Vai al contenuto

Giustizia riparativa: cos’è, come funziona, cosa prevede la riforma Cartabia

Che cosa significa giustizia riparativa? La Riforma Cartabia è intervenuta in modo significativo sul punto, modificando e ampliando gli istituti tipici della giustizia riparativa. Esaminiamo la riforma.

giustizia riparativa
  • La Riforma Cartabia è intervenuta in modo significativo sugli istituti che sono definiti come giustizia riparativa.
  • In particolare, la riforma ha implementato le ipotesi di mediazione in sede penale, trasformando l’istituto già previsto dall’ordinamento.
  • La mediazione penale è finalizzata a conseguire un accordo bonario tra autore del reato e persona offesa. L’esito positivo della mediazione produce effetti anche sul trattamento sanzionatorio.

La Riforma Cartabia un avuto un peso significativo sotto molteplici punti di vista. Nel 2022, il legislatore ha manifestato l’intento di riformare sia la giustizia penale sia civile, introducendo una maggior razionalizzazione delle procedure, al fine di abbreviare i tempi dei procedimenti e rendere più efficace la tutela giurisdizionale.

La Riforma ha anche implementato in modo considerevole le norme in tema di giustizia riparativa, ossia quegli istituti finalizzati alla composizione del conflitto tra autore del reato e parte offesa. Tramite tali istituti, si intende indurre le parti ad un accordo circa le modalità per eliminare le conseguenze dannose del fatto illecito, senza che debba intervenire il giudice.

La disciplina in esame ha una duplice funzione:

  1. deflattiva del contenzioso, ovvero quella di ridurre le richieste di accesso al giudizio;
  2. di individuare nuovi strumenti di rieducazione del reo, inducendolo ad atti che denotino resipiscenza.

Nel seguente articolo, ci soffermeremo sulle novità introdotte dalla Riforma Cartabia.

Cosa si intende con giustizia riparativa?

Con giustizia riparativa si intende l’insieme degli istituti che consente all’autore del reato di ottenere un beneficio in termini di pena laddove ponga in essere una condotta riparativa del pregiudizio arrecato. L’obiettivo del legislatore, nel prevedere questi istituti, è quello di garantire la partecipazione attiva del reo, ma anche della vittima stessa, alla individuazione della giusta pena applicabile.

Si rimette alle stesse parti dell’illecito penale l’individuazione delle conseguenze dal punto di vista del diritto. L’obiettivo, in ogni caso, è quello di rimuovere le conseguenze del reato attraverso l’incontro della volontà delle parti.

La giustizia riparativa è, prima di tutto, una teoria che si fonda su quattro pilastri:

  1. il reato è interpretato da un punto di vista esperenziale, non è mera condotta corrispondente a una fattispecie astratta descritta da una norma penale. Si intende coinvolgere direttamente i singoli soggetti della comunità, sotto diversi aspetti;
  2. si fonda sull’assunto per cui dal reato sorga l’obbligo per la parte autrice di riparare ed eliminare le conseguenze dell’illecito, in considerazione di quelle che sono le esigenze della persona offesa;
  3. coinvolgere in modo attivo la vittima, la famiglia e l’intera comunità civile nell’esercizio delle attività riparative;
  4. ricercare una soluzione concordata tra tali soggetti.

LEGGI ANCHE: Riforma della giustizia approvata dal CdM: cosa cambia?

Consulenza Legale Online

Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato

  • +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
  • Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
  • Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere

Richiedi una Consulenza

Giustizia riparativa in ambito comunitario

Anche il diritto comunitario si è occupato del concetto di giustizia riparativa. In particolare, ci riferiamo alla direttiva 20212/29/UE del parlamento europeo e del Consiglio, la quale offre una definizione di giustizia riparativa.

La direttiva afferma che per giustizia riparativa si intende “qualsiasi procedimento che permette alla vittima e all’autore del reato di partecipare attivamente, se vi acconsentono liberamente, alla risoluzione delle questioni risultanti dal reato con l’aiuto di un terzo imparziale”.

La definizione pone in evidenza l’obiettivo finale della giustizia riparativa, ossia quello di indirizzare le parti verso la risoluzione del conflitto, mediante ricerca concorde di un’azione che funga da soluzione.

La direttiva impone agli Stati membri di assicurare che le vittime siano riconosciute e trattate in maniera rispettosa, sensibile, personalizzata, professionale e che vengano applicati i servizi di giustizia riparativa. La disposizione invita a costituire un dialogo con i gruppi parentali e garantisce la tutela delle vittime al fine di evitare la vittimizzazione secondaria, l’intimidazione e le ritorsioni.

Ti consigliamo di leggere anche: Contumacia: che significa, esempi e conseguenze nel processo civile e penale

riforma cartabia e giustizia riparativa

Giustizia riparativa in Italia: storia

Di recente, il legislatore ha manifestato un significativo interesse rispetto alla c.d. giustizia riparativa. Dopo la direttiva europea, il legislatore italiano ha infatti emanato il D.Lgs 112 del 2015, che ha previsto alcune modalità e istituti che consentono la partecipazione della vittima del reato. Sono stati previsti degli obblighi di informazione e partecipazione, tramite alcune disposizioni specifiche in tema di giustizia riparativa.

Giustizia riparativa e Riforma Cartabia

Tuttavia, è stata la Riforma Cartabia a introdurre le norme più importanti. La legge n. 134 del 2021 ha riformato e ampliato le disposizioni in tema. Il decreto finale, che attua la legge delega, ha previsto proprio un titolo integralmente dedicato alla giustizia riparativa, il Titolo IV.

Gli articoli del titolo in questione prevedono:

  • definizioni, principi e obiettivi;
  • accesso ai programmi di giustizia riparativa;
  • persone minori di eta;
  • disposizioni in materia di diritti dei partecipanti;
  • doveri e garanzie dei mediatori e dei partecipanti;
  • programmi di giustizia riparativa;
  • valutazione dell’autorità giudiziaria;
  • formazione dei mediatori esperti;
  • requisiti per l’esercizio dell’attività;
  • coordinamento dei servizi e livelli essenziali delle prestazioni;
  • centri di giustizia riparativa.

La normativa, inoltre, prevede apposita definizione del concetto di giustizia riparativa all’art. 42:

ogni programma che consente alla vittima, alla persona indicata come autore dell’offesa e ad altri soggetti appartenenti alla comunità di partecipare liberamente, in modo consensuale, attivo e volontario, alla risoluzione delle questioni derivanti dal reato, con l’aiuto di un terzo imparziale, adeguatamente formato, denominato mediatore.

Potresti anche essere interessato a leggere: Particolare tenuità del fatto nella riforma del processo penale

Programmi di giustizia riparativa: quali sono

Il Decreto legislativo del 2022 ha disciplinato i c.d. programmi di giustizia riparativa. Con ciò si intendono:

  • la mediazione fra la persona indicata come autore dell’offesa e la vittima;
  • la mediazione fra la persona indicata come autore dell’offesa e la vittima di un reato analogo (stessa fattispecie penale ma diverso evento);
  • il dialogo riparativo, rappresentato da dei programmi di mediazione a partecipazione allargata con il coinvolgimento dei gruppi territoriali e/o familiari, c.d. community group conferencing family group conferencing;
  • ogni altro programma dialogico guidato da mediatori, svolto nell’interesse della vittima del reato e della persona indicata come autore dell’offesa.

Ti potrebbe interessare anche: Processo tributario telematico (PTT): come funziona il telecontenzioso

riforma cartabia giustizia riparativa cosa cambia

Mediazione penale: come funziona?

La mediazione penale è la principale forma di giustizia riparativa. La mediazione è una modalità di soluzione dei conflitti, che è stata oggetto di raccomandazione da parte del Consiglio D’Europa. Il procedimento consente alla vittima e al reo di partecipare attivamente, in modo tale da giungere ad una soluzione della controversia e individuare le modalità di eliminazione delle conseguenze del reato, con l’aiuto del mediatore.

La mediazione è un procedimento che si fonda sul consenso delle parti, in caso contrario non sarà possibile concludere un accordo risolutivo del conflitto. Il mediatore funge da intermediario tra le due parti, terzo e neutrale, e agisce al fine di promuovere e agevolare la composizione della lite, nel rispetto di alcune norme e principi fondamentali.

L’obiettivo è quello di giungere ad un accordo senza, in tal modo, giungere al giudizio innanzi l’autorità giudiziaria. Tramite la mediazione, si consente di giungere in tempi rapidi alla composizione della controversia, prevenendo le difficoltà, anche emotive, a cui le parti sono esposte durante il processo. Si possono così trovare degli accordi comunque soddisfacenti per ambo le parti, senza che sia necessario l’intervento dell’autorità giudiziaria, con tutto ciò che ne consegue.

Con la mediazione si riducono i costi che vengono affrontati dalle parti del procedimento, senza contare la riduzione dei rischi connessi all’esito del processo.

Potresti anche essere interessato a leggere: Fasi del processo penale: il giudice per le indagini preliminari

Come si avvia la mediazione penale?

La mediazione prevede una serie di fasi ben specifiche:

  • la procedura è avviata su istanza dell’indagato/imputato all’autorità giudiziaria. L’istanza può essere effettuata personalmente o mediante procuratore speciale;
  • può provenire anche dalla vittima all’autorità giudiziaria o su iniziativa d’ufficio da parte dell’autorità giudiziaria.

Ti potrebbe essere utile anche: Ho ricevuto una lettera da un avvocato: cosa faccio?

Fasi del programma riparativo

Se si ricorrere allo strumento della giustizia riparativa, vi sono più fasi che devono essere seguite in modo puntuale e specifico. Le fasi in questione sono:

  1. l’avvio: nel paragrafo precedente abbiamo indicato i soggetti che possono avviare la procedura in questione. L’autorità giudiziaria deve poi inviare al Centro per la giustizia riparativa una richiesta per verificare la fattibilità di un programma di giustizia riparativa;
  2. attività preliminare: in questa fase si provvede a informare le parti e a raccogliere il loro consenso, oltre che a valutare la fattibilità del programma. Il mediatore avvia il primo contatto tra le parti, con lettere, telefonate e colloqui preliminari individuali, con ciascun partecipante. Il consenso deve essere reso da ciascuna delle parti, esso deve essere personale, libero, consapevole, informato ed espresso in forma scritta;
  3. l’incontro: alla fase preliminare segue poi l’incontro tra le parti;
  4. esito riparativo: le parti possono giungere a un accordo. Dispongono così di un esito riparativo, formale e materiale. Formale è inteso come un gesto, anche simbolico, di scuse; materiale si verifica mediante il risarcimento del danno, o altra forma di riparazione. Il mediatore si accerta che l’accordo sia anche eseguito;
  5. comunicazione all’autorità giudiziaria: all’esito della procedura deve essere inviata una relazione all’autorità giudiziaria, dove si informa dell’esito e delle modalità di riparazione concordate;
  6. valutazione dell’autorità giudiziaria: l’autorità procede a valutare l’accordo conseguito dalle parti e l’attività riparatoria intrapresa, in totale discrezionalità.

Approfondisci l’argomento leggendo anche: Messa alla prova: cos’è, durata, requisiti, estinzione reato

riforma cartabia  giustizia riparativa quali sono le novità

Programma riparatorio e valutazione del giudice

Il giudice valuta discrezionalmente l’esito del programma riparatorio, che può essere valutato ai seguenti fini:

  • dell’applicazione della pena ex art. 133 c.p.;
  • dell’applicazione della circostanza attenuante ex art. 62 c.1 n. 6 c.p.;
  • della sospensione condizionale della pena c.d. breve o speciale ex art. 163, comma. 4, c.p.;
  • dell’assegnazione al lavoro all’esterno;
  • della concessione dei permessi premio, delle misure alternative, della liberazione condizionale.

Ti consigliamo anche di leggere il seguente articolo: Messa alla prova: quali sono le novità della Riforma Cartabia

Giustizia riparativa – Domande frequenti

Che cos’è la giustizia riparativa?

Con giustizia riparativa si intendono quegli istituti finalizzati ad indurre il reo a rimediare all’illecito, eliminandone le conseguenze dannose.

Qual è la principale forma di giustizia riparativa?

La principale forma di giustizia riparativa è la mediazione penale, cioè lo strumento volto a concludere un accordo tra reo e persona offesa, grazie all’intervento di un mediatore.

Chi può avviare la mediazione penale?

La mediazione penale può essere avviata dal reo, dalla persona offesa, dal giudice.

Come valuta il giudice l’esito positivo della mediazione penale?

L’esito positivo della mediazione penale incide sul trattamento sanzionatorio, sulla quantificazione della pena, sull’assegnazione al lavoro esterno, sull’applicazione dei permessi premio e misure alternative, sull’applicazione di attenuanti.

Consulenza Legale Online

Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato

  • +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
  • Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
  • Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere

Richiedi una Consulenza

Immagine profilo autore
Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
Cerca
Effettua una ricerca all'interno del nostro blog, tra centinaia di articoli, guide e notizie
Ti serve il parere di un Avvocato sull'argomento?
Prova subito il nostro servizio di consulenza online. Più di 3000 avvocati pronti a rispondere alle tue richieste. Invia la tua richiesta.
Richiedi Consulenza

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter settimanale per ricevere informazioni e notizie dal mondo legal.

Decorazione
Hai altre domande sull'argomento?
Se hai qualche dubbio da risolvere, chiedi una consulenza online a uno dei nostri Avvocati
Richiedi Consulenza

Altro su Diritto penale

Approfondimenti, novità e guide su Diritto penale

Leggi tutti
cosa rischio se porto via la colazione dell'hotel
05 Settembre 2025
La colazione inclusa nella prenotazione della stanza di un hotel dovrebbe essere consumata sul posto. Se decidi di trafugare del cibo del buffet, per mangiarlo fuori, in un secondo momento, non ti stai comportando in modo corretto. Potresti infatti essere denunciato per furto. Le vacanze si sono concluse per molti,…
nuovo reato di occupazione abusiva di immobile
04 Settembre 2025
L’art. 633 c.p. punisce chi invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, al fine di occuparli. Il DDL Sicurezza 2025 ha inserito nel codice penale l’art 634 bis, titolato Occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, al fine di reprimere le occupazioni abusive. Entrambi i reati previsti dagli artt. 633…
reati mia moglie phica
29 Agosto 2025
Mettere online le foto di un’altra persona senza il suo consenso non è legittimo.  La situazione si aggrava nell’ipotesi in cui le immagini rappresentino il soggetto in questione in situazioni hard, che si presuppone siano state scattate per restare private.  Se hai utilizzato Mia Moglie o Phica per caricare le…
ho trovato una mia foto su mia moglie e phica
29 Agosto 2025
Mia Moglie e Phica.eu sono due spazi virtuali in cui migliaia di foto di donne, anche in atteggiamenti intimi e senza abiti, sono state caricate a loro insaputa.  Gli accertamenti della Polizia Postale sono in corso, per dare un nome a chi ha reso possibile tutto questo.  Per tutelarti, ti…
truffe di trading online
28 Agosto 2025
Una delle truffe online più diffuse oggi ruota attorno al mondo del trading. Questa tipologia di inganno viene perpetrata in tanti modi diversi, sempre diversi, sempre più ingegnosi. Presentare una denuncia (anche online) e contattare un avvocato specializzato sono passi fondamentale per tutelarti e provare a recuperare i soldi che…
reato di frode informatica
27 Agosto 2025
Il reato di frode informatica è disciplinato dall’articolo 640 ter del Codice penale.  Si tratta di un reato comune, in quanto può essere commesso da qualsiasi soggetto, indipendentemente dalla sua funzione sociale.  Spesso di tende a confonderlo con la truffa, ma si tratta di due reati disciplinati da due differenti…