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Quando decade l’accettazione dell’eredità?

Come funziona l’accettazione dell’eredità, quali sono i metodi per acquisirla e quali i termini di prescrizione previsti dalla Legge, con un focus sull'accettazione con beneficio di inventario e la rinuncia all'eredità.

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Il termine accettazione eredità indica un negozio attraverso il quale un erede acquisisce di diritto un’eredità dal giorno in cui si verifica la morte di una persona e dunque l’apertura della successione. Il nostro ordinamento prevede infatti che un bene non possa rimanere sprovvisto della persona che si occupi della sua cura e gestione.

L’eredità viene devoluta per Legge oppure per testamento: si parla non a caso di successione legittima e di successione testamentaria. Il diritto di accettare l’eredità ricevuta è disciplinato dall’articolo 459 del Codice Civile e può avvenire in modalità differenti. Esiste anche un periodo di prescrizione relativo all’accettazione dell’eredità che porta a domandarsi quali siano gli effetti della mancata accettazione dell’eredità.

In questa guida saranno illustrate le varie modalità attraverso le quali è possibile acquisire un’eredità e cosa succede in caso di prescrizione del diritto di accettazione dell’eredità ricevuta.

Accettazione eredità espressa o tacita

L’accettazione dell’eredità può essere espressa oppure tacita:

  1. nel primo caso, l’erede assume tale titolo e dichiara di accettare l’eredità attraverso un atto pubblico o una scrittura privata;
  2. nel caso dell’accettazione tacita dell’eredità il soggetto al quale spetta di diritto accetta l’eredità compiendo gli atti che sono legittimi solo in qualità di erede.

L’eredità non deve essere accettata necessariamente alla presenza di un notaio, ma si può perfezionare anche attraverso una dichiarazione che andrà consegnata alla Cancelleria del Tribunale.

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Accettazione eredità con beneficio d’inventario

Esiste poi un altro caso che consiste nell’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario: si tratta dell’ipotesi in cui l’eredità venga accettata tramite una dichiarazione da inviare a un notaio o alla Cancelleria del Tribunale, nella quale si specifica che i beni ereditati e il patrimonio dell’erede rimarranno separati. Nell’inventario saranno elencati tutti i beni mobili e immobili, i documenti e le carte appartenenti al defunto.

In questo modo, in caso di debiti ereditari, si sarà tenuti a pagare unicamente la parte relativa a quanto è stato effettivamente ereditato. Si tratta di una formula di accettazione dell’eredità che è obbligatoria per:

  • i soggetti incapaci;
  • i soggetti minorenni;
  • le persone giuridiche, le associazioni, le fondazioni e gli enti.

I soggetti incapaci e i minori potranno accettare l’eredità solo in seguito all’autorizzazione da parte del giudice tutelare.

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Prescrizione accettazione dell’eredità

L’atto di accettazione dell’eredità è irrevocabile e irripetibile: deve essere compiuto entro 10 anni dall’apertura della successione, altrimenti scatta la prescrizione. Il termine ordinario di 10 anni non è valido nel caso di accettazione con beneficio d’inventario:

  • in questo caso è previsto un termine di 3 mesi dall’apertura della successione entro il quale l’erede deve procedere con la redazione dell’inventario;
  • al termine dell’inventario, l’erede avrà 40 giorni di tempo per accettare l’eredità.

La prescrizione di 10 anni a partire dal decesso di chi tramanda i suoi beni in eredità si applica sia alla successione legittima sia alla successione per testamento. Prima di effettuare l’accettazione dell’eredità, deve essere perfezionata la dichiarazione di successione, che ha rilevanza a fini fiscali.

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La prescrizione è disciplinata dall’articolo 480 del Codice Civile nel quale si legge che:

  1. Il diritto di accettare l’eredità si prescrive in dieci anni.
  2. Il termine decorre dal giorno dell’apertura della successione e, in caso d’istituzione condizionale, dal giorno in cui si verifica la condizione. In caso di accertamento giudiziale della filiazione il termine decorre dal passaggio in giudicato della sentenza che accerta la filiazione stessa.
  3. Il termine non corre per i chiamati ulteriori, se vi è stata accettazione da parte di precedenti chiamati e successivamente il loro acquisto ereditario è venuto meno.

In caso di istituzione condizionale, il termine di decorrenza non decorre dall’apertura della successione, ma dal momento in cui la delazione diventa attuale.

Come ridurre i tempi di prescrizione

I soggetti interessati all’accettazione dell’eredità hanno il diritto di chiedere al Tribunale di fissare un termine più breve per l’accettazione, attraverso quella che prende il nome di “actio interrogatoria”. In questo modo sarà possibile ridurre la prescrizione a meno di 10 anni: per farlo è necessario fare ricorso al Giudice della successione, allegando il certificato di morte del defunto e pagando i costi previsti, quali la marca da bollo e il contributo unificato.

La dottrina e la Giurisprudenza appaiono comunque divise sulla facoltà di poter imporre un termine di decadenza del diritto di accettare l’eredità più breve, mentre è prevalente la posizione nella quale viene esclusa la rilevabilità d’ufficio della prescrizione del termine in vigore per l’accettazione dell’eredità.

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come funziona l'accettazione dell'eredità

Prescrizione accettazione eredità: rappresentazione

Cosa succede nel caso in cui il primo chiamato, ovvero la persona alla quale spetta l’eredità, muore senza averla accettata? Tale ipotesi è disciplinata dall’istituto della rappresentazione, contenuto negli articoli 467 e 468 del Codice Civile.

Nell’articolo 467 si legge che: “La rappresentazione fa subentrare i discendenti legittimi o naturali nel luogo e nel grado del loro ascendente, in tutti i casi in cui questi non può o non vuole accettare l’eredità o il legato”.

La rappresentazione ricade anche sui discendenti dei:

  1. figli legittimati e adottivi del defunto;
  2. figli naturali del defunto;
  3. fratelli e sorelle del defunto.

Anche in questo caso, il termine decennale di prescrizione decorre a partire dall’apertura della successione.

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Accettazione dell’eredità: cos’è l’eredità giacente

L’eredità non è automatica: il soggetto che non ha ancora accettato l’eredità prende il nome di “chiamato all’eredità”. In questa fase di transizione, è compito del Tribunale quello di nominare un curatore dell’eredità: si parla allora di eredità di giacenza, per indicare la momentanea inattività da parte degli eredi all’apertura della successione nel manifestare la propria volontà in merito all’accettazione.

La richiesta di nomina del curatore può essere effettuata:

  1. dagli eredi diretti, ovvero dai chiamati all’eredità;
  2. dai chiamati all’eredità subordinati, che comprendono gli eredi ai quali spetta l’eredità in caso di rinuncia da parte del chiamato principale:
  3. dai creditori ereditari, il cui interesse principale è quello di mantenere l’eredità in buono stato.

Il curatore dell’eredità avrà il compito di:

  • redigere l’inventario dei beni ereditati;
  • amministrare i beni, cercando di preservali e conservarli al meglio;
  • individuare tutti i soggetti successibili, ovvero tutti coloro ai quali spetta l’eredità per legge o per testamento. Non sempre tutti i membri di una famiglia si trovano in buoni rapporti, quindi è possibile che alcuni degli eredi legittimi non siano neanche a conoscenza di avere la possibilità di accettare un’eredità.

Il curatore deve rendere conto al Giudice del proprio operato, attraverso il rendiconto della propria attività: le sue funzioni cessano dal momento in cui l’eredità viene accettata, anche da uno solo dei chiamati all’eredità.

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Cos’è la rinuncia all’eredità

Se da un lato l’accettazione dell’eredità può avvenire anche tacitamente, nel caso in cui si volesse invece rinunciare all’eredità bisogna agire in tal senso.

La rinuncia all’eredità deve essere espressa attraverso una dichiarazione scritta che:

  • deve contenere la volontà inequivocabile di voler rinunciare all’eredità;
  • deve essere inviata a un notato o a un cancelliere del Tribunale;
  • può essere redatta soltanto in seguito all’apertura della successione in quanto la rinuncia preventiva non avrebbe alcun valore legale.

Chi rinuncia all’eredità ha comunque la possibilità di cambiare idea e di revocare la sua rinuncia: in questo caso potrà però agire in tal senso solo se l’eredità non sia stata nel frattempo accettata da altri chiamanti. In questo caso non si avrà più la possibilità di avere accesso alla propria parte di eredità.

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Accettazione eredità – Domande frequenti

Qual è il termine di prescrizione per l’accettazione di un’eredità?

L’accettazione di un’eredità può essere effettuata anche dopo un certo periodo di tempo, ma non deve superare il periodo di prescrizione previsto, che è pari a 10 anni.

Qual è la prescrizione nel caso di accettazione con beneficio d’inventario?

Nel caso in cui l’accettazione dell’eredità avvenga con beneficio d’inventario, obbligatorio nel caso di soggetti interdetti, minori o persone giuridiche, si avranno a disposizione 3 mesi di tempo dall’apertura della successione per redigere l’inventario.

Cosa succede se non si accetta l’eredità entro 10 anni?

Chi riceve un’eredità non è tenuto ad accettarla: nell’eventualità in cui nessuno degli eredi ai quali spetta un bene in eredità abbia deciso di accettarla e sia scaduto il termine di prescrizione previsto, pari a 10 anni, ci sarà un caso di eredità vacante e i beni saranno devoluti allo Stato.

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Maria Vittoria Simoni
Esperta di diritto penale
Neo laureata in legge, sogna di diventare un giorno magistrato. Nel frattempo, scrive per la redazione di deQuo, condividendo le sue conoscenze giuridiche online.
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