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Separazione consensuale: la guida completa

Come funziona la separazione consensuale in Italia: dal ricorso dal Tribunale alla negoziazione assistita, fino alla separazione in Comune senza avvocati prevista solo in assenza di figli.

separazione consensuale
  • Tra le varie tipologie di separazione che sono in vigore in Italia, troviamo anche la separazione consensuale.
  • La separazione consensuale può essere senza avvocato, con figli oppure senza figli. 
  • Anche nel caso di separazione consensuale, come la separazione giudiziale, il presupposto è la intollerabilità della convivenza tra i coniugi.

La separazione consensuale è una forma di separazione dei coniugi, a cui è possibile ricorrere quando i coniugi intendono separarsi di comune accordo.

A differenza della separazione giudiziale, nel caso della separazione consensuale i coniugi si trovano d’accordo sulle condizioni della separazione.

Si tratta:

  • dei diritti spettanti ad ognuno riguardo al patrimonio familiare;
  • del mantenimento del coniuge e dei figli;
  • dell’affidamento dei figli.

Per renderlo giuridicamente operante tra i loro rapporti predispongono un documento chiamato verbale di separazione consensuale, generalmente con l’aiuto di un avvocato.

Come funziona questa procedura, quali sono i tempi e i documenti necessari per richiederla? Quali le tariffe e il modulo per l’accordo? 

In questa guida affronteremo la questione in modo più approfondito: per ricevere maggiore supporto, si consiglia di richiedere l’assistenza legale a uno degli avvocati di deQuo.it. 

Cos’è la separazione consensuale

La separazione consensuale è un istituto giuridico attraverso il quale due coniugi possono separarsi di comune accordo in modo più rapido rispetto alla procedura della separazione giudiziale

In genere è possibile nel momento in cui i due coniugi abbiano raggiunto un accordo:

  • sul mantenimento;
  • sui diritti patrimoniali;
  • sull’affidamento e il collocamento dei figli

La separazione consensuale può culminare:

  1. nel ricongiungimento tra i due coniugi;
  2. nel divorzio, che provoca la cancellazione definitiva degli effetti civili del matrimonio (nell’ordinamento giuridico italiano, il divorzio è sempre preceduto da un periodo di separazione). 

Chi sceglie di ricorrere alla separazione consensuale non può addebitare il costo del procedimento sull’altro coniuge. Di seguito saranno presentate le diverse tipologie di separazione consensuale. 

LEGGI ANCHE Qual è la differenza tra separazione e divorzio

separazione consensuale cos'è e come funziona
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Ricorso per separazione consensuale

Una delle procedure per poter richiedere la separazione consensuale consiste nel depositare un ricorso presso la Cancelleria del Tribunale in cui uno dei coniugi ha la residenza o il domicilio. 

Tale ricorso dovrà:

  1. essere indirizzato al Presidente del Tribunale;
  2. contenere in modo minuzioso quali siano i termini dell’accordo raggiunto tra i due coniugi. 

Entro 5 giorni dalla data in cui il ricorso è stato ricevuto, il Presidente del Tribunale dovrà fissare la data di udienza alla quale si dovranno presentare i due coniugi. Prima di redigere il verbale di chiusura della procedura di separazione, la norma prevede che si proceda con un tentativo di conciliazione

Il verbale dovrà essere sottoscritto dai coniugi e sarà rimesso al Collegio, il quale avrà il compito di emanare il Decreto di Omologazione: tale decreto sarà depositato in cancelleria qualche settimana dopo rispetto all’udienza presidenziale. 

Dopo 6 mesi da tale udienza sarà possibile avviare il procedimento di divorzio. Anche dopo l’emissione del Decreto di Omologazione è comunque possibile richiedere un’azione di annullamento per vizi di volontà. 

Ricorso congiunto per la separazione consensuale dei coniugi

Per produrre effetti giuridici e, quindi per essere riconosciuto dall’ordinamento giuridico e poter regolare i rapporti tra i coniugi, l’accordo di separazione consensuale deve essere omologato con decreto dal Tribunale civile competente.

A tal fine, bisogna presentare apposita domanda giudiziale al Tribunale competente con le forme del ricorso, secondo quanto dispongono gli articoli 706 e seguenti del codice di procedura civile.

Il ricorso apre un procedimento speciale, caratterizzato da speditezza e snellezza di forme, diretto ad ottenere la omologazione del verbale di separazione consensuale. Esso consta di due fasi:

  1. fase presidenziale;
  2. fase camerale.

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1) Ricorso per separazione consensuale: fase presidenziale

Il Presidente del tribunale, ricevuto il ricorso di separazione personale, entro cinque giorni fissa l’udienza di comparizione personale dei coniugi. A tale udienza i coniugi sono obbligati a comparire, anche senza l’assistenza necessaria di un avvocato.

All’udienza di comparazione personale dei coniugi il Presidente esperisce il rituale tentativo di conciliazione. Se il tentativo di conciliazione non va a buon fine (come accade il più delle volte, riducendosi nei fatti in una mera formalità) e i coniugi persistono nella volontà di separarsi viene redatto l’apposito verbale di udienza in cui viene dato atto della volontà delle parti di separarsi.

Alla stessa udienza il Presidente ascolta i due coniugi e, se richiesto dalle peculiarità del caso, può assumere i provvedimenti necessari ed urgenti che ritiene più opportuni, come il provvedimento sul mantenimento o sull’affidamento dei figli nella pendenza del procedimento.

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separazione consensuale ricorso

2) Fase camerale: l’omologazione della separazione consensuale

Dopo la fase presidenziale il collegio dei coniugi decide sull’omologazione del verbale di separazione consensuale in camera di consiglio. In questa occasione il collegio riunito verifica la legittimità dell’accordo di separazione, controllando la sua compatibilità con le norme di legge e con i principi di ordine pubblico.

Se la verifica ha esito positivo, dopo aver ottenuto il parere positivo del Pubblico Ministero, il collegio emette decreto di omologazione del verbale di separazione consensuale. Il decreto di omologazione della separazione consensuale viene notificato, previo visto del Pubblico Ministero, ai coniugi nella loro residenza dichiarata. Il decreto di omologa della separazione viene emesso al termine della fase camerale e chiude il procedimento di separazione consensuale.

Dall’udienza di comparizione personale dei coniugi davanti al Presidente del Tribunale inizia a decorrere l’importante termine legislativo di tre anni per il divorzio.

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Revisione dell’accordo di separazione consensuale

Il contenuto dell’accordo di separazione può essere modificato successivamente dalle parti anche dopo l’omologazione del Giudice competente. Ciò può avvenire quando sopravvengono delle nuove situazioni di fatto, ad esempio quando si ha la modifica di una delle condizioni economiche dei coniugi.

A tal fine, i coniugi congiuntamente o separatamente, possono presentare apposita domanda di revisione dell’accordo di separazione al Giudice della separazione, che prenderà gli opportuni provvedimenti di modifica o di revoca delle condizioni della separazione consensuale, riguardanti gli aspetti patrimoniali o l’affidamento dei figli.

Inoltre, è opportuno precisare che l’avvenuta omologazione della separazione consensuale tra i coniugi non impedisce un’ eventuale riconciliazione tra i coniugi stessi. In tal caso, l’avvenuta riconciliazione ha l’effetto di privare di effetti la separazione dei coniugi. La legge dà, così, assoluta preminenza alla volontà delle parti.

LEGGI ANCHE Cosa succede dopo la separazione consensuale?

separazione consensuale negoziazione assistita

Separazione consensuale e negoziazione assistita

Si tratta di uno strumento introdotto con il D.L. n. 132 del 2014, che ha condotto alla nascita della separazione breve, la quale ha una durata molto più ridotta rispetto al ricorso in Tribunale: la separazione potrà avvenire nel giro di pochi giorni o, comunque, mai estendersi oltre i 3-4 mesi. 

In questo caso saranno gli avvocati dei due coniugi a organizzare gli incontri e a occuparsi della stesura dell’accordo di separazione, documento che dovrà essere sottoscritto da entrambi i coniugi, analizzato dal Pubblico Ministero e infine trasmesso all’ufficiale dello stato civile. 

La negoziazione assistita permette di ottenere la separazione anche nel caso in cui la coppia abbia figli minori o maggiorenni che non siano economicamente autosufficienti: in questo caso sarà necessario ottenere il nulla osta del Pubblico Ministero. 

Separazione consensuale in Comune senza avvocato

Si può ricorrere alla separazione consensuale senza avvocato soltanto nel caso in cui la coppia non abbia figli minori o maggiorenni non economicamente autosufficienti e qualora non siano previsti dei trasferimento patrimoniali

In tali ipotesi, i coniugi potranno recarsi presso il proprio Comune di residenza o presso quello in cui hanno contratto il matrimonio, senza dover sostenere i costi dell’avvocato: dovranno pagare soltanto 16 euro, che da versare all’ufficio di stato civile del Comune. 

Approfondisci su Ripresa convivenza dopo separazione: come funziona

separazione consensuale con figli

Separazione consensuale con figli minorenni

Posto che la responsabilità genitoriale continuerà a gravare su entrambi i coniugi, i figli di una coppia separata hanno il diritto di mantenere un rapporto equilibrato con i propri genitori

In caso di separazione, si dovrà determinare l’ammontare dell’assegno di mantenimento per i figli, che ai sensi dell’articolo 337-ter del Codice civile è proporzionale dal reddito di ciascun coniuge

A questo proposito, il Consiglio nazionale forense ha stabilito quali siano le modalità di suddivisione tra le spese ordinarie e quelle straordinarie, che solitamente generano i maggiori disaccordi. 

In particolare, si dovranno prendere in considerazione le esigenze dei figli al momento della separazione (bisognerà, dunque, sentire le loro ragioni) e quale fosse il tenore di vita che i figli avevano quando vivevano con entrambi i genitori. 

Gli unici casi nei quali i figli non vengono ascoltati sono:

  1. quelli in cui non abbiano sufficiente capacità di discernimento;
  2. quelli in cui sia meglio non coinvolgerli troppo dal punto di vista emotivo. 

Separazione consensuale con addebito: è possibile?

Come anticipato nelle righe precedenti, nel caso della separazione consensuale non è possibile ottenere l’addebito delle spese. Ai sensi dell’articolo 151 del Codice civile:

“il giudice, pronunziando la separazione, dichiara, ove ne ricorrano le circostanze e ne sia richiesto, a quale dei coniugi sia addebitabile la separazione, in considerazione del suo comportamento contrario ai doveri che derivano dal matrimonio”. 

La situazione cambia nell’ipotesi in cui i coniugi si mettano d’accordo anche su questo aspetto. A questo proposito, leggi anche Come funziona la separazione con addebito.

Documenti per separazione consensuale

Nonostante si tratti di una procedura molto più veloce rispetto alla separazione giudiziale, anche nel caso della separazione consensuale sarà necessario fornire alcuni documenti.

In particolare, si tratta:

  • della copia di un documento di identità e del codice fiscale di entrambi i coniugi;
  • della copia integrale dell’atto di matrimonio;
  • del certificato di residenza e di stato di famiglia (anche nella forma di autocertificazione).
separazione consensuale quanto costa

Separazione consensuale: quanto costa

Per quanto riguarda i costi della separazione consensuale, non esiste una tariffa fissa, ma i clienti avranno la possibilità di negoziare direttamente con l’avvocato scelto.

A seconda dei casi e della fama del professionista, si può partire da un minimo di 700 euro, ma si può arrivare anche a 3.000 euro

I costi potrebbero aumentare nel caso in cui ci siano di mezzo dei figli e si debba dunque pensare anche alla loro tutela nel momento in cui si stabilisce un accordo tra i due coniugi.  Il costo del contributo unificato è invece pari a 43 euro

Leggi anche Qual è la differenza tra separazione consensuale e giudiziale

Separazione consensuale dei coniugi: conviene?

Tale forma di separazione è sicuramente consigliabile perché presenta una certa rapidità e snellezza di forme rispetto alla separazione giudiziale.

In primo luogo, essa risulta caratterizzata dall’assenza di conflittualità tra i coniugi, il giudice adito non dovrà decidere sugli aspetti fondamentali della gestione del patrimonio familiare o della misura del mantenimento imponendo la sua decisione ai due coniugi in conflitto, ma si limiterà ad accettare il regolamento stipulato dalle parti per disciplinare i loro diritti.

Separazione consensuale – Domande frequenti

Cosa succede dopo la separazione consensuale?

La separazione provoca la sospensione degli effetti civili del matrimonio: scopri come funziona quella consensuale

Quanto tempo dura la separazione consensuale?

I tempi della separazione consensuale variano da un minimo di poche settimane a un massimo di qualche mese. 

Quanto costa una pratica di separazione consensuale?

Il costo dell’avvocato non è fisso e dipende da una serie di elementi: scopri quali sono e come negoziare la tariffa da pagare

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Graziana Aiello
Avvocato Civilista
Sono un avvocato che si occupa di diritto civile con studio a Torino e Catania. Nel corso degli anni ho sviluppato una vasta esperienza nel contenzioso legato al trading-forex, affrontando questioni relative a contratti finanziari e investimenti. Inoltre, ho acquisito competenze specifiche nella gestione di cause relative a separazioni, famiglia e minori. La mia esperienza professionale mi ha permesso di acquisire competenze trasversali e di essere in grado di fornire assistenza legale in molti altri ambiti del diritto civile.
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