Assegno di maternità: requisiti, a chi spetta e quando arriva
In questa guida faremo un confronto tra l'assegno di maternità dello Stato e quello dei Comuni, esaminando requisiti, importi, tempistiche da rispettare e come si ottengono.
- L’assegno di maternità è stato introdotto dall’art. art.66 della legge n.448/98.
- Oggi viene disciplinato dal D.P.C.M. 21 dicembre 2000 n.452 e dall’art.74 del D.Lgs.151/2001 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità).
- È possibile distinguere tra l’assegno di maternità dello Stato e l’assegno erogato dal Comune.
Quando si parla di assegno di maternità, c’è differenza tra:
- l’assegno di maternità dello Stato;
- l’assegno di maternità dei Comuni.
In questa guida ci occuperemo di ricapitolare quali sono le condizioni di accesso ai due contributi, le caratteristiche dei beneficiari, gli importi che si possono ricevere, come funziona la domanda.
1. Assegno di maternità dello Stato: cos’è
L’assegno di maternità dello Stato è un contributo che può essere richiesto dai lavoratori atipici e discontinui, che viene erogato direttamente dall’INPS.
Possono fare domanda per ottenerlo:
- la madre o il padre, anche adottanti;
- gli affidatari preadottivi;
- l’adottante non coniugato;
- il coniuge della madre adottante o dell’affidataria preadottiva;
- gli affidatari (non preadottivi), in caso di non riconoscibilità o non riconoscimento da entrambi i genitori;
- il legale rappresentante, qualora fosse stata dichiarata l’incapacità di agire dei genitori.
Questo assegno non spetta, invece, nel caso in cui il figlio minore adottato da un coniuge sia figlio, anche adottivo, pure dell’altro coniuge.
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1.1. Assegno di maternità dello Stato: requisiti
Quando si richiede l’assegno di maternità? L’assegno può essere richiesto in presenza di alcuni requisiti, quali:
- la residenza in Italia al momento della nascita del/la figlio/a o dell’ingresso in famiglia del minore adottato o dato in affidamento;
- la cittadinanza italiana o in uno Stato membro dell’Ue, o ancora il possesso di un titolo di soggiorno idoneo.
In particolare, anche i cittadini extracomunitari possono ricevere l’assegno di maternità dello Stato se sono:
- titolari della “Carta di soggiorno per i familiari del cittadino comunitario non aventi la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione europea”;
- familiari titolari della “Carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro”;
- titolari di permesso di soggiorno ed equiparati ai cittadini italiani, ai sensi dell’articolo 41, comma 1-ter, decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286;
- titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
Nelle tabella che seguono specifichiamo quali sono i requisiti previsti per le madri e per i padri.
1.2. Requisiti madre
Madre lavoratrice | Madre disoccupata |
3 mesi di contribuzione per maternità nel periodo compreso tra i 18 e i 9 mesi prima del parto o dell’ingresso in famiglia nei casi di adozione nazionale, affidamento preadottivo, adozione internazionale | almeno 3 mesi di lavoro, ha perso il diritto alle prestazioni previdenziali o assistenziali. Il tempo compreso tra la perdita del diritto alle prestazioni e la data del parto (o dell’ingresso in famiglia) non deve essere maggiore delle prestazioni godute, e comunque non deve superare i 9 mesi |
Se, invece, l’interruzione del lavoro avviene per recesso (anche volontario) durante il periodo di gravidanza, allora sono richiesti 3 mesi di contribuzione nel periodo che intercorre tra i 18 e i 9 mesi prima del parto.
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1.3 Requisiti padre
Condizioni iniziali | Requisiti |
Abbandono del figlio da parte della madre o affidamento esclusivo del padre | – deve possedere i requisiti contributivi previsti per la madre – al momento della nascita, anche la madre doveva essere regolarmente soggiornante e residente in Italia – al momento della domanda, il figlio deve essere stato riconosciuto dal padre e trovarsi presso la famiglia anagrafica del padre, soggetto alla sua potestà e non in affidamento presso terzi In queste condizioni, l’assegno spetta “in via esclusiva” al padre, anche nei casi in cui la madre ne abbia già beneficiato |
Affidatario preadottivo (la separazione dei coniugi è avvenuta durante la procedura di affidamento preadottivo) | – possesso dei requisiti contributivi previsti per la madre – il minore si deve trovare presso la famiglia anagrafica dell’affidatario – la madre non deve aver già ricevuto l’assegno |
Padre adottante (adozione senza affidamento durante la separazione) | – possesso dei requisiti contributivi previsti per la madre – il minore si deve trovare presso la famiglia anagrafica dell’adottante – la madre non deve aver già ricevuto l’assegno |
Padre adottante non coniugato (adozione pronunciata unicamente nei suoi confronti) | – possesso dei requisiti contributivi previsti per la madre – il minore si deve trovare presso la famiglia anagrafica dell’adottante non coniugato ed essere soggetto alla sua potestà (e non essere affidato presso terzi) |
Un ultimo caso può essere quello in cui il padre ha riconosciuto il neonato, oppure è coniuge della donna adottante o affidataria preadottiva. Nell’ipotesi di decesso della madre naturale, adottiva o affidataria preadottiva, deve avere i seguenti requisiti:
- regolare soggiorno e residenza in Italia;
- presenza del minore presso la sua famiglia anagrafica e potestà sul minore;
- il minore non deve essere affidato presso terzi;
- la donna deceduta non deve aver già ricevuto l’assegno.
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1.4 Assegno di maternità dello Stato: domanda
Come per ogni prestazione erogata dall’INPS, la domanda può essere presentata online, dalla pagina dedicata, cliccando su Utilizza il servizio ed effettuando l’accesso tramite PIN, SPID, CIE, CNS, eIDAS.
In alternativa, è possibile farlo:
- al telefono, chiamando da rete fissa il numero del Contact Center 803 164, oppure lo 06 164 164 da mobile;
- tramite patronato.
In merito alle tempistiche, la richiesta deve essere presentata entro 6 mesi da:
- la nascita del figlio;
- l’ ingresso del minore in famiglia, per le adozioni (anche internazionali) o gli affidamenti.
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2. Chi può richiedere l’assegno di maternità del Comune?
L’assegno di maternità dei Comuni, invece, è un contributo concesso dai Comuni, ma pagato dall’INPS, che si può ricevere in caso di parto, adozione o affidamento preadottivo.
I richiedenti devono avere:
- la residenza in Italia, oppure essere cittadini comunitari o stranieri con il permesso di soggiorno;
- un ISEE non superiore a un determinato tetto.
Non devono inoltre essere già beneficiari di un altro assegno di maternità INPS, né avere una copertura previdenziale (oppure averla, ma entro un determinato valore).
2.1 Assegno di maternità dei Comuni: importo
Quanti soldi si ricevono con l’assegno di maternità? L’importo viene rivalutato ogni anno, in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo
Per il 2025:
- l’assegno è di 407,40 euro al mese (nel 2024 erano 404,17 euro);
- l’ISEE per poter presentare domanda deve essere inferiore o pari a 20.382,90 euro.
Qualora si ricevesse un’altra prestazione di maternità con importo inferiore all’assegno, si avrebbe il diritto di presentare domanda per ottenere la quota differenziale.
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2.2 Come richiedere l’assegno maternità al Comune?
Anche in questo caso, la domanda si presenta al proprio Comune di residenza entro 6 mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso del minore adottato o in affido, in famiglia. Il Comune si occupa di verificare il rispetto dei requisiti richiesti. La durata del beneficio è pari a un massimo di 5 mesi.
2.3 Che documenti servono per fare l’assegno di maternità?
La richiesta dell’assegno di maternità dei Comuni è subordinata alla presentazione di documenti quali:
- la DSU (dichiarazione sostitutiva unica), oppure l’attestazione della dichiarazione sostitutiva;
- un’autodichiarazione, con la quale si certifica di avere i requisiti richiesti per ricevere l’assegno, non avere diritto all’indennità di maternità INPS durante il periodo di maternità (se invece si riceve, se ne deve indicare l’importo per ottenere l’eventuale differenza), non avere presentato la richiesta dell’assegno di maternità dello Stato per lo stesso figlio.
I cittadini non comunitari devono inoltre allegare la copia del permesso di soggiorno o della carta di soggiorno.
Per dubbi sull’argomento, potrebbe essere utile scrivere a un avvocato esperto in diritto previdenziale
Assegno di maternità – Domande frequenti
No, si tratta di due contributi ben diversi: per saperne di più, leggi il nostro approfondimento sull’assegno di maternità.
Come riportato sul sito dell’INPS, i termini ordinari per l’emissione dell’assegno di maternità comunale sono di 30 giorni.
L’assegno di maternità del Comune ha una durata di 5 mesi.
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