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La donazione nel Codice civile: forma, atto, costi, revoca

Quali sono i casi nei quali è possibile fare una donazione e quando la si può revocare? Il contenuto del Codice civile, i costi da sostenere e la differenza con il testamento.

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  • La donazione è un contratto che viene disciplinato dagli articoli 769 e seguenti del Codice civile con il quale un dato soggetto, il donante, concede a qualcun altro un bene, mobile o immobile. 
  • L’atto di donazione comporta un incremento del patrimonio del donatario dovuto al trasferimento di un bene da parte del donante
  • Una donazione può rivolgersi anche a soggetti, chiamati donatari, differenti.

In base a quanto contenuto nell’articolo 769 del Codice civile “la donazione è il contratto col quale, per spirito di liberalità, una parte arricchisce l’altra, disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa un’obbligazione”.

La donazione può riguardare tutti i beni che appartengono al donante nel presente. Ai sensi dell’articolo 771 c.c. “Se comprende beni futuri, è nulla rispetto a questi, salvo che si tratti di frutti non ancora separati”.

Inoltre, qualora oggetto della donazione sia un’universalità di cose e il donante ne conservi il godimento trattenendola presso di sé, si considerano comprese nella donazione anche le cose che vi si aggiungono successivamente, salvo che dall’atto risulti una diversa volontà.

Può rivolgersi anche a più donatari: in questo caso è divisa in parti uguali, tranne nel caso in cui nell’atto non si manifesti una volontà differente. Se uno dei donanti non vuole accettare quanto ricevuto, la sua parte accrescerà quella degli altri

Vediamo di seguito come funziona l’atto di donazione, quali sono le differenti tipologia esistenti e qual è il costo da sostenere. 

Chi può fare una donazione

La donazione presuppone la piena capacità di disporre dei propri beni, quindi non sono valide le donazioni effettuate da:

  1. minorenni;
  2. interdetti;
  3. inabilitati.

Ai sensi dell’articolo 774 c.c. sono invece valide le donazioni fatte da un minore emancipato o da un inabilitato all’interno del suo contratto di matrimonio, in base al contenuto degli articoli 165 e 166 c.c., nei quali vengono disciplinate le donazioni obnuziali

La donazione può essere rivolta anche ai nascituri che non siano stati ancora concepiti: l’accettazione spetterà in questo caso ai futuri genitori. Le donazioni possono inoltre essere fatte e ricevute anche dalle persone giuridiche.

Trattandosi di un atto personale, la donazione non necessita di rappresentanza, ma è comunque possibile fare ricorso a una procura speciale per assegnare a un soggetto terzo l’incarico di realizzare la donazione. 

Nell’articolo 775 c.c. si legge che:

La donazione fatta da persona che, sebbene non interdetta, si provi essere stata per qualsiasi causa, anche transitoria, incapace di intendere o di volere al momento in cui la donazione è stata fatta, può essere annullata su istanza del donante, dei suoi eredi o aventi causa.

L’azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui la donazione è stata fatta.

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Forma della donazione

Al fine di essere valida, la donazione deve essere fatta per atto pubblico (art.782 c.c.), pena la sua nullità. Tale atto dovrà essere redatto da un notaio o da un altro pubblico ufficiale che possa attribuire a tale documento pubblica fede. 

L’accettazione si può fare nello stesso atto o con un atto pubblico posteriore: la donazione è perfetta soltanto nel momento in cui l’atto di accettazione venga notificato al donante. Prima di allora, sarà possibile revocare la propria dichiarazione

La donazione dovrà necessariamente avvenire non solo alla presenza di un notaio, ma anche di due testimoni

Nell’articolo 783 c.c. ci si riferisce, invece, alle donazioni che hanno un valore basso (vengono chiamate donazioni modali e non necessitano del notaio) per le quali la legge prevede che: 

La donazione di modico valore che ha per oggetto beni mobili è valida anche se manca l’atto pubblico, purché vi sia stata la tradizione.

La modicità deve essere valutata anche in rapporto alle condizioni economiche del donante.

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Condizione, termine e modo 

Condizione, termine e modo rappresentano gli elementi accidentali di una donazione. La condizione può essere risolutiva e sospensiva. 

Il termine viene stabilito dal donante, che può scegliere una data di inizio o una dalla quale la donazione non avrà più efficacia. 

Si parla di donazione modale quando la donazione è gravata da un modo o onere che deve essere rispettato dal donatario nei limiti del valore della cosa donata. 

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Quando una donazione non è valida

I casi di annullabilità e nullità di una donazione possono essere differenti. C’è, in primo luogo, il mancato rispetto della forma, alla quale si aggiunge l’eventuale donazione di cose future

Possono rendere invalida una donazione anche la presenza di motivi illeciti o errati per i quali l’atto viene realizzato.

La nullità non può essere fatta valere da eventuali eredi o aventi causa del donante che, in seguito alla sua morte, abbiano confermato la donazione nonostante fossero a conoscenza della sua nullità. 

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Revoca della donazione

Sono due i motivi previsti dalla legge per i quali è possibile revocare una donazione (art. 800 c.c.). Si tratta di:

  1. ingratitudine del donatario;
  2. sopravvivenza dei figli

Nell’articolo 801 c.c. viene stabilito che la domanda di revocazione per ingratitudine può essere proposta quando il donatario si è reso colpevole d’ingiuria grave verso il donante o ha dolosamente arrecato grave pregiudizio al patrimonio di lui o gli ha rifiutato indebitamente gli alimenti dovuti ai sensi degli articoli 433, 435 e 436.

Le revocazione per sopravvivenza dei figli invece viene disciplinata dall’articolo 803 c.c., il quale recita che:

Le donazioni, fatte da chi non aveva o ignorava di avere figli o discendenti al tempo della donazione, possono essere revocate per la sopravvenienza o l’esistenza di un figlio o discendente del donante

Possono inoltre essere revocate per il riconoscimento di un figlio, salvo che si provi che al tempo della donazione il donante aveva notizia dell’esistenza del figlio. La revocazione può essere domandata anche se il figlio del donante era già concepito al tempo della donazione.

Sono irrevocabili le  donazioni remuneratorie e quelle effettuate in riguardo di matrimonio (art. 805 c.c.).

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Tipologie di donazioni

Oltre alla donazione modale, esistono anche altri tipi di donazione, quali quella remuneratoria, quella in riguardo di matrimonio e quella indiretta

La donazione remuneratoria è quella nella quale la donazione viene fatta per sdebitarsi di qualcosa: non la si può revocare e il donante è tenuto alla garanzia per l’evizione, ovvero a risarcire un’eventuale perdita subita da chi riceve la donazione. 

La donazione in riguardo di matrimonio è quella che viene fatta in vista di un futuro matrimonio, sia tra gli sposi, sia da parte di altri soggetti in favore in uno o di tutti e due gli sposi. Tale donazione non dovrà essere accettata, ma avrà validità solo quando si verificherà la condizione alla base della sua esistenza, ovvero il matrimonio. 

La donazione indiretta, infine, consiste nell’utilizzare un contratto differente per realizzare quello che è il risultato di una donazione: in questo caso, non sarà necessario dover ricorrere a un atto pubblico. Ne è un esempio la vendita a un prezzo minimo, il comodato di un immobile o il genitore che paga il debito di un figlio senza chiedere nulla in cambio. 

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come funziona l'atto di donazione

Tasse e costo di una donazione

L’imposta da pagare sulle donazioni varia in relazione al rapporto di parentela esistente tra il donante e il destinatario della donazione, in base al quale sono previste aliquote differenti ed eventuali franchigie

L’aliquota è pari:

  • al 4% nel caso di donazione tra coniuge, figli e genitori, con una franchigia di 1.000.000 di euro;
  • al 6% nel caso di donazione tra fratelli e sorelle, con una franchigia di 100.000 euro;
  • al 6% nel caso di parenti fino al 4° quadro;
  • all’8% per tutti gli altri soggetti. 

Nel caso in cui il beneficiario sia portatore di handicap, la franchigia applicabile è di un milione e mezzo di euro. 

Nelle donazioni di immobili è prevista l’imposta catastale ipotecaria e quella catastale sul valore catastale dell’immobile, che ammontano rispettivamente al 2% e all’1% del suo valore. 

Sono poi previsti:

  • il compenso per il notaio che redige l’atto e si occupa di versare le imposte dovute;
  • 200 euro di imposta di registro per la registrazione dell’atto di donazione. 

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Cosa cambia tra donazione e testamento

Sia la donazione sia il testamento permettono di trasmettere il proprio patrimonio agli eredi, sempre nel rispetto della quota di legittima. 

La differenza sostanziale è che per il testamento non sempre è necessario un notaio: il testamento olografo, ovvero quello scritto di proprio pugno, non necessita infatti la sua presenza. 

In aggiunta, mentre una donazione è solitamente irrevocabile, il testamento si può eventualmente modificare o riscrivere

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Donazione – Domande frequenti

Chi paga le tasse in caso di donazione?

Le imposte di una donazione spettano al beneficiario, ma ci sono alcuni costi, come quello del notaio, per i quali ci si può mettere d’accordo. 

Quanto costa fare un atto di donazione dal notaio?

Il costo di una donazione prevede non solo il pagamento del notaio, ma anche di alcune imposte: clicca per scoprire quali sono.

Come avviene la donazione di un immobile?

La donazione di un immobile deve avvenire tramite atto pubblico redatto da un notaio e alla presenza di due testimoni. 

Come fare una donazione senza andare dal notaio?

Le donazioni senza atto pubblico sono possibili quando si tratta di donazioni di modico valore.

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Maria Vittoria Simoni
Esperta di diritto penale
Neo laureata in legge, sogna di diventare un giorno magistrato. Nel frattempo, scrive per la redazione di deQuo, condividendo le sue conoscenze giuridiche online.
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