Rendita vitalizia: significato, esempio, calcolo
Che cos'è la rendita vitalizia? Quando è onerosa e quando gratuita? Sai quali sono le varie tipologie? È possibile costituire una rendita vitalizia mediante testamento? Scopri come funziona e come si calcola.
- La rendita vitalizia è un tipo di contratto in cui una parte corrisponde a un’altra parte denaro o altre utilità.
- È un contratto che può essere a titolo oneroso o gratuito.
- Quando è oneroso, può anche fungere da polizza assicurativa sulla vita o meccanismo di integrazione della pensione per anzianità.
La rendita vitalizia è un contratto poco conosciuto dai più. Eppure può svolgere diverse funzioni, alcune anche di carattere sociale, come la rendita assistenziale o alimentare, o comunque tutte le forme di rendite a titolo gratuito.
Infatti, la rendita vitalizia può anche essere utilizzata come strumento per tutelare soggetti deboli o garantire loro assistenza.
Nel presente articolo cercheremo spiegheremo cos’è la rendita vitalizia e quali sono le diverse tipologie conosciute dall’ordinamento. Faremo poi anche un breve inquadramento di quello che è il trattamento fiscale.
Rendita vitalizia: significato
La rendita vitalizia è disciplinata dagli artt. 1872 ss c.c.. È definita dal codice come il vincolo del vitaliziante a effettuare prestazioni periodiche a vantaggio del vitaliziato contro la cessione di un bene o un capitale, se è oneroso. Può anche essere gratuita, se ispirata da liberalità, ed è concessa lungo tutta la vita – si parla di c.d. contemplata del vitaliziato.
La rendita si può infatti costituire:
- per la durata della vita del beneficiario o di un’altra persona;
- per la durata della vita di più persone: in tale ipotesi si parla di rendita congiunta, la cui durata è commisurata a quella del soggetto più longevo;
- per la durata della vita di una persona non ancora nata. L’evento, in questo caso, costituisce una condizione sospensiva.
Si distingue dalla rendita perpetua. Questa seconda fattispecie, infatti, non è legata alla vita del beneficiario, ma anche degli eredi. Dunque, è una rendita che ha una durata tendenzialmente indeterminata, mentre la rendita vitalizia è legata alla vita del beneficiario.
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Rendita vitalizia: come funziona
La rendita vitalizia è un contratto aleatorio. Cosa significa? Significa che una delle prestazioni dipende da un evento incerto e futuro. Nel caso in questione, una parte conferisce all’altra un diritto di esigere in perpetuo la prestazione periodica in denaro o di una certa quantità di cose fungibili come corrispettivo dell’alienazione di un immobile o della cessione di un capitale.
Può dunque accadere che:
- il capitale o il valore dell’immobile non siano integralmente restituiti al momento della morte del vitaliziato;
- il vitalizio abbia una durata superiore a quanto è necessario per coprire il valore del capitale o dell’immobile.
Se sono contratti gratuiti, motivati da spirito di liberalità, in questo caso non c’è alea. Il contratto che costituisce la rendita vitalizia deve avere forma scritta ad substantiam, che quindi rileva ai fini della validità del contratto. Può essere redatto con scrittura privata o atto pubblico.
Approfondisci leggendo la nostra guida sulla scrittura privata
Secondo un orientamento, in assenza della forma scritta, l’atto è inesistente. Non necessariamente il beneficiario della rendita è parte del contratto, salvo che il contratto sia oneroso – in questa ipotesi deve essere necessariamente parte del rapporto. Il codice, quindi, ammette il vitalizio a favore di terzo, che è una particolare tipologia di contratto in favore di terzo.
Il diritto del vitaliziato sorge con alla conclusione del contratto, è un diritto di credito ed è cedibile secondo le regole della cessione del credito.
Il vitalizio può essere dovuto anche da una pluralità di soggetti, quindi il vitaliziante potrebbe essere una parte plurisoggettiva. Tutti i vitalizianti partecipano pro quota, non sono però obbligati in solido. Quest’ultima fattispecie presuppone che oggetto del vitalizio sia il denaro o cose fungibili.
Rendita vitalizia: esempio
La rendita vitalizia è in genere una forma di assicurazione. Essa è spesso accessoria ad altro atto. Serve a garantire un investimento, soprattutto quando è onerosa.
Non sono rari, però, i casi di rendita vitalizia che hanno funzione di donazione. Quindi sono finalizzati a soddisfare un’esigenza non a carattere economico, ma rappresentano un negozio concluso per spirito di liberalità.
Può trattarsi di:
- una donazione diretta, la quale deve avere la forma dell’atto pubblico, che deve essere redatto alla presenza di testimoni;
- una donazione indiretta: spesso si ricorre all’istituto del negozio misto ad altro contratto.
Può essere utilizzata anche per ripagare un soggetto che ha reso un servizio al vitaliziante. Per esempio, se il beneficiario è un soggetto che si è preso cura del vitaliziante – qui il beneficio è erogato per adempiere ad un’obbligazione di carattere morale.
Possiamo poi distinguere varie ipotesi di rendita vitalizia. In particolare, ricordiamo la:
- rendita vitalizia immediata;
- rendita vitalizia differita;
- rendita vitalizia reversibile;
- rendita vitalizia alimentare;
- rendita vitalizia di mantenimento;
- rendita vitalizia assistenziale.
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1) La rendita vitalizia immediata
La rendita vitalizia immediata è una tipologia di assicurazione. Questa viene, in genere, sottoscritta dai pensionati per integrare il trattamento pensionistico.
Il soggetto, infatti, versa una somma periodica alla società assicurativa, il c.d. premio. In base al premio versato, è integrato il trattamento sanzionatorio, tramite un versamento periodico, mensile, trimestrale o annuale, come concordato in contratto.
La somma viene erogata immediatamente dopo il pagamento del primo premio assicurativo. Il sistema si regge sulla scorta di un sistema compensativo, cioè l’assicurazione paga la rendita con i premi versati da tutti gli assicurati, procedendo a una stima di quanti anni vivrà il pensionato. Questo è, a tutti gli effetti, un contratto aleatorio.
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2) La rendita vitalizia differita
La rendita vitalizia differita ha la stessa funzione della rendita vitalizia immediata. È una forma di integrazione della pensione. Anche in questo caso, il soggetto versa un premio alla società assicuratrice, che rende periodicamente l’integrazione.
Si differenzia dall’ipotesi precedente poiché presuppone che la rendita sia resa in un momento futuro, ovvero al momento del raggiungimento dell’età pensionistica. Il premio versato, inoltre, è raccolto in un unico fondo che viene gestito dall’assicuratore. Questo può anche procedere ad investire la somma – in tale ipotesi, la rendita è una forma di investimento.
La rendita vitalizia differita si distingue in:
- annuale;
- reversibile;
- indicizzata;
- con contro assicurazione.
In quest’ultima casistica, il contratto dispone che la somma, costituita dai premi versati, sia restituita all’assicurato in caso di sua premorienza, cioè se muore prima della data o evento a cui è differita l’efficacia del contratto.
3) Rendita vitalizia reversibile
La rendita vitalizia si dice reversibile quando è trasferibile ad altro beneficiario. Quest’ultimo, come il primo, può usufruire della rendita fino alla sua morte. Può anche essere trasferita solo una parte della rendita, non quindi integralmente. Una volta designato il secondo beneficiario, non è possibile modificarlo. Per quale ragione?
Come abbiamo evidenziato nel precedente paragrafo, il valore del premio è calcolato in modo tale da garantire che con tutti i premi versati dai vari soggetti assicurati sarà possibile pagare l’indennizzo di ciascuno.
Quindi si terranno in considerazione alcuni fattori strettamente personali, come l’età, lo stato di salute e, più in generale, l’aspettativa di vita media. Questa tipologia di rendita vitalizia può essere sia immediata sia differita.
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4) Rendita vitalizia alimentare
La rendita vitalizia alimentare implica il dovere del vitaliziante di garantire al vitaliziato vitto, alloggio, cure sanitarie, se il beneficiario si trova in stato di bisogno. È un vitalizio improprio che si distingue dalla rendita vitalizia codicistica. In questo caso, assume particolare rilievo il ruolo del vitaliziante: egli è l’unico a potere erogare la prestazione in questione.
Dunque, si dice che sia un vitalizio intuitu personae. Si connota un elemento di rischio, che è legato alla durata dell’obbligo, a seconda della longevità del beneficiario, e dalla consistenza della prestazione dovuta.
5) Rendita vitalizia di mantenimento
La rendita vitalizia di mantenimento è una rendita vitalizia impropria, la quale si connota sia per un’obbligazione di dare sia di fare. Si distingue da quella alimentare perché non dipende dallo stato di bisogno del soggetto beneficiario.
Si adotta il parametro del tenore di vita, quindi la rendita deve garantire il tenore di vita.
6) Rendita vitalizia assistenziale
Nella rendita vitalizia assistenziale vi è un’obbligazione di fare e un’obbligazione di dare. In tale ipotesi, la funzione è quella di garantire supporto materiale e morale al beneficiario. Spesso è usata per garantire assistenza agli infermi o agli anziani.
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Calcolo rendita vitalizia
La rendita vitalizia presuppone il pagamento di un premio. Viene calcolata in base ad alcuni fattori, come l’età del beneficiario e l’aspettativa di vita media.
In particolare, secondo gli indici Istat, l’aspettativa di vita media è di:
- 82,3 anni per gli uomini;
- 85,2 anni per le donne.
Quindi, se prendiamo in considerazione questo parametro e un fondo di 100 mila euro, possiamo trasformarlo in rendita.
La somma si calcola considerando che il soggetto femmina abbia circa 65 anni e le restino da vivere poco più di 20 anni. La rendita annua è di 5 mila euro.
D’altra parte, il capitale che è imputato a rendita, cioè i 100 mila euro, è soggetto a fluttuazioni derivanti dai costi, come quelli di attivazione, gestione e liquidazione della rendita. È possibile anche procedere a rivalutazioni periodiche, che fanno sì che l’importo percepito non sia inferiore o superiore alla cifra di capitale.
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Tassazione rendita vitalizia
Se la rendita vitalizia è a titolo oneroso, questa è equiparata ai redditi di lavoro dipendente. Costituiscono reddito per il 60% dell’ammontare lordo percepito nel periodo di imposta. Di conseguenza, il beneficiario deve, nella dichiarazione dei redditi, denunciare di avere ricevuto il 60% della rendita percepita.
L’impresa di assicurazione applica una ritenuta a titolo di acconto al momento della liquidazione della rata di rendita erogata. Le aliquote applicate sono quelle del primo scaglione di reddito, mentre per quanto riguarda le somme erogate dall’impresa a titolo di risarcimento danni per un sinistro, queste non sono soggette ad imposizione fiscale.
A partire dal 2007, alla rendita vitalizia viene applicata un’aliquota del 15%. Questa è soggetta a riduzione fino al 9% in caso di anzianità di iscrizione superiore ai 15 anni. Vengono esclusi dall’imponibile i rendimenti maturati.
Come lasciare una rendita vitalizia?
La rendita vitalizia può essere anche lasciata mediante donazione o testamento. Se lasciata con testamento, il diritto al vitalizio sorge con la morte del disponente, dunque è un diritto trasmesso con la successione. In questo caso, il beneficiario riceve una prestazione periodica, ma unitaria, a partire dalla morte del disponente.
Sul punto si fa riferimento a:
- art. 670 c.c., che prevede il legato a prestazioni periodiche;
- art. 660 c.c., che disciplina il legato di alimenti.
Il secondo caso è una sorta di rendita vitalizia alimentare, dove il defunto lascia al soggetto beneficiario il diritto a ricevere vitto, alloggio, vestiario e cure di ogni genere.
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Chi paga la rendita vitalizia?
Come abbiamo evidenziato nei paragrafi precedenti, esistono diverse tipologie di rendite vitalizie, in quanto è un contratto che può essere impiegato per molteplici scopi. Proprio per questa ragione, a seconda della tipologia, la rendita viene impiegata secondo finalità diverse.
Quindi, in generale, la rendita è pagata dal vitaliziante: questo può essere un’impresa assicuratrice o un comune privato. Inoltre, è possibile anche concludere una rendita vitalizia tra datore di lavoro e lavoratore per il mancato versamento dei contributi previdenziali.
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Rendita vitalizia – domande frequenti
La rendita vitalizia è un contratto avente ad oggetto una prestazione periodica, previa cessione di un bene o di un capitale.
La rendita vitalizia immediata comporta il sorgere del diritto al vitalizio dal momento stesso della conclusione del contratto.
Come suggerisce il termine stesso, la rendita vitalizia dura tutta la vita del beneficiario
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