Che cos’è l’avvocato specialista?
Chi è l'avvocato specialista? Quali sono le sue caratteristiche? Nel seguente articolo, tratteremo di come si acquisisce la qualifica di avvocato specialista secondo il nostro ordinamento.
- L’avvocato specialista è un professionista forense che si è specializzato in un’apposita branca del diritto.
- La qualifica di specialista, secondo la legge, dovrebbe essere conseguita a seguito di un corso formativo, sebbene al momento essi non siano ancora stati costituiti.
- In ogni caso, la qualifica di avvocato professionista deve essere riconosciuta in modo ufficiale.
L‘avvocato specialista è una figura che è stata introdotta di recente. Con questa espressione si intende il soggetto che svolge la professione forense, ma è specializzato in un determinato settore dell’ordinamento.
Oggi l’iper-specializzazione è una costante in molti settori lavorativi: quello della professione forense non ne è esente, sebbene sia stato solo marginalmente toccato dal fenomeno. Per quale ragione affermiamo ciò? A differenza delle figura dell’ingegnere, delle specializzazioni mediche e così via, la specializzazione del professionista forense avviene principalmente sul campo.
Il percorso universitario, infatti, non è diversificato, ma unitario e indipendente dalla strada che si intende intraprendere dopo.
Pertanto, il legislatore ha ipotizzato di introdurre un percorso specializzante per coloro che già svolgono la professione di avvocato. Tuttavia, l’iniziativa non sembra allo stato attuale ancora decollata, sebbene siano già state introdotte le linee guida volte a disciplinare predetti corsi. Nel seguente articolo, ti forniremo tutte le informazioni riguardanti l’avvocato specialista.
- Cosa si intende per avvocato specialista?
- Quali sono i settori di specializzazione
- Corso biennale per diventare avvocato specialista
- Linee guida avvocato specialista: cosa prevedono
- Come si presenta domanda per diventare avvocato specialista
- Quando è revocato il titolo di avvocato specialista?
- Come si mantiene il titolo di avvocato specialista
Cosa si intende per avvocato specialista?
Il Consiglio nazionale forense, con la nota del 2 marzo 2021, indirizzata ai Presidenti dei COA, ha illustrato le modalità per ottenere il titolo di Avvocato Specialista, ai sensi del D.M. n. 163/2020.
L’art. 9 della legge Professionale prevede che gli avvocati possano ottenere il titolo di specialista, a due condizioni alternative:
- comprovata esperienza nel settore di specializzazione;
- frequenza con esito positivo di un percorso formativo almeno biennale finalizzato al conseguimento del titolo.
Il conseguimento del titolo di specialista per comprovata esperienza professionale maturata nel settore oggetto di specializzazione è riservato agli avvocati che presentino i seguenti requisiti:
- abbiano maturato un’anzianità di iscrizione all’albo degli avvocati, ininterrottamente e senza sospensioni, di almeno otto anni;
- dimostrino di avere esercitato in modo assiduo, prevalente e continuativo, attività professionale in uno dei settori di specializzazione, trattando nel quinquennio antecedente la richiesta di iscrizione incarichi professionali fiduciari rilevanti per quantità e qualità, almeno pari a dieci per ogni anno.
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Quali sono i settori di specializzazione
I settori di specializzazione, cioè le materie in cui l’avvocato può acquisire la specializzazione, sono:
- a) diritto civile;
- b) diritto penale;
- c) diritto amministrativo;
- d) diritto del lavoro e della previdenza sociale;
- e) diritto tributario, doganale e della fiscalità internazionale;
- f) diritto internazionale;
- g) diritto dell’Unione europea;
- h) diritto dei trasporti e della navigazione;
- i) diritto della concorrenza;
- j) diritto dell’informazione, della comunicazione digitale e della protezione dei dati personali;
- k) diritto della persona, delle relazioni familiari e dei minorenni;
- l) tutela dei diritti umani e protezione internazionale;
- m) diritto dello sport.
Si ricorda che i tre fondamentali, civile penale e amministrativo, si suddividono a loro volta in diverse categorie, che indicheremo di seguito.
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A) Diritto civile
Le categorie in cui si articola il diritto civile sono:
- diritto successorio;
- diritti reali, condominio e locazioni;
- diritto dei contratti;
- diritto della responsabilità civile, della responsabilità professionale e delle assicurazioni;
- diritto agrario;
- diritto commerciale e societario;
- diritto industriale, della proprietà intellettuale e dell’innovazione tecnologica;
- diritto della crisi di impresa e dell’insolvenza;
- diritto dell’esecuzione forzata;
- diritto bancario e dei mercati finanziari;
- diritto dei consumatori.
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B) Diritto penale
Per quanto riguarda il diritto penale, abbiamo:
- diritto penale della persona;
- diritto penale della pubblica amministrazione;
- diritto penale dell’ambiente, dell’urbanistica e dell’edilizia;
- diritto penale dell’economia e dell’impresa;
- diritto penale della criminalità organizzata e delle misure di prevenzione;
- diritto dell’esecuzione penale;
- diritto penale dell’informazione, di internet e delle nuove tecnologie.
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C) Diritto amministrativo
Il diritto amministrativo si suddivide infine in:
- diritto del pubblico impiego e della responsabilità amministrativa;
- diritto urbanistico, dell’edilizia e dei beni culturali;
- diritto dell’ambiente e dell’energia;
- diritto sanitario;
- diritto dell’istruzione;
- diritto dei contratti pubblici e dei servizi di interesse economico generale;
- diritto delle autonomie territoriali e del contenzioso elettorale;
- contabilità pubblica e contenzioso finanziario-statistico.
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Corso biennale per diventare avvocato specialista
Per diventare avvocato specialista bisogna seguire un corso biennale. Ad oggi, tuttavia, questi corsi ancora non sono stati istituiti. Si tratterebbe di corsi di specializzazione che possono essere organizzati dall’Università. La legge e le circolari ministeriali prevedono anche un programma didattico che dovrà essere seguito.
Una commissione permanente istituita presso il Ministero della giustizia, infatti, ha elaborato delle linee guida che indicano il relativo programma. La commissione è stata istituita il 21 aprile 2022 ed è composta da avvocati, professori e magistrati.
Il Ministero della Giustizia ha chiesto di soffermarsi, nella stesura delle linee guida, su due abilità in particolare:
- lo sviluppo delle capacità di scrittura dei giuristi;
- lo sviluppo della capacità di inquadrare problemi giuridici e fornire soluzioni a tali problemi.
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Linee guida avvocato specialista: cosa prevedono
Le linee guida sono state approvate l’ 8 maggio 2023. La Commissione ministeriale ha infatti approvato il regolamento con cui si introducono le linee guida per disciplinare le modalità per svolgere i corsi di specializzazione per diventare avvocato specialista.
Tali linee guida hanno previsto tre macro settori di riferimento, con ben 36 itinerari biennali di formazione. Questi corsi saranno organizzati dalle Università con la collaborazione del Consiglio nazionale forense e i Consigli dell’Ordine, e sono amministrati da un apposito comitato di gestione.
Il comitato di gestione è composto da cinque membri, di cui tre nominati dal CNF, dal COA o da un’associazione forense specialistica maggiormente rappresentativa, uno dei quali con funzioni di direttore e coordinatore. Deve ritenersi che gli altri due membri siano nominati dalle istituzioni universitarie. Il comitato di gestione delibera a maggioranza dei componenti.
Comitato scientifico
I corsi, in ogni caso, saranno tenuti da docenti esperti, che costituiscono il comitato scientifico, ovvero da:
- professori universitari di ruolo;
- ricercatori universitari;
- avvocati di comprovata esperienze e patrocinanti davanti alle giurisdizioni superiori;
- magistrati che abbiano conseguito almeno la seconda valutazione;
- esperti di comprovata esperienza professionale almeno decennale nello specifico settore e per le sole materie non giuridiche, che potranno interessare non più di un 1/5 del totale delle ore di formazione.
Il comitato scientifico individua il programma dettagliato del corso di formazione e propone al comitato di gestione le materie, le ore destinate a ciascuna di esse, gli argomenti trattati, nonché i docenti (art. 7, comma 7, del Regolamento).
Tale comitato provvede anche alla nomina della commissione che valuta la prova scritta e orale al termine di ciascun anno di corso. Questa commissione è composta per almeno due terzi da membri che, sebbene rientranti nelle categorie di cui all’art. 7, comma 8, del Regolamento non devono appartenere al corpo docente del corso. Le linee guida hanno anche previsto dei chiarimenti sui titoli e le modalità di revoca del titolo di avvocato specialista.
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Durata corsi
I corsi biennali dovranno rispettare, al di là del programma, i seguenti criteri di massima:
- durata almeno biennale;
- didattica non inferiore a 200 ore;
- corpo docente di composizione mista e adeguata qualificazione;
- didattica frontale non inferiore a 100 ore;
- obbligo di frequenza minimo dell’80% della durata del corso;
- previsione di almeno una prova, scritta e orale, al termine di ciascun anno di corso.
Il corso potrà essere seguito sia online, sia in presenza.
Prove avvocato specialista
Durante il corso, il professionista forense dovrà anche affrontare delle prove intermedie. Deve essere svolga almeno una prova intermedia, cha abbia forma sia scritta che orale, al termine del primo anno (art. 7, comma 12, lett. e).
Inoltre, è prevista una prova, da ritenere finale, al termine del secondo anno di corso, anch’essa scritta e orale, volta ad accertare l’adeguato livello di preparazione del candidato (art. 7, comma 12, lett. e).
Ciò non esclude che possano essere previste ulteriori prove intermedie:
La valutazione delle prove di fine anno avviene ad opera di una commissione, nominata dal comitato scientifico e composta per almeno due terzi da membri rientranti nelle categorie ammesse per il corpo docente, ma che non debbono averlo composto per quel corso (art.7, comma 13).
Come si presenta domanda per diventare avvocato specialista
La richiesta del titolo di specialista va presentata al COA che tiene l’Albo cui è iscritto l’avvocato. Prima di procedere ad attribuire il titolo di avvocato specialista, infatti, sarà necessario verificare la regolarità della documentazione. La documentazione è, in conseguenza, trasmessa al CNF. Il Consiglio dell’ordine può richiedere integrazioni istruttorie nel caso in cui la documentazione presentata non sia “regolare”.
Nella domanda dovranno essere provati i requisiti sotto forma di autocertificazione/dichiarazione di atto di notorietà di cui al D.P.R. n. 445 del 2000.
Nella domanda dovrà essere dichiarato che:
- negli ultimi 5 anni ha frequentato con esito positivo i corsi di specializzazione di cui all’art. 7 del Decreto, o ha maturato una comprovata esperienza nel settore di specializzazione ai sensi dell’art. 8 del Decreto;
- non ha riportato, nei 3 anni precedenti la presentazione della domanda, una sanzione disciplinare definitiva, diversa dall’avvertimento, conseguente ad un comportamento realizzato in violazione del dovere di competenza o di aggiornamento professionale.
La mancata dichiarazione comporta invalidità della domanda. Deve poi essere autocertificata anche l’anzianità di servizio, cioè che è stata svolta la professione forense per almeno 8 anni.
L’avvocato deve provare anche di aver esercitato l’attività nel settore di cui si chiede la specializzazione nel corso degli ultimi 5 anni in modo assiduo, prevalente e continuativo.
Al fine di fornire tale prova deve essere allegata una relazione: l’avvocato deve provare, per ciascun anno, di aver ricevuto e trattato incarichi professionali fiduciari rilevanti per quantità e qualità, almeno pari a 10 per anno, per un totale di almeno 50 incarichi fiduciari.
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Quando è revocato il titolo di avvocato specialista?
Il Consiglio Nazionale Forense può revocare il titolo di avvocato specialista, a seguito di comunicazione del Consiglio dell’Ordine.
La revoca è ammessa in due occasioni:
- irrogazione di sanzione disciplinare definitiva, diversa dall’avvertimento, conseguente a un comportamento realizzato in violazione del dovere di competenza e aggiornamento professionale;
- mancato adempimento degli obblighi di formazione continua previsti per l’avvocato specialista o dell’obbligo di deposito nei termini della dichiarazione e documentazione necessaria per mantenere l’iscrizione dopo il triennio.
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Come si mantiene il titolo di avvocato specialista
Una volta acquisito il titolo di avvocato specialista, il professionista forense dovrà anche impegnarsi per mantenerlo. Ogni tre anni, l’avvocato dovrà presentare al proprio COA la documentazione che provi le proprie competenze e l’impegno nella formazione.
Tale documentazione dovrà dimostrare che l’avvocato specialista ha:
- partecipato a scuole o corsi di alta formazione, convegni seminari e incontri di studio per un numero di crediti non inferiore a 75 nel triennio e comunque 25 per anno;
- esercitato in modo assiduo, prevalente e continuativo l’attività di avvocato in uno dei settori di specializzazione, con un numero di incarichi giudiziali o stragiudiziali nel triennio di almeno 10 per anno.
I 75 crediti formativi comprendono anche i 15 crediti previsti dal Regolamento del CNF sulla formazione continua. Ne consegue che l’avvocato specialista sia tenuto a dimostrare solo la permanenza del titolo specialista. Se, invece, il mantenimento del titolo è comprovato dal numero degli incarichi nel triennio, permane l’obbligo della formazione continua generale.
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Avvocato specialista – Domande frequenti
L’avvocato specialista è un avvocato che ha acquisito una specializzazione in una specifica materia del diritto.
La qualifica di avvocato specialista deve essere attribuita dal Consiglio nazionale forense.
La legge prevede l’istituzione di un corso biennale per diventare avvocato specialista: scopri quali sono nella nostra guida.
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