Quando uno scherzo diventa punibile?
Quali sono i casi in cui uno scherzo può essere considerato un reato? Cosa si rischia? Vediamo di seguito cosa dice il nostro ordinamento giuridico.
Ci sono alcuni periodi dell’anno, come per esempio Halloween o Carnevale, nei quali fare gli scherzi diventa la norma. Eppure anche un semplice scherzo telefonico può degenerare e provocare dei danni alla persona che lo subisce.
Qual è il confine oltre il quale uno scherzo è considerato troppo e diventa pertanto punibile dalla legge? Per esempio, gli scherzi telefonici si possono denunciare ai Carabinieri e ci sono casi in cui si possono considerare reato?
Analizziamo la questione, partendo dall’articolo del Codice penale che punisce le molestie telefoniche. Qualora avessi bisogno di chiarimenti in merito a una situazione vissuta in prima persona, ti consigliamo di rivolgerti a un avvocato online per una richiesta di consulenza legale scritta o di preventivo gratuito.
Cos’è il reato di molestie telefoniche
Il reato di molestie telefoniche è disciplinato dll’articolo 660 del Codice penale, titolato Molestia o disturbo alle persone, nel quale si legge che:
“Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516”.
Il reato scatta nel momento in cui si interferisce con la sfera di libertà di un’altra persona arrecandole disturbo. In assenza di disturbo potrebbe anche non esserci reato. Se, quindi, lo scherzo termina con una risata reciproca, non sarà considerato un illecito penale.
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Quando lo scherzo diventa punibile?
Quello che in apparenza potrebbe essere considerato uno scherzo innocente e banale può diventare punibile quando si connota per le caratteristiche del reato di stalking, ovvero quando:
- viene alterata la condizione psichica di una persona in modo fastidioso e inopportuno, al punto da farle cambiare le sue abitudini di vita;
- oltre al grave disagio psichico, la vittima potrebbe iniziare a provare un giustificato timore per la sicurezza personale propria o di una persona vicina.
Un altro caso può essere quello in cui lo scherzo integro il reato di molestia o disturbo disciplinato dall’articolo 660 c.p., il quale punisce ogni condotta che sia oggettivamente idonea a turbare l’equilibrio psicofisico di una persona o a interferire con le condizioni di lavoro o di riposo di una persona normale. Anche uno scherzo potrebbe essere idoneo.
Secondo alcune sentenze della Cassazione, è punibile anche una sola telefonata di pochi secondi o la telefonata “muta”, così come i semplici squilli. L’orientamento maggioritario, però, ritiene che il comportamento debba essere reiterato, quindi caratterizzato dalla petulanza.
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Procedibilità
Questa tipologia di reato è procedibile d’ufficio: di conseguenza, anche nel caso in cui la vittima dovesse ritirare la querela presentata, la Procura potrà andare comunque avanti nel procedimento.
Come si prova una molestia telefonica?
Il fatto di subire delle molestie telefoniche può essere provato in tanti modi diversi, come per esempio dai tabulati telefonici.
A questo proposito, è comunque importante sapere che le dichiarazioni della vittima possono avere un valore di prova nel corso del processo penale solo se:
- non vengono contraddette da altri elementi;
- sono sottoposte a un vaglio di attendibilità da parte del giudice.
La testimonianza della vittima potrà essere confermata da altri testimoni, che erano presenti nel momento in cui si è verificato lo scherzo o che ne sono stati messi a conoscenza.
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Quando uno scherzo è ingiuria o diffamazione
A seconda del modo in cui viene praticato, uno scherzo può trasformarsi anche in altre fattispecie di reato, tra le quali rientrano, oltre alla già citata molestia, ;
- l’ingiuria (che è stata depenalizzata, quindi rappresenta un illecito civile);
- la diffamazione.
Nel caso in cui lo scherzo consista in un’ingiuria, la persona che lo commette rischia di essere punita con una sanzione fino a 12.000 euro, oltre che dover pagare il risarcimento del danno provocato.
Bisogna anche considerare che uno scherzo potrebbe avere conseguenze imprevedibili sulla salute fisica di chi lo subisce e risultare letale: si potrebbe dunque rischiare un processo per omicidio colposo o per lesioni gravi.
Quando lo scherzo diventa un atto di bullismo?
Un detto molto famoso afferma Lo scherzo è bello quando dura poco, ovvero quando si limita a un singolo episodio che non ha il proposito di fare male a un’altra persona, provocando un turbamento alla sua condizione psico-fisica. Quando lo scherzo degenera e si tramuta in un’azione ripetitiva nei confronti di una sola persona, allora può sfociare in atti di bullismo.
Il bullismo si caratterizza proprio per:
- l‘intenzionalità delle azioni rivolte a un’altra persona, che possono per esempio essere offese verbali denigranti e reiterate;
- la persistenza nel tempo, quindi la ripetitività delle proprie azioni da bullo;
- l’obiettivo, ovvero quello di procurare un danno o un disagio alla propria vittima.
Tali condotte possono rientrare nel reato di violenza privata (art. 610 cp), per il quale è prevista la reclusione fino a 4 anni, ma possono configurarsi anche in altre condotte criminose quali lo stalking o i reati di percosse, minaccia, lesioni, diffamazione, danneggiamento alle cose.
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Denuncia per scherzo – Domande frequenti
Potresti essere accusato per il reato di molestia, per il quale è prevista la reclusione fino a 6 mesi e una ammenda fino a 516 euro.
Nel momento in cui lo scherzo arreca un disturbo alla condizione psico-fisica della persona che lo subisce, allora potrebbe essere punito dal punto di vista legale.
Qualora dovessi fare uno scherzo telefonico, potresti essere querelato per il reato di molestia.
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