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Risarcimento danni sinistro stradale: cosa succede dopo la visita medico legale

Un approfondimento per capire quali sono i tempi dopo la visita medico-legale per ottenere il risarcimento danni: analizziamo le fasi, i costi della perizia e come accelerare i tempi di liquidazione.

risarcimento danni incidente stradale
  • La perizia medico-legale serve a quantificare il danno biologico dopo un incidente stradale e stabilire l’importo del risarcimento; la compagnia assicurativa ha dai 60 ai 90 giorni per fare un’offerta, a seconda della procedura seguita.
  • Il risarcimento varia in base all’invalidità permanente riconosciuta: per le lesioni micropermanenti (1-9% di invalidità), l’importo è determinato dalle tabelle legali; per le lesioni macropermanenti (oltre il 9%), il risarcimento include anche eventuali danni morali e patrimoniali.
  • Per accelerare i tempi del risarcimento, è fondamentale presentare documentazione completa, considerare la procedura di indennizzo diretto e, in caso di ritardi, sollecitare la compagnia o avvalersi di strumenti legali come la diffida ad adempiere o il ricorso all’IVASS.

Quando si è coinvolti in un danno, il risarcimento è un aspetto che può influenzare significativamente la vita del danneggiato. Il risarcimento, infatti, copre non solo i danni materiali, come quelli al veicolo (es. nel caso di incidente stradale) o agli oggetti personali, ma anche i danni fisici e morali, come il cosiddetto danno biologico. Nella procedura di risarcimento, la visita medico-legale è lo strumento attraverso cui vengono valutate e quantificate le lesioni fisiche e psichiche riportate.

Infatti, la perizia medico-legale rappresenta il passaggio per stabilire l’entità del danno biologico, il quale viene espresso in termini percentuali, a seconda della gravità della lesione. Questa percentuale è poi usata dalle compagnie assicurative per calcolare l’ammontare del risarcimento.

Ma dopo la visita medico-legale, quali sono le tempistiche effettive per ricevere il risarcimento? Quali sono i passaggi che seguono la perizia e che possono influenzare i tempi di liquidazione? Sia che tu stia cercando informazioni per gestire un sinistro in modo autonomo, sia che tu voglia approfondire per questioni professionali, questo contenuto ti guiderà attraverso tutte le fasi principali del risarcimento danni e le tempistiche correlate.

Cosa si intende per danno biologico

Il danno biologico è una tipologia di danno non patrimoniale che consiste nella lesione all’integrità psicofisica della persona, causata da eventi come un incidente stradale, e che si ripercuote sulla qualità della vita. Si tratta di un danno che incide direttamente sulla salute fisica o psichica della vittima, senza necessariamente avere un’immediata conseguenza economica, ma influenzando in modo significativo la sua esistenza e il suo benessere.

La legge ha definito chiaramente i criteri di valutazione del danno biologico, distinguendo tra lesioni micropermanenti e lesioni macropermanenti, a seconda della gravità del danno subito:

  1. lesioni micropermanenti: sono le lesioni con un’invalidità permanente compresa tra l’1% e il 9%. Queste lesioni sono regolate dall’art. 139 del Codice delle Assicurazioni Private (D.Lgs. n. 209 del 2005), il quale prevede che il risarcimento venga calcolato in base a tabelle che assegnano un valore economico a ogni punto percentuale di invalidità, tenendo conto dell’età del danneggiato;
  2. lesioni macropermanenti: le lesioni che comportano un’invalidità superiore al 9% sono considerate lesioni gravi e vengono regolate dall’art. 138 del Codice delle Assicurazioni Private. Anche in questo caso, il risarcimento si basa su tabelle specifiche che valutano il danno in base a vari fattori, come la gravità della lesione e l’età della vittima.
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Come si quantifica il danno biologico

La quantificazione del danno biologico avviene attraverso la visita medico-legale, durante la quale un medico specializzato valuta la condizione fisica e psicologica della vittima, attribuendo un punteggio espresso in punti percentuali. Questo punteggio riflette l’entità del danno subito e serve come base per il calcolo del risarcimento economico.

Facciamo un esempio: una persona coinvolta in un incidente stradale che subisce una frattura con una lieve perdita funzionale, potrebbe vedersi riconosciuta un’invalidità permanente del 3%. Utilizzando le tabelle previste dall’art. 139 del Codice delle Assicurazioni, la compagnia assicurativa calcolerà un importo economico corrispondente a quel grado di invalidità, tenendo conto anche dell’età della persona (più giovane è la vittima, maggiore sarà il risarcimento per lo stesso grado di lesione).

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Visita medico-legale: come funziona

La visita medico-legale si svolge generalmente su richiesta della compagnia assicurativa o del danneggiato e rappresenta uno strumento essenziale per fornire una base oggettiva per il calcolo del risarcimento. Durante l’esame, il medico legale non si limita a valutare i sintomi o i danni immediati, ma considera anche le possibili conseguenze permanenti delle lesioni, come le limitazioni fisiche e funzionali che potrebbero influenzare la qualità della vita della vittima nel lungo periodo. 

Vediamo quali sono i passaggi e come si svolge una visita medico legale. 

Esame fisico e anamnesi

Il medico raccoglie informazioni dettagliate sulla dinamica dell’incidente, analizza i referti medici precedenti, esamina radiografie, risonanze magnetiche e altri esami diagnostici. Poi procede a un esame fisico delle lesioni, valutando la loro guarigione e le eventuali limitazioni funzionali.

Valutazione capacità lavorativa e sociale

In alcuni casi, soprattutto per lesioni gravi, il medico valuta anche se le lesioni influenzano la capacità della vittima di svolgere attività lavorative o quotidiane, nonché l’impatto sulle relazioni sociali e familiari.

Attribuzione punteggio di invalidità

Sulla base di quanto emerso dall’esame, il medico legale assegna un punteggio di invalidità. Questo punteggio rappresenta il grado di compromissione funzionale e fisica subito dalla persona e costituisce la base per calcolare il risarcimento del danno biologico, secondo le tabelle previste dalla legge (artt. 138 e 139 del Codice delle Assicurazioni Private).

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Quanto tempo passa dopo la visita medico-legale per ottenere il risarcimento?

Dopo aver effettuato la visita medico-legale, inizia il processo formale che porterà alla liquidazione del risarcimento dei danni subiti. Questa procedura segue delle fasi ben precise, stabilite dal Codice delle Assicurazioni Private, e può variare leggermente a seconda della tipologia di danno (micropermanenti o macropermanenti) e del tipo di procedura attivata (indennizzo diretto o ordinario). 

Procedura ordinaria: termine di 90 giorni

Nella procedura ordinaria, in cui la compagnia assicurativa del responsabile del sinistro gestisce la richiesta di risarcimento, la tempistica principale è stabilita dall’art. 148 del Codice delle Assicurazioni Private. Dopo aver ricevuto la perizia medico-legale e tutta la documentazione necessaria, l’assicurazione ha 90 giorni di tempo per formulare una proposta di risarcimento.

Questo termine decorre dalla data in cui la compagnia riceve tutti i documenti completi, compreso il referto del medico legale. Durante questo periodo, l’assicuratore esamina la relazione medico-legale, valuta l’entità del danno biologico e, utilizzando le tabelle previste dalla legge (artt. 138 e 139 del Codice delle Assicurazioni), formula un’offerta di risarcimento.

Indennizzo diretto: termine di 60 giorni

Se la vittima segue la procedura di indennizzo diretto, prevista dall’art. 149 del Codice delle Assicurazioni, che consente di rivolgersi direttamente alla propria assicurazione in caso di incidenti con danni lievi (lesioni micropermanenti e due veicoli coinvolti), i tempi sono più brevi. In questo caso, la compagnia assicurativa ha 60 giorni di tempo per fare un’offerta di risarcimento, che si riducono a 30 giorni se l’incidente ha causato solo danni materiali.

La riduzione dei tempi è motivata dalla maggiore semplicità della procedura e dal fatto che le lesioni micropermanenti (inferiori al 9% di invalidità permanente) non richiedono valutazioni mediche particolarmente complesse.

Tempistiche del pagamento del risarcimento

Una volta che l’offerta di risarcimento viene accettata dalla vittima, la compagnia assicurativa è tenuta a liquidare l’importo dovuto entro un termine di 15 giorni dalla data di accettazione. Questo termine vale sia per la procedura ordinaria, sia per quella di indennizzo diretto.

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Quanto paga l’assicurazione per danni fisici?

La somma che l’assicurazione corrisponde per i danni fisici subiti in un incidente stradale dipende principalmente dal grado di invalidità riconosciuto alla vittima e dalla gravità delle lesioni. Il risarcimento è regolato da precise norme contenute nel Codice delle Assicurazioni Private, che distingue tra lesioni micropermanenti e lesioni macropermanenti

Risarcimento per lesioni micropermanenti

Le lesioni micropermanenti sono quelle che comportano una invalidità permanente compresa tra l’1% e il 9%. Per queste lesioni, il risarcimento è regolato dall’art. 139 del Codice delle Assicurazioni e segue delle tabelle aggiornate periodicamente con decreto ministeriale.

Il calcolo del risarcimento avviene utilizzando due parametri principali:

  1. punti di invalidità: il medico legale attribuisce un punteggio in percentuale alla lesione in base alla gravità dell’infortunio;
  2. età del danneggiato: il valore economico attribuito a ciascun punto di invalidità diminuisce all’aumentare dell’età della vittima. Più la persona è giovane, maggiore sarà l’importo risarcito per ogni punto percentuale di invalidità.

Esempio pratico: per una lesione lieve, come una distorsione cervicale con un’invalidità permanente del 3%, una persona di 30 anni potrebbe ottenere un risarcimento intorno ai 1.300-1.500 euro per ogni punto percentuale di invalidità, per un totale di circa 3.900-4.500 euro.

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Risarcimento per lesioni macropermanenti

Le lesioni macropermanenti sono quelle che comportano un‘invalidità superiore al 9% e vengono regolate dall’art. 138 del Codice delle Assicurazioni Private. Per queste lesioni, il calcolo del risarcimento è più complesso e tiene conto di una combinazione di fattori come:

  • gravità della lesione: maggiore è l’invalidità, più elevato sarà il risarcimento;
  • danno morale: in alcuni casi, la vittima può ottenere anche il risarcimento del danno morale, connesso alla sofferenza fisica e psichica subita;
  • danno esistenziale: può essere risarcito se la lesione incide negativamente sulle attività quotidiane e la vita personale della vittima.

Per le lesioni macropermanenti, ogni punto percentuale di invalidità ha un valore economico che cresce in modo esponenziale man mano che aumenta la percentuale di danno riconosciuto. Anche qui, l’età della vittima gioca un ruolo importante nella determinazione del risarcimento.

Esempio pratico: un soggetto di 40 anni che riporta una lesione con una invalidità permanente del 15%, potrebbe ottenere un risarcimento compreso tra 20.000 e 30.000 euro, a seconda della gravità della lesione e del suo impatto sulla vita quotidiana della persona.

LEGGI il nostro approfondimento su Risarcimento danni incidente stradale: calcolo, tempi, chi paga, novità

tabelle calcolo danno biologico

Tabelle calcolo danno biologico

Il valore economico del danno biologico viene determinato attraverso delle tabelle, che fissano un importo per ogni punto percentuale di invalidità in base all’età del danneggiato.

Le tabelle più utilizzate in Italia sono:

  • le tabelle del danno biologico micropermanente, aggiornate dal Ministero dello Sviluppo Economico (ultimo aggiornamento con il Decreto Ministeriale del 22 luglio 2019);
  • le tabelle del Tribunale di Milano, che sono considerate un riferimento nazionale anche per la liquidazione del danno biologico in caso di lesioni macropermanenti.

Fattori che possono aumentare il risarcimento

Ci sono alcuni fattori che possono incrementare l’importo del risarcimento per danni fisici. In particolare, il danno morale, se le lesioni fisiche causano sofferenza psicologica o emotiva: in questo caso, il risarcimento del danno morale, si aggiunge a quello biologico.

Un altro fattore che aumenta risarcimento è il danno patrimoniale, se la vittima non è più in grado di svolgere la propria attività lavorativa a causa delle lesioni. Inoltre, è previsto il rimborso delle spese mediche, le terapie e gli esami diagnostici, che rappresentano un’altra componente del risarcimento complessivo.

Ecco qualche esempio di risarcimenti:

  • una persona di 25 anni che subisce una frattura con un’invalidità del 5%, potrebbe ottenere un risarcimento totale di circa 7.000-8.000 euro, considerando il valore di circa 1.400-1.600 euro per ogni punto di invalidità;
  • un soggetto di 50 anni che riporta una lesione grave con invalidità del 20%, potrebbe ottenere un risarcimento di 40.000-50.000 euro, tenendo conto dell’impatto della lesione sulla sua capacità di lavorare e vivere.

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Quanto costa una perizia medico-legale?

I costi di una perizia medico-legale dipendono principalmente dai seguenti elementi:

  • le lesioni più gravi o complesse richiedono un esame più approfondito e possono richiedere più visite che avranno un costo superiore rispetto a una visita per lesioni minori;
  • in alcuni casi, il medico legale potrebbe richiedere ulteriori accertamenti diagnostici, come esami radiografici o risonanze magnetiche, che possono aumentare i costi complessivi;
  • il compenso può variare a seconda dell’esperienza e della notorietà del medico legale incaricato.

In Italia, il costo di una perizia medico-legale può oscillare in modo significativo, ma generalmente si colloca in un range tra 300 e 1.500 euro, a seconda della complessità del caso. In particolare, si distingue tra:

  1. lesioni lievi (micropermanenti): per le lesioni minori che comportano un’invalidità permanente fino al 9%, il costo di una perizia medico-legale può aggirarsi attorno ai 300-500 euro;
  2. lesioni moderate: in presenza di lesioni di media entità, che richiedono una valutazione più accurata e forse la necessità di consultare più documenti clinici o eseguire esami diagnostici, il costo può variare tra 500 e 1.000 euro;
  3. lesioni gravi (macropermanenti): per le lesioni più gravi, che comportano un’invalidità permanente superiore al 9%, o in casi particolarmente complessi che necessitano di un’analisi approfondita, la perizia può costare fino a 1.500 euro o anche di più. 

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Chi paga la perizia medico-legale?

In linea di principio, la perizia medico-legale è commissionata dal danneggiato o dal suo avvocato, quindi spetta inizialmente alla vittima dell’incidente sostenerne i costi. Tuttavia, è possibile che le spese sostenute per ottenere la perizia vengano rimborsate dalla compagnia assicurativa.

Se la compagnia accetta la richiesta di risarcimento, il costo della perizia può essere incluso tra le spese accessorie da rimborsare insieme al risarcimento per danni fisici. Invece, se il danneggiato deve ricorrere alle vie legali per ottenere il risarcimento, le spese legali, inclusa la perizia medico-legale, possono essere chieste come parte del risarcimento complessivo. 

Molti avvocati specializzati in risarcimento danni collaborano con medici legali di fiducia, offrendo ai loro assistiti la possibilità di gestire in modo coordinato sia l’aspetto legale, sia quello medico. In alcuni casi, gli avvocati possono anticipare i costi della perizia, che verranno poi recuperati nel risarcimento ottenuto dalla compagnia assicurativa.

Esempi pratici di tempi per il risarcimento

Per le lesioni micropermanenti, le tempistiche sono generalmente più rapide. Si tratta di lesioni che non richiedono accertamenti complessi, e per le quali può essere seguita la procedura di indennizzo diretto.

Per esempio, un soggetto coinvolto in un incidente stradale subisce una distorsione cervicale (colpo di frusta), con un’invalidità permanente del 3%. Dopo la visita medico-legale, viene redatta la relazione e inviata alla compagnia assicurativa, che deve formulare una proposta di risarcimento entro 60 giorni dalla ricezione della documentazione completa. Se il danneggiato accetta l’offerta, il risarcimento viene erogato entro i 15 giorni successivi.

Tempistica complessiva: nel caso di un incidente con lesioni lievi e procedura di indennizzo diretto, il risarcimento potrebbe essere ottenuto in 2-3 mesi dal momento della visita medico-legale.

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Risarcimento per lesioni più gravi (macropermanenti)

Le lesioni macropermanenti richiedono una valutazione medico-legale più approfondita e una procedura di risarcimento più complessa. Per esempio, un soggetto riporta fratture multiple a seguito di un grave incidente stradale, con un’invalidità permanente del 15%.

Dopo la visita medico-legale, il medico valuta la necessità di ulteriori esami diagnostici per stabilire l’esatta entità del danno. La compagnia assicurativa, ricevuta la documentazione completa, ha 90 giorni di tempo per formulare un’offerta di risarcimento. Tuttavia, in casi così complessi, i tempi possono allungarsi se la vittima non accetta l’offerta iniziale e decide di aprire una trattativa o ricorrere a una consulenza tecnica di parte (CTP).

Tempistica complessiva: per un incidente con lesioni macropermanenti, i tempi per ottenere il risarcimento possono estendersi fino a 6-12 mesi, o anche di più, soprattutto se si aprono contenziosi legali.

Ecco un approfondimento su questo tema: Danno biologico da infortunio sul lavoro: la nuova tabella INAIL

Risarcimento rapido in assenza di lesioni gravi

Nei casi in cui l’incidente non comporta lesioni gravi o permanenti, e il danno riguarda solo lesioni lievi (come contusioni o escoriazioni), il risarcimento può essere ottenuto in tempi molto rapidi, soprattutto se la documentazione medica è completa e la compagnia assicurativa non solleva obiezioni.

Esempio pratico: un soggetto coinvolto in un incidente riporta solo lievi contusioni e presenta la richiesta di risarcimento per danni fisici alla compagnia assicurativa. Dopo la visita medico-legale, la compagnia elabora la proposta di risarcimento entro 30 giorni e la vittima accetta l’offerta.

Tempistica complessiva: in un caso come questo, il risarcimento può essere ottenuto in 1-2 mesi dalla visita medico-legale, con una procedura particolarmente veloce.

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visita medico legale tempi del risarcimento

Come accelerare i tempi del risarcimento?

Ottenere il risarcimento per danni fisici dopo un incidente stradale può essere un processo lungo e complesso, soprattutto quando si tratta di lesioni che richiedono valutazioni medico-legali approfondite. Tuttavia, esistono alcune strategie e accorgimenti che possono velocizzare le tempistiche per ottenere il risarcimento. Di seguito sono riportati alcuni consigli pratici e legali per accelerare il processo, minimizzando ritardi e ostacoli.

Fornire la documentazione completa

Il primo passo per accelerare i tempi è garantire che la compagnia assicurativa riceva tutta la documentazione necessaria nel minor tempo possibile. La mancata consegna di documenti  o la loro incompletezza può bloccare l’intero processo, allungando le tempistiche.

In particolare:

  1. sono necessari certificati medici, referti di pronto soccorso, cartelle cliniche e qualsiasi altra documentazione sanitaria relativa alle lesioni; 
  2. la perizia medico-legale che attesta l’entità del danno biologico, deve essere trasmessa tempestivamente all’assicurazione;
  3. è consigliabile presentare anche ricevute e fatture per le spese mediche sostenute, comprese terapie, esami diagnostici e farmaci, così da poter richiedere il rimborso delle spese, oltre al risarcimento per danni fisici.

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Seguire la procedura di indennizzo diretto

Quando possibile, optare per la procedura di indennizzo diretto può velocizzare notevolmente i tempi. Questa procedura consente alla vittima di un incidente stradale di richiedere il risarcimento direttamente alla propria compagnia assicurativa, anziché a quella del responsabile del sinistro, riducendo le lungaggini legate alla trattativa tra le parti.

Raggiungere un accordo stragiudiziale

Quando possibile, è sempre consigliabile cercare di trovare un accordo stragiudiziale con la compagnia assicurativa, evitando il contenzioso legale. Le cause civili possono prolungare i tempi di risarcimento anche di anni, mentre una trattativa diretta tra il danneggiato (o il suo legale) e la compagnia può concludersi in pochi mesi.

Affidarsi a un avvocato specializzato

L’assistenza di un avvocato specializzato in diritto civile e risarcimento danni può essere determinante per ridurre i tempi di liquidazione. Un avvocato esperto è in grado di verificare la documentazione, negoziare un accordo con la compagnia assicurativa e gestire i ritardi. 

Su deQuo, potrai selezionare diversi avvocati esperti in responsabilità civile, responsabilità professionale ed assicurazioni, per richiedere una consulenza legale online, via chat, al telefono o in videochiamata. 

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Cosa fare se i tempi del risarcimento si allungano troppo?

Quando i tempi per ottenere il risarcimento si protraggono oltre il limite ragionevole o i termini previsti dalla legge, è importante sapere quali azioni intraprendere per evitare ulteriori ritardi e proteggere i propri diritti. Esistono infatti strumenti giuridici e strategie che consentono di sbloccare la situazione e accelerare il processo di risarcimento. In questo paragrafo vediamo quali sono le opzioni a disposizione e i passi da seguire se i tempi per il risarcimento si allungano troppo.

Sollecitare la compagnia assicurativa

Il primo passo da compiere quando i tempi si allungano ingiustificatamente è sollecitare la compagnia assicurativa in maniera formale. Può infatti accadere che la compagnia non rispetti i termini stabiliti dall’art. 148 del Codice delle Assicurazioni Private. Il sollecito può essere inviato tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno (A/R) o PEC. In esso, si richiede alla compagnia di fornire una risposta formale e si sottolinea il superamento dei termini legali.

Diffida ad adempiere

Se la compagnia assicurativa non risponde neanche dopo un formale sollecito, è possibile ricorrere a una diffida ad adempiere. La diffida è un atto formale con cui si invita la controparte a soddisfare l’obbligo entro un termine perentorio, solitamente fissato in 15 giorni.

Approfondisci leggendo anche Diffida: cos’è, quali sono le differenti tipologie, cosa succede dopo

Interessi di mora

Quando la compagnia assicurativa supera i termini stabiliti per la liquidazione del risarcimento, il danneggiato ha diritto a richiedere non solo l’importo del risarcimento, ma anche il pagamento degli interessi di mora. Questi interessi sono calcolati a partire dal giorno successivo alla scadenza del termine entro cui la compagnia avrebbe dovuto effettuare il pagamento, fino alla data effettiva di liquidazione.

Ricorso all’IVASS

Se la compagnia assicurativa continua a non rispettare i termini, un ulteriore passo è presentare un reclamo formale all’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), l’autorità competente che supervisiona il comportamento delle compagnie assicurative. L’IVASS ha il potere di intervenire in caso di pratiche scorrette da parte delle assicurazioni, compresi i ritardi ingiustificati. Il reclamo all’IVASS può essere presentato compilando l’apposito modulo disponibile sul sito dell’IVASS e inviandolo tramite raccomandata o PEC. 

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Visita medico legale – Domande frequenti

È possibile contestare la perizia medico-legale?

Sì, è possibile contestare la perizia medico-legale se non si concorda con il punteggio di invalidità assegnato. In tal caso, si può richiedere una consulenza tecnica di parte (CTP) o avviare un procedimento legale per una nuova valutazione.

È possibile ottenere un anticipo sul risarcimento da parte dell’assicurazione?

Sì, l’assicurazione può concedere un anticipo sul risarcimento, soprattutto in casi di danni gravi e spese immediate. Questo anticipo, detto acconto sul risarcimento, viene concordato durante le trattative.

Il risarcimento danni copre anche le spese mediche sostenute dopo l’incidente?

Sì, il risarcimento copre le spese mediche sostenute per cure, terapie e riabilitazione, purché correlate all’incidente. È fondamentale conservare tutte le ricevute e i documenti medici.

Cosa fare se la compagnia non rispetta i tempi di risarcimento previsti dalla legge?

Se la compagnia non rispetta i tempi previsti per il risarcimento, si può inviare una diffida ad adempiere e, in caso di ulteriore inadempimento, presentare un reclamo all’IVASS o avviare un’azione legale.

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Giorgia Dumitrascu
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