Interrogatorio: cos’è, tipologie, chi può farlo, come si svolge
Momento fondamentale nel processo, in fase di indagini, è l’interrogatorio. Vediamo nei dettagli cos’è, chi può svolgerlo, come funziona.
- Atto tipico del processo, l’interrogatorio ha come fine ultimo quello di accertare la sussistenza o meno di elementi idonei a dare certezza alla decisione finale che prenderà il giudice.
- Esistono tre tipologie di interrogatorio: formale, preventivo, di garanzia
- Con la riforma Cartabia, l’interrogatorio delegato è stato oggetto di miglioramenti per garantire maggiore efficienza e rispetto dei diritti fondamentali dell’indagato.
L’interrogatorio è un momento strategico del procedimento giudiziario, che può influenzare in modo significativo le scelte processuali. Nel processo penale, è l’atto tipico della fase delle indagini preliminari e serve a permettere l’accertamento della sussistenza di elementi idonei a fondare la decisione del P.M. in ordine all’esercizio dell’azione penale. Nel processo civile, l’interrogatorio è annoverato tra i mezzi di prova.
Cosa si intende per interrogatorio?
L’interrogatorio è un atto tipico del processo, che ha come fine ultimo quello di accertare la sussistenza o meno di elementi idonei a dare certezza e fondamento alla decisione finale che prenderà il giudice.
A livello normativo, è l’art. 64 c.p.p. che stabilisce come, salvo le cautele necessarie per prevenire il pericolo di fuga o di violenze, il soggetto sottoposto alle indagini interviene all’interrogatorio, generalmente svolto dal pubblico ministero, ma che può essere compiuto, in determinate situazioni, anche da soggetti diversi, come, per esempio, la polizia giudiziaria.
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Tipologie di interrogatorio: formale, preventivo, di garanzia
Gli interrogatori si distinguono in diverse tipologie:
- formale;
- preventivo;
- di garanzia.
L’interrogatorio formale è un atto ufficiale del procedimento penale, durante il quale una persona viene ascoltata dall’autorità giudiziaria o dalla polizia giudiziaria. Può avvenire in fase di indagine al fine di raccogliere elementi utili all’accertamento dei fatti, ovvero in udienza, come parte del processo per valutare la posizione dell’imputato in merito alle accuse.
L’interrogatorio preventivo, invece, viene disposto in situazioni particolari, solitamente per proteggere il valore probatorio delle dichiarazioni. Questo tipo di interrogatorio può essere richiesto quando vi è il rischio che un testimone o l’imputato non sia più disponibile a fornire dichiarazioni in futuro, per esempio, per problemi di salute o pericolo imminente.
Infine, l’interrogatorio di garanzia si svolge quando una persona viene sottoposta a una misura restrittiva della libertà personale, come la custodia cautelare o gli arresti domiciliari.
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Come si svolge l’interrogatorio formale?
L’interrogatorio formale dell’indagato si svolge seguendo una procedura definita per legge. Inizialmente, l’indagato viene informato del diritto a non rispondere e della possibilità di avere un difensore presente. In secondo luogo, il Pubblico Ministero o la Polizia Giudiziaria comunicano ufficialmente all’indagato le accuse che gli vengono mosse, spiegando i fatti e le circostanze specifiche.
L’interrogatorio inizia con domande formulate in modo chiaro e diretto: l’indagato può rispondere e le sue risposte vengono registrate in un verbale. Durante l’interrogatorio, l’avvocato dell’indagato può intervenire per garantire che i diritti dell’indagato siano rispettati.
Inoltre, l’avvocato verifica che l’interrogatorio si svolga in maniera conforme alla legge e che il suo assistito sia informato di tutti i propri diritti. Può anche chiedere al PM o alla Polizia Giudiziaria di riformulare domande poco chiare o ambigue.
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Chi interroga gli indagati?
Gli indagati possono essere interrogati da diverse figure che operano all’interno del sistema giudiziario, in base alla fase del procedimento penale e al tipo di interrogatorio.
Possono interrogare gli indagati:
- il Pubblico ministero: durante le indagini preliminari, il PM rappresenta l’accusa e interroga l’indagato nel rispetto delle garanzie difensive previste dalla legge. L’interrogatorio può avvenire con la presenza del difensore dell’indagato;
- la Polizia Giudiziaria: agenti di polizia giudiziaria possono interrogare l’indagato durante la fase delle indagini preliminari, agendo sotto la direzione del Pubblico Ministero;
- il GIP o GUP: il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) interroga l’indagato in situazioni come l’interrogatorio di garanzia, mentre il Giudice del Dibattimento interroga l’imputato durante il processo vero e proprio.
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Esempio di interrogatorio
Per capire come si svolge un interrogatorio prendiamo l’esempio di Tizio, che viene sottoposto ad interrogatorio per il furto di un motorino. Nella fase iniziale, vengono chieste le generalità, quindi nome, cognome, nazionalità, residenza, stato civile, titolo di studio, eventuali condanne riportate. Successivamente Tizio viene invitato ad eleggere un domicilio e poi viene formalizzata l’accusa – nel caso di specie, il furto di un motorino. L’indagato espone i fatti secondo le sue valutazioni e tutto viene verbalizzato.
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Interrogatorio dell’indagato nelle indagini preliminari
L’interrogatorio dell’indagato durante le indagini preliminari mira a raccogliere informazioni rilevanti al fine di accertare la verità dei fatti contestati. L’interrogatorio può essere condotto dal Pubblico Ministero o dalla Polizia Giudiziaria sotto la direzione del PM.
L’indagato ha il diritto di non rispondere alle domande e l’interrogatorio non può avvenire senza la presenza del difensore dell’indagato, che deve essere avvisato con congruo anticipo. Tutte le dichiarazioni dell’indagato vengono registrate in un verbale ufficiale, che deve essere letto e firmato dall’indagato, dal difensore e dal soggetto che ha condotto l’interrogatorio.
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Quando l’interrogatorio è inammissibile?
Un interrogatorio inammissibile si verifica quando non vengono rispettate le norme previste dal codice di procedura penale. Per esempio, quando viene svolto senza la presenza del difensore o senza aver garantito al difensore la possibilità di essere presente.
L’interrogatorio è altresì inammissibile se la polizia giudiziaria interroga un indagato senza avvisare preventivamente il difensore: in questo caso, le dichiarazioni dell’indagato non possono essere utilizzate come prova nel processo.
Inoltre, se è condotto con metodi coercitivi, minacce o pressioni psicologiche che costringono l’indagato a fare dichiarazioni contro la propria volontà, l’interrogatorio è anche in tal caso considerato inammissibile.
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Cosa succede dopo l’interrogatorio?
Dopo l’interrogatorio, spetta al Pubblico Ministero analizzare le informazioni raccolte e decidere come procedere con l’indagine. Se emergono nuovi spunti o se sono necessarie ulteriori prove per consolidare le accuse, il PM può continuare l’attività investigativa.
Se le dichiarazioni o le circostanze suggeriscono un rischio concreto, come la possibilità di fuga, la reiterazione del reato o l’inquinamento delle prove, il PM può chiedere al giudice l’applicazione di misure cautelari (custodia in carcere, arresti domiciliari, obbligo di firma, ecc.).
Se poi l’interrogatorio e gli altri elementi dell’indagine dimostrano l’innocenza dell’indagato o l’insufficienza di prove per procedere, il PM può richiedere l’archiviazione del caso al Giudice per le Indagini Preliminari. Al contrario, se le prove raccolte risultano sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio, il PM può presentare una richiesta di rinvio a giudizio per portare il caso davanti al Tribunale.
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Interrogatorio delegato: novità Cartabia
La riforma Cartabia ha introdotto diverse novità nel sistema penale italiano, comprese alcune modifiche che riguardano l’interrogatorio delegato. Si dice delegato l’interrogatorio condotto dalla Polizia Giudiziaria o altro magistrato su delega del Pubblico Ministero. Avviene nel caso in cui il PM non possa essere presente o quando le esigenze logistiche richiedono un intervento immediato da parte di altri soggetti abilitati.
La riforma Cartabia ha previsto nuove regole e garanzie che riguardano le modalità di conduzione dell’interrogatorio. In primis, viene rafforzato il diritto di difesa dell’indagato, ponendo un’enfasi ancora maggiore sulla necessità che l’interrogatorio sia condotto nel rispetto delle garanzie procedurali, come il diritto alla presenza del difensore.
In merito, poi, alle tempistiche entro cui deve essere effettuato l’interrogatorio, in particolare quando è necessario per esigenze di celerità, in alcuni casi è stato precisato che l’interrogatorio delegato deve essere eseguito entro termini più stringenti. La riforma ha incentivato l’uso di strumenti tecnologici per gli interrogatori delegati, come le registrazioni audio-video. Così, l’interrogatorio delegato può essere svolto anche da remoto, quando le condizioni lo permettono e senza compromettere i diritti dell’indagato.
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Interrogatorio – Domande frequenti
L’interrogatorio è un atto formale nel quale l’indagato viene ascoltato in merito alle accuse mosse contro di lui. Le sommarie informazioni sono dichiarazioni raccolte dalla Polizia Giudiziaria o dal Pubblico Ministero da persone informate sui fatti, come testimoni o persone coinvolte in modo secondario.
L’avvocato assiste l’indagato durante tutto l’interrogatorio, offrendo consulenza legale e consigliando se rispondere o avvalersi del diritto di non rispondere.
L’interrogatorio può avvenire nella fase delle indagini preliminari, dopo l’arresto o in caso di applicazione di misure cautelari, oppure infine in fase processuale.
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