Come si fa un ricorso online INPS?
Quando procedere con il ricorso amministrativo contro un provvedimento emesso dall'INPS, come funziona la procedura online e quando può essere necessario fare ricorso giudiziario.
- Il ricorso amministrativo INPS è un mezzo per impugnare i provvedimenti emessi dall’istituto.
- Consiste nella presentazione di un’istanza al fine di ottenere l’annullamento o la modifica di un provvedimento.
- I ricorsi amministrativi contro l’INPS devono essere presentati direttamente dal sito dell’istituto.
Sono diverse le circostanze nelle quali è possibile fare ricorso contro l’INPS: per il fondo di garanzia, per l’accompagnamento non ottenuto, per la NASpI, per un bonus statale, per l’invalidità, per la pensione.
Nel caso in cui l’INPS non avesse accolto la propria richiesta o l’avesse accettata solo in parte, commettendo per esempio un errore di calcolo relativo all’erogazione di una pensione, è possibile inoltrare un ricorso contro l’ente.
Quali sono i casi nei quali si può procedere con un ricorso amministrativo e quali quelli nei quali bisogna ricorrere alle vie giudiziarie? Analizziamo di seguito le procedure da mettere in pratica a seconda della specifica situazione, quali sono i moduli richiesti e le tempistiche da rispettare.
Ricorso amministrativo INPS: cos’è
Nella maggior parte dei casi il contribuente ha la possibilità di utilizzare lo strumento del ricorso amministrativo per far sì che l’INPS si occupi di riesaminare una determinata decisione e procedere con un’eventuale modifica. Il ricorso può essere presentato da chiunque abbia un interesse qualificato e voglia pertanto impugnare un provvedimento emesso dall’istituto.
I ricorsi amministrativi rivolti all’INPS sono regolati dal:
- decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199 (Semplificazione dei procedimenti in materia di ricorsi amministrativi), che ha delineato una disciplina generale in materia di ricorsi amministrativi e ne ha previsto le tipologie;
- dalla legge 9 marzo 1989, n. 88 (Ristrutturazione dell’Istituto nazionale della previdenza sociale e dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro).
Molto spesso il ricorso amministrativo contro l’INPS è la condizione necessaria per avviare, in un secondo momento, una causa giudiziale, in particolare quando l’azione è legata alle prestazioni previdenziali o è di accertamento negativo.
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Come funziona il ricorso amministrativo INPS
Il ricorso, che può essere presentato direttamente dal ricorrente senza il supporto di un avvocato, o da un suo rappresentante con mandato (in caso di persona incapace, deve essere presente la firma del suo rappresentante legale), prevede la presentazione di un’istanza online, direttamente dal sito dell’INPS.
Come specificato dalla stessa INPS, nel ricorso si dovrà:
- indicare il provvedimento che si vuole impugnare;
- esporre brevemente la propria vicenda amministrativa;
- individuare i motivi a sostegno della propria richiesta;
- allegare i documenti che potrebbero essere utili alla risoluzione della controversia.
Ci sono due modalità telematiche per presentare il ricorso:
- accedendo al sito dell’istituto, tramite SPID di secondo livello o Carta Nazionale dei Servizi, cercando il servizio Ricorsi amministrativi. Sarà sufficiente seguire la procedura, quindi compilare le relative schede e allegare il ricorso amministrativo sottoscritto, più eventuali allegati;
- tramite il supporto di un ente di patronato o altri soggetti abilitati all’intermediazione con l’INPS.
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Ricorso amministrativo pensionistico
Tra le forme di tutela amministrativa destinate agli iscritti e dai titolari di pensione INPS, c’è il ricorso amministrativo pensionistico, al quale si può ricorrere, sempre online, contro:
- i provvedimenti in materia di pensione;
- riscatti;
- ricongiunzioni;
- ritotalizzazioni;
- autorizzazioni ai versamenti volontari;
- accrediti figurativi;
- recupero di debiti.
Possono fare ricorso i pensionati che ritengono sia stato leso un loro diritto con un atto emesso dall’INPS. Per esempio, i pensionati della Pubblica Amministrazione possono agire contro i provvedimenti in materia di Trattamenti di Fine Servizio (TFS), Trattamenti di Fine Rapporto (TFR) e Assicurazione Sociale Vita.
Si tratta di una procedura che non necessita dell’assistenza obbligatoria di un legale, ma qualora avessi dubbi o chiarimenti nella presentazione di un ricorso pensionistico, su deQuo potrai trovare diversi avvocati pronti a darti i migliori consigli su come muoverti per ottenere ciò che ti spetta.
Entro quanto tempo fare ricorso
Il ricorso contro l’INPS deve essere presentato entro 90 giorni, termine che decorre a partire dalla data in cui si riceve la comunicazione del provvedimento dell’INPS.
Nel caso di ricorso in materia di cassa integrazione, invece, il termine da rispettare è pari a 30 giorni, mentre nel caso di mancata emissione di un provvedimento da parte dell’INPS, il termine scade il 121° giorno successivo a quello in cui è stata presentata la domanda.
Si tratta di termini ordinatori e non perentori nella misura è possibile fare ricorso contro l’INPS fino a quando i termini di legge che permettano di proporre l’azione giudiziaria (disciplinati dall’art. 4, L.438/1992) risultino pendenti.
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Inammissibilità
Il ricorso contro l’INPS viene considerato inammissibile quando:
- la materia trattata non è di competenza dell’INPS;
- è stato presentato prima della scadenza dei termini previsti per l’emissione del provvedimento;
- il ricorrente non abbia un interesse concentro e attuale;
- viene presentato da un soggetto non legittimato ad agire;
- il comitato che si occupa della decisione si è già pronunciato in tal senso;
- i termini per proporre la domanda giudiziaria sono già scaduti.
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Scadenza termini
Una volta trascorsi 90 giorni di tempo dalla presentazione del ricorso amministrativo, è possibile procedere con un’azione giudiziaria contro l’INPS, il cui termine dipende dalla tipologia di controversia: per esempio, nel caso delle pensioni, è pari a 3 anni.
L’INPS ha l’obbligo di esaminare il ricorso, anche dopo la scadenza del termine di 90 giorni, e non può reagire con lo strumento del silenzio-rigetto.
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Causa contro l’INPS
Esistono alcuni casi in cui non è necessario procedere con il ricorso amministrativo per poter fare causa all’INPS. Si tratta delle situazioni in cui:
- il ricorrente domanda un provvedimento d’urgenza;
- la domanda riguarda un giudizio già instaurato dalla Pubblica Amministrazione, senza che ci si opponga a una cartella di pagamento;
- la controversia verta sull’interpretazione di una disposizione di legge;
- si rilevano errori di calcolo nella determinazione delle prestazioni previdenziali.
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Come funziona il ricorso giudiziale
Nel caso di ricorso giudiziale contro l’INPS, ci si dovrà rivolgere:
- al Giudice previdenziale per le controversie riguardanti le assicurazioni sociali a favore di lavoratori dipendenti e di lavoratori autonomi e professionisti, gli infortuni sul lavoro e malattie professionali, gli assegni per il nucleo familiare e assegni familiari, qualsiasi prestazione di previdenza e assistenza obbligatoria, l’inosservanza degli obblighi del datore di lavoro di assistenza e previdenza derivanti da contratti e accordi collettivi, il risarcimento danni per errore dell’INPS nella comunicazione delle informazioni sulla posizione contributiva, la costituzione forzosa di una rendita vitalizia;
- alla Corte dei conti, per le controversie riguardanti pensioni, assegni o indennità civili, militari o di guerra;
- al Tribunale ordinario, per le controversie riguardanti la previdenza complementare;
- al Giudice di Pace, per le controversie riguardanti interessi e accessori;
- al TAR, per le controversie sugli interessi legittimi.
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Ricorso amministrativo INPS – Domande frequenti
Le tempistiche del ricorso contro l’INPS possono variare a seconda che si tratti di un ricorso di tipo amministrativo o giudiziario: scopri di più qui.
Ci sono una serie di casi nei quali si può fare causa diretta all’INPS senza procedere con il ricorso amministrativo: ecco quali sono.
Il ricorso online contro l’INPS può essere effettuato accedendo con le proprie credenziali al sito dell’INPS e seguendo l’apposita procedura nella sezione Ricorsi online.
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