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Reato di falso in atto pubblico commesso da un pubblico ufficiale

Cos'è il reato di falso in atto pubblico, da quali soggetti può essere commesso, come viene punito, in quanto tempo si prescrive e qual è la differenza rispetto al reato di falso materiale.

quando si realizza un falso in atto pubblico?
  • I reati di falso in atto pubblico si distinguono in reati di falso materiale e ideologico.
  • I reati di falso hanno un trattamento sanzionatorio che non supera i 6 anni di reclusione, quindi, la prescrizione per questi reati è di sei anni.
  • Sono reati che possono essere compiuti esclusivamente dal pubblico ufficiale.

Quando si parla di falso in atto pubblico non si identifica un unico reato, ma almeno due reati, ossia quello di falso ideologico e falso materiale.

Sono reati che vengono definiti propri, cioè che possono essere posti in essere solo da una persona specifica che abbia la qualità di pubblico ufficiale. Cosa significa pubblico ufficiale?

La definizione è individuata dallo stesso legislatore, il quale, tuttavia, ha dato una definizione di pubblico ufficiale che si dice cangiante, cioè non dipende dal ruolo formalmente ricoperto dal soggetto, ma dall’attività, la funzione svolta e i poteri, di fatto, esercitati.

Nel seguente articolo, ti spiegheremo come funzionano i reati di falso in atto pubblico, soprattutto soffermandoci sul concetto di pubblico ufficiale e atto pubblico, fornendoti anche qualche esempio.

Falso in atto pubblico: elementi essenziali

Il reato di abuso d’ufficio sanziona la manomissione dei documenti pubblici da parte del pubblico ufficiale. La sua funzione è quella di tutelare la fiducia che i cittadini ripongono nella credibilità di questi documenti. Gli atti pubblici sono indispensabili per il regolare funzionamento delle società moderne, ma anche per la certezza e rapidità nello svolgimento della vita economica.

Per comprendere il campo di applicazione di questo reato bisogna chiarire chi può commetterlo, cosa deve avere ad oggetto il reato e in che modalità deve avvenire la falsificazione.

Esaminiamo quindi:

  • 1) chi è il pubblico ufficiale;
  • 2) cos’è un atto pubblico.

Solo in seguito passeremo ad analizzare i modi in cui il falso in atto pubblico si può concretamente realizzare e quindi la distinzione tra il falso materiale ed il falso ideologico.

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quando un pubblico ufficiale realizza un falso in atto pubblico?
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1) La nozione di pubblico ufficiale

Il reato di falso in atto pubblico può essere commesso solo da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Il falso in atto pubblico è un tipico reato “proprio”, ossia un reato che può essere commesso solo da un soggetto che possiede una determinata qualificazione o che abbia determinate caratteristiche.

Nel caso del reato di falso in atto pubblico, la qualifica che il reo deve avere è quella di pubblico ufficiale. Se un comune cittadino, che non assolve le funzioni di pubblico ufficiale, altera il contenuto di una atto pubblico, non potrà mai essere imputato di abuso d’ufficio. Può solo capitare, come vedremo più avanti, che il privato sia un mero complice del pubblico ufficiale: in questo caso devono però sussistere i presupposti del concorso di persona nel reato.

Diventa quindi indispensabile definire chi è il pubblico ufficiale. Per l’art. 357 c.p. è un pubblico ufficiale colui che esercita una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa.

È facile comprendere quali siano i soggetti che detengono la funzione legislativa e giudiziaria. I primi sono i parlamentari, ma anche, per esempio i membri del consiglio regionale, che hanno il potere di emanare le leggi regionali. La funzione giudiziaria è, invece, quella assolta dalla magistratura.

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Funzione amministrativa dei funzionari pubblici

Non c’è invece unanimità di vedute sui contorni della funzione amministrativa. Pertanto, l’art. 357 c.p., al secondo comma, prova a definire il contenuto funzione amministrativa, che insieme a quella legislativa e giudiziaria completa il concetto di pubblico ufficiale.

Per funzione amministrativa si intende quella di coloro hanno il compito di esprimere la volontà della pubblica amministrazione, coloro che quindi detengono un potere decisionale apicale, tanto che la loro volontà viene riversata nei provvedimenti dell’amministrazione.

Sono pubblici funzionari anche coloro che possono emanare atti “autoritativi”. Si tratta di atti amministrativi che incidono sulla vita dei cittadini senza che questi ultimi possano sottrarsi alla loro osservanza e che non dipendono dalla volontà di chi li subisce.

Sono funzionari pubblici anche coloro che detengono poteri “certificativi”. In questo caso, il legislatore fa riferimento a quella vasta gamma di funzionari chiamati ad attestare determinate circostanze, avvenimenti o qualifiche. La giurisprudenza ha da sempre applicato in modo molto ampio il concetto di funzione amministrativa.

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Quando si realizza un falso in atto pubblico materiale

Il medico è pubblico ufficiale?

Per esempio, la giurisprudenza qualifica come pubblico ufficiale il dirigente medico di un ospedale (Cass. pen. n. 27230/2020). Lo ha fatto in un caso in cui il medico aveva compilato un referto attestante falsamente l’effettuazione di una visita e di un prelievo ematico su un paziente che in realtà non era presente in reparto. In questo caso, il dirigente medico deteneva un potere di certificare.

Anche il funzionario della MCTC che redige il verbale attestante la revisione di un veicolo ha la qualifica di pubblico ufficiale. Anche in questo caso, si valorizza la sua potestà certificativa (Cass. pen. n. 22786/2021). Per rivestire la qualifica di pubblico ufficiale non è necessario un rapporto di lavoro stabile con la pubblica amministrazione.

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Qualifica di pubblico ufficiale: come si acquista

Si è poi sostenuto in giurisprudenza che sussiste la qualifica di pubblico ufficiale in capo al soggetto al quale, in forza di contratto privatistico di collaborazione coordinata e continuativa, sia affidato un incarico di consulenza e supporto alla direzione sanitaria regionale, attestato che tale attività implica la partecipazione alla formazione della volontà dell’ente e all’attuazione dei suoi fini istituzionali (Cass. pen. n. 17972/2019). In questo caso, il consulente esterno va qualificato come pubblico ufficiale perché contribuisce a definire il contenuto della volontà dell’ente, e rientra pertanto nella definizione che abbiamo dato dell’art. 357 c.p.

La giurisprudenza ha chiarito che riveste la qualifica di pubblico ufficiale il soggetto che svolge, in qualità di concessionario o anche di privato da questi incaricato, i compiti di ispezionare e vigilare sulle “opere d’arte” autostradali e di relazionare, in merito agli esiti, all’ente concedente, da cui dipende la regolamentazione e la tutela della sicurezza dei trasporti (Cass. pen. n. 22053/2020).

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2) La nozione di atto pubblico

Strettamente connessa alla definizione di pubblico ufficiale è quella di atto pubblico. Abbiamo detto, infatti, che il pubblico ufficiale si rende colpevole di falso in atto pubblico, solo quando interviene sul contenuto di un atto pubblico.

L’art. 2699 c.c. definisce l’atto pubblico come il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato. Le disposizioni del codice penale si limitano, infatti, a definire l’atto pubblico formato dal pubblico ufficiale “nell’esercizio delle sue funzioni”. La nozione di atto pubblico prevista dal codice penale è quindi molto più ampia di quella prevista dal codice civile.

La giurisprudenza è quindi unanime nel ritenere che l’atto pubblico cui si riferisce la disciplina sul falso in atto pubblico è più ampio di quello abbracciato in sede civilistica dall’articolo 2699 c.c., venendo a ricomprendere non solo quei documenti redatti con le prescritte modalità da un notaio o da un pubblico ufficiale autorizzato a dar loro pubblica fede, ma anche quei documenti formati dal pubblico ufficiale o dall’incaricato di pubblico servizio nell’esercizio delle proprie funzioni, fatti da lui, compiuti o avvenuti in sua presenza ed aventi attitudine ad assumere rilevanza giuridica. La falsità deve dunque investire un atto che abbia la potenzialità di assumere giuridica rilevanza. (Cass. pen. n. 22786/2021).

Si deve quindi concludere che ciò che qualifica un certo atto come pubblico è il fatto di essere stato formato dal pubblico ufficiale “nell’esercizio delle sue funzioni”. Quindi, per riprendere gli esempi fatti sopra, atto pubblico sarà il verbale che attesta la revisione di un veicolo, perché il funzionario della MCTC che lo redige è un pubblico ufficiale. È una atto pubblico anche la cartella clinica, perché pubblico ufficiale è il medico che la redige.

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Che cos'è un atto pubblico e quando si commette il reato di falso

Atti interni

Va anche precisato che rientrano nella nozione di atto pubblico rilevante ai fini dell’integrazione del reato di falso in atto pubblico, anche gli atti cosiddetti interni, ossia quelli destinati ad inserirsi nel procedimento amministrativo, offrendo un contributo di conoscenza o di valutazione, nonché quelli che si collocano nel contesto di una complessa sequela procedimentale – conforme o meno allo schema tipico – ponendosi come necessario presupposto di momenti procedurali successivi (Cass. pen. n. 14486/2011).

Per fare un esempio, la giurisprudenza ha qualificato come atto pubblico un parere richiesto dall’ufficio tecnico di un Comune destinato all’ufficio legale dello stesso Comune, nell’ambito di un procedimento volto ad emanare una concessione edilizia. (Cass. pen. n. 49417/2003). L’ufficio legale, in questo caso, ha emanato un atto che era interno al procedimento amministrativo, ma andava comunque qualificato quale atto pubblico ai fini del reato di falso, perché emanato da un pubblico ufficiale e diretto ad un’altra unità operativa comunale.

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Falso materiale e falso ideologico: similitudini e differenze

Il pubblico ufficiale può commettere il reato di falso in atto pubblico in diversi modi. La distinzione fondamentale è tra falso materiale e falso ideologico. Tali reati hanno specifiche pene e termini di prescrizione.

Il termine di prescrizione, in genere, coincide con la pena prevista per ogni singolo reato, ma non può essere inferiore ai sei anni in caso di delitto e quattro anni in caso di contravvenzione, pertanto i reati di falso sopra menzionati si prescriveranno in sei anni.

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Falso materiale: definizione

Commette falso materiale il pubblico ufficiale che, nell’esercizio delle sue funzioni, forma, in tutto o in parte, un atto falso (art. 476 c.p.). Si può dire, in generale, che il falso materiale consiste nel falsificare la provenienza dell’atto, attestando che è stato formato da Tizio, anche se in realtà è stato formato da Caio. Oltre alla divergenza tra autore apparente e autore materiale del documento, si ha falso materiale in atto pubblico anche quando il documento sia stato alterato nel suo contenuto dopo la sua formazione.

Un atto falso può essere formato, per esempio, quando viene apposta su un provvedimento giurisdizionale la firma apocrifa del presidente da parte di un altro giudice (Cass. pen. 10671/2021). In un caso, l’avvocato, al fine di ottenere il pagamento di compensi professionali, ha creato ed esibito al cliente, una falsa ordinanza di dissequestro di beni. In questo caso, l’avvocato ha formato un atto del tutto falso, riproducendo anche la firma del giudice (cass. pen. n. 11402/2021).

Compie falso materiale in atto pubblico anche il pubblico ufficiale che altera un atto vero (art. 476 c.p.). Si parla quindi di falso anche quando l’atto pubblico risulta manomesso dopo la sua corretta formazione. In un caso di cronaca, per esempio, un medico ha aggiunto a penna alcuni risultati relativi ad esami del sangue mai eseguiti (Cass. pen. 2008/2009). Questa è un’alterazione di un documento realizzata mediante un’aggiunta, che ne fa venir meno il contenuto autentico.

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che cos'è il falso ideologico in atto pubblico

Falso ideologico: definizione

Se il falso materiale si ha quando il documento è stato alterato nel suo contenuto dopo la sua formazione, il falso ideologico si verifica solo quando nell’atto sono contenute sin dall’inizio della sua formazione attestazioni o dichiarazioni non vere o non accadute nella realtà.

La norma prevede che il pubblico ufficiale, che ricevendo o formando un atto nell’esercizio delle sue funzioni attesta falsamente che un fatto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza, o attesta come da lui ricevute dichiarazioni a lui non rese, ovvero omette o altera dichiarazioni da lui ricevute, o comunque attesta falsamente fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, soggiace alle pene stabilite nell’art. 476 (art. 479 c.p.).

Per esempio, integra il reato di falsità ideologica in atto pubblico la condotta del medico che attesti sui moduli per prescrizioni del Servizio Sanitario Nazionale e in un certificato medico di aver visitato un paziente in data antecedente a quella effettiva, avendo la datazione del certificato diagnostico valore fidefacente della accertata sussistenza della patologia in un determinato momento (Cass. pen. 7591/2021). In questo caso, l’atto è stato formato sin dall’inizio dal suo reale autore, con un contenuto non veritiero: quindi si tratta di falso ideologico e non materiale.

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Falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico

Le problematiche che nella prassi solleva il falso ideologico in atto pubblico non riguardano solo il suo preciso contenuto, ma anche l’individuazione di precise linee di demarcazione rispetto a talune fattispecie similari. In particolare, il riferimento è al reato di “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”.

Questa è una l’unica ipotesi di falso ideologica riferibile al privato che il codice penale preveda come reato che può essere commesso da qualsiasi privato cittadino, e non solo dal pubblico ufficiale. La falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico si configura nel caso in cui, chiunque attesti falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità (art. 483 c.p.).

In questo caso ,la sanzione è della reclusione fino a due anni. Se si tratta di false attestazioni in atti dello stato civile, la reclusione non può essere inferiore a tre mesi.

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Quando si configura

La giurisprudenza ha ritenuto che questo reato si configuri, per esempio, nell’ipotesi di falsa denuncia di smarrimento della patente di guida, con l’attestazione di ricezione da parte dell’organo di polizia, perché l’attestazione stessa contiene l’attività svolta dal pubblico ufficiale e ha una indubbia efficacia probatoria, in quanto presupposto necessario per attivare il procedimento amministrativo di rilascio del duplicato della patente (Cass. pen. 18711/2021). Ancora, integra il delitto di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, la condotta di chi dichiari falsamente al registro automobilistico di voler esportare un veicolo in paesi esterni all’Unione Europea (Cass. pen. n. 45012/2021).

Differenziare il falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale da quello commesso dal privato a volte è molto difficile. Soprattutto nelle ipotesi di falso ideologico per induzione, derivante dal combinato disposto degli artt. 48 e 479 c.p.

Andiamo con ordine. In base all’art. 48 c.p., se l’errore sul fatto che costituisce il reato è determinato dall’altrui inganno, del fatto commesso dalla persona ingannata risponde chi l’ha determinata a commetterlo. Capita quindi che il contenuto falso di un documento dipenda dall’induzione in errore di colui che rilascia delle dichiarazioni, poi destinate ad essere riportate nel documento stesso. In questo caso, non vi sarà falso ideologico commesso dal privato, ma un falso ideologico ai sensi dell’art. 479 c.p., punito molti più severamente.

Per esempio, integra il delitto di falso ideologico in atto pubblico la falsa dichiarazione resa dal paziente al medico del pronto soccorso circa l’origine delle lesioni riportate e sottoposte all’esame dei sanitari (Cass. pen. n. 37971/2017).

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Falso in atto pubblico – Domande frequenti

Perché i reati di falso in atto pubblico sono reati propri?

I reati di falso in atto pubblico possono essere posti in essere solo dai pubblici ufficiali: in quanto tali si dicono reati propri.

Chi è il pubblico ufficiale?

Il pubblico ufficiale è chi esercita la pubblica funzione, ossia la funziona legislativa, amministrativa e giudiziaria.

Costituisce falso in atto pubblico se è falsificato un atto interno al procedimento amministrativo?

La falsificazione degli atti c.d. interni costituisce, in ogni caso, falso in atto pubblico.

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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