Rottamazione quinquies: cos’è, come funziona e novità per i debitori seriali
È in arrivo per la quinta volta la rottamazione delle cartelle esattoriali. In questa guida scopriamo quali posizioni debitorie nei confronti del Fisco sarà possibile sanare, con che modalità e da quando.
- La rottamazione quinquies è prevista probabilmente con l’approvazione della Legge di Bilancio 2026: si tratta, infatti, di uno degli obiettivi della maggioranza.
- I debiti oggetto della rottamazione saranno i carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.
- La rottamazione potrà avvenire pagando i debiti nei confronti del Fisco in misura agevolata e con la possibilità di rateizzazione.
La nuova rottamazione delle cartelle è sempre più vicina: la prevede il disegno di legge AS 1375, all’esame del Senato. Il provvedimento, noto come rottamazione quinquies, ove venisse confermato nelle sue linee essenziali, darebbe ai contribuenti la possibilità di sanare i debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.
Sarebbero anche introdotte alcune disposizioni di favore, in particolare, l’allungamento del termine per il pagamento rateale e la possibilità di dilazionare il pagamento fino a 120 rate. Il Governo mira a mettere a punto il testo definitivo della nuova pace fiscale a settembre, in modo da poterla inserire nella prossima legge di bilancio e farla entrare in vigore tra marzo e maggio 2026.
In questo articolo analizzeremo insieme a che punto sono i lavori per l’approvazione del disegno di legge e come funzionerà concretamente la rottamazione quinquies.
Quando ci sarà la rottamazione quinquies?
Come precisato nelle righe iniziali, la rottamazione quinquies si trova in uno stato di work in progress, in quanto risulta tuttora all’attenzione del MEF, che sta quantificando le coperture della nuova pace fiscale – il disegno di legge è ancora all’esame del Senato. Ad ogni modo, l’introduzione della rottamazione quinquies dovrebbe essere prevista con la Legge di Bilancio 2026.
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Quali debiti include la rottamazione quinquies?
La nuova definizione agevolata permette di sanare la propria posizione in riferimento ai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023, con la possibilità di includere tributi locali come IMU, TARI, bollo auto e anche multe per infrazioni del codice della strada.
I debiti esclusi, invece, riguardano:
- gli aiuti di Stato da restituire in quanto illegittimi secondo la normativa dell’Unione Europea;
- i danni erariali riconosciuti da sentenze della Corte dei Conti;
- le sanzioni penali.
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Quali debiti degli enti locali non sono inclusi
È importante notare, tuttavia, che non tutte le posizioni debitorie nei confronti degli enti locali potranno essere sanate. Difatti, gli enti locali hanno la facoltà di decidere se aderire o meno alla rottamazione quinquies per le ingiunzioni fiscali e gli accertamenti esecutivi di loro competenza.
Questa decisione deve essere formalizzata attraverso una specifica delibera adottata dall’ente locale interessato. Laddove ciò non dovesse avvenire, non sarà possibile beneficiare della sanatoria anche per i debiti locali. Pertanto, in assenza di delibera i debiti riscossi dalle amministrazioni locali dovranno essere pagati senza le agevolazioni previste.
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Chi potrà avvalersi della nuova rottamazione quinquies?
Tutti coloro che hanno carichi pendenti affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 potranno fare istanza per aderire alla rottamazione quinquies. Si sta comunque valutando un’estensione anche a tutto il 2024.
Un’altra innovazione è inoltre rappresentata dal fatto che potranno avvalersi della nuova definizione anche i contribuenti che hanno presentato istanza in relazione alle precedenti rottamazioni, anche se divenute inefficaci, per esempio per mancato pagamento di una rata.
Si ritiene, inoltre, che anche coloro che hanno aderito alla rottamazione quater e sono in regola con i pagamenti potranno aderire alla nuova rottamazione.
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Rottamazione quinquies: novità “rottamatori seriali”
In questi giorni, si parla tanto dell’esclusione dalla rottamazione quinquies dei cosiddetti “rottamatori seriali”, vale a dire i contribuenti che hanno aderito alle sanatorie degli anni precedenti in modo strumentale, quindi che non hanno mai regolarizzato la loro posizione con il Fisco, approfittando delle sospensioni.
In linea teorica, per avere accesso alla nuova pace fiscale, i recidivi – in Italia 6 contribuenti su 10 hanno arretrati da versare da oltre 10 anni e sono ben 13 milioni in totale – dovrebbero prima pagare quanto dovuto allo Stato fino a quel momento. Considerato il numero così elevato di “furbetti”, la loro esclusione appare quantomeno necessaria.
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Come funziona la rottamazione quinquies?
Qualora il contribuente decidesse di avvalersi della rottamazione, il pagamento avverrà in misura agevolata e con la possibilità di rateizzazione.
In particolare, i debiti potranno essere estinti versando esclusivamente:
- il capitale dovuto;
- il rimborso delle spese per le procedure esecutive;
- le spese di notifica della cartella di pagamento.
Non dovrà invece essere corrisposto alcunché per le sanzioni, gli interessi di mora e gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo.
Come si è detto, il contribuente moroso avrà anche la possibilità di rateizzare il pagamento, in massimo 120 rate mensili. Si tratta di un termine molto più lungo rispetto alla rottamazione quater, che aveva previsto la possibilità di dilazionare il pagamento in massimo 18 rate mensili. Agli importi oggetto delle rate saranno applicati gli interessi di dilazione al 2% della sorte capitale.
Quando si decade dal beneficio?
Una novità prevista dal disegno di legge AS 1375 riguarda la decadenza dalla rottamazione: se con la rottamazione quater bastava il mancato pagamento di una sola rata per decadere, con la nuova sanatoria la decadenza avverrà al mancato pagamento di otto rate.
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Rottamazione quinquies: cosa succede dopo la presentazione della domanda
Gli effetti che conseguono alla presentazione della domanda di definizione dovrebbero essere i medesimi rispetto a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2023 per la rottamazione quater, ovvero:
- sono sospesi i termini di prescrizione e decadenza;
- non possono essere avviate nuove procedure esecutive;
- non possono essere iscritti nuovi fermi amministrativi e ipoteche, ma restano salvi quelli già iscritti alla data di presentazione;
- non possono essere proseguite le procedure esecutive precedentemente avviate, salvo che non si sia tenuto il primo incanto con esito positivo;
- per le aziende, può essere rilasciato il DURC.
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La rottamazione quinquies, se approvata, potrebbe essere una buona opportunità per sanare posizioni debitorie nei confronti del Fisco. Se intendi avvalertene, ti consigliamo di richiedere una consulenza a un avvocato esperto in diritto tributario.
Rottamazione quinquies – Domande frequenti
Al momento non è possibile avvalersi della nuova sanatoria, in quanto il disegno di legge AS 1375 è ancora all’esame del Senato. Se la misura dovesse essere approvata, probabilmente la rottamazione quinquies rientrerà nella Legge di Bilancio 2026.
La definizione agevolata prevederà la possibilità di sanare i debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Sarà possibile includere nella rottamazione quinquies anche debiti per tributi locali, ma in questo caso sarà necessaria una specifica delibera da parte dell’ente interessato.
Sì, la novità è che con la rottamazione quinquies si potrà accedere a una rateizzazione fino a 120 rate mensili (dunque in 10 anni), e non più fino a 18 rate mensili, come per la rottamazione quater. Tuttavia, al mancato pagamento di 8 rate, si decadrà dal beneficio.
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