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Contratto preliminare di compravendita tra privati: cos’è e come funziona il compromesso immobiliare

Cos'è il contratto preliminare di compravendita, quali sono i costi da sostenere e come avviene la registrazione. Scopri tutto quello che c'è da sapere nella nostra guida.

preliminare di vendita
  • Il contratto preliminare di compravendita è un accordo con il quale acquirente e venditore si impegnano sulla stipula di un successivo contratto definitivo di compravendita dell’immobile.
  • La sua funzione è quella di offrire una garanzia nel caso in cui una delle due parti dovesse ritirarsi dall’accordo.
  • Tale contratto deve essere registrato, altrimenti si può andare incontro a delle sanzioni.

Il contratto preliminare di compravendita, noto anche come compromesso, è il passo che precede l’acquisto vero e proprio di un’unità immobiliare. Consiste nell’atto attraverso il quale il venditore e l’acquirente si impegnano a voler stipulare un successivo contratto di compravendita.

Il preliminare di acquisto non consiste dunque nel trasferimento di un immobile, ma in un accordo tra le due parti coinvolte nel processo di compravendita, attraverso il quale vengono fissate le condizioni di acquisto dell’immobile.

Come funziona, nella pratica, il contratto preliminare di vendita? Bisogna rivolgersi a un notaio per sottoscriverne uno? Cosa succede nel caso in cui una delle due parti non dovesse tenere fede all’accordo preso? Vediamo di seguito in cosa consiste il preliminare di compravendita immobiliare, come funziona la sua registrazione e quali sono i costi che lo riguardano.

Atto preliminare di compravendita: cos’è

Il contratto preliminare di compravendita immobiliare ha la funzione di impegnare un venditore e un acquirente a procedere con il passaggio di proprietà di un immobile, attraverso la stipulazione, in un momento successivo, di un contratto di acquisto.

Firmando il preliminare di vendita, il proprietario rimane il titolare dei diritti di proprietà sull’immobile, fino al momento in cui avverrà il rogito di acquisto. Il preliminare di vendita è un contratto a tutti gli effetti: ciò significa che le due parti che hanno deciso di sottoscriverlo sono vincolate e non hanno il diritto di recedere.

Il compromesso serve a:

  1. tutelare entrambe le parti e fare in modo di limitare il ripensamento rispetto a quanto concordato;
  2. offrire una garanzia sia all’acquirente sia al venditore rispetto alla vendita dell’immobile: nel caso in cui uno dei due violasse il contratto sottoscritto, andrebbe incontro a conseguenze economiche molto pesanti.

LEGGI ANCHE Quando è obbligatorio registrare il preliminare di compravendita?

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Preliminare di vendita: cosa contiene

Il preliminare di vendita è un documento che deve essere redatto per iscritto – a mano o al computer – e firmato da entrambe la parti (acquirente e venditore). Nel caso in cui l’immobile volesse essere acquistato da due coniugi che sono in comunione dei beni, allora il contratto dovrà essere firmato da parte di entrambi.

I contenuti che non devono assolutamente mancare nel preliminare di vendita, del quale è facilmente possibile reperire un modello facsimile online per avere un’idea più chiara rispetto alle sue caratteristiche, sono:

  1. il prezzo di vendita, l’indirizzo e la descrizione dell’immobile che si ha intenzione di acquistare;
  2. l’attestazione di conformità dei dati e delle planimetrie catastali, che è obbligatoria per legge, e l’APE, ovvero l’attestato di prestazione energetica;
  3. la chiara manifestazione della volontà di entrambe le parti di concludere la compravendita dell’immobile oggetto del contratto;
  4. le forme di pagamento, con le relative date di scadenza e con un’ipotetica data per la stipulazione del contratto di compravendita.

Il venditore deve dimostrare di essere il proprietario dell’immobile, la sua regolarità dal punto di vista edilizio e rispetto alle norme di sicurezza e a eventuali vincoli urbanistici.

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Cosa è bene controllare prima di firmare il preliminare di compravendita?

È sempre consigliabile da parte del compratore verificare:

  • che non ci siano spese condominiali da dover sostenere per lavori non pagati dal precedente inquilino;
  • di avere a propria disposizione i certificati notarili relativi a vendite dell’immobile precedenti;
  • la possibilità di poter usufruire di eventuali agevolazioni, quali quella prima casa.

Solitamente, nel preliminare di vendita viene indicata anche la data del rogito. Il termine può essere:

  1. semplice: in questo caso, se uno dei due contraenti dovesse risultare inadempiente, l’accordo tra le parti rimarrebbe comunque vincolante;
  2. essenziale: in questa ipotesi, al contrario, se una delle due parti fosse inadempiente, l’accordo non sarebbe più vincolante.

Nel caso in cui il compratore non rispettasse i termini fissati nel preliminare di acquisto, il venditore potrà pretendere che quanto stabilito dal contratto venga rispettato: potrà infatti rivolgersi a un giudice e procedere con quella che prende il nome di “esecuzione forzata”.

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Preliminare di vendita e caparra

A questo punto, sono lecite alcune domande, quali “quanti soldi si danno al preliminare? Quanto versare per legge di caparra in un contratto di compravendita preliminare?”. La caparra gioca un ruolo importante quando si stipula un contratto preliminare di compravendita immobiliare.

Prima di tutto, però, è bene ricordare la distinzione fra:

  • la caparra, che è una somma di denaro che l’acquirente ha anticipato e che viene rimborsata nel momento in cui si concluderà la compravendita;
  • l’acconto, che consiste invece in un anticipo della somma da pagare per poter comprare l’intero immobile, da saldare dopo l’acquisto definitivo.

Il preliminare di vendita prevede il versamento di una caparra:

  1. nel caso in cui l’acquirente si ritiri dall’accordo, perderà i soldi della caparra;
  2. viceversa, se dovesse essere il venditore a decidere di non voler più vendere l’immobile, sarà tenuto a restituire il doppio della caparra che era stata versata dall’acquirente.

Tra i contenuti del preliminare di vendita, può essere inserita anche la clausola della penale, in base alla quale la parte inadempiente nei confronti dell’altra, sarà obbligata a pagare un risarcimento.

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Quando il preliminare va fatto dal notaio?

Il preliminare di vendita può essere sottoscritto:

  • tramite una scrittura privata stipulata di comune accordo tra le parti;
  • tramite una scrittura privata autenticata da un notaio o un atto pubblico: questa seconda ipotesi costituisce una forma di tutela in più per i due contraenti. Può essere molto utile quando si stipula un contratto preliminare di vendita con uno sconosciuto o comunque nei casi in cui non si abbiano garanzie.

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come funziona il preliminare di vendita

Come funziona la registrazione del contratto preliminare di compravendita?

Il passaggio successivo è costituito dalla registrazione presso l’Agenzia delle Entrate e dal pagamento della relativa imposta di registro e dell’imposta di bollo. La registrazione del contratto è indispensabile per:

  1. non andare incontro a eventuali sanzioni in caso di controlli;
  2. rendere la data di scrittura del contratto opponibile nel caso in cui ci dovessero essere delle contestazioni.

Nell’ipotesi in cui si dovesse optare per la scrittura autenticata, sarà il notaio a richiedere la registrazione del preliminare di vendita, tramite il MUI, Modello Unico Informatico, entro 30 giorni dal momento in cui il contratto è stato firmato, e a pagare le imposte dovute.

In caso di scrittura privata, invece:

  • si potrà registrare il contratto presso qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate, entro 30 giorni dalla sua sottoscrizione;
  • sarà necessario pagare l’imposta di registro, in banca o alla posta, tramite il modello F23;
  • tale modello dovrà contenere nome e cognome delle parti contraenti, il loro codice fiscale, il codice tributo per l’imposta di registro e per eventuali diritti fissi o speciali.

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Chi paga le spese di registrazione del preliminare?

Quali sono i costi relativi al compromesso di vendita, che devono essere sostenuti dalle parti contraenti? Eccoli elencati di seguito.

Voce Costo
Imposta di trascrizione del contratto 200 euro
Diritti di trascrizione 35 euro
Atto notarile Varia in relazione al professionista: per un immobile venduto al prezzo di 300.00 euro, un notaio prende in media 600 euro
Marca da bollo sulla copia del preliminare di vendita (1 per ogni copia) 16 euro ogni quattro facciate scritte o ogni 100 righe oppure 155 euro se il contratto è sottoscritto tramite atto pubblico o scrittura privata autenticata

Se il preliminare prevede anche il pagamento di alcune somme, allora l’imposta di registro sarà pari allo 0,50% della caparra confirmatoria e al 3% di quanto eventualmente versato come acconto sul prezzo di vendita.

Al contratto preliminare di vendita vanno allegati anche:

  • una copia dell’APE, con una marca da bollo di 16 euro;
  • le planimetrie e le visure catastali, con una marca da bollo di 1 euro per ogni pagina allegata.

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Cosa succede se non si rispetta il preliminare di vendita?

Se una delle due parti non dovesse rispettare gli accordi presi sottoscrivendo il compromesso di vendita, le conseguenze sono differenti a seconda della situazione:

  • se è il venditore a non rispettare le condizioni del contratto, il compratore può richiedere la restituzione di quanto aveva versato in anticipo, quindi sia l’acconto sia la caparra;
  • nello specifico, il compratore avrà il diritto a ricevere il doppio della caparra confirmatoria della sua volontà di acquisto dell’immobile;
  • se il venditore non si presenta dal notaio per la sottoscrizione del contratto di compravendita, l’acquirente può, in quanto parte lesa, svincolarsi dal contratto e chiedere un risarcimento per il danno patrimoniale subito;
  • in alternativa, l’acquirente può anche decidere di rivolgersi al Tribunale chiedendo che gli venga trasferita la proprietà: in questa evenienza, sarà tenuto al pagamento della somma residua che deve al venditore.

Se il soggetto inadempiente dovesse invece essere l’acquirente, il venditore potrà chiedere:

  1. al Tribunale la risoluzione del contratto e un eventuale risarcimento danni:
  2. il trasferimento coattivo (ovvero obbligatorio) della proprietà dell’immobile all’acquirente che si è tirato indietro.

Hai bisogno di un parere approfondito in merito alla scrittura di un contratto preliminare di compravendita o hai avuto problemi con un venditore inadempiente? Scrivi a uno degli avvocati di deQuo: potrai ricevere in tempi brevi una consulenza legale personalizzata su questo tema o su altre questioni legali.

Contratto preliminare di compravendita – Domande frequenti

Come funziona un preliminare di compravendita?

Il contratto preliminare di compravendita immobiliare, chiamato anche compromesso, è un accordo attraverso il quale due contraenti si vincolano nell’impegno di procedere, in un momento successivo, alla compravendita di un immobile.

Quanto tempo può passare dal preliminare al rogito?

Per legge, il contratto preliminare di compravendita ha una durata limitata nel tempo, che corrisponde a un anno dalla data convenuta tra le parti per la firma del contratto definitivo, o a tre anni dalla sua trascrizione.

Che valore ha un preliminare di vendita non registrato?

Il contratto preliminare di compravendita non registrato ha sempre degli effetti civilisti anche se non viene registrato, ma in questa ipotesi si va incontro a evasione fiscale.

Quando il compromesso non va registrato?

In realtà, per legge, il compromesso deve essere registrato.

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Gregorio Gentile
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