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Diritto di visita genitore non collocatario: cos’è e come funziona

Il diritto di visita del genitore non collocatario è un principio fondamentale volto a garantire la continuità del legame affettivo tra genitore e figlio nonostante la separazione. Vediamo più nel dettaglio come funziona.

violazione del diritto di visita del genitore non collocatario
  • Il diritto di visita del genitore non collocatario viene riconosciuto per favorire il benessere psicologico dei figli in caso di separazione.
  • Mira infatti a garantire il mantenimento del legame affettivo con entrambi i genitori.
  • Il genitore che ostacola il rapporto del figlio con l’altro genitore subisce una serie di conseguenze sul piano penale e civile.

Quando i genitori decidono di separarsi, inevitabilmente tale scelta ha un forte impatto nella vita dei figli. In particolare, si devono stabilire nuove relazioni con il genitore non collocatario, ovvero colui con il quale il figlio non andrà a vivere. 

Il diritto di visita del genitore non collocatario rappresenta un aspetto fondamentale nel diritto di famiglia italiano, garantendo a colui che non convive stabilmente con il figlio la possibilità di mantenere ugualmente un rapporto significativo.

Questo diritto è strettamente legato al principio di bigenitorialità, che assicura al minore il diritto di mantenere relazioni equilibrate e continuative con entrambi i genitori (come stabilito dall’articolo 155 codice civile), anche in caso di separazione o divorzio.

Di seguito esamineremo quelle che sono le modalità di attuazione del diritto di visita, le conseguenze del mancato esercizio e le sanzioni in caso di violazioni.

Differenze tra affidamento condiviso e affido esclusivo

In Italia, la legge n. 54 del 2006 ha introdotto l’affidamento condiviso come modalità preferenziale, basata sul principio di bigenitorialità. Questo implica che entrambi i genitori condividono la responsabilità genitoriale e partecipano alle decisioni riguardanti la vita del figlio, indipendentemente dal fatto che il minore risieda prevalentemente presso uno dei due.

Il genitore presso cui il figlio risiede abitualmente è definito “genitore collocatario“, mentre l’altro è il “genitore non collocatario“. Quindi, di base il genitore non collocatario può avere o meno l’affidamento del figlio. 

L’affidamento esclusivo, invece, prevede che la responsabilità genitoriale sia attribuita a un solo genitore. Tale soluzione è adottata solo in casi particolari – per esempio quando uno dei due è ritenuto inidoneo o pericoloso per il benessere del minore.

Al genitore non collocatario, che abbia o meno l’affidamento del figlio, viene riconosciuto il diritto/dovere di visita del figlio.

LEGGI ANCHE Qual è la differenza tra genitore affidatario e genitore collocatario?

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Diritto di visita genitore non collocatario: come funziona

Il diritto di visita si realizza attraverso il rispetto di un calendario stabilito, che può essere concordato tra i genitori o determinato dal Giudice in caso di disaccordo. Questo calendario definisce i tempi, la frequenza e le modalità con cui il genitore non collocatario può trascorrere del tempo con il figlio (i figli).

L’obiettivo è garantire una presenza costante e significativa del genitore non collocatario nella vita del figlio, favorendo così una crescita equilibrata e armoniosa. Il diritto di visita trova la sua fonte nell’articolo 155 cc in base al quale, anche in caso di separazione personale dei genitori, il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.

Le modalità di svolgimento delle visite sono stabilite nel rispetto del superiore interesse della prole. Il calendario stabilisce infatti:

  • la frequentazione settimanale;
  • gli incontri durante le festività;
  • la programmazione delle visite nel corso delle vacanze estive. 

Tali regole sono tarate anche in funzione dell’età dei bambini e del luogo in cui i genitori si trovano a vivere, nonché della loro distanza.

Approfondisci leggendo Il genitore collocatario può cambiare residenza e trasferirsi all’estero con i figli?

Violazione del diritto di visita del genitore non collocatario

Capita a volte che il genitore non collocatario non riesca ad esercitare il suo diritto di visita in conformità alle disposizioni del Giudice a seguito di taluni comportamenti adottati dall’altro genitore, come rifiuti di “consegnare” il figlio, mancate risposte alle telefonate o altre interferenze. La violazione del diritto di visita può avere rilevanza sia civile, sia penale. 

Se un genitore ostacola l’altro nell’esercizio del diritto di visita stabilito da un provvedimento giudiziale, può incorrere nel reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, previsto dall’articolo 388 del codice penale. Questo articolo punisce chiunque eluda un provvedimento del giudice civile relativo all’affidamento di minori o di altre persone incapaci. 

A titolo esemplificativo, se un genitore si rifiuta sistematicamente di rispettare il calendario delle visite o si trasferisce senza informare l’altro genitore, rendendo impossibile l’esercizio del diritto di visita, può essere perseguito penalmente

Inoltre, tali comportamenti possono portare a conseguenze in ambito civile, come la modifica delle condizioni di affidamento, con applicazione delle sanzioni dovute per l’inadempimento. Si potrà inoltre chiedere il diritto al risarcimento del danno nei confronti del figlio a seguito della privazione della figura genitoriale.

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chi è il genitore non collocatario

Il padre ha il diritto di visita prima della separazione?

Prima della separazione, entrambi i genitori esercitano congiuntamente la responsabilità genitoriale e condividono la quotidianità con il figlio. Pertanto, il concetto di “diritto di visita” in senso stretto non si applica. Tuttavia, in situazioni di fatto in cui i genitori vivono separati senza una formale separazione legale, è consigliabile stabilire consensualmente le modalità di visita per garantire il benessere del minore.

L’ex può rifiutarsi di vedere il figlio?

Una situazione un po’ sopra le righe non è quella in cui un genitore ostacola il diritto di visita, quindi non fa vedere i figli, ma quello in cui il genitore non collocatario non vuole avere nessun rapporto con la prole.

In questa ipotesi, non possono essere disposti atti coercitivi nei confronti del genitore poiché non esiste un vero e proprio obbligo, quindi, in caso di inadempimento, non ci può essere una condanna del genitore inadempiente a vedere i figli.

Tuttavia, l’altro genitore ha la possibilità di chiedere:

  • la revisione delle condizioni di affidamento, ottenendo anche l’affido esclusivo;
  • la condanna al risarcimento del danno subito dal figlio.

In casi particolarmente gravi, può invocare la responsabilità ai sensi dell’articolo 570 del Codice penale (Violazione degli obblighi di assistenza familiare).

LEGGI pure il nostro approfondimento su Quando cessa il diritto di abitazione del coniuge divorziato?

Si può modificare il diritto di visita?

Se si ritiene che le modalità di visita stabilite non siano più adeguate alle esigenze del minore o delle parti coinvolte o se il genitore non collocatario desidera un ampliamento del diritto di visita, è possibile presentare un’istanza al Tribunale per la modifica delle condizioni di affidamento.

Questa richiesta deve essere supportata da motivazioni valide, come un cambiamento nelle esigenze del minore, la disponibilità del genitore a garantire maggiore continuità educativa, o situazioni che rendono necessaria una revisione degli accordi precedenti. Il Giudice valuterà sempre il superiore interesse del minore prima di adottare una nuova decisione.

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diritto di visita ai figli minori regole

I figli possono rifiutarsi di vedere un genitore?

Potrebbe anche accadere che un figlio si rifiuti di vedere l’altro genitore. Il rifiuto potrebbe essere determinato da molteplici ragioni, che possono essere così raggruppate:

  • rifiuto del genitore che assume un comportamento ostruzionistico;
  • rifiuto per volontà del figlio stesso.

Al figlio che abbia compiuto 12 anni, la legge riconosce il diritto di decidere di non voler vedere l’altro genitore non collocatario. Il tutto, ovviamente, previa valutazione da parte del Tribunale della maturità del minore, della sua capacità di autodeterminazione e di comprendere il significato delle proprie azioni.

Se hai un quesito legale su questo tema, ti consigliamo la consulenza di un avvocato specializzato in diritto familiare che possa fornirti il giusto supporto legale per affrontare al meglio le conseguenze di una separazione con figli.

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Avv. Manuela Margilio
Esperta di diritto immobiliare, successioni, fiscalità.
Laureata in giurisprudenza a Torino. Dopo aver lavorato presso diversi studi legali, attualmente mi occupo di assicurazioni e scrivo sul web approfondendo tematiche sulle quali nel tempo mi sono specializzata.
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