Ravvedimento operoso: significato, calcolo, interessi e sanzioni
Cosa vuol dire ravvedimento operoso, come si calcolano sanzioni e interessi per ritardo o mancato versamenti di un tributo e quali sono i tributi per i quali vi si può ricorrere.
- Il ravvedimento operoso consente di regolarizzare i versamenti fiscali omessi o insufficienti.
- Previsto dall’art. 13 del Dlgs n. 472/1997, permette di beneficiare di una riduzione delle sanzioni.
- Possono farvi ricorso tutti i contribuenti in relazione ai tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate.
Il ravvedimento operoso è un istituto giuridico che ha la funzione di ripristinare la legalità violata per errore dal contribuente in ambito amministrativo tributario: è disciplinato dall’articolo 13 del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 472.
Sarà capitato a tutti almeno una volta nella vita di dimenticare il pagamento di una scadenza fiscale: il ravvedimento operoso è quella procedura che permette di versare il tributo non pagato in modo tale da regolarizzare in modo spontaneo l’illecito fiscale commesso, per errore o dimenticanza.
Sull’importo da pagare viene applicata una sanzione ridotta e sono presenti anche degli interessi, pari al 2,5% della cifra da pagare, che vengono calcolati per ogni giorno di ritardo nel pagamento rispetto alla data di scadenza prevista per un dato tributo.
Tipologie di ravvedimento operoso
Il ravvedimento operoso si distingue in diverse categorie, che si riferiscono al periodo entro il quale si effettua il pagamento di un tributo non corrisposto.
Nello specifico, si tratta del:
- ravvedimento sprint;
- ravvedimento breve;
- ravvedimento intermedio;
- ravvedimento lungo;
- ravvedimento biennale;
- ravvedimento lunghissimo o ultrabiennale.
Alle sanzioni previste caso per caso si devono sempre aggiungere gli interessi, validi per tutti, che per il 2025 corrispondono al 2,5%.
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1. Ravvedimento sprint
Il ravvedimento sprint, chiamato anche ravvedimento mini, è stato introdotto dal decreto Legge 98 del 2011: nella pratica, ha concesso una riduzione della sanzione compresa tra un minimo di 0,1% al giorno fino a un massimo di 1,4% per ogni giorno di ritardo nel versamento, fino a un massimo di 14 giorni.
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2. Ravvedimento breve
Il ravvedimento breve ha luogo nel caso di tributi versati con un ritardo compreso tra i 15 e i 30 giorni. Le sanzioni previste sono pari a 1/10 del 15% dell’importo, ovvero all’1,5%, al quale devono essere aggiunti gli interessi.
3. Ravvedimento intermedio e lungo
Il ravvedimento intermedio prevede una sanzione ridotta di 1/9 del minimo (15%), ovvero dell’1,67% per pagamenti in ritardo che avvengono tra il 30° e il 90° giorno. Per quanto riguarda il ravvedimento lungo, ai versamenti che vengono effettuati con un ritardo che non supera 1 anno, viene applicata una sanzione pari a 1/8 del 10%, che corrisponde al 3,75%.
4. Ravvedimento biennale e lunghissimo
Nel ravvedimento biennale, la sanzione è ridotta a 1/7 del 30% per ritardi che non superino i 2 anni, quindi è del 4,29%, mentre in quello lunghissimo è ridotta a 1/6 del minimo – ovvero è pari al 5% – per ritardi superiori ai 2 anni.
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Calcolo sanzione ridotta ravvedimento operoso
Il ravvedimento operoso permette, in pratica, di regolarizzare le omissioni, gli errori e i versamenti carenti tramite il pagamento dell’importo dovuto, della sanzione in misura ridotta e degli interessi calcolati al tasso legale annuo a partire dal termine ultimo dell’imposta da pagare.
Un’altra novità relativa alle sanzioni è stata rappresentata dal D.Lgs. 24 settembre 2015, n. 158, il quale ha disposto, nell’articolo 32, comma 1, che, a partire dal 1° gennaio 2017, i tributi versati con un ritardo non superiore ai 90 giorni, sono soggetti a una riduzione della metà della sanzione prevista, che sarà dunque pari al 15%.
Ne consegue che:
- se la regolarizzazione avviene entro 30 giorni dalla data di scadenza, la sanzione ridotta sarà pari all’1,5%, ovvero a 1/10 della sanzione ordinaria del 30%, ridotto della metà;
- per i versamenti effettuati con il ravvedimento sprint, la sanzione sarà pari all’1%, ovvero a 1/15 del 15%.
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Dove posso trovare la tabella delle sanzioni per il ravvedimento operoso?
Da quanto esposto finora, si evince che la sanzione sarà ridotta di una percentuale variabile in relazione all’estensione del ritardo del versamento. Nella tabella che segue sono state riportate tutte le riduzioni previste dalla legge.
Termine di ritardo nel pagamento dalla data di scadenza | Riduzione sanzione prevista |
30 giorni | 1/10 della sanzione ordinaria (15%) |
90 giorni | 1/9 del minimo (15%) |
1 anno | 1/8 del minimo (30%) |
2 anni | 1/7 del minimo (30%) |
più di 2 anni | 1/6 del minimo (30%) |
Le varie modifiche che ci sono state negli ultimi anni al sistema sanzionatorio hanno portato anche delle novità riguardanti il ravvedimento operoso. In particolare, è stata prevista la possibilità di ridurre la sanzione a:
- 1/7 del minimo anche se la regolarizzazione di errori o mancanze avviene oltre la scadenza;
- 1/6 del minimo, nella fase di contraddittorio obbligatorio;
- 1/5 del minimo, se i versamenti avvengono dopo la constatazione della violazione, fatta eccezione per i casi di mancata emissione di ricevute e scontrini fiscali, o altre tipologie di documenti di pagamento;
- 1/10 del minimo, nei casi di mancata presentazione della dichiarazione, qualora si rimedi entro 90 giorni.
Nel caso di omissione della dichiarazione IVA, se la correzione avviene entro 90 giorni, le sanzioni sono ridotte a 1/12 del minimo, e lo stesso accade per l’omessa presentazione della dichiarazione periodica prescritta in materia IVA, se il ravvedimento avviene entro 30 giorni.
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Quando può essere applicato il ravvedimento operoso
In passato, l’istituto del ravvedimento operoso poteva essere applicato solo alle imposte dirette e all’IVA: l’introduzione del D. Lgs. n. 472/1997 ha stabilito che possa essere applicato a tutti i tributi.
Ai sensi dell’articolo 13, comma 1, il contribuente non potrà invece avvalersi del ravvedimento operoso qualora:
- la violazione sia già stata constatata dall’Amministrazione finanziaria, fatta eccezione per il caso in cui la constatazione non sia stata notificata al trasgressore;
- siano iniziati accessi, ispezioni o verifiche;
- siano state avviate altre attività amministrative di accertamento, come per esempio la notifica di inviti a comparire o la richiesta di esibizione di documenti, delle quali l’autore o i soggetti solidalmente obbligati hanno avuto formale conoscenza.
Come ravvedere un pagamento in ritardo
I pagamenti non soluti dei tributi potranno essere versati tramite:
- il modello F24, nel caso delle imposte sui redditi, le relative imposte sostitutive, l’Iva, l’Irap e l’imposta sugli intrattenimenti;
- il modello F23, per l’imposta di registro e gli altri tributi indiretti;
- l’F24 Elide in relazione a tributi, sanzioni e interessi, connessi alla registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili;
- l’F24 Elide per l’imposta ipotecaria, le tasse ipotecarie, l’imposta di bollo e le sanzioni, dovuti in relazione ai servizi di aggiornamento dei registri immobiliari e al rilascio di certificati e copie
Gli interessi dovranno essere indicati sul modello F24 con l’utilizzo dei relativi codici tributo, mentre quelli sulle ritenute devono essere versati dai sostituti d’imposta sommandoli al tributo.
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Ravvedimento operoso – Domande frequenti
Il calcolo della sanzione del ravvedimento operoso dipende da quanti giorni sono trascorsi dalla scadenza del pagamento di un tributo: scopri a quanto ammonta.
Il ravvedimento operoso può essere pagato tramite la presentazione di un modello F24 differente: ecco quali sono quelli disponibili.
Il ravvedimento operoso si intende perfezionato con il pagamento dell’imposta dovuta, della sanzione ridotta e dei relativi interessi.
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