e 50 mila euro per le ritenute certificate.
Il secondo scudo fiscale invece si riferisce ad alcune ipotesi che giustificano il mancato pagamento. Tra queste vi rientrano cause esterne dunque, non imputabili al contribuente, come per esempio il caso dalle crisi di liquidità dovute a crediti inesigibili per insolvenza di terzi, o il mancato pagamento di crediti esigibili da parte della Pubblica amministrazione. In entrambi i casi, non scatta il reato tributario.
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Riforma del fisco – Domande frequenti
La riforma del fisco dovrà essere attuata entro 24 mesi dalla legge delega, entrata in vigore nell’agosto 2023.
In conseguenza della riforma fiscale, gli scaglioni IRPEF sono stati ridotti a tre: fino a 28.000 euro, 23 per cento; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35 per cento; oltre 50.000 euro, 43 per cento.
La riforma fiscale in tema IVA prevede una rideterminazione dei presupposti dell’imposta in modo da renderli più aderenti alla normativa UE.
La riforma fiscale comporterà anche l’introduzione di due scudi fiscali, ossia due scudi in materia penale, di non punibilità di alcune condotte ove siano integrate alcune condizioni.
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