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Giudizio abbreviato condizionato: cos’è e cosa significa

Forma di rito abbreviato, quello condizionato permette all’imputato di subordinare la sua richiesta ad un’integrazione probatoria. Vediamo nei dettagli di cosa si tratta e come funziona, anche alla luce delle novità apportate con la riforma Cartabia.

giudizio abbreviato condizionato criteri di ammissibilità
  • Il giudizio abbreviato condizionato permette all’imputato di modulare la strategia difensiva, con l’obiettivo di beneficiare degli sconti di pena previsti per i riti alternativi.
  • Le diverse integrazioni probatorie a cui può essere subordinato sono tra le altre una perizia psichiatrica o una consulenza tecnica.
  • Il rito abbreviato condizionato conviene quando le prove richieste possono ribaltare il quadro accusatorio.

Nel linguaggio giuridico, si sente parlare di rito abbreviato, intendendo per tale quella forma di procedimento che si contraddistingue per l’assenza della fase dibattimentale e per la definizione del giudizio all’interno della stessa udienza preliminare. 

Il giudizio abbreviato costituisce, quindi, un procedimento speciale che ha finalità deflative, ossia che permettono di definire il contenzioso in maniera più veloce e più snella. L’istituto del giudizio abbreviato prevede due modalità principali: il giudizio abbreviato “secco” e quello condizionato. Analizziamo questa seconda tipologia.

Giudizio abbreviato condizionato: cos’è e cosa significa

Il giudizio abbreviato condizionato è quel tipo di giudizio abbreviato in cui l’imputato ha la possibilità di subordinare la sua richiesta ad un’integrazione probatoria (art. 438 c.p.p.). In tale ipotesi, il rito abbreviato viene concesso:

  • se l’integrazione probatoria sia necessaria ai fini della decisione;
  • nell’ipotesi in cui sia compatibile con le finalità di economia processuale proprie del procedimento.

Se la richiesta viene accolta dal giudice, il PM ha facoltà di richiedere la prova contraria. Se, invece, viene respinta, potrebbe comunque essere riformulata fino al momento delle conclusioni, ai sensi dell’articolo 438 c.p.p.

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Differenza tra giudizio abbreviato e giudizio abbreviato condizionato

Nel caso del giudizio abbreviato secco, l’imputato si limita a richiedere che il procedimento venga definito sulla base degli atti contenuti nel fascicolo del Pubblico Ministero, senza integrazioni probatorie. Una volta formulata questa richiesta, il G.I.P. è vincolato ad ammetterlo, senza margine di discrezionalità.

Nel giudizio abbreviato condizionato, invece, l’imputato può subordinare la richiesta di giudizio abbreviato all’assunzione di una o più prove specifiche. Questo consente all’imputato di chiedere l’ammissione di integrazioni probatorie, ritenute rilevanti per la decisione.

Tuttavia, il G.I.P., in questo caso, ha il potere di valutare se la richiesta soddisfi due requisiti fondamentali:

  1. da una parte, deve infatti accertare che l’integrazione probatoria richiesta non sia superflua o ininfluente rispetto alla decisione;
  2. dall’altra, l’integrazione probatoria non deve compromettere i vantaggi di snellezza procedurale propri del rito abbreviato, né trasformarsi in un “dibattimento mascherato”.

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giudizio abbreviato condizionato

Richiesta di giudizio abbreviato condizionato: come funziona

Per avanzare la richiesta di giudizio abbreviato, l’imputato può accompagnare l’istanza con una richiesta subordinata di abbreviato “secco” o di patteggiamento. Di conseguenza, se il G.I.P. dovesse rigettare la richiesta principale, si procederà alla celebrazione del giudizio abbreviato “secco”, ovvero, in presenza del consenso del Pubblico Ministero, all’applicazione della pena su richiesta. 

In caso di rigetto della richiesta di giudizio abbreviato condizionato, il G.I.P. si pronuncia sulla richiesta subordinata, avviando, per esempio, il giudizio abbreviato secco o, previo consenso del P.M., applicando la pena concordata. Se non vi sono richieste subordinate, il processo prosegue nelle forme ordinarie.

Giudizio abbreviato condizionato: quali sono le integrazioni probatorie 

Il giudizio abbreviato condizionato può essere subordinato, tra le altre, a diverse integrazioni probatorie, quali:

  1. la perizia psichiatrica;
  2. l’esame dell’imputato;
  3. l’esame della persona offesa;
  4. la consulenza tecnica;
  5. l’esame di testimoni;
  6. la partecipazione della parte civile;
  7. la produzione di documenti.

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1. Giudizio abbreviato condizionato a perizia psichiatrica

L’imputato può richiedere l’ammissione del giudizio abbreviato condizionandolo alla disposizione di una perizia psichiatrica. Questo avviene, per esempio, per accertare lo stato di incapacità di intendere e di volere al momento del fatto, oppure per valutare la capacità dell’imputato di partecipare al processo.

2. Giudizio abbreviato condizionato all’esame dell’imputato

L’imputato può subordinare la richiesta di giudizio abbreviato al proprio esame. Questa richiesta è finalizzata a fornire al giudice chiarimenti o elementi utili per la valutazione del caso. 

3. Giudizio abbreviato condizionato all’esame della persona offesa

L’integrazione probatoria può prevedere l’esame della persona offesa dal reato. Questa richiesta si rivela particolarmente rilevante nei reati contro la persona (per esempio, nei casi di violenza, maltrattamenti o stalking). Il giudice valuterà se le dichiarazioni della persona offesa sono indispensabili per decidere e se l’esame richiesto è specifico e non si traduce in una ripetizione inutile di ciò che già emerge dagli atti.

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4. Giudizio abbreviato condizionato alla consulenza tecnica

Un’altra condizione può essere la richiesta di ammissione di una consulenza tecnica, per esempio medico-legale, per accertare l’entità delle lesioni subite dalla persona offesa, contabile, per determinare eventuali danni patrimoniali, e infine psicologica, per valutare lo stato emotivo o le condizioni psichiche di una delle parti.

5. Giudizio abbreviato condizionato all’esame di testimoni

L’imputato può subordinare la richiesta di giudizio abbreviato all’esame di uno o più testimoni. Tale richiesta può essere avanzata per chiarire circostanze rilevanti per la decisione, smentire prove a carico o confermare una diversa ricostruzione dei fatti. 

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6. Giudizio abbreviato condizionato alla partecipazione della parte civile

L’imputato può subordinare la richiesta di rito abbreviato all’esame della parte civile. Questa opzione è utile per contestare o approfondire le pretese risarcitorie avanzate dalla parte civile, o per ottenere chiarimenti sulle dichiarazioni rilasciate nei suoi atti.

7. Giudizio abbreviato condizionato alla produzione di documenti

La richiesta può includere la possibilità di produrre nuovi documenti nel fascicolo processuale. I documenti in oggetto possono essere contratti, relazioni tecniche, certificati medici, corrispondenza elettronica, estratti contabili, ecc. Il G.I.P. deve stabilire se i documenti sono rilevanti e decisivi, cioè se apportano un contributo concreto alla definizione del caso.

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Opposizione a decreto penale di condanna con richiesta di giudizio abbreviato condizionato

La richiesta di giudizio abbreviato condizionato in sede di opposizione al decreto penale di condanna consente all’imputato di ottenere una valutazione più approfondita di aspetti probatori rilevanti, senza rinunciare ai benefici del rito abbreviato. Tuttavia, richiede una precisa strategia difensiva, sia nella formulazione delle richieste, sia nella gestione delle eventuali subordinate.

Quando l’imputato presenta opposizione al decreto penale di condanna, può scegliere di richiedere il giudizio abbreviato condizionato, ovvero subordinato all’assunzione di una prova specifica, per garantire una difesa più completa. In questo caso, la richiesta deve contenere l’indicazione esplicita del rito abbreviato condizionato e deve specificare l’integrazione probatoria richiesta, per esempio una perizia tecnica (es. psichiatrica o medico-legale) o l’esame di testimoni o della persona offesa.

Se la richiesta è accolta, il giudizio abbreviato si svolgerà con l’integrazione probatoria ammessa. Se la richiesta è rigettata, invece, si procederà con il giudizio ordinario, salvo che l’imputato abbia richiesto in via subordinata il giudizio abbreviato secco. 

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Rito abbreviato condizionato: quando conviene 

Il rito abbreviato condizionato è una forma di giudizio alternativo che permette all’imputato di ottenere una decisione semplificata, beneficiando di uno sconto di pena pari a un terzo, ma subordinandolo all’acquisizione di specifiche prove non presenti nel fascicolo del Pubblico Ministero.

Il rito abbreviato condizionato conviene quando le prove richieste possono ribaltare il quadro accusatorio ed è quindi particolarmente utile se l’imputato intende chiarire aspetti centrali della vicenda o fornire elementi decisivi per la sua difesa, come può essere la perizia psichiatrica per dimostrare l’incapacità di intendere e di volere.

Scegliere il rito abbreviato condizionato conviene anche quando il rischio di condanna è elevato. Se il quadro accusatorio è grave e difficilmente smontabile con il solo fascicolo del P.M., l’integrazione probatoria potrebbe permettere una revisione della prospettiva del giudice.

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Giudizio abbreviato condizionato e riforma Cartabia 

La riforma Cartabia – cioè il D.Lgs. 150/2022 entrato in vigore il 30 dicembre 2022 – ha apportato alcune modifiche significative anche al rito abbreviato, specie nella sua forma condizionata.

La riforma mira a migliorare l’equilibrio tra esigenze di economia processuale e diritto di difesa dell’imputato: ha confermato che il giudice può rigettare la richiesta di rito abbreviato condizionato solo quando l’integrazione probatoria risulti superflua o ininfluente ai fini della decisione, oppure incompatibile con le finalità del rito abbreviato (ovvero, se rischia di trasformare il procedimento in un dibattimento mascherato). 

Il G.I.P., in particolare, deve motivare adeguatamente il rigetto di una richiesta condizionata, garantendo trasparenza nelle decisioni. In caso di rigetto, l’imputato può optare per rito abbreviato secco o patteggiamento (previa disponibilità del P.M.), altrimenti, si procede con il rito ordinario. La riforma Cartabia, inoltre, conferma la preclusione dell’accesso al rito abbreviato per determinati reati gravissimi (es. quelli puniti con l’ergastolo). 

In sostanza, con la riforma Cartabia, il procedimento mantiene i suoi principi fondamentali, ma con una maggiore attenzione alle garanzie difensive e una regolamentazione più chiara. Scegliere di ricorrere a questo rito richiede comunque una valutazione attenta della rilevanza delle prove richieste e delle possibilità di ottenere un vantaggio concreto rispetto a un processo ordinario.

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Rito abbreviato condizionato – Domande frequenti

Quali sono i limiti all’appello nel giudizio abbreviato?

Il giudizio abbreviato può essere oggetto di appello da parte dell’imputato solo per motivi specifici, quali errori di diritto, errori nella determinazione della pena, nonché mancato riconoscimento di circostanze attenuanti o eccessiva severità della pena.

Quando non è ammesso il giudizio abbreviato?

Il rito abbreviato non è ammesso per reati puniti con l’ergastolo, ovvero qualora la richiesta venga fatta in maniera tardiva, visto che l’imputato deve formulare la richiesta di giudizio abbreviato entro i termini stabiliti dalla legge, ovvero prima dell’apertura del dibattimento. 

Cosa può essere proposto in via subordinata rispetto alla richiesta di giudizio abbreviato condizionato?

In caso di rigetto della richiesta di rito abbreviato condizionato, l’imputato può chiedere che il processo si celebri comunque nella forma dell’abbreviato “secco”, basato esclusivamente sugli atti del fascicolo del Pubblico Ministero, senza integrazioni probatorie. In alternativa, l’imputato può proporre il rito del patteggiamento.

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Alessandra Caparello
Esperta di diritto tributario, fisco, tasse, previdenza.
Laureata in Giurisprudenza all’Università di Pisa, dal 2012 scrive online collaborando con diverse testate in materia di fisco, tasse, previdenza, risparmio ed economia.
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