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10 motivi per cui diventare avvocato

Vuoi diventare avvocato, ma ancora non ne sei sicuro? Leggi i nostri dieci buoni, e anche meno buoni, motivi per cui dovresti assolutamente diventare un avvocato.

motivi per diventare avvocato
  • Diventare avvocato è un percorso complesso e impervio, che richiede più passaggi, con apposito esame conclusivo.
  • Scegliere di diventare avvocato comporta non poche soddisfazioni, sia professionali che umane.
  • Possiamo sintetizzare in pochi motivi perché scegliere di diventare avvocato: flessibilità lavorativa, guadagni, contatto sociale

Si diventa avvocati dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza e aver sostenuto l’esame di abilitazione alla professione forense. Ad oggi, diventare avvocato comporta sia vantaggi che svantaggi. Da un lato, è un settore saturo, almeno per il momento; dall’altro, ci sono aspetti molto interessanti che caratterizzano questo lavoro.

È, inoltre, un settore in crescente specializzazione: ciò può aprire le porte a molte opportunità lavorative. Nel seguente articolo, affronteremo in maniera scherzosa il tema dell’accesso alla professione di avvocato. Ti diremo come si diventa avvocati, oltre che dieci buoni, e meno buoni, motivi per cui scegliere questa professione.

Diventare avvocato: come e perché farlo?

Quando ti iscrivi alla facoltà di giurisprudenza hai, inevitabilmente, grandi aspettative e non è proprio colpa di noi poveri studenti.

Sono decenni che le serie TV ci trasmettono una visione romantica della figura dell’avvocato, nonché totalmente sbagliata, anche perché, molto spesso, guardiamo serie TV straniere, che raccontano di studi legali che in Italia non sono la normalità. Pensate alle grandi law firm, chi ci va a lavorare? Di certo non chi scrive e, in realtà, non è nemmeno ben chiaro come ci si acceda ai grandi studi legali con sede a Milano o Roma.

Dunque, lo studente medio è illuso da un futuro glorioso con la toga, che inevitabilmente verrà a scontrarsi con una realtà ben diversa. Il primo step è rappresentato dai cinque lunghi anni del corso di studi, tra diritto civile, penale e commerciale (che si dice essere l’esame peggiore, ma è una spudorata menzogna: il peggiore è procedura civile, “oltre ogni ragionevole dubbio”, come dicono i penalisti).

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Dopo ci si affaccia ad un mondo alquanto complesso, almeno oggi. Prima di tutto, si devono affrontare i 18 mesi della pratica forense, che, nella migliore delle ipotesi, saranno remunerate con un piccolo, a volte insignificante, rimborso spese. Dopodiché c’è il tanto temuto esame di Stato, dopo aver seguito corsi, acquisito crediti e partecipato ad un numero specifico di udienze.

Un tempo si diceva che l’esame di Stato era una grande incognita, perché una percentuale bassissima di candidati lo superava. Oggi le cose sono un po’ cambiate, le percentuali sono aumentate, ma l’incognita resta. In che senso? Nel senso che ogni anno l’esame cambia, dalla pandemia in poi, sono state sperimentate diverse varianti.

Detto ciò ed esaminato, in modo scherzoso e a tratti goliardico, questo ostico percorso, vi starete chiedendo: allora perché diventare avvocato? Di seguito, alcune risposte, non proprie scontate.

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1) Gestione del tempo

Uno dei principali motivi per cui scegliere di fare l’avvocato è la gestione del tempo. Pochi lavori consentono di organizzarti come più ti piace la giornata. Si badi bene, comunque, che fare l’avvocato ha dei vincoli legati alle udienze, che vengono fissate, nella maggior parte dei casi, di mattina.

Tuttavia, non hai ulteriori vincoli: essendo il tuo stesso datore di lavoro, non dovrai dar conto di quanto tempo passi in studio, o di quando lavori – per esempio, potresti decidere di scrivere gli atti la sera tardi o il mattino presto. Insomma, l’organizzazione è un punto di forza di questa attività lavorativa.  

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diventare avvocato 10 buoni motivi

2) Meritocrazia: questa sconosciuta

A differenza di molti impieghi pubblici o come dipendente di un’azienda, il lavoro da avvocato è molto meritocratico, nel senso più brutale del termine. Che significa? Come accade per altri impieghi, quanto lavori corrisponde a quanto guadagni

Se riesci a farti pagare dai clienti, i guadagni non sono neanche male. Infatti, negli ultimi 20 anni, c’è stata un’impennata delle iscrizioni a giurisprudenza, sia perché la professione di avvocato è adeguatamente remunerata, sia perché consente di accedere a molti concorsi.

Come era prevedibile, però, questo ha comportato un conseguente crisi del settore. Ci sono comunque buone notizie, che vengono proprio dall’ultimo esame di Stato: vi è un drastico calo degli iscritti all’esame, oltre che alla facoltà di giurisprudenza stessa.

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3) Sviluppo delle capacità di problem solving

Nella vita avere buone capacità di problem solving è sempre molto utile. Fare l’avvocato ti insegnerà a destreggiarti tra un inconveniente e l’altro, mantenendo sempre il perfetto aplomb. Forse non saprai che essere avvocato è molto impegnativo, soprattutto, ti pone di fronte a interrogativi continui a cui bisogna dare risposta in tempi celeri e con arguzia.

Non a caso, Manzoni definiva gli avvocati Azzeccagarbugli! Sì, lo sappiamo, l’accezione era un po’ dispregiativa, ma il senso è che talvolta un avvocato si trova davanti l’esigenza di dover adeguare le scelte difensive a non prevedibili imprevisti. Questo aspetto è tanto terrificante quanto elettrizzante, ma previene la monotonia che spesso contraddistingue un lavoro d’ufficio.

Per approfondire, scopri di più sul Consiglio Nazionale Forense

4) Il fattore umano

Passando ad un argomento un po’ più serio, c’è un fattore umano fondamentale che non va sottovalutato nella scelta di fare l’avvocato. Nella vita, ci sono figure professionali che accompagnano i momenti più belli, ma anche i più brutti. L’avvocato è una di queste figure, e, nella maggior parte dei casi, interviene per risolvere dai grandi ai piccoli problemi dei propri clienti.

A volte, il caso specifico coinvolge i sentimenti, il dolore, le gioie di una persona o di una famiglia. Si pensi per esempio all’apporto che si può dare ad un indagato in un procedimento, al cliente soggetto a sfratto o anche alla persona offesa di un delitto.

Una delle piccole grandi conquiste di ogni avvocato è vedere il proprio assistito soddisfatto e sereno del risultato ottenuto. La gratitudine è, talvolta, un surplus nel compenso.

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socialità professione avvocato cosa comporta

5) Che ci facciamo uno spritz dopo l’udienza?

Oltre alla gratitudine del proprio cliente, uno degli aspetti più divertenti del lavoro dell’avvocato è la possibilità di avere un rapporto con colleghi quotidiano. Non solo con i propri soci allo studio, ma anche con i praticanti che animano la stanza fotocopiatrice, l’aperitivo tra un’udienza e l’altra è un must.

Uno dei miei ricordi preferiti del periodo in cui ero praticante sono i pomeriggi allo studio, con gli altri praticanti e il dominus (l’avvocato presso cui faceva la pratica) che raccontava di vecchi casi, o di quando era anche lui praticante, in una stanza dove aleggiava un leggera foschia da fumo di sigarette. Non dimentichiamo, poi, le cene di Natale dell’ordine degli avvocati, divertenti, leggere e, qualche volta, ad alto tasso glicemico.

Ti possiamo consigliare di leggere anche: Avvocato Gratis: esiste davvero? Requisiti e come si ottiene

6) Digitalizzazione del processo

Uno dei pochi settori in cui si sta assistendo ad un fenomeno di espansione digitale concreto e significativo è proprio il settore giustizia. Già da anni, infatti, è ormai stato introdotto il cosiddetto processo civile telematico e anche nel settore tributario si è fatto un significativo passo in avanti.

Resta ancora indietro, invece, il settore penale. Le ragioni sono molteplici, ma la principale è che il processo penale presuppone che sia assunta la prova in dibattimento. Dunque, non è un processo documentale e ciò rende molto più difficile adottare delle procedure informatizzate.

Tale espansione digitale, comunque, è un incentivo non di poco conto, anche perché consente di caricare atti, vedere sentenze, svolgere le principali attività lavorative, tranquillamente dal proprio studio. 

LEGGI ANCHE Processo tributario telematico (PTT): come funziona il telecontenzioso

digitalizzazione della professione forense

7) Motivi per fare l’avvocato: riconversione professionale

Le competenze acquisite come avvocato, con la pratica quotidiana, sono facilmente riconvertibili in altri settori. Un avvocato può decidere di lasciare la libera professione e decidere di diventare giurista di impresa, oppure dedicarsi ai concorsi pubblici, che saranno facilitati dalle nozioni e competenze acquisite sul campo.

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8) Agevolazioni inizio di carriera

Come ogni professione, soprattutto la libera professione, l’avvio della carriera è un momento delicato. Per questa ragione, sono previsti degli incentivi predisposti dalla Cassa forense per gli avvocati neoiscritti all’Albo.

Per esempio, il contributo minimo soggettivo è ridotto alla metà per i primi 6 anni di iscrizione alla Cassa, se la stessa decorra da data anteriore al compimento del 35° anno di età.

Invece, il contributo minimo integrativo non è dovuto per il periodo di praticantato, nonché per i primi 5 anni di iscrizione alla Cassa in costanza di iscrizione all’Albo.

Ti consigliamo anche di leggere: Pensione dell’avvocato: come funziona e quali sono le regole generali

9) Perché diventare avvocato: seguire le proprie inclinazioni

La professione forense sta molto cambiando. In particolare, si richiede sempre una maggior specializzazione in alcune branche, talvolta anche molto complesse, del diritto.

Proprio questo aspetto consente ai giovani di scegliere il settore che preferiscono, specializzandosi mediante stage, master e dottorati di ricerca. Queste due ultime opzioni formative si possono considerare molto interessanti.

Infatti, i master, soprattutto quelli di una certa rilevanza, ti consentono l’accesso a periodi formativi in studi legali importanti – le cosiddette law firm. Una tale esperienza, oltre che altamente formativa, è anche interessante e ti potrebbe aprire le porte per lavorare all’estero.

Per approfondire, leggi anche la nostra guida su Come diventare avvocato

10) Fattore guadagno

Infine, ad oggi, benché si senta spesso affermare che la categoria dei professionisti forensi è in crisi, comunque vi sono significative possibilità di guadagno. Soprattutto alcuni settori, come quello del diritto societario o del diritto amministrativo, che ancora non sono saturi, consentono di accedere a ottimi guadagni, proporzionati, come dicevamo, al lavoro e alle competenze dell’avvocato.

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Diventare avvocato – Domande frequenti

Come si diventa avvocato?

Si diventa avvocato dopo aver frequentato la facoltà di giurisprudenza, aver seguito un tirocinio formativo, detto pratica forense, e aver sostenuto l’esame di Stato.

Quali agevolazioni hanno gli avvocati neoiscritti all’albo?

Per i neoiscritti all’Albo vi è la riduzione alla metà del contributo soggettivo che deve essere versato all’ordine degli avvocati, per sei anni dall’iscrizione.

Come si fa ad accedere ad uno stage in una law firm?

Un avvocato può accedere allo stage in una law firm partecipando ad un master universitario.

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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