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Ricatto emotivo: può essere punito dal codice penale? 

Il ricatto è un mezzo subdolo che viene utilizzato per ottenere qualcosa da qualcuno. Esiste un articolo del codice penale che lo disciplina? Cosa si potrebbe rischiare? Vediamolo.

ricatto emotivo reato di estorsione

Il ricatto emotivo rappresenta una forma di manipolazione psicologica e affettiva. Si sfruttano i sentimenti e le vulnerabilità di un’altra persona al fine di controllarla e di ottenere qualcosa in modo subdolo

Si potrebbe così convincere l’altro a non compiere una determinata azione o si potrebbero ottenere forzatamente dei soldi. Un classico esempio di ricatto emotivo è la frase “Se fai questo o se non fai questo, ti lascio”. 

Nel corso degli anni ci sono state diverse sentenze della Cassazione che si sono espresse in relazione a situazioni di ricatto emotivo, in particolare in quei casi in cui il ricatto è sfociato nel reato di estorsione

Vediamo allora insieme quali sono le tutele legali a tua disposizione nell’ipotesi in cui dovessi essere vittima di ricatto emotivo e cosa puoi fare nel concreto per riuscire a difenderti. 

Ricatto emotivo: cos’è

Il ricatto è un espediente che viene utilizzato per costringere un altro soggetto ad agire in un determinato modo. Le parole vengono utilizzate in modo manipolatorio e minaccioso al fine di ottenere un tornaconto personale – che può essere di tipo patrimoniale, ma anche non patrimoniale. 

Un ricatto presuppone sempre la presenza di due persone:

  1. il ricattatore, ovvero colui che mette in atto la manipolazione;
  2. il ricattato, cioè la persona sulla quale viene esercitata questa forma di violenza psicologica

Il ricatto è emotivo nel momento in cui c’è un rapporto affettivo tra le due persone in questione, quindi si fa leva sui sentimenti dell’altro per convincerlo a compiere determinate azioni (o a non compierle). In genere, questa tipologia di ricatto può avvenire in una relazione amorosa oppure è una dinamica che potrebbe instaurarsi tra genitore e figlio

Un ricatto emotivo si nutre delle fragilità dell’altro, esercitando una certa pressione su:

  • la paura dell’abbandono;
  • il senso del dovere;
  • il senso di colpa. 

A questo proposito, ti consigliamo di leggere anche Violenza psicologica in famiglia, sul lavoro, sui figli: quando è reato e come denunciare

ricatto emotivo quando è reato
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Ricatto emotivo: è reato? 

Il nostro codice penale non prevede un reato intitolato “reato di ricatto”. Tuttavia, chi sfrutta la vulnerabilità altrui per ottenere un vantaggio personale potrebbe commettere altri reati. Per esempio, potrebbe trattarsi del reato di minaccia, previsto all’art. 612 cp, in base al quale viene punito a querela della persona offesa con la multa fino a 1.032 euro chiunque minaccia ad altri un danno ingiusto. 

Un ricatto emotivo, poi, può configurarsi nel reato di estorsione (art. 629 cp) nel momento in cui viene utilizzato per pretendere, mediante violenza o minaccia, dei soldi da qualcuno. La frase “Se non mi dai dei soldi, ti lascio” rientra perfettamente in questa circostanza.

L’estorsione viene punita:

  • con la reclusione da 5 a 10 anni;
  • con la multa da 1.000 a 4.000 euro

In presenza di circostanze aggravanti, invece, è prevista la reclusione da 7 a 20 anni e la multa da 5.000 a 15.000 euro

LEGGI ANCHE Infedeltà coniugale: quali sono le conseguenze legali?

Quando si configura il reato di estorsione?

Chi è vittima di ricatto emotivo avrà sicuramente non poche difficoltà nel rendersi conto di ritrovarsi in una situazione che potrebbe anche essere oggetto di denuncia. Quali sono i criteri per poter effettivamente parlare di reato di estorsione? 

L’estorsione può avvenire in modi differenti, ovvero la minaccia e la violenza che costringono taluno a fare o ad omettere qualche cosa, possono essere:

  • dirette o indirette;
  • manifeste o implicite;
  • orali o scritte;
  • determinate o indeterminate. 

Quello che non deve mancare è il senso di timore che si incute nell’altro soggetto, influenzandone la volontà, quindi portandolo a compiere (o non compiere) una determinata azione. 

Affinché si configuri tale reato non c’è bisogno che la volontà della vittima sia completamente assente, ma è sufficiente che quest’ultima sia influenzata quanto basta dal timore di subire delle conseguenze se viene realizzato oppure non viene realizzato un qualcosa – in questo caso, dare dei soldi.

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ricatto emotivo quando si può denunciare

Come riconoscere un ricatto emotivo

La difficoltà nel riuscire a riconoscere un ricatto emotivo in una relazione, per esempio tra marito o moglie, ma anche tra due conviventi di fatto, si lega anche all’esistenza di un dovere di assistenza materiale e morale tra i due. 

Due persone che stanno insieme, infatti, sono unite tra loro da un dovere di solidarietà. Di conseguenza, chiedere dei soldi all’altro rientra in questo adempimento per il quale, nei casi in cui il prestito sia legato a bisogni essenziali o familiari, non è prevista neanche la sua restituzione. 

In aggiunta, riuscire a individuare un ricatto emotivo quando si è in coppia potrebbe essere ancor più complicato nel momento in cui si è abituati a rivolgersi all’altro con toni aggressivi o minacciosi, quindi nei casi in cui la violenza verbale (e psicologica) venga accettata perché considerata la norma. 

LEGGI ANCHE Reato di maltrattamenti in famiglia: pena, procedibilità, assoluzione

Ricatto emotivo: come denunciare

L’estorsione è un reato molto grave, per il quale si possono rischiare tanti anni di carcere. Il passo più complicato è rendersi conto di essere in una situazione delittuosa. Se una persona a te cara, come un fidanzato o un genitore, ti chiede dei soldi sotto minaccia o usando la forza, non ci sono dubbi: non si può più parlare di amore, ma si configura quello che prende il nome di reato di estorsione

Quando troverai il coraggio di farlo – ma ti suggeriamo di non lasciar passare troppo tempo, per il tuo benessere personale – potrai presentare denuncia alle autorità. Dato che l’estorsione è un reato di una certa gravità, è procedibile d’ufficio

Cosa significa? Che se tu non hai la forza di denunciare una persona che ami per il male che ti ha fatto, una qualsiasi persona che sia venuta a conoscenza dei fatti potrà presentare denuncia di quanto accaduto al posto tuo. In più, in questo caso, sarà possibile denunciare i fatti anche una volta trascorsi 3 mesi di tempo dal momento in cui si sono verificati. 

Per saperne di più, leggi Denuncia e querela: che differenza c’è?

Ricatto emotivo: come dimostrarlo

Nel momento in cui si presenta denuncia per un ricatto emotivo legato a una richiesta di denaro, non si dovranno avere necessariamente delle prove materiali. La denuncia, infatti, riporta i fatti che vengono raccontati dal denunciante. 

Tuttavia, per aiutare la giustizia nello svolgimento delle indagini, potrebbe essere utile presentare:

  • delle prove, rappresentate da screenshot di SMS o conversazioni su WhatsApp, o da registrazioni audio e video;
  • la testimonianza di altre persone. 

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ricatto emotivo estorsione

Ricatto emotivo: sentenza n. 12633/2024

Potrebbe essere utile, a questo punto, analizzare una sentenza della Suprema Corte di Cassazione, la n. 12633/2024. Un uomo aveva minacciato la propria compagna che se la donna non gli avesse versato determinate somme di denaro, avrebbe messo un punto alla loro relazione. Era stato così condannato, sia un primo che in secondo grado, per i reati di estorsione e atti persecutori

Aveva così presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che i messaggi WhatsApp presentati dalla donna come prove fossero inutilizzabili poiché acquisiti senza un motivato provvedimento giudiziario. La difesa dell’uomo aveva inoltre sottolineato che la coppia fosse abituata a utilizzare un linguaggio forte, quindi che un certo tipo di comunicazione tra i due fosse consensuale.

La Cassazione ha invece ritenuto che i messaggi WhatsApp fossero prove documentali. In merito al linguaggio utilizzato dall’uomo a livello relazione, è stato specificato che questa abitudine a comunicare in un certo modo non giustifica “le pesanti offese, gli insulti, le minacce di morte e il reiterato disprezzo” costantemente rivolti dall’uomo alla moglie, la quale si trovava in una situazione di “prevaricazione e sudditanza psicologica”.

La Suprema Corta ha così confermato la decisione della Corte d’Appello, precisando che la minaccia che forza la volontà di una persona può essere esercitata non solo con toni apertamente aggressivi, ma anche in modo più subdolo, tramutandosi così da ricatto sentimentale a una vera e propria forma di estorsione. 

LEGGI ANCHE Congedo per le donne vittime di violenza di genere

Ricatto emotivo – Domande frequenti

Come difendersi da un ricatto emotivo?

Ci sono alcuni casi in cui il ricatto emotivo può consistere in una vera e propria forma di estorsione. Scopri come difenderti nella nostra guida

Cosa rischia chi ricatta?

Chiedere dei soldi con minacce o violenza a una persona cara non è un semplice ricatto affettivo, ma rientra nel reato di estorsione

Il ricatto emotivo è un reato? 

Il codice penale non prevede esplicitamente il reato di ricatto, ma lo stesso può configurarsi in una vera e propria estorsione. 

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Maria Saia
Esperta di diritti delle donne
Ha respirato per più di 20 anni la stessa aria di Falcone e Borsellino e ne condivide, ancora oggi, il sogno utopico di un mondo senza mafie e ingiustizie. Non a caso, “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” è una delle sue citazioni preferite. Su deQuo, scrive di bonus e agevolazioni statali e di diritti della persona - in particolare, di diritti delle donne.
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