Quanto costa rivolgersi al patronato per la pensione?
Ci sono dei costi da pagare se scelgo di rivolgermi a un patronato per la pratica di pensionamento? Ecco quali sono i servizi gratuiti e quali sono, invece, quelli a pagamento.
- I patronati offrono una serie di servizi di tutela e assistenza gratuiti.
- Fra questi troviamo anche la domanda di pensionamento.
- Ci sono, però, alcuni casi in cui il patronato deve essere pagato.
Finalmente è arrivato il momento tanto atteso: quello in cui potrai godere del tuo tempo libero, organizzare al meglio le tue giornate, fare quei viaggi lunghi e dispendiosi che avevi sempre rimandato. È tempo di andare in pensione.
La domanda di pensionamento porta con sé diversi dubbi e per evitare di fare qualche errore e allungare involontariamente i passi che ti mancano per raggiungere questo traguardo, hai deciso di rivolgerti a un patronato.
Ti sono però venuti diversi interrogativi. In particolare, ti sei chiesto: rivolgersi a un patronato per la pensione ha un costo? Quali sono i vantaggi che ne possono derivare? In questa guida, troverai le risposte che cerchi e qualche altra informazione utile sul patronato.
Cosa fa il patronato
Il patronato è un ente di assistenza sociale riconosciuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che si occupa anche di vigilare sul suo operato.
Solitamente, i servizi che mette a disposizione sono gratuiti. Può per esempio trattarsi di:
- pratiche socio-sanitarie;
- pratiche amministrative e previdenziali, tra le quali rientra la presentazione della domanda di pensionamento;
- assistenza legale:
- informazioni per la tutela non solo dei pensionati, ma anche dei lavoratori e dei cittadini in generale.
I patronati sono finanziati dallo Stato attraverso un fondo che comprende una parte di contributi previdenziali e assistenziali, oltre che tramite i contributi che arrivano dalle associazioni sindacali o di categoria.
Il rimborso, che è compreso tra i 35 e i 175 euro a seconda del tipo di attività svolto, viene erogato al patronato nazionale, che lo distribuisce poi ai singoli patronati locali.
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Quanti patronati ci sono in Italia?
Attualmente, nel nostro Paese ci sono 24 patronati riconosciuti dal Ministero, 21 dei quali fanno capo ai seguenti raggruppamenti:
- CE.PA. – Centro Patronati;
- C.I.P.L.A. – Comitato di Intesa tra i Patronati dei Lavoratori Autonomi;
- C.I.P.A.S. – Coordinamento Istituti di Patronato e di Assistenza Sociale;
- CO.P.A.S. – Coordinamento dei Patronati di Assistenza Sociale;
- Altri Patronati (INPAS, Istituto Nazionale di Previdenza e Assistenza sociale, EPAC, Ente Previdenziale di Assistenza ai Cittadini, Tutela previdenziale, Istituto per la Tutela e per l’Assistenza Sociale dei Cittadini in Europa e nel Mondo).
Patronato e CAF sono la stessa cosa?
Molto spesso il patronato viene confuso con il CAF, il centro di assistenza fiscale, ma si tratta di due enti totalmente diversi. Il CAF, infatti, si occupa di pratiche fiscali – come per esempio la dichiarazione ISEE o il 730 (la dichiarazione dei redditi) e richiede in genere un corrispettivo per i servizi offerti.
Per saperne di più, ti invitiamo a leggere la nostra guida completa su CAF, patronato e sindacato: che differenza c’è
Domanda di pensionamento: quanto costa il patronato?
Proprio perché vengono finanziati direttamente dallo Stato, la maggior parte dei servizi messi a disposizione dai patronati sono gratuiti. Il primo che possiamo citare è proprio la domanda di pensionamento. Quindi, se ti rivolgi a un patronato per andare in pensione, non dovrai pagare nulla.
Dato che ci sono diverse tipologie di trattamenti pensionistici, il supporto del patronato può essere indispensabile per individuare la tipologia di pensione che ti interessa, verificare il possesso dei requisiti richiesti e presentare la pratica al tuo posto, in modo corretto.
Il patronato, quindi, può essere un vantaggio per se lo scegli perché:
- ti eviti tutta la parte burocratica e di interfacciarti direttamente con l’INPS;
- limiti considerevolmente il rischio di commettere errori;
- risparmi un sacco di tempo;
- c’è qualcuno che gestisce al tuo posto tutti i problemi o i ritardi che potrebbero verificarsi;
- ricevi assistenza personalizzata.
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Domanda per andare in pensione: il patronato è obbligatorio?
Ti ricordiamo, comunque, che non c’è nessun obbligo di contattare un patronato per andare in pensione, poiché puoi presentare domanda online anche in autonomia, direttamente dal sito dell’INPS.
Il patronato ti dà qualche garanzia in più, aiutandoti a raccogliere la documentazione necessaria e a compilare la domanda senza errori. Le persone che ci lavorano sono, infatti, esperte nelle normative previdenziali.
Nulla ti vieta, comunque, di rivolgersi a un consulente privato: considera, però, che in questo caso dovrai sostenere dei costi.
Quali sono i servizi gratuiti offerti dal Patronato?
La domanda di pensionamento può riguardare non solo la pensione di vecchiaia, ma anche la pensione di invalidità, la pensione anticipata, quella complementare, la pensione ai superstiti, la pensione di guerra, la pensione di privilegio, quella per ciechi e sordomuti, e così via.
Tra gli altri servizi gratuiti offerti dal patronato, ci sono poi quelli relativi alla richiesta di:
- assegno di inabilità;
- malattia professionale;
- diritto alla rendita;
- danno biologico;
- infortunio non denunciato;
- rendita ai superstiti;
- assegno sociale;
- indennità di accompagnamento;
- permesso di soggiorno;
- ricongiungimento familiare.
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Patronato: quali servizi sono a pagamento?
Pur trattandosi di un servizio gratuito, il patronato ha la possibilità di richiedere ai cittadini un contributo volontario per sostenere il proprio operato, che non avrà nessuna ripercussione, in positivo o in negativo, con la qualità dei servizi offerti.
Ci sono, comunque, alcuni servizi che non rientrano tra quelli rimborsati dallo Stato, per i quali potrebbe essere richiesto un contributo non superiore a 24 euro.
Vi rientrano, per esempio, le richieste relative a
- congedi e permessi;
- cure termali;
- assegno per il nucleo familiare;
- bonus vari, come il bonus asilo nido;
- il rilascio della certificazione unica;
- rimborsi spese per viaggi o farmaci;
- estratto contributivo;
- disoccupazione NASpI;
- l’autorizzazione per i versamenti volontari dei contributi;
- il riconoscimento dell’handicap grave ai sensi della legge 104.
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Patronato e pensione – Domande frequenti
Sì, perché nonostante venga consigliato dal patronato, il costo dell’avvocato è sempre a carico del cliente.
Puoi rivolgerti gratuitamente a un patronato.
Ci sono alcuni servizi offerti dal patronato a pagamento, che comunque non dovrebbero superare il costo di 24 euro.
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