Reato di sequestro di persona: definizione, pena, tempo apprezzabile
Cosa si intende per sequestro di persona, quanto tempo deve durare per potersi definire tale, quali sono le pene previste dal Codice penale in base alla tipologia di sequestro.
Il sequestro di persona è un reato punito dall’articolo 605 del nostro Codice Penale, nella Sezione II del Libro II rubricata Dei delitti contro la libertà personale.
Si tratta di una condizione nella quale una persona viene privata della sua libertà di locomozione e di movimento. Il sequestro di persona può essere:
- a scopo di coazione;
- a scopo di estorsione, o di rapina;
- a scopo di terrorismo.
Vediamo di seguito come viene disciplinato il reato di sequestro di persona, qual è la pena prevista dalla legge e cos’è il blocco dei beni.
Sequestro di persona: pena
L’articolo 605 del Codice Penale permette di individuare le situazioni nelle quali il reato di sequestro di persona è configurabile e qual è la pena prevista, che può essere diminuita o aumentata a seconda della circostanza specifica.
In particolare, l’articolo recita che “Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da 6 mesi a 8 anni“.
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Sequestro di persona aggravato
La pena è, invece, della reclusione da 1 a 10 anni, se il fatto è commesso:
- in danno di un ascendente, di un discendente, o del coniuge;
- da un pubblico ufficiale, con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.
Qualora il fatto di cui al primo comma sia commesso in danno di un minore, si applica la pena della reclusione da 3 a 12 anni, mentre, se è commesso in presenza di taluna delle circostanze di cui al secondo comma dell’articolo, ovvero in danno di minore di anni quattordici o se il minore sequestrato è condotto o trattenuto all’estero, si applica la pena della reclusione da 3 a 15 anni.
Infine, nell’ipotesi in cui il colpevole cagioni la morte del minore sequestrato, si prevede la pena dell’ergastolo.
Circostanze attenuanti
Le pene previste dal terzo comma sono altresì diminuite fino alla metà nei confronti dell’imputato che si adopera concretamente:
- 1) affinché il minore riacquisti la propria libertà;
- 2) per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, aiutando concretamente l’autorità di polizia o l’autorità giudiziaria nella raccolta di elementi di prova decisivi per la ricostruzione dei fatti e per l’individuazione o la cattura di uno o più autori di reati;
- 3) per evitare la commissione di ulteriori fatti di sequestro di minore.
Analizziamo di seguito le differenze tra il sequestro di persona:
- a scopo di terrorismo;
- a scopo di coazione;
- a scopo di estorsione.
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1. Sequestro di persona a scopo di terrorismo
Ci sono altri articoli del Codice Penale nel quale viene trattato il reato di sequestro di persona. Si tratta, in particolare, dell’articolo 289 bis c.p., che disciplina il “sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione” e in base al quale il sequestro di persona per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico è punito con la reclusione da 25 a 30 anni.
Se dal sequestro:
- deriva la morte come conseguenza involontaria della persona sequestrata, si applica la reclusione pari a 30 anni;
- se la morte del sequestrato è, invece, volontaria, è prevista la pena dell’ergastolo.
Chi concorre al sequestro, ma si dissocia dagli altri, facendo in modo che il soggetto passivo riacquisti la libertà, viene punito con la reclusione da 2 a 8 anni, pena aumentata da 8 a 18 anni nel caso in cui il soggetto passivo dovesse morire dopo la liberazione, in conseguenza del sequestro.
In presenza di circostanze attenuanti:
- la pena prevista dal secondo comma dell’articolo viene sostituita dalla reclusione da 20 a 24 anni;
- per la pena prevista dal terzo comma, si prevede la reclusione da 24 a 30 anni;
- se ci fossero più circostanze attenuanti, invece, la pena prevista per effetto delle riduzioni non potrà essere inferiore a 10 anni, per le ipotesi previste dal secondo comma, e a 15 anni per quelle previste dal terzo comma.
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2. Sequestro di persona a scopo di coazione
Nell’articolo 289 ter c.p. viene disciplinato invece il “sequestro di persona a scopo di coazione” nel quale si legge che:
Chiunque, fuori dei casi indicati negli articoli 289 bis e 630, sequestra una persona o la tiene in suo potere minacciando di ucciderla, di ferirla o di continuare a tenerla sequestrata al fine di costringere un terzo, sia questi uno Stato, una organizzazione internazionale tra più governi, una persona fisica o giuridica o una collettività di persone fisiche, a compiere un qualsiasi atto o ad astenersene, subordinando la liberazione della persona sequestrata a tale azione od omissione, è punito con la reclusione da venticinque a trenta anni.
Si applicano i commi secondo, terzo, quarto e quinto dell’articolo 289 bis.
Se il fatto è di lieve entità si applicano le pene previste dall’articolo 605 aumentate dalla metà a due terzi.
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3. Sequestro di persona a scopo di estorsione
L’articolo 630 del Codice Penale punisce il “sequestro di persona a scopo di estorsione” e prevede la reclusione da 25 a 30 anni per chiunque sequestri una persona al fine di conseguire, per sé o per altri, un ingiusto profitto come prezzo della liberazione.
Si prevede:
- la reclusione di anni 30, se dal sequestro derivi la morte involontaria della persona sequestrata;
- la pena dell’ergastolo nel caso in cui la morte del sequestrato sia voluta.
Il concorrente al sequestro che si dissocia dagli altri facendo in modo che la persona sequestrata riacquisti la libertà, viene punito:
- con le pene previste dall’art. 605 cp;
- con la reclusione da 6 a 15 anni se la persona sequestrata muore dopo la liberazione, come conseguenza del sequestro.
Nei casi non previsti dal punto precedente, per il concorrente che si dissocia dal sequestro per evitare che l’attività possa avere ulteriori conseguenze, oppure aiuti concretamente l’autorità di polizia o l’autorità giudiziaria nella raccolta di prove decisive per l’individuazione o la cattura dei concorrenti, la pena dell’ergastolo viene sostituita da quella della reclusione da 12 a 20 anni e le altre pene sono diminuite da un terzo a due terzi.
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Tentato sequestro di persona
La legge punisce anche il tentato sequestro di persona, ovvero il caso in cui il soggetto attivo del reato non riesca a portare a termine il suo scopo perché la persona sequestrata riesce a divincolarsi o a fuggire. In questo caso, la pena prevista è della riduzione da un terzo a due terzi.
Elemento oggettivo e soggettivo del reato di sequestro di persona
L’elemento oggettivo del reato è rappresentato dalla privazione della libertà personale di un individuo, che è inviolabile, come sancito dallo stesso articolo 13 della Costituzione.
In particolare, in tale articolo si legge che:
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
L’elemento soggettivo del reato, invece, è il dolo generico: chi compie un sequestro di persona ha infatti intenzione e coscienza di privare un altro individuo della sua libertà personale, andando in questo modo contro alla sua volontà.
Come avviene il sequestro di persona
Il sequestro di persona è un reato a forma libera in quanto non è necessario adoperare l’utilizzo di strumenti particolari per la sua realizzazione. Può infatti prevedere sia l’utilizzo della violenza fisica, sia di quella psicologica o morale. Può quindi basarsi sull’utilizzo della minaccia contro la persona offesa, che toglie alla vittima la capacità di autodeterminarsi per il timore di subire una lesione di tipo fisico.
Si tratta di un reato comune in quanto può essere commesso da chiunque, a prescindere dalla sua posizione sociale, ma nel caso in cui fosse commesso da un pubblico speciale nell’esercizio delle sue funzioni, sarebbe previsto un aggravamento della pena. Rientra tra i reati di danno.
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Dopo quante ore si può parlare di sequestro di persona?
Quando si parla del sequestro di persona, si è in genere portati a pensare che affinché il reato si configuri debba trascorrere un lungo periodo di tempo: in realtà, è sufficiente che la privazione della libertà della vittima duri pochissimo tempo affinché si possa effettivamente verificare il sequestro di persona. Nell’articolo 605 c.p. non sono infatti indicati limiti temporali.
A questo proposito, la sentenza n. 21314 del 2014 ha ribadito il concetto in base al quale il sequestro di persona si consuma anche in un lasso di tempo molto limitato, aggiungendo che avviene anche nel caso in cui la vittima riesca a liberarsi in poco tempo.
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Sequestro di persona e blocco dei beni
L’aumento repentino del numero di sequestri di persona a scopo di estorsione avvenuto in Italia tra gli anni ‘70 e ‘80 ha portato il legislatore a intervenire attraverso la legge n. 82 del 1991, nota come legge sul blocco dei beni.
Tale legge stabilisce quanto segue:
- che in caso di sequestro di persona, il Pubblico MInistero ha facoltà di richiedere il sequestro dei beni della persona sequestrata, del coniuge, dei parenti, degli affini conviventi e di tutti i soggetti che potrebbero contribuire alla liberazione della vittima;
- i contratti assicurativi stipulati, anche all’estero, per ottenere la copertura del pagamento del riscatto sono considerati nulli e prevedono la reclusione da 1 a 3 anni;
- il Pubblico Ministero può autorizzare che i beni o il denaro posti sotto blocco possa essere utilizzato per portare a termine le operazioni di riscatto.
La legge sul blocco dei beni è stata uno degli elementi che ha contribuito, nel nostro Paese, al tramonto della stagione dei sequestri a scopo di estorsione, assieme ad altri fattori, quali un maggiore preparazione investigativa da parte di Polizia Giudiziaria e Magistratura o il potenziamento dell’intelligence.
L’obiettivo di tale legge è stato quello di fare in modo che il sequestro di persona non venisse gestito in modo autonomo dalle famiglia colpite – in genere molte ricche – ma che prevedesse la presenza dello Stato e delle Autorità, il cui compito principale era quello di tutelare le vittime e fare in modo che i responsabili fossero puniti per il reato commesso.
Sequestro di persona – Domande frequenti
Rapimento è un termine specifico per indicare il sequestro di persona a scopo di estorsione.
Il reato di sequestro di persona è procedibile a querela della persona offesa per le ipotesi meno gravi, previste al comma 1 dell’art. 605 cp, ma si prevede la procedibilità d’ufficio se la persona offesa è incapace per età o per infermità.
Il sequestro di persona può essere a scopo di terrorismo, coazione o estorsione.
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