Il Bondage è legale?
Come viene disciplinato il bondage dalla legge italiana? Analisi di quelli che sono i limiti a proposito di responsabilità e le possibili conseguenze legali.
- Il bondage è una pratica piuttosto comune, che consiste nel legare o vincolare con corde o altri strumenti un soggetto, affinché ne tragga piacere.
- Ne esistono molteplici varianti, sia in stile occidentale sia orientale. La tipologia orientale più nota in occidente, ma meno in oriente, è chiamata shibari.
- Tale pratica può essere particolarmente rischiosa: ne possono infatti conseguire danni alla persona o morte, con conseguenze sia civili sia penali.
Il bondage è una pratica particolarmente comune, molto più di quello che si possa pensare, che si basa sul legare un altro soggetto per motivazioni sessuali. Tuttavia, se non praticata bene, è molto rischiosa per il soggetto che è legato.
Oggigiorno, esistono molteplici varianti, con corde, catene, anche in combinazione con pratiche sadomasochiste, cioè finalizzate a creare un rapporto di dominazione-soggezione tra i partner. Il sadomasochismo, tuttavia, non è la stessa pratica del bondage, in quanto si ricorre a fruste, solletico, pene corporali, che non sono previste per il bondage.
Il principale rischio in questi casi è quello di arrecare involontariamente lesioni o la morte stessa al partner sottomesso. Da ciò derivano anche conseguenze penali e civili significative.
Nel presente articolo, ti spiegheremo cos’è il bondage e quali sono le regole da adottare per praticarlo in sicurezza. Inoltre, ti indicheremo anche i limiti che dovrai sempre mantenere per prevenire pregiudizi. Infine, ti diremo quali sono i rischi penali e civili di questa pratica.
Che cos’è il bondage?
Il bondage – anche detto bondaggio – è una pratica posta, in genere, in essere per finalità o scopi sessuali. Si provvede ad immobilizzare un partner oppure a bendarlo in modo tale che non possa vedere. Solitamente si utilizzano corde, corsetti, cappucci, bavagli o anche altri strumenti per immobilizzare, come le semplici manette.
In generale, tramite questi strumenti, si limitano le facoltà di movimento, oppure la vista o anche la possibilità di parlare e sentire.
La forma più comune di bondage è il rope condage, ossia quello che implica l’utilizzo di corde di vari materiali. Tale pratica può essere realizzata con vari stili:
- stile occidentale;
- shibari, che è lo stile giapponese, che oggi è un gioco erotico, ma in origine era una pratica di immobilizzazione del nemico oppure un’alternativa alle prigioni – il soggetto era infatti immobilizzato con la corda quando non c’era la disponibilità di celle;
- stile americano.
Il bondage è una pratica sessuale, intrapresa da soggetti adulti e consenzienti che hanno consapevolezza dei possibili rischi e conseguenze. Lo scopo principale è quello di avvertire emozioni fisiche più intense, tramite la costrizione o specifiche posture del corpo.
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Quali sono le principali tecniche del bondage?
Esistono diverse tecniche di bondage. Le principali sono:
- costrizione di parti del corpo, raggruppate o ristrette fra di loro;
- separazione o divaricazione di parti del corpo;
- collegamento di parti del corpo a oggetti esterni, muri o sostegni;
- sospensione del corpo a soffitti o sostegni;
- restrizione o modificazione forzata dei normali movimenti del corpo;
- immobilizzazione completa del corpo (mummificazione), fino alla vera e propria deprivazione sensoriale.
Molto spesso, le tecniche di bondage richiedono anche una competenza specifica, soprattutto per evitare di incorrere in pericoli. In alcuni casi, si richiede una certa destrezza nel realizzare nodi con corde.
Sicuramente sono le varianti asiatiche che prevedono alcune specifiche conoscenze. Per esempio, l’hishi, che è una tecnica giapponese, molto famosa in occidente ancor più che in Giappone, dove non viene molto impiegata.
L’hishi prevede una totale immobilizzazione del busto e delle braccia, mediante una serie di passaggi di corde e nodi effettuati soprattutto lungo l’asse anteriore e posteriore del corpo, centralmente, costruendo delle figure geometriche a rombo da cui prende il nome (hishi = diamante).
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Bondage e sadomasochismo: differenze
Molto spesso si confonde il bondage con il sadomasochismo. In realtà, le due pratiche sono distinte, anche se sono generalmente impiegate in modo complementare.
Il sadomasochismo ha come principale finalità quella di creare un rapporto di dominazione o sottomissione. A volte si associano, infatti, pratiche di bondage a quelle di dominazione psicologica o giochi, con uso di fruste, pene dolorose e solletico. Lo scopo, in questo caso, è di creare un rapporto di dominazione e umiliazione tra i due partner,
Tuttavia, per tale pratica, è necessario che il partner dominante sia in buone condizioni psicofisiche, per evitare di arrecare all’altro danni gravi alla salute.
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Quali sono i pericoli derivanti dal bondage?
Il bondage è in sé una pratica pericolosa per molteplici ragioni. È sempre consigliato utilizzare adeguate precauzioni per evitare rischi seri, sia per la propria salute mentale sia per quella fisica. Proprio per questo sono state elaborate una serie di regole, anche se non di natura legislativa, che si possono seguire.
Per esempio, si ritiene che sia una pratica da seguire insieme ad un partner che si conosce da tempo, in modo da evitare fobie, paure, traumi e anche allergie ai vari materiali.
Quindi si ritiene preferibile non praticare bondage quando:
- non si conosce bene il partner e/o non si nutre completa fiducia in lui/lei;
- si conosce il bondage, ma non si è pienamente convinti di volerlo praticare;
- non si è informati sui rischi associati alla pratica;
- non si è preparati o non si ha una sufficiente padronanza della tecnica di bondage che si vuole sperimentare;
- si versa in condizioni fisiche o psicologiche non ottimali;
- non si ritiene di poterne trarre piacere;
- si è stanchi o sotto l’effetto di droghe o alcool.
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Bondage: quali precauzioni adottare?
Ci sono anche una serie di precauzioni che dovrebbero sempre essere adottate, quali:
- la parte anteriore del collo non deve mai essere sottoposta a compressioni di nessun genere;
- è necessario controllare il buon funzionamento della circolazione sanguigna;
- le corde possono essere posizionate in maniera tale da schiacciare, irritare e infiammare le terminazioni nervose, causando dolori e insensibilità degli arti, ma che non possono durare troppo a lungo o diventare, in casi limite, permanenti;
- quando si usano le corde, bisogna fare attenzione a dove sono posti i nodi. Un nodo posto su una terminazione nervosa, sul braccio in corrispondenza del nervo radiale o in corrispondenza dell’osso ulnare e sulla spina dorsale, potrebbe causare danni permanenti anche gravi;
- bisogna considerare che i rischi connessi alla pratica aumentano in sessioni troppo lunghe. La maggior parte delle sessioni non dura più di un’ora.
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Bondage e conseguenze penali
Il bondage, come dicevamo nei paragrafi precedenti, comporta molti rischi, che in casi estremi possono concretizzarsi in lesioni, danni più o meno gravi, talvolta anche la morte del soggetto. In questi casi, si configurano forme di reato tra cui ricordiamo il reato di lesioni o omicidio.
Il principale problema che si pone è se queste condotte possano dirsi scriminate dal consenso della parte lese. In genere, la scriminante in questione non opera rispetto a tutte quelle condotte che pongono in pericolo beni non disponibili dalla persona offese, come appunto la salute e il bene vita.
Altra questione, poi, è sorta riguarda l’elemento psicologico dei reati. Sia lesioni che omicidio possono essere colposi o dolosi. Si ritiene che siano colposi in quanto:
- l’intenzione del soggetto che pratica il bondage non è di arrecare un pregiudizio alla persona offesa, o la morte della persona offesa, in quanto è una condotta finalizzata ad arrecare piacere al soggetto in questione;
- si deve pertanto escludere la natura dolosa dei reati.
Di recente, inoltre, la Cassazione ha configurato anche un altro reato, quello di violenza sessuale, se, dopo il consenso iniziale, questo viene meno, a fronte di pratiche sempre più estreme. In tal caso, quindi, è integrato il dissenso quale elemento della condotta tipica del reato di violenza sessuale.
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Bondage e conseguenze civili
Quando viene compiuto un illecito penale, il soggetto è anche tenuto al risarcimento dei danni, quindi c’è anche un illecito civilistico. In genere, sono risarciti i danni non patrimoniali, cioè il danno morale – il c.d patema d’animo interiore – e il danno esistenziale, ovvero i cambiamenti delle abitudini di vita.
D’altra parte, non si esclude che possano anche esservi danni patrimoniali, se il soggetto, per esempio, subisce un’invalidità, più o meno permanente, e perde occasioni lavorative. La persona offesa può anche costituirsi come parte civile nel processo penale, o intentare autonomo giudizio e usufruire della prova precostituita in dibattimento.
In caso di morte, si parla di danno tanatologico, che segue alcune regole:
- se la morte è immediata, non ci sono conseguenze della lesione che il soggetto subisce, quindi non vi è nulla da risarcire;
- se la morte non è immediata, ma sopraggiunge dopo un apprezzabile lasso di tempo (almeno un giorno), si risarcisce il danno biologico temporaneo, cioè la sofferenza fisica subita dal soggetti in questo arco di tempo;
- se il soggetto muore dopo pochi istanti, ma è lucido e consapevole dell’imminente morte, può essere risarcito il danno morale.
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Bondage – domande frequenti
Il bondage è una pratica finalizzata a trarre piacere sessuale, consistente nel vincolare una persona, bloccarla con corde, o altri strumenti, anche tramite nodi talvolta complessi.
Il bondage è una pratica diversa dal sadomasochismo, che è finalizzato a creare un rapporto di dominanza-sottomissione tra i partner, tramite l’impiego di pene fisiche o psicologiche, fruste e solletico.
I principali rischi del bondage sono di arrecare lesioni o la morte del partner, quindi di incorrere in sanzioni penali anche gravi, per illeciti quali lesioni, percosse o omicidio. All’illecito penale, in genere, si affianca quello civile, quindi l’autore del fatto illecito potrebbe dover risarcire anche i danni.
Sì, il bondage può ricadere nel penale quando ha come conseguenza la commissione di un reato, per esempio quello di percosse o di omicidio involontario.
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