Che differenza c’è tra segnalazione e denuncia
Che cos'è una segnalazione? Quali sono le differenze dalla denuncia? E dalla querela? Analizziamo nel dettaglio cosa cambia e come comportarsi in merito.
- La segnalazione è una comunicazione di un fatto illecito, che può essere effettuata ad Autorità pubbliche, ma anche a datori di lavoro, enti pubblici e amministrazioni.
- La segnalazione si distingue dalla denuncia, che ha ad oggetto solo l’illecito penale, dalla querela, che è condizione di procedibilità, dal referto, che deve essere redatto da un professionista sanitario.
- La segnalazione può essere effettuata da qualsiasi cittadino, liberamente, senza che sussistano particolari vincoli alla comunicazione.
Avrai quasi sicuramente già sentito nominare termini come segnalazione, denuncia, querela e referto, spesso usati con una certa confusione. Non sempre, infatti, abbiamo effettiva conoscenza del significato di tali parole, ma soprattutto, delle differenze che intercorrono tra loro.
Quando dobbiamo comunicare un illecito, dunque, potremmo trovarci in forte difficoltà a scegliere quale strumento si deve applicare e come fare la segnalazione. Nel seguente articolo ti vogliamo spiegare cosa si intenda per segnalazione.
Nello specifico, ti elencheremo alcune ipotesi peculiari di segnalazione, cioè denuncia, referto e querela, evidenziando quelle che sono le distinzioni tra tutte le ipotesi che elencheremo.
Che cos’è la segnalazione?
La segnalazione è una comunicazione che viene effettuata ad un’Autorità di pubblica sicurezza, alle Forze dell’ordine o a qualsiasi altra amministrazione che è deputata ad attività di controllo e verifica del rispetto delle norme di legge.
Per esempio, è possibile fare una segnalazione anche all’Agenzia delle entrate, nel caso in cui si abbia conoscenza di violazioni delle norme tributarie da parte di taluno. Altrettanto, è possibile effettuare segnalazioni all’Ispettorato del lavoro, affinché proceda a controlli e verifiche circa il rispetto delle norme sul lavoro e sulla sicurezza.
Quindi, la segnalazione è qualsiasi comunicazione di una condotta illecita. Spesso è compiuta anche nell’ambito dello stesso ente dai dipendenti. Non necessariamente le segnalazioni devono avere ad oggetto condotte costituenti reato: può infatti trattarsi anche di condotte illecite che hanno natura amministrativa, o eventualmente civile.
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Cos’è una denuncia
La segnalazione si distingue dalla denuncia. Questa è in genere presentata ad un ufficiale di polizia giudiziaria o anche ad un Pubblico Ministero. La denuncia può essere presentata da qualsiasi persona che abbia avuto conoscenza del reato.
In particolare, la denuncia deve contenere:
- l’esposizione degli elementi essenziali del fatto;
- il giorno dell’acquisizione della notizia di reato;
- le fonti di prova già note;
- le generalità della persona alla quale il fatto è attribuito, se conosciute.
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Nella maggior parte dei casi, la denuncia è facoltativa, ma sussiste, per i cittadini italiani, un obbligo di denuncia:
- quando si abbia avuto notizia di un delitto contro la personalità dello Stato;
- quando siano state ricevute cose provenienti da delitto;
- qualora si abbia notizia di materie esplosive situate nel luogo abitato;
- quando si abbia subito un furto di armi ed esplosivi;
- nell’ipotesi in cui si venga a conoscenza di un delitto di sequestro di persona ai fini di estorsione.
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Come e quando si fa la denuncia?
La denuncia può essere presentata oralmente o per iscritto, per esempio utilizzando la piattaforma ioDenuncio, con la quale le denunce si inoltrano direttamente via web.
Nel caso in cui sia presentata per iscritto, deve:
- essere sottoscritta da chi l’ha presentata;
- contenere l’esposizione dei fatti ai quali si è assistito o dei quali si è venuti a conoscenza;
- indicare le generalità del reato che si sta denunciando;
- specificare la presenza di eventuali testimoni, con le relative generalità, o di prove.
Se non sei a conoscenza dell’autore del reato, puoi comunque presentare denuncia contro ignoti
Entro quando si deve presentare la denuncia?
La denuncia, a differenza delle querela che esamineremo di seguito, non deve essere presentata entro un termine specifico. Non sono poi necessarie altre specifiche formalità, come la presenza di testimoni.
Dopo la presentazione della denuncia, la Polizia giudiziaria provvede alle prime attività di indagini. Alcune di esse possono essere svolte in autonomia, cioè non è necessario un atto del pubblico ministero che provveda ad autorizzare ed indirizzare l’intervento della polizia.
Tuttavia, la polizia giudiziaria deve, in tempi celeri, comunicare al pubblico ministero la notizia di reato, per avviare formalmente le indagini e procedere a tutti quegli accertamenti necessari, che devono però essere autorizzati dal magistrato.
La persona che ha presentato la denuncia potrebbe anche essere chiamata a testimoniare. Nel caso in cui sia anche la persona offesa del reato, avrà la possibilità di costituirsi parte civile nel processo penale al fine di ottenere la restituzione o il risarcimento del danno.
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Che cos’è la querela?
Anche la querela si differenzia dalla segnalazione e dalla denuncia. La querela è una condizione di procedibilità dell’azione penale, cioè in assenza della querela non è possibile esercitare tale azione.
È una condizione che non opera per tutti i reati, che si distinguono infatti tra:
Nel secondo caso, non è necessaria la condizione di procedibilità: il procedimento può essere avviato in qualunque modo il Pubblico ministero entri a conoscenza del fatto costituente reato.
Nella querela:
- non viene unicamente comunicata la notizia di reato;
- viene fatta espressa richiesta affinché si agisca contro chi ha commesso il reato;
- la stessa deve essere presentata direttamente dalla persona offesa, oppure dai suoi eredi legittimi in caso di morte o di incapacità.
La querela deve essere presentata, quindi, dalla persona offesa, ossia il titolare del bene giuridico leso con la condotta costituente reato. Non necessariamente, allora, persona offesa e danneggiato coincidono, anche se in concreto, poi, capita quasi sempre che il danneggiato sia anche la persona offesa.
Per approfondire l’argomento leggi anche: Denuncia e querela: che differenza c’è?
Termini per presentare una querela
La querela, a differenza della denuncia, deve essere presentata entro specifici termini, che in genere corrispondono a 3 mesi dalla conoscenza del fatto costituente reato. Tuttavia, questa regola subisce delle eccezioni, soprattutto per alcune tipologie di reati, come quelli a sfondo sessuale, dove il termine è di 12 mesi.
Al fine di presentare la querela è opportuno sapere che:
- la querela può essere presentata anche senza la presenza di un avvocato;
- nel caso in cui la vittima abbia intenzione di costituirsi parte civile nel processo penale, allora dovrà essere assistita obbligatoriamente da un legale;
- la querela può essere ritirata.
Come per la denuncia, anche in caso di querela, la principale conseguenza è l’avvio di un procedimento: alla fase di indagine seguirà l’esercizio dell’azione penale oppure l’archiviazione.
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Referto: cos’è
Passiamo ora ad esaminare il referto, altra fattispecie che si distingue dalla segnalazione. Il referto consiste nella comunicazione della notizia di reato da parte di soggetti che esercitano una professione sanitaria e che, nello svolgimento della stessa, abbiano appreso del verificarsi di una fattispecie criminosa.
Occorre tuttavia distinguere a seconda che la notizia sia stata appresa nel corso dell’intervento medico dalla persona offesa o dall’autore del reato. Infatti, nel primo caso scatta per il medico l’obbligo di referto, nel secondo, invece, tale obbligo non sussiste. La ratio è quella di evitare, per l’assistito, il rischio di essere esposto ad un procedimento penale.
La distinzione enunciata assume rilievo solo nel caso in cui si tratti si un libero professionista. Nell’ipotesi in cui il sanitario sia dipendente di una struttura sanitaria, tale obbligo di referto sussiste in ogni caso, perché il sanitario rivesta la qualifica di incaricato di pubblico servizio.
Il referto deve contenere:
- la persona alla quale è stata prestata assistenza e, se è possibile, le sue generalità;
- il luogo dove si trova attualmente e quanto altro valga ad identificarla;
- il luogo, il tempo e le altre circostanze dell’intervento;
- le notizie che servono a stabilire le circostanze del fatto;
- i mezzi con i quali è stato commesso;
- gli effetti che ha causato o può causare.
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Segnalazione, denuncia, referto e querela: le differenze
Nei precedenti paragrafi abbiamo esaminato quattro istituti: denuncia, referto, querela e segnalazione. Possiamo ora stabilire quali siano le differenze e le similitudini tra queste diverse fattispecie. In primo luogo, tali fattispecie sono tutte delle forme di segnalazioni – la segnalazione è una categoria generica con la quale si comunica un fatto illecito.
Anche querela, denuncia e referto sono comunicazioni di un fatto illecito, ma si tratta, in particolare, di un illecito penale.
Dunque, la principale differenza è che la segnalazione riguarda qualsiasi illecito, sia esso civile, amministrativo o penale, mentre le altre tre categorie citate costituiscono delle comunicazioni di illecito penale.
La differenza più significativa si avverte rispetto alla querela, che è una condizione di procedibilità, quindi incide sulla prosecuzione del procedimento penale. Rispetto al referto, invece, la principale differenza riguarda il soggetto che provvede alla comunicazione, che in questo caso è un professionista sanitario, mentre la segnalazione può essere effettuata da chiunque.
Infine, un’ultima differenza concerne la modalità di presentazione della comunicazione. La segnalazione può anche essere irrituale, cioè non ci sono regole che disciplinano il contenuto della segnalazione, mentre, nel caso di querela, denuncia o referto, vi sono delle regole ben precise su contenuto e modalità di presentazione.
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Segnalazione e denuncia – Domande frequenti
La segnalazione è una comunicazione di un fatto illecito, che può essere posta in essere con forme rituali, come querela, denuncia o referto, o anche senza specifiche formalità, se dirette ad enti o amministrazioni o anche datori di lavoro privati.
Il referto è una tipologia di segnalazione: deve essere redatto dal professionista sanitario che ha avuto conoscenze dell’illecito nell’esercizio delle proprie funzione. È obbligatoria la comunicazione se la notizia è stata acquisita dalla persona offesa.
Per la querela, a differenza che per la segnalazione, vi sono dei limiti di tempo: 3 mesi dalla conoscenza del reato, nella generalità dei casi, 12 mesi per alcune tipologie di reato, come per i reati sessuale o lo stalking.
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