Pensione dell’avvocato: come funziona e quali sono le regole generali
Di recente, il legislatore ha introdotto alcune significative novità in merito alla pensione dell'avvocato. Cosa cambia? Dall'anno prossimo, cosa si prevede e come funzionerà? Scoprilo nella nostra guida.
- Recentemente, il legislatore ha introdotto la Riforma della previdenza forense, modificando alcuni elementi essenziali che incidono significativamente sul trattamento pensionistico.
- L’avvocato può accedere a tutte le forme di pensione previste dall’ordinamento: vecchiaia, anzianità, invalidità, pensione anticipata.
- Dal prossimo anno, cambiano però alcuni requisiti per accedere alla pensione di anzianità e il sistema di calcolo dell’assegno periodico che deve essere versato.
L’avvocato va a in pensione come qualsiasi altro lavoratore. Dal prossimo anno, saranno introdotte alcune novità che sono state previste dalla recente riforma del sistema di previdenza forense, in base alla quale la pensione per gli avvocati può cambiare significativamente.
La riforma è stata richiesta a gran voce dalle parti sociali, ma si è resa necessaria anche per adeguarla alle esigenze della società, in continua evoluzione. In materia di pensioni, poi, si avvertono anche molte pressioni provenienti dall’Unione europea.
Nel seguente articolo faremo brevemente il punto della situazione. Ti spiegheremo cosa cambia in conseguenza della riforma. Individueremo alcune nozioni sostanziali che devi conoscere per capire i cambiamenti e ti indicheremo quali sono le tipologie di pensione a cui l’avvocato può accedere, individuando requisiti e presupposti.
Pensione avvocati: come cambia?
Recentemente è stata approvata la riforma della previdenza forense, che ha rivisto il sistema pensionistico dell’Avvocatura. In particolare, come già avvenuto da molto tempo in altri settori, il legislatore ha previsto il passaggio dal metodo di calcolo retributivo e quello contributivo.
La scelta è stata dettata dall’esigenza di garantire una maggiore sostenibilità del sistema previdenziale dei professionisti forensi. Per questa ragione è stata prevista una riforma, a lungo oggetto di elaborazione da parte della Commissione competente in Parlamento.
Sono, poi, previste alcune significative modifiche volte ad incentivare anche i giovani neoiscritti. Si prevede, infatti, che i neoiscritti siano tenuti a versare una quota inferiore.
Sempre in tal senso, il legislatore ha previsto anche la possibilità per i praticanti di decidere se iscriversi o meno alla Cassa forense. Solo al momento dell’iscrizione all’Albo, diventa obbligatorio anche iscriversi alla Cassa forense.
Ti consigliamo anche di leggere: Pensione di vecchiaia senza contributi versati: a che età è possibile?
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere
Previdenza e protezione: che differenza c’è?
La Cassa Forense non presta un unico servizio, ma le prestazioni erogate dall’ente di previdenza degli avvocati sono molteplici. In generale, adempiono a due obiettivi: quello di previdenza e quello di protezioni.
La previdenza ha lo scopo di erogare la pensione in grado di garantire il sostentamento e il mantenimento del tenore di vita. Mentre, quando si fa riferimento alla protezione, invece, si intende quella serie di incentivi per far fronte a gravi eventi come l’invalidità o la premorienza.
Come è evidente, questi due obiettivi perseguono diverse esigenze. La previdenza, inoltre, è pagata solo al momento della maturazione dei requisiti pensionistici. La prestazione è quantificata in base ai contributi versati ed è riconosciuta in ogni momento, al verificarsi dell’evento avverso, cioè in caso di sopravvenuta invalidità o inabilità.
Con questo sistema, si intende intervenire in caso di eventi, spesso fortuiti o dovuti anche a fatti del terzo. A differenza del sistema previdenziale, quello di protezione ha un impatto particolarmente significativo, proprio perché si interviene in un momento molto delicato della vita del lavoratore.
Questi due meccanismi, quindi, pongono in evidenza la duplice funzione della Cassa. In sintesi, la Cassa forense provvede ad assicurare a tutti gli iscritti mezzi adeguati alle esigenze che si palesano, come vecchiaia, malattia ed invalidità.
Ti consigliamo anche di leggere: Pensioni minime a 700 euro nel 2024: è possibile?
Quando si accede alla pensione di anzianità?
La disciplina previdenziale forense prevede la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia se si maturano certi requisiti:
- pensione di vecchiaia: 70 anni di età e 35 anni di contributi;
- pensione anticipata: tra i 65 e i 70 anni e almeno 35 anni di contributi;
- pensione di vecchiaia contributiva: 70 anni di età e almeno 5 anni di contributi;
- pensione di anzianità: 62 anni e almeno 40 anni di contributi.
A partire dal 1° gennaio 2024, tuttavia, le pensioni di vecchiaia, anticipata e di anzianità saranno riunite. Il legislatore ha anche previsto requisiti di accesso più favorevoli.
Potrebbe interessarti anche Riforma pensioni Quota 103: cosa significa e come funziona
Come si calcola la pensione per gli avvocati
Il calcolo della pensione per gli avvocati presuppone l’individuazione del montante contributivo individuale, mediante due quote:
- quota di base;
- quota modulare.
La quota base viene calcolata con metodo retributivo, che prende in considerazione gli anni di lavoro e non i contributi versati. A questa quota si applica un coefficiente pari all’1,40% al reddito pensionabile individuale, per ogni anno di regolare versamento della quota di iscrizione alla cassa e dei relativi versamenti contributivi.
A partire dal 2024, a seguito della Riforma della Cassa Forense, l’importo sarà ridotto all’1,30%. La scelta di ridurre il coefficiente nasce dall’esigenza di far fronte alla drastica riduzione delle condizioni demografiche della categoria.
La quota modulare è, invece, calcolata in base al metodo contributivo. L’importo del montante individuale è costituito dalla somma dei versamenti che saranno effettuati entro il 31 dicembre, a cui si applicherà un tasso annuo di capitalizzazione pari al 90%.
Ti potrebbe anche interessare leggere: Riforma delle previdenza forense: come cambieranno le pensioni degli avvocati
Come si accede alla pensione?
A partire dal 2024, però, saranno previste delle condizioni più favorevoli. Per esempio, i 3 istituti saranno riunificati nella pensione di vecchiaia, con requisiti di accesso più favorevoli, ovvero:
- 20 anni di anzianità;
- calcolo interamente contributivo.
Le prestazioni dovranno essere modificate per i nuovi iscritti come segue:
- per i nuovi iscritti viene aggiunto un punto percentuale a quanto versato a titolo di contributo integrativo;
- nei casi di maternità, adozione e paternità, è prevista la possibilità di applicare un coefficiente di trasformazione, al momento del pensionamento, che consente di calcolare la nascita o l’adozione dei figli ai fini pensionistici. Per esempio, in sede di pensionamento, si prevede un aumentato di 1 anno rispetto alla propria età anagrafica. Da ciò consegue un aumento della pensione di vecchiaia per gli iscritti che hanno il solo sistema contributivo.
Per un esempio pratico, ti consigliamo anche di leggere: A quanto ammonta la pensione con 10 anni di contributi?
Pensione avvocati: tabella riepilogativa
Di seguito una tabella riepilogativa delle modalità di accesso alle diverse forme di pensione per gli avvocati.
TIPOLOGIA DI PENSIONE PER AVVOCATI | COME FUNZIONA: ANNI E CONTRIBUTI |
Pensione di invalidità | 40 anni di età e iscrizione alla Cassa forense da almeno 5 anni L’avvocato dovrà essere affetto da malattia o infortunio che ne riduca in maniera permanente la capacità lavorativa a meno di un terzo in tal caso l’importo sarà del 70% della pensione minima |
Pensione di inabilità | 40 anni di età e iscrizione alla Cassa forense da almeno 5 anni L’avvocato dovrà essere affetto da malattia o infortunio che ne riduca in maniera permanente la capacità lavorativa a meno di un terzo |
Pensione di reversibilità | Spetta al coniuge dell’iscritto pensionato, anche se divorziato, purché: – abbia diritto all’assegno alimentare e non si sia risposato – abbia figli in età scolare |
Pensione indiretta | Ne hanno diritto il coniuge, anche se divorziato se ha diritto all’assegno alimentare e non si è risposato L’iscritto deceduto deve avere maturato almeno 10 anni di effettiva iscrizione e contribuzione, in atto da data anteriore al 40° anno di età, e non abbia ancora maturato il diritto alla pensione, oltre che avere i figli in età scolare |
Prestazione contributiva | Rimborso parziale spettante ai pensionati di vecchiaia, retributiva e contributiva. Presuppone la cancellazione dall’Albo |
Ti consigliamo di leggere anche: Pensione anticipata 2024: chi potrà andare in pensione prima?
Pensione avvocati – Domande frequenti
La disciplina della pensione degli avvocati è stata modificata di recente. In particolare, è stata introdotto il meccanismo contributivo e sono state modificati i requisiti di accesso.
L’avvocato accede alla pensione di invalidità in caso di malattia o infortunio che riduce la capacità lavorativa. L’avvocato deve avere 40 anni di età e iscrizione alla Cassa forense da almeno 5 anni,
L’avvocato può andare in pensione di vecchiaia dopo 20 anni di anzianità. Si applicherà integralmente il sistema contributivo.
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere