Cyberstalking: in cosa consiste e come difendersi
Tra i pericoli e le insidie della rete, troviamo anche il cosiddetto cyberstalking: ecco quali sono le forme con le quali si manifesta e cosa fare per difendersi.
- Lo stalking online prende il nome di cyberstalking.
- Così come le condotte persecutorie che avvengono dal vivo, anche quelle su Internet e tramite SMS possono essere denunciate.
- Si dovrà fare riferimento all’art. 612 bis del Codice penale.
Da quando Internet è entrato nelle nostre vite, rivoluzionandole, facilitando processi e migliorandone determinati aspetti, si sono diffuse anche diverse insidie, che hanno trovato il mezzo migliore per proliferare e moltiplicarsi.
Non solo le ormai tradizionali frodi informatiche, ovvero le truffe online che vengono messe in atto attraverso la rete, ma anche qualcosa di molto più inquietante: la possibilità di nascondere la propria identità dietro a uno schermo.
Colpire un altro soggetto su Internet diventa più semplice: c’è la protezione di uno schermo e la presunzione di potersi comportare in modo diverso rispetto a quello che si farebbe dal vivo.
La propria presenza online, inoltre, si trasforma in uno strumento aggiuntivo con il quale essere trovati: ex fidanzati che passano il tempo a scaricare le nostre foto sui profili di amici in comune, vicini di casa curiosi che vogliono saperne di più su di noi, gente ossessionata che passa il tempo a fare ricerche sul nostro conto.
Questa possibilità ha portato alla nascita di una nuova forma di stalking che prende il nome di cyberstalking: si tratta di atti persecutori che vengono attuati nei confronti di una determinata persona con l’utilizzo di strumenti informatici e telematici.
Cyberstalking: significato
Il termine cyber, prendendo in prestito la definizione del Devoto-Oli, è il Primo elemento (ingl.) di composti che alludono ad una interazione più o meno avanzata e futuribile tra uomo e computer (cyberpunk, cybersex, cyberspazio), usato particolarmente in riferimento alla realtà virtuale e a Internet.
Il cyberstalking è, dunque, una tipologia di atto persecutorio che viene realizzato con l’utilizzo di strumenti informatici.
Rientrano nel reato di atti persecutori tutti i casi in cui le molestie e le minacce ricevute:
- siano reiterate;
- arrechino a chi le subisce un grave stato di ansia e preoccupazione, non solo per sé, ma anche per le persone care, tale da indurle a cambiare le proprie abitudini di vita.
Dal punto di vista legislativo, si fa riferimento all’art. 612 bis del Codice penale, nel quale viene stabilito che:
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
Approfondisci leggendo la nostra guida completa sul reato di atti persecutori
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Cyberstalking: esempi
Alla stregua di uno stalker, il cyberstalker è una persona che ha maturato un ossessione nei confronti di qualcun altro e lo perseguita con messaggi e telefonate. La persecuzione online viene portata avanti attraverso la reiterazione degli scambi, che continuano anche nell’ipotesi in cui lo stalker non dovesse ricevere risposta.
Le condotte persecutorie possono essere messe in atto attraverso:
- l’invio di messaggi su app di messaggistica istantanea (WhatsApp, Telegram), social network, email;
- lo stalking della vittima sui social network, con monitoraggio ossessivo delle sue attività online e dei suoi dati personali, che si tramuta spesso in minacce e molestie esplicite.
Il cyberstalker potrebbe inizialmente avere un comportamento “neutrale” nei confronti della vittima, non palesando in modo esplicito la sua ossessione. In genere, però, gli atti persecutori si susseguono in una vera e propria escalation, culminando solitamente in messaggi contenenti insulti, minacce, provocazioni e violenze psicologiche sempre più manifesti.
Nei casi peggiori, il cyberstalking può confluire nello stalking offline, con pedinamenti della vittima, studio delle sue abitudini di vita, foto a sua insaputa, interferenze illecite nella sua vita personale. Lo stalker potrebbe persino arrivare a piazzarsi con la macchina davanti la casa della sua vittima per spiarla.
Un altro esempio di stalking online è rappresentato dal cosiddetto catfishing: si crea un profilo falso su un social network, a volte commettendo anche il reato di furto di identità online, che può essere utilizzato per stalkerare la vittima o per avvicinarla ingannandola. A questo proposito, ti invitiamo a leggere il nostro approfondimento sulle truffe romantiche, molto diffuse sui social o sulle app di dating.
Cyberstalking: come denunciare
Trattandosi di una cybercrime, lo stalking informatico è un atto persecutorio per il quale le pene previste all’art. 612 bis cp sono aumentate come segue:
La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici.
Dopo l’entrata in vigore del Codice Rosso, il 9 agosto 2019 (con la legge 19 luglio 2019, n. 69), le pene sono state aggravate, da un minimo di 1 anno fino a un massimo di 6 anni e 6 mesi – mentre prima il trattamento sanzionatorio andava da un minimo di 6 mesi a un massimo di 5 anni.
Se sei vittima di stalking online, quindi hai a tua disposizione tutti gli SMS ricevuti dallo stalker nel tempo, potrai rivolgerti in autonomia alle Autorità competenti – in questo caso alla Polizia Postale – presentando querela. Nella maggior parte dei casi, il cyberstalker è una persona che la vittima conosce già: individuarla e fare il suo nome alle Autorità sarà quindi molto più semplice.
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Cyberstalking: come difendersi
Ci sono una serie di piccoli accorgimenti da mettere in atto quando si è vittima di cyberstalking. Prima di tutto, si consiglia di bloccare la persona in questione e di segnalarla nell’ipotesi in cui dovesse continuare a importunarvi, per esempio con la creazione di altri profili.
Per evitare che lo stalker possa recuperare informazioni su di voi, consigliamo inoltre di:
- disattivare le funzionalità che permettono di registrare e rendere nota la propria posizione. In tal senso, potrebbe essere utile utilizzare una VPN, che rende più difficile a siti terzi di tracciare la propria posizione online;
- evitare di pubblicare post pubblici, che darebbero allo stalker altri spazi per contattarvi. Solitamente, accade infatti che si mandino messaggi diversi da più profili e su più piattaforme, incrementando il disagio e le preoccupazioni di chi li riceve;
- limitare la quantità in informazioni personali che si mettono online, modificando anche le impostazioni sulla privacy;
- impedire agli estranei che non rientrano tra i propri follower o amici di poter inviare messaggi in direct.
Dato che lo stalker potrebbe anche tentare di accedere ai vostri profili social, è suggeribile scegliere sempre password efficaci e di cambiarle periodicamente, soprattutto se si ha il sospetto che lo stalker possa averle in qualche modo individuate.
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Cyberstalking – Domande frequenti
Il cyberstalking rappresenta una forma di stalking online, che viene punito con il reato di atti persecutori, ai sensi dell’art. 612 c.p.
Il cyberstalking può essere evitato mettendo in atto una serie di consigli: scopri di più nella nostra guida su come difenderti dallo stalking online.
Uno stalker online potrebbe essere fermato rivolgendosi alle Autorità competenti, ovvero alla Polizia Postale.
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