Vai al contenuto

Autovelox: cos’è e come funziona lo strumento di rilevazione della velocità

Con il Termine Autovelox individua, in realtà, un'impresa toscana produttrice di strumenti per la rilevazione della velocità. Come funzionano questi dispositivi? A cosa servono? Nel seguente articolo illustreremo tutto ciò che c'è da sapere sul tema.

autovelox novità decreto 2024
  • Gli autovelox sono degli strumenti, in genere prodotti dall’omonima impresa toscana, per rilevare la velocità su strada.
  • Questi strumenti possono utilizzare diverse tecnologie, da radar a laser fino a fotocamere.
  • In caso di violazione dei limiti di velocità, il legislatore ha previsto molteplici sanzioni che possono essere inflitte al conducente, o proprietario, del veicolo.

Quando sei in strada, ti sarà sicuramente capitato di notare le segnalazioni per gli autovelox. A cosa servono? Sono sistemi di controllo della velocità che, secondo alcuni, hanno una funzione di prevenzione, cioè consentono di evitare infrazioni, tramite anche la sola suggestione psicologica. 

Per altri, invece, sono fonte di potenziali rischi, dovuti al fatto che alcuni veicoli possono bruscamente ridurre la velocità nel tratto soggetto a controllo. Non a caso gli autovelox sono uno strumento che ha sempre destato perplessità.

In questo articolo ti spiegheremo nel dettaglio cos’è l’autovelox, individuando le varie tipologie elaborate ed impiegate sulle strade italiane.

Inoltre, indicheremo anche quali sono le regole per la loro installazione, gestione e collaudo. Infine, ti elencheremo anche le sanzioni previste in caso di violazione dei limiti di velocità. 

Che cos’è l’autovelox?

Con la parola Autovelox si intende un marchio di un’impresa toscana che produce dispositivi di rilevazione della velocità, impiegati su tutto il territorio italiano. Proprio perché è il dispositivo più usato, ormai, si tende ad identificare il marchio con il prodotto stesso.

La denominazione, però, è imprecisa perché vi sono normalmente fatti rientrare anche strumenti come la pistola laser, che non sarebbe propriamente un sistema di misurazione della velocità affine ai c.d. Autovelox tradizionali.

Il primo modello di misuratore della velocità nasce in Germania ed era prodotto dalla Telefunken. Il dispositivo è stato impiegato per la prima volta su strada nel lontano 1957. 

La commercializzazione degli Autovelox in Italia, invece, è cominciata alcuni anni dopo, nel 1972, come attrezzatura delle Forze dell’ordine, in particolare della Polizia Stradale e della Polizia Municipale. 

Per approfondire ti consigliamo anche di leggere: Riforma codice della strada: cosa cambia con le nuove norme

autovelox cos'è
Consulenza Legale Online

Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato

  • +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
  • Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
  • Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere

Richiedi una Consulenza

Quali tipi di autovelox esistono?

La versione più tradizionale di Autovelox è denominata “Spazio/Tempo”, perché misura la velocità del mezzo in circolazione in relazione al tempo che utilizza per percorrere una determinata distanza su strada.

Tale strumento opera mediante due sorgenti laser:

  1. il veicolo transita due volte davanti a due dispositivi, posti a distanza, e interrompe i raggi emessi dalla sorgente – tramite un’operazione matematica viene calcolata la velocità;
  2. il valore della velocità di percorrenza è dato dalla differenza tra la distanza tra le due sorgenti, diviso il tempo che intercorre tra le due interruzioni.

A questo punto, la fotocamera scatta anche una fotografia della targa, che sarà inviata al sistema centrale o a una pattuglia.

In genere, l’autovelox è installato su:

  • una vettura ferma a bordo strada;
  • presso una postazione fissa detta autobox.

Ha una funzione prevalentemente dissuasiva, cioè di evitare che siano condotte delle infrazioni nell’area sorvegliata con questo dispositivo. In prossimità dell’autovelox, deve essere indicata la presenza dello stesso: talvolta, però, il dispositivo non è neanche realmente collocato o viene installato solo occasionalmente.

Ti consigliamo anche di leggere Sospensione patente: quando avviene e come fare ricorso

Tipologie di Autovelox

Un’altra tipologia di Autovelox è il telelaser, per il cui funzionamento è impiegato un fascio laser ad alta frequenza. Questo è emesso da un telelaser e un sensore ottico integrato rileva il segnale di ritorno del riflesso del laser sul veicolo.

Si possono impiegare varie tecniche per rilevare la velocità, quali:

  • effetto Doppler, cioè la frequenza di partenza del laser torna indietro modificata, in considerazione della velocità del veicolo;
  • calcolo della velocità in base alla formula della cinematica del moto rettilineo.

Talvolta, il telelaser utilizza anche una TruCam, cioè una telecamera per la registrazione video ad alta risoluzione. Questa consente di rilevare la velocità, laddove si verifichi un’infrazione della limitazione della velocità. Tramite la registrazione è possibile anche constatare infrazioni diverse dalla violazione del limite di velocità, come l’uso di telefonini, il mancato uso della cintura di sicurezza, ecc.

La registrazione video non è inficiata dalle condizioni atmosferiche o dalla cattiva illuminazione, grazie all’uso di flash ad infrarossi. Con la TruCam incorporata all’Autovelox è possibile documentare la violazione – il sistema riesce a rilevare fino a 320 km/h. 

Per approfondire l’argomento ti consigliamo anche: Incidente stradale e aggravante della guida in stato di ebbrezza

autovelox tipologie

Come funziona un apparecchio radar

Altro dispositivo che può essere impiegato come Autovelox è l’apparecchio radar. In questo caso il velocimetro radar provvede alla misurazione valutando la velocità in base all’eco di un segnale radar emesso a 24 GHz nel campo delle frequenze. Dunque, è del tutto simile ad un radar aereo.

Il dispositivo emette onde elettromagnetiche che sono riflesse sulla carrozzeria del veicolo in movimento. Esse sono misurate dall’Autovelox con una frequenza diversa da quella delle onde emesse dal radar:

  • se il veicolo si allontana dall’autovelox, la frequenza è minore;
  • se il veicolo si avvicina all’autovelox, la frequenza è maggiore;
  • la differenza tra le due frequenze è impiegata per calcolare la velocità.

Questi sono tra gli autovelox più precisi, potendo anche filtrare le frequenze delle onde riflesse da altri ostacoli frapposti al veicolo e al radar.

Le caratteristiche principali dell’autovelox radar sono:

  • campo di misura: 3-250 km/h;
  • accuratezza: errore medio 1%, massimo 3%;
  • utilizzabile in tempo di notte con illuminatore IR;
  • riprese posteriori del veicolo e anteriori con software di oscuramento lunotto per preservare la riservatezza degli occupanti;
  • applicazione in modalità temporanea o fissa;
  • controllo della velocità in modo non invasivo.

In Italia, questi autovelox sono prodotti da Multanova, la prima impresa a produrli ed installarli negli anni settanta. 

Potrebbe interessarti anche Multa, ammenda e sanzione amministrativa: che differenza c’è?

Autovelox: cosa sono i Tutor

Recentemente, su strada, sono stati introdotti anche i c.d. Tutor, che hanno fatto sorgere non poche perplessità. Questi si differenziano sia dagli autovelox sia dai telelaser, i quali valutano la velocità istantanea del mezzo che entra nel loro raggio di azione. Il tutor misura la velocità media relativa ad uno spazio di autostrada compreso tra due portali, posizionati a lunga distanza.

Il transito nel primo portale è rilevato da spire magnetiche collocate sull’asfalto, che stabiliscono anche la tipologia di mezzo. In tal modo, è possibile distinguere tra motoveicolo, autoveicolo, veicoli pesanti, ecc. Dopo il transito, le telecamere installate su di un portale, presso pannelli luminosi e segnalati, si attivano e fotografano la targa del veicolo. Questi, dunque, possono anche rilevare la data e l’ora di transito.

Quando il veicolo sopraggiunge al secondo portale, viene rinnovato il rilievo e per ogni singolo mezzo un software confronta l’orario di ingresso nell’area controllata e quello di uscita, la lunghezza e il tempo impiegato. In tal modo, si procede al calcolo della velocità.

Se la velocità è superiore a quella consentita, viene emessa la contestazione. Tali sistemi di rilevazione, ad oggi, sono gestiti da SICVE, Vergiluis e SICVe-PM, sebbene la verificazione iniziale del sistema sia compiuta dalla Polizia Stradale.

Ti consigliamo anche di leggere: Guida senza patente: sanzioni, regole, multe, rischi

autovelox norme

Autovelox: disciplina normativa

Gli Autovelox sono installati e operano secondo regole ben precise. Il D.L. n. 117 del 2007 ha previsto l’obbligo di presegnalazione del dispositivo di controllo, in particolare dei controlli effettuati con il telelaser. Non c’è obbligo di segnalazione solo per i dispositivi di rilevamento mobili destinati a misurare in maniera dinamica la velocità, cioè quelli che vengono installati a bordo del veicolo.

In particolare:

  1. il segnale di preavviso deve essere posizionato ad una distanza tale da poter essere visto in tempo, comunque non superiore a 4 km dal luogo del controllo;
  2. le distanze minime sono quelle indicate dall’art. 39 del Codice della strada, quindi 250 metri in autostrada, 150 su strade extraurbane secondarie e urbane di scorrimento, 80 metri sulle altre;
  3. l’avviso deve essere ripetuto dopo ogni intersezione stradale, in modo che tutti i conducenti siano egualmente informati.

Inoltre, i dispositivi devono rispettare una serie di regole fondamentali:

  • devono essere dotati di omologazione del MIT (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti);
  • l’autovelox deve essere segnalato tramite cartelli stradali, ovvero segnali luminosi. Nelle ipotesi in cui sia assente la pattuglia, i cartelli stradali devono raffigurare l’organo di polizia o del servizio mentre, in presenza di agenti, questi devono indossare la divisa di ordinanza e affiancare la macchina di servizio;
  • tra il segnale stradale, ovvero il dispositivo di avviso, e il luogo in cui è posizionato l’autovelox, deve intercorrere una distanza spaziale ricompresa tra 1 e 4 km;
  • l’installazione dell’autovelox è legittima se segue, in termini temporali, il provvedimento di autorizzazione, e la collocazione deve rispettare i luoghi individuati dal provvedimento (Corte di Cassazione, Sezione VI-2 Civile, ordinanza, 12 marzo 2020, n. 7051).

Potrebbe interessarti anche Cosa succede se non pago una multa?

Autovelox: collaudo e taratura

Tutti i dispositivi di controllo elettronico della velocità, tra cui l’autovelox, devono essere sottoposti a due tipologie di accertamento:

  1. la verifica di funzionalità al momento del collaudo;
  2. la taratura annuale.

Queste apparecchiature devono essere omologate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che deve verificare il possesso dei requisiti minimi di sicurezza e accuratezza nel rilevamento della velocità. 

Sull’operazione di taratura è anche intervenuta la Corte costituzionale, la quale ha affermato che:

nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura.

La sentenza ha quindi previsto un obbligo di taratura per tutti i dispositivi su strada per il controllo della velocità.

A colui che ha commesso l’infrazione, inoltre, devono essere resi disponibili:

  • la dichiarazione di conformità dell’apparecchiatura rilasciata dal costruttore;
  • la relazione di installazione redatta dall’impresa che ha eseguita tale attività;
  • il rapporto di taratura emesso dal laboratorio che l’ha verificata (sul posto).

Ti consigliamo anche di leggere: Decurtazione punti patente: le tabelle

autovelox multa

Autovelox: sanzioni per violazione dei limiti di velocità

Il legislatore ha poi previsto appositamente delle sanzioni per la violazione dei limiti di velocità. La sanzione, tuttavia, non è applicata laddove la soglia sia stata superata entro il 5%  del limite imposto.

Ecco cosa si rischia:

  • per chi supera il limite massimo di non oltre 10 km/h: sanzione amministrativa da 39 e 159 euro e nessuna decurtazione dei punti dalla patente di guida;
  • per chi supera il limite massimo di oltre 10 km/h e non di oltre 40 km/h: sanzione amministrativa da 159 a 639 euro e decurtazione di 3 punti patente;
  • per chi supera il limite massimo di oltre 40 km/h, ma non di oltre 60 km/h: sanzione amministrativa da 500 a 2.000 euro, decurtazione di 10 punti patente, oltre al ritiro e sospensione della stessa da 1 a 3 mesi con il provvedimento di inibizione alla guida del veicolo, nella fascia oraria che va dalle ore 22 alle ore 7 del mattino, per i 3 mesi successivi alla restituzione della patente di guida (identica la sanzione in caso di conducente neopatentato);
  • per chi supera il limite massimo di oltre 60 km/h: sanzione amministrativa da 779 a 3.119 euro, decurtazione di 10 punti patente nonché ritiro e sospensione della stessa da 6 a 12 mesi (in caso di conducente neopatentato, sospensione da 6 a 12 mesi).

I punti decurtati dalla patente sono raddoppiati nel caso in cui il titolare l’abbia conseguita da meno di 3 anni. Per tutti i conducenti di veicoli indicati alle lettere b), e), f), g), h), i) e l) del comma 3 dell’art. 142, la sanzione è raddoppiata (art. 142, c. 11). È sempre ammesso il pagamento in misura ridotta, se si provvede entro 5 giorni dalla contestazione.

Ti potrebbe anche interessare leggere: Come funzionano i punti della patente?

Autovelox: novità 2024

Sono in arrivo nuove regole sull’installazione degli autovelox, in relazione al decreto interministeriale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e quello dell’Interno. In particolare, vengono fissati:

  • i casi in cui non è possibile procedere con la contestazione immediata;
  • i tratti di strada in cui potranno essere collocati gli autovelox, ovvero le aree che presentano un elevato livello di incidentalità, che dovranno essere individuate da un provvedimento del Prefetto;
  • le distanze minime tra gli autovelox e tra le strade in cui vengono installati.

Tra il segnale relativo al limite di velocità e il dispositivo, nelle strade extraurbane dovrà esserci la distanza di almeno un chilometro. Nelle città, non sarà possibile applicare delle sanzioni per limiti di velocità inferiori a 50 km/h (in questi casi, è necessaria la contestazione immediata).

Sulle stesse strade extraurbane, il dispositivo potrà essere piazzato soltanto se il limite di velocità è fissato almeno a 90 km/h. Si potranno utilizzare gli autovelox mobili senza contestazione immediata solo nei casi in cui non sia possibile installare postazioni fisse mobili.

Potrebbe interessarti anche Quali veicoli possono andare in autostrada, chi può guidarli e quali patenti servono

Autovelox – Domande frequenti

Cosa sono gli autovelox?

Gli autovelox sono dispositivi che impiegano una tecnologia laser, radar o telecamere, per rilevare la velocità su strada, connessi ad una centrale o pattuglia, in modo tale da procedere, eventualmente, alla contestazione diretta.

Quali sono le regole principali degli autovelox?

La principale regola degli autovelox riguarda il posizionamento e la segnalazione, che deve essere effettuata a una distanza adeguata. Annualmente, inoltre, si deve procedere al collaudo e alla taratura.

Quando c’è la sanzione amministrativa per violazione di velocità rilevata da un autovelox?

La sanzione amministrativa scatta quando l’autovelox rileva una velocità superiore ai limiti, oltre la soglia di tolleranza del 5% di limite massimo. È prevista una sanzione pecuniaria e talvolta sono decurtati anche i punti dalla patente.

Consulenza Legale Online

Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato

  • +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
  • Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
  • Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere

Richiedi una Consulenza

Immagine profilo autore
Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
Cerca
Effettua una ricerca all'interno del nostro blog, tra centinaia di articoli, guide e notizie
Ti serve il parere di un Avvocato sull'argomento?
Prova subito il nostro servizio di consulenza online. Più di 3000 avvocati pronti a rispondere alle tue richieste. Invia la tua richiesta.
Richiedi Consulenza

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter settimanale per ricevere informazioni e notizie dal mondo legal.

Decorazione
Hai altre domande sull'argomento?
Se hai qualche dubbio da risolvere, chiedi una consulenza online a uno dei nostri Avvocati
Richiedi Consulenza

Altro su Diritto Amministrativo

Approfondimenti, novità e guide su Diritto Amministrativo

Leggi tutti
bonus dentista esiste
08 Settembre 2025
Il dentista può diventare una spesa importante, soprattutto nei casi in cui si dovrebbe affrontare un intervento fuori dal comune o portare avanti cure che durano mesi.  In molti si sono dunque domandati se lo Stato abbia messo a disposizione delle famiglie con un reddito non particolarmente elevato un contributo…
bonus asilo nido 2025 2026
03 Settembre 2025
Il cosiddetto "bonus asilo nido" è stato confermato anche per il 2025. Si rivolge alle famiglie con figli fino a 3 anni. Per richiederlo, è necessario essere in possesso di un'attestazione ISEE minorenni. Il bonus asilo nido è un contributo economico che spetta alle famiglie per il pagamento delle rette…
contratto di leasing
21 Agosto 2025
Il contratto di leasing è un contratto atipico di locazione con il quale una società di leasing concede il godimento di un bene acquistato da un fornitore ad un soggetto detto utilizzatore. Al termine della durata, anche molto lunga, l’utilizzatore potrà acquisire la proprietà del bene. È possibile sciogliere anticipatamente…
decreto flussi 2025
30 Luglio 2025
In Italia, il Governo sta cercando di affrontare due significative emergenze: quella dell’immigrazione irregolare e quella della carenza di manodopera in alcuni settori. Il decreto flussi ha proprio la funzione di accogliere lavoratori provenienti da Paesi extracomunitari da impiegare in alcuni settori, come quello agricolo o del turismo. Al fine…
obiezione di coscienza cos'è
08 Luglio 2025
L'aborto è stato depenalizzato in Italia con la legge 194 del 1978. Purtroppo, il motto "il mio corpo, la mia scelta" si scontra con la presenza dei cosiddetti obiettori di coscienza. Si tratta di quei medici che si rifiutano, per motivazioni etiche e/o religiose, di praticare l'interruzione volontaria di gravidanza…
prefetto chi è e cosa fa
30 Giugno 2025
Il Prefetto è un funzionario del Ministero dell'Interno, che è stato introdotto nel nostro ordinamento con il decreto legislativo 300/1999. Il percorso per diventare prefetto è lungo, ma questo è comprensibile considerata la sua importante funzione in materia di sicurezza e ordine pubblico. Tra i suoi compiti, per esempio, rientrano…