Divorzio breve: cos’è, tempi, costo, termini
Come funziona il divorzio veloce? Ecco cosa sapere sulla nuova legge sul divorzio breve e quali sono i tempi per divorziare a seconda di separazione consensuale o giudiziale.
- Il Divorzio breve è una modalità di scioglimento degli effetti civili del matrimonio. In questo caso, si facilitano le modalità e si accelerano i tempi per ottenere il divorzio.
- Esistono molteplici tipologie di divorzio breve: divorzio congiunto, divorzio individuale, negoziazione assistita.
- Ad oggi, il legislatore ha previsto anche la possibilità di presentare domanda congiunta di separazione e divorzio.
Il divorzio breve consente ai coniugi già separati di avviare una procedura di divorzio senza dover andare necessariamente in Tribunale, grazie alla negoziazione assistita.
Come funziona nella pratica? Ci si può recare in Comune senza il supporto di un avvocato? Quali sono i documenti necessari e cosa succede in presenza di figli? Ecco tutto quello che c’è da sapere su termini e tempi della procedura.
Divorzio breve: procedura
Il divorzio breve permette di porre fine agli effetti civili del matrimonio, una volta trascorso il periodo della separazione, che potrà essere pari a 6 o a 12 mesi a seconda della modalità scelta. Si tratta di una grandissima rivoluzione che ha permesso di velocizzare le pratiche del divorzio.
La nuova legge ha modificato le disposizioni contenute nella legge n. 898 del 1970, ovvero la legge sul divorzio, accorciando i tempi della separazione, che potrà essere di tipo giudiziale o consensuale. Ricordiamo che, nel nostro Paese, lo scioglimento del matrimonio tramite divorzio è sempre preceduto da un periodo di separazione.
Prima della nuova legge sul divorzio breve, la separazione giudiziale che precede il divorzio aveva una durata di 3 anni, i quali attualmente sono stati ridotti a uno soltanto. L’anno in questione si comincia a contare dal momento in cui i due coniugi si presentano in tribunale.
La nuova legge riduce, invece, da 1 anno a 6 mesi il tempo che intercorre tra la separazione consensuale e il divorzio, a prescindere dal fatto che possano esserci o meno dei figli.
LEGGI ANCHE Conto corrente cointestato in caso di separazione e divorzio
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere
Divorzio congiunto
Il divorzio breve può essere richiesto con domanda individuale o su domanda congiunta. Se viene presentata domanda congiunta, è necessario depositare in tribunale il ricorso.
Da questo momento, è avviata la procedura che si compone di due fasi:
- una prima innanzi al presidente del tribunale: in questa sede si procede al tentativo di conciliazione;
- una seconda fase innanzi al giudice istruttore.
Il divorzio breve con domanda congiunta può essere posto in essere con tre modalità:
- con la procedura ordinaria ex articolo 4 della legge sul divorzio nelle forme previste per il divorzio congiunto;
- mediante la procedura di negoziazione assistita ex articolo 6 del decreto legge 132/2014;
- avanti all’ufficiale di stato civile ex articolo 12 del decreto legge 132/2014 soltanto quando la coppia non ha figli minori, maggiorenni incapaci o non economicamente autosufficienti o portatori di handicap grave.
Potrebbe interessarti anche Separazione dei coniugi: come si fa, come funziona e quanti tipi ne esistono
Procedura negoziata
La procedura negoziata è un’altra modalità di divorzio breve. In questo caso, i due coniugi devono giungere ad un accordo su alcune importanti questioni, al fine di ottenere lo scioglimento degli effetti civili del matrimonio. Si accede alla procedura con specifiche modalità.
L’avvocato deve inviare con raccomandata o con PEC un invito all’altro coniuge, evidenziando l’interesse del proprio assistito a ricorrere alla procedura negoziata. L’art. 4 legge 162/2014 specifica che l’invito deve indicare:
- l’oggetto della controversia;
- l’avvertimento che la mancata risposta entro trenta giorni dal recepimento o il suo rifiuto può fondare oggetto di valutazione del giudice ai fini delle spese del giudizio o di quanto previsto dagli artt. 96 (lite temeraria) e 642, co. 1 c.p.c.;
- la sottoscrizione dell’interessato, autenticata dall’avvocato scrivente.
LEGGI ANCHE Divorzio internazionale: cosa fare e qual è la legge applicabile
Solo se l’altro coniuge decide di aderire alla negoziazione, allora, le parti procedono ad accordarsi. Dovranno disciplinare alcuni aspetti fondamentali, come l’affidamento dei figli e le conseguenze patrimoniali del divorzio. L’accordo deve essere depositato presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale. Questo adempimento è eseguito dagli avvocati. La Procura procede a valutare il caso.
Ottenuto il nullaosta della Procura, entro dieci giorni, è onere di almeno uno degli avvocati trasmettere l’accordo all’ufficiale di stato civile del Comune nel quale il matrimonio era stato registrato così da consentire la successiva trascrizione dell’accordo stesso a margine dell’atto di matrimonio ed al CNF.
Potrebbe interessarti anche Comunione dei beni e debiti: cosa potrebbe rischiare il coniuge
Riforma Cartabia: il rito unico
A partire dal 2023, il legislatore ha previsto alcune significative novità, introdotte con il D.Lgs 10 ottobre 2022, n. 149 che dà attuazione alla legge delega 26 novembre 2021, n. 206.
Il legislatore ha previsto il c.d. Rito unico per la separazione e il divorzio, in virtù del quale è possibile presentare una domanda unica per la separazione e il divorzio.
In tal modo, si è inteso ridurre ulteriormente i tempi del processo. Invero, esso consente di presentare congiuntamente le domande di separazione, divorzio e affidamento dei minori. Il giudizio sarà quindi posto in essere innanzi ad un unico giudice.
La ragione è quella di evitare la dispersione delle risorse processuali, potendo, quindi, impiegare le informazioni e acquisizioni del processo di separazione anche per il divorzio.
LEGGI ANCHE Divorzio: il coniuge può accedere ai dati fiscali dell’ex?
Scioglimento della comunione dei beni in anticipo
La legge sul divorzio breve ha aggiunto, con il suo articolo 2, un comma all’articolo 191 del Codice civile, il quale disciplina lo scioglimento della comunione dei beni tra coniugi.
Tale scioglimento viene anticipato:
- a quando il presidente del tribunale dà l’autorizzazione alla coppia a vivere separatamente, nel caso della separazione giudiziale. L’ordinanza di autorizzazione deve, inoltre, essere inviata all’ufficiale dello stato civile che annoterà lo scioglimento della comunione dei beni sull’atto di matrimonio;
- alla data in cui viene sottoscritto il verbale di separazione omologato, nel caso della separazione consensuale.
LEGGI ANCHE L’amante deve risarcire i danni in caso di tradimento?
Divorzio breve: documenti necessari
I documenti da allegare al ricorso per lo scioglimento del matrimonio o a quello per la cessazione degli effetti civili del matrimonio sono:
- il certificato che attesti lo stato di famiglia di entrambi i coniugi;
- l’estratto per sunto dell’atto di matrimonio;
- il certificato di residenza di entrambi i coniugi;
- la dichiarazione dei redditi di entrambi i coniugi;
- la copia del decreto di omologa (per la separazione consensuale) o della sentenza di separazione (nel caso della separazione giudiziale).
LEGGI ANCHE Divorzio in Comune: quali sono tempi e costi e che documenti servono
Divorzio breve in Comune
Il divorzio breve potrà avvenire anche in Comune e potrà essere sancito dal Sindaco del Comune in cui risiede uno dei due coniugi, oppure di quello in cui è stato celebrato il matrimonio.
In questo caso:
- il divorzio potrà avvenire anche senza la presenza di un avvocato;
- i coniugi dovranno presentarsi presso gli uffici comunali con il loro accordo;
- l’accordo di divorzio non potrà contenere patti di trasferimento patrimoniale, per i quali si dovrà scegliere una procedura differente di divorzio.
Si può ricorrere a questa procedura solo a determinate condizioni:
- la coppia non deve avere figli che non siano economicamente non autosufficienti;
- in base agli accordi di divorzio, non devono discendere trasferimenti di diritti patrimoniali.
Potrebbe interessarti anche Separazione coppia di fatto con figli: mantenimento e affido
Divorzio breve con figli minorenni
In aggiunta, il divorzio in Comune non è possibile nel caso in cui siano presenti figli minori, maggiorenni incapaci o portatori di handicap, oppure non economicamente autosufficienti. In tale evenienza sarà necessario procedere con il ricorso al tribunale, oppure con un accordo di negoziazione assistita.
Il divorzio breve con figli avrà, dunque, dei costi maggiori da sostenere, in quanto sarà necessario l’intervento di un legale. Nel caso, invece, del divorzio in Comune i costi sono di circa 16 euro.
LEGGI ANCHE Assegno di mantenimento per i figli disabili maggiorenni: quando spetta?
Conseguenze patrimoniali del divorzio: assegno divorzile
Anche in caso separazione breve, il coniuge ha diritto all’assegno divorzile. L’art. 5 co 6 della l. 898 del 1970 stabilisce che con la sentenza di scioglimento degli effetti civili del matrimonio, il giudice dispone l’obbligo a carico di uno dei due coniugi di versare periodicamente un assegno in favore dell’altro, quando questo non ha i mezzi di sussistenza adeguati.
A tal fine, si terrà conto delle condizioni economiche di ciascuno di essi e del contributo reso alla conduzione della vita familiare e alla formazione del relativo patrimonio personale e comune. In giurisprudenza si è aperto un ampio dibattito circa la definizione da dare alla “mancanza di mezzi di sussistenza adeguati” che consentono il riconoscimento dell’assegno divorzio.
Si afferma che l’assegno deve compensare i sacrifici professionali e lavorativi che il coniuge ha subito per contribuire all’organizzazione familiare, che siano stati causa di uno squilibrio economico significativo tra i due partner.
In particolare, le Sezioni unite richiedono la prova del nesso di causalità tra le rinunce operate dal coniuge e la minore capacità patrimoniale dello stesso. Il giudice, dunque, è chiamato ad accertare con rigore che i sacrifici personali e professionali hanno contribuito in maniera significativa alla formazione del patrimonio dell’altro coniuge.
Si assiste ad un’implementazione anche dei poteri del giudice nell’accertamento di predetta condizione. Infatti, si consente il ricorso a qualsiasi mezzo di prova, compresa anche la produzione di documenti fiscali.
Approfondisci leggendo Assegno divorzile e assegno di mantenimento: le differenze
Divorzio breve – Domande frequenti
Il divorzio breve può avvenire in seguito a una separazione consensuale tra i coniugi, dopo che siano trascorsi 6 mesi dalla stessa.
I costi di un divorzio breve variano tra i 500 e i 3.000 euro in relazione a condizioni quali la presenza di figli minori, incapaci, non autosufficienti o portatori di handicap grave.
Il legislatore ha di recente introdotto il rito unico di separazione e divorzio. Con esso, si consente ai coniugi di presentare domanda congiunta di separazione e divorzio.
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere